domenica 9 maggio 2010

ROMA: La rimonta di una squadra di razza

Sembrava un drago che faceva fumo e fiamme dalle narici, negli ultimi dieci minuti, la Roma guidata da Francesco Totti. E in quei dieci minuti, una Roma bruciata dalla dispettosa zampata di Lazzari, una Roma che era ormai tagliata fuori dalla lotta per lo scudetto essendo a cinque punti dall'Inter, ha tirato fuori tutto ciò che si poteva fare, ha raggiunto il Cagliari con un primo gol di Totti dopo appena sei minuti, e dopo ancora quattro minuti, su rigore sacrosanto, Totti fa la sua ennesima, miracolosa doppietta, e riporta la squadra a soli due punti dagli uomini di Mourinho.
La Roma, dunque, dopo mezz'ora di pathos, è tornata in lotta per lo scudetto, e potrà vivere ancora novanta minuti di passione a Verona contro il Chievo.
L'Inter dovrà sputare l'anima a Siena, Mezzaroma e non Mezzaroma, chiacchiere e non chiacchiere, e non è detto che vinca: i bianconeri sono stati brillanti anche nel derby di Firenze, dove hanno ottenuto un impensato pareggio. Niente male per una squadra già condannata alla B.
Che partita del diavolo, questa contro il Cagliari. Con un Marchetti prodigioso, e un Lupatelli altrettanto prodigioso quando ha preso il suo posto nella ripresa.I due hanno detto tante volte di no ai tiratori giallorossi: e quando non ce l'hanno fatta, li hanno salvati pali e traverse. Sembravano imbattibili. E l'arbitro ha ignorato due possibili calci di rigore.
Ma a quel punto, dopo la mazzata di Lazzari, con l'Olimpico che sembrava preda delle tenebre, è uscito fuori il cuore della Roma, il cuore di Totti, e questa Roma così bistrattata, questo Totti così maledetto in settimana, si sono rifatti una reputazione e una verginità.
Ora dicono che Totti vuole lasciare. Non sia mai, capitano! Al tuo posto, e come! Lo ha detto anche Ranieri a fine gara: Totti sarà il nostro punto fermo, il nostro punto di partenza per il prossimo campionato.
Anche Rosella Sensi ha gettato acqua sul fuoco, insieme a Ranieri, dopo i troppi veleni della settimana. Ma ha risposto per le rime anche a Mourinho, pur con il sorriso sulle labbra. Non con l'oro, ma con il cuore, si lotta e si vince.
Gran festa a fine gara, all'Olimpico. Con Ranieri che ringrazia facendo il giro della pista. Con i ragazzini giallorossi che giocano assicurando l'avvenire. Con Totti buttato sul prato a giocare coi suoi bambini. Festa ingenua e sorridente, dopo tanti veleni e tante cattiverie.

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