mercoledì 11 dicembre 2013

Subiaco: atmosfere di Natale

Il centro storico di Subiaco si anima con le "atmosfere di Natale" messe in opera dal Borgo Opifici: artigianato, musica, spettacoli e giochi vari.
Il programma è già partito domenica 8 dicembre, e proseguirà dal 14 con "Canto di Natale" di Charles Dickens  al Centro Comunale Sport Canoa, con l'apertura delle cantine, tombola in dialetto e cena al borgo.
Così fino al 6 gennaio, con pranzi, degustazioni, merende, giochi per bambini, scuola di teatro, Befana in canoa, concerti, gospel e spirituals, e visite guidate nel borgo.
Durante tutte le feste sarà attivato il trenino turistico. 
Un Natale speciale da vivere intensamente.

Quagliarella a gennaio, Keita all'Avellino?

Lotito sta preparandao un colpo importante per la Lazio: l'arrivo di Quagliarella a gennaio. Vista l'esplosione di Llorente, la Juventus potrebbe anche cedere il trentenne attaccante napoletano, che non trova più posto in squadra.
Lotito, da parte sua, si sente coresponsabile del fallimento della Lazio per il mancato acquisto di una punta, visto che se manca Klose diventa così difficile tradurre in gol la superiorità di gioco della squadra, che è quella che tira più di tutte in serie A e meno di tutte raccoglie.
Nello steso tempo, il giovanissimo e promettente Keita non può vedersi sbarrata la strada da un attaccante come Quagliarella, e allora alla Lazio si starebbero convincendo di trovargli una squadra di serie B dove potrebbe maturare tranquillamente. Sembra che l'Avellino accetterebbe a braccia aperte l'arrivo di un ragazzo come Keita, sia pure per poco più di mezzo campionato, il tempo necessario per maturare giocando con continuità, cosa che alla Lazio è praticamente impossibile.  
Fabio Quagliarella, nato il 31 gennaio 1983, 396 partite giocate e 113 gol segnati in 14 anni di carriera, 25 volte nazionale con 7 gol in azzurro, altezza 1.80 e 79 chilogrammi di peso, sarebbe veramente l'uomo della Provvidenza per l'attacco biancoceleste, con i suoi gol puntuali e spettacolari. Un acquisto come questo andava programmato e realizzato ad ogni costo, se davvero si voleva che la squadra biancoceleste continuasse a veleggiare nelle prime posizioni della classifica, come davvero meriterebbe. Gennaio è ormai alle soglie, e certamente con l'arrivo di uno come Quagliarella il problema principale della squadra sarebbe eliminato.

martedì 10 dicembre 2013

Crecco e Rozzi tra i primi dieci giovani in Italia

Ha vinto Domenico Berardi del Sassuolo, il titolo di miglior giocatore giovane italiano Under 21. Ma nella classifica dei primi dieci del TMW Awards 2013 ci sono ben due giocatori laziali, Luca Crecco, piazzatosi ottavo con il 5.89  per cento dei voti, e Antonio Rozzi, che gioca nel Madrid ma sempre della Lazio, decimo con il 4,45 per cento dei voti. Piccoli laziali crescono, su tutti i fronti.

La collana verde: 46. Diletta deve decidere

Era passato un anno da quando Diletta era entrata in convento: ormai doveva decidere se prendere i voti o meno, e passare il severo esame del padre confessore e il giudizio definitivo della madre superiora.
Madre Edoarda seguiva con occhio esperto i movimenti della giovane aspirante, che le sembrava un elemento di prim'ordine: grande lavoratrice, ma anche pronta all'apprendimento, bravissima infermiera. Da qualche tempo, aveva notato anche che Diletta pregava con particolare fervore, come se avesse un motivo in più per concentrarsi e per approfondire la sua meditazione.
Il padre confessore, un francescano dalla figura di anacoreta con la lunga barba bianca, la stava aspettando alla vigilia del giuramento e dei voti definitivi. 
- Suor Diletta, dimmi: ti senti veramente pronta? -
- Padre Michele, la mia fede è viva, la mia passione per il lavoro di suora è grande. Amo il Signore, ma amo pure le sue creature, e questo amore talvolta mi sembra quasi capace di deviare parte di quella devozione che si deve al Creatore. Alcune creature umane attirano la mia attenzione più del dovuto -
-Suor Diletta, questo sentimento è umano, non è peccato. Ma forse hai ragione: a una persona che vuole dedicarsi interamente alla religione si richiede un amore totale verso Dio, e nessuna creatura, neanche a noi straordinariamente cara, può deviarlo sia pure in parte. Hai forse bisogno di un ulteriore periodo di approfondimento, e non c'è urgenza che tu prenda i voti e il velo proprio ora. Ti concedo altri sei mesi di riflessione, e non devi considerarla come una penitenza, ma solo come un'esigenza interiore -
- Grazie, padre Michele. Credo che lei abbia ragione. E' un passo troppo importante, e in questo momento la mia anima è un po' in sofferenza -

Genazzano e Olevano Romano: sagra dell'olio e del vino

A Genazzano, Benedetto Lucidi, presidente della Pro Loco, ha consegnato all'attrice Debora Caprioglio la targa di madrina della tredicesima edizione della Sagra dell'Olio e del Vino. La sagra si è tenuta dal 6 dicembre, festa di San Nicola, all'8 dicembre, festa dell'Immacolata, nel cortile del Castello Colonna.
Genazzano ed Olevano Romano hanno presentato i loro prodotti tipici molto pregiati. Presenti i due sindaci Fabio Ascenzi e Marco Mampieri. 
Luca Sperati, titolare di un antico frantoio sulla statale 155 di Fiuggi, ha mostrato le tecniche di degustazione di diverse varietà d'olio di oliva.
La sagra ha avuto un incoraggiante successo di pubblico.

La Lazio si rifugia in Europa: qui non ci batte nessuno

Questa strana Lazio, la squadra più matta del mondo, si rifugia sul tetto, in Europa. In campionato c'è l'alluvione che ci fa sloggiare dai nostri beni così sudati, e noi saliamo sul tetto, nell'Europa League, dove siamo imbattuti e giovedì potremmo anche conquistare, contro i turchi del Trabzon, un prestigioso primato nel girone J. 
J come Juventus. Infatti, come la Juventus domina il campionato, così la Lazio domina l'Europa League: ha tanti di quei campioni per farlo! Peccato che quei campioni, in serie A, non riescano a combinare un bel nulla.
Petkovic, prima di arrendersi in Italia, vuole mandare un ultimo grido davanti a tutta l'Europa. Può battere il Trabzon e portare la Lazio tra le sedici finaliste del campionato europeo, anzi, il posto se l'è già assicurato. La Lazio in Europa è imbattuta, non è la cenerentola, Floccari è il capocannoniere coi suoi quattro gol, Keita e Perea sono i gioielli di un attacco giovanissimo che comprende anche un Felipe Anderson tutto da vedere. 
In Europa abbiamo già la Lazio del futuro, lì funziona, non si sa perché. A Petkovic piace l'aria internazionale e non piace quella italiana.La soluzione per Petkovic comunque la Lazio ce l'ha già in casa. Coi govani noi andiamo fortissimo, siamo i primi d'Italia. E se non dovesse essere Alberto Bollini la soluzione, potrebbe essere Simone Inzaghi, che sta frequentando il corso allenatori di Coverciano e sta guidando in modo più che brillante gli allievi. 
A noi i giovani non fanno davvero paura, sappiamo guidarli benissimo. Sono i vecchi quelli che ci fregano.

lunedì 9 dicembre 2013

Colleferro: passeggiando tra i sogni

Sabato 7 e domenica 8 dicembre, in Viale XXV Aprile a Colleferro, si è tenuta una scintillante mostra mercato dell'artigianato  denominata "Passeggiando tra i sogni". Ha organizzato l'associazione culturale Ulisse a nome dell'amministrazione comunale, sfruttando la tradizionale opportunità del mercatino di ogni seconda domenica del mese.
Tra le mille luci delle feste di Natale, la popolazione di Colleferro ha potuto ammirare e acquistare di tutto: piccolo antiquariato, modernariato,  artigianato artistico, alberi di Natale e presepi, giochi, libri, decorazioni, bigiotteria, abiti decorati a mano, cestini di vimini. Una festa per gli occhi e per il cuore.
Ci sarà un bis molto atteso per la festa dell'Epifania.

Ultime sei gare: Lazio ultima!

E' dal 27 ottobre, Lazio-Cagliari 2-0, che la Lazio non riesce più a vincere in campionato. Nelle ultime sei gare, gli uomini di Petkovic hanno racimolato tre pareggi e tre sconfitte, tre miseri punticini che la relegano all'ultimo posto in classifica alla pari con il derelitto Catania.
Ecco la relativa classifica:
Juventus 18 punti
Roma 13
Genoa e Chievo 11
Napoli e Inter 10
Verona e Torino 9
Cagliari e Sassuolo 8
Milan e Udinese 7
Fiorentina, Parma e Bologna 6
Atalanta, Sampdoria e Livorno 5
Catania e Lazio 3.
La Lazio ha strappato un punto sui campi di Milan, Parma e Sampdoria, ha perso in casa con Genoa e Napoli e sul campo del Torino, segnando 5 gol e incassandone 10. Di questo passo, come potete ben vedere, si va direttamente in serie B. Con tutta la Coppa Italia, la presenza in Europa League e il meraviglioso scudetto primavera. Delitto calcistico a Formello. Sono stati ammazzati 26 campioni di calcio, anche se otto di essi, Klose, Hernanes, Gonzalez, Marchetti, Candreva, Onazi, Biglia e Lulic, saranno protagonisti ai prossimi campionati mondiali.
Chi è stato l'autore dell'efferato delitto?

domenica 8 dicembre 2013

A Torino: morte di una squadra chiamata Lazio

La Lazio fu. Ora non c'è più. A Torino, per mano del polacco Glik, è stata definitivamente uccisa una squadra chiamata Lazio, che solo sette mesi fa aveva conquistato la Coppa Italia e guadagnato l'ingresso nell'Europa League. Siamo stati fino al 95' a sperare che  l'ennesimo pareggio strappato coi denti salvasse Petkovic e lasciasse respirare ancora i giocatori biancocelesti, ma senza dubbio è stato meglio così, gli ultimi dubbi sono stati cancellati.
No, Petkovic non ce la faceva più. Lotito ha resistito fino all'ultimo, ma partita dopo partita lo scivolone dei biancocelesti è diventato sempre più penoso. La Lazio non riesce più a segnare, e questo è il segno incontrovertibile che le cose debbono cambiare. E' lo stesso andazzo che tre anni fa stava portando la Lazio in serie B con un altro signor allenatore come Ballardini: ma quando tra un gruppo di giocatori e un tecnico anche bravo si crea incompatibilità di gioco, che diventa assoluta improduttività, bisogna cambiare.
Petkovic potrebbe davvero essersi impegnato come futuro tecnico della Svizzera, ma potrebbe anche non averlo fatto: il dubbio però è nato, il solco già scavato si è approfondito, e bisogna cambiare più che in fretta. 
Già per giovedì contro il Trabzon dovrà essere in campo un tecnico nuovo, che ci auguriamo possa essere il bravissimo Alberto Bollini. La primavera potrà prenderla Simone Inzaghi. Peccato, perché almeno in Europa Petkovic si era difeso bene. Ma il destino ha voluto così, ed è meglio che così sia accaduto.
Ciao, Vladimir. La tua bella stagione laziale è finita. Qualcosa hai vinto. Ma la Lazio deve vincere ancora.
N.B. A Torino la Lazio ha giocato bene. Peggio ancora. Vuol dire che il fondo non è stato ancora toccato.

La collana verde: 45. In fondo al pozzo

Diletta non spezzò mai quel legame che la univa a Damiano. 
Un pomeriggio, lavorando nell'orto del convento, passò per un momento davanti al pozzo, e fu tentata per un istante di strapparsi quella collana e di nasconderla per sempre, evitando qualsiasi curiosità o sorpresa da parte delle consorelle. 
Si era già portata la mano al collo, ma sentì come una voce che le diceva: - Non farlo! Perderesti per sempre una grande ricchezza e una forma di energia segreta che per te può essere un'ancora di salvezza - 
Così Diletta tenne al collo quel talismano segreto, e non pensò mai più di disfarsene. Non pensò nemmeno una volta che l'uomo l'amasse, che quello fosse un dono d'amore. Sapeva che Damiano ed Ornella in pratica abitavano insieme, e probabilmente convivevano: era così normale, oggi, che un uomo e una donna stessero insieme senza sposarsi, al punto che nessuno più se ne meravigliava. Tranne forse quel prete all'antica che era don Egidio, brontolone e maldicente, e qualche zitella acida che non riusciva ad avere uno straccio d'amore per quanto ne andasse segretamente a caccia.
- Che pensieri cattivi - si diceva Diletta. - O forse sono una zitella acida anch'io, ormai a venticinque anni passati? -
No, non  era possibile. Lei aveva detto di no a fior di ragazzi, i suoi genitori l'avevano messa in croce per questo, e costretto a farsi suora. E Damiano, in tutto questo, probabilmente aveva la sua parte, perché lei non riusciva a toglierselo dalla mente. Fratello maggiore? Padre? O forse qualcosa di più profondo e doloroso da chiamare in superficie, da definire con un altro nome, un sentimento così forte e ormai connaturato in lei, e che andava assolutamente tenuto segreto come quella benedetta collana verde.

Frosinone: isole pedonali

A Frosinone, sperimentate con successo le isole pedonali. Dopo la buona riuscita a ottobre e novembre in via Aldo Moro, l'esperimento si ripete per tutte le domeniche di dicembre nel centro storico, da oggi 8 dicembre fino al 6 gennaio.
E' il momento di riappropriarsi della città, del gusto di una passeggiata e di una vera socializzazione. 
Dopo via Aldo Moro, si recuperano così alla passeggiata Corso della Repubblica e altre vie della parte alta della città, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20. 
Una scelta moderna, che si sta imponendo nel nord d'Europa e di America, tra le nazioni più civili.

Lazio: la squadra degli equivoci

Ledesma o Biglia?  Konko o Cavanda? Floccari o Perea? Hernanes o Ederson? Keita o Lulic? Onazi o Gonzalez? E forse potremmo continuare ancora. La Lazio è diventata, piano piano, la squadra degli equivoci. Petkovic non sembra più in grado di scegliere. Gli è venuta a macare all'improvviso quella chiarezza d'idee che per un buon periodo ha dimostrato l'anno scorso, almeno per tutto il girone di andata.
Poi sono cominciati gli equivoci, nati magari da una serie d'incidenti fisici, ma poi sviluppati nel corso delle settimane. La squadra dei doppioni non è stata più una risorsa, per la Lazio, ma la fonte di gravi equivoci tecnici. Da qui la variazione non solo degli uomini, ma anche delle tattiche di gioco, un balletto di numeri nei quali si è perso il tecnico e con lui si sono persi anche i suoi giocatori. 
4-1-4-1;4-3-3; 4-3-2-1; 3-5-2. e così via. Qual è lo schema utile, per questa Lazio? Il segreto di una squadra può essere quello di insistere il più possibile sugli stessi uomini e sullo stesso schema, non si può stare a cambiare all'infinito, si finisce per non capirci più nulla. Variare è bene, ma con giudizio e solo quando non se ne può fare a meno. Il turn over è necessario, ma intanto poteva essere riservato solo all'Europa League mettendo in campo una formazione studiata apppositamente per la Coppa, con Berisha,  Floccari, Pereirinha, Ederson, Biglia, Perea, Keita, Cana, e altri giocatori ritenuti di rincalzo, ma in realtà di pari valore dei titolari. 
Petkovic avrebbe dovuto tener conto di queste gerarchie, ma ha finito per fare un gran minestrone e per non capirci più nulla. Si aggiungano i problemi creati dal desiderio di alcuni "grandi" come Klose ed Hernanes di pensare più ai mondiali che al campionato, rinviando alla prossima primavera il periodo di forma migliore. Lo stesso scadimento di forma di Gonzalez e Lulic potrebbe avere questa origine.
Alla Lazio, ora, è necessaria solo una cosa: chiarezza.

sabato 7 dicembre 2013

Tiro al bersaglio della Lazio primavera all'Avellino: 9-2, doppiette di Sculli e Minala

Passeggiata facile facile della Lazio primavera sull'Avellino, schiacciato da una gragnuola di gol: 9-2, con doppiette di Sculli e dell'esordiente camerunense Minala, un mediano da gol. Sono andati a rete anche Crecco, Fiore, Milani e Sterpone, mentre per l'Avellino hanno accorciato  le distanze Evangelista e Martinangelo.
Bel gioco e tanto spettacolo della Lazio campione d'Italia, dominatrice del girone C. 
Alberto Bollini, avendo dovuto rinunciare agli squalificati Lombardi e Tounkara, ha schierato: Guerrieri; Pollace, Ilari, Serpieri (Pace), Filippini; Minala, Elez, Crecco (Sterpone); Milani, Fiore, Sculli (Steri). 
Chi fermerà la musica di questa Lazio scatenata? Ogni giornata di campionato è uno spettacolo assicurato.

La collana verde: 44. La mano del fabbro

Diletta, da quel giorno, ad ogni movimento del corpo sentiva quella collana sfiorarla delicatamente, ma in modo continuo.Era come una presenza viva che le portava alla mente la mano del fabbro che l'aveva costruita con una delicatezza così miracolosa.
Era peccato? Le sembrava di no: quel dono era stato soltanto un ricambio di gratitudine per quello scialle verde, di cui richiamava il colore, e con il quale si era cinto i fianchi ricoprendo la sua nudità, e poi la gratitudine per quei poveri panni di cui si era rivestito e aveva potuto presentarsi in paese chiudendo quella crudele parentesi di oscurità da cui proveniva e da cui era sembrato tanto sconvolto.
La collana verde di ferro e di smalto voleva dire soltanto un grazie di cuore, un doveroso sdebitarsi per qualcosa  che insieme doleva e faceva sorridere quell'uomo. 
Ma Damiano, ora, grazie forse anche alla D dei piccoli anelli  di ferro, era ogni tanto presente alla mente di Diletta, e forse quella D li univa: Damiano e Diletta.
- Io sto per fare il voto di castità perpetua - si tormentava Diletta - e questa catena non so se mi aiuta oppure rappresenta per me un pensiero che mi assale più volte nel corso della giornata -
Provava però un sottile senso di gioia che le sembrava un sentimento casto, di amore quasi verso un fratello maggiore, quasi verso un padre, dati i venticinque anni di differenza che c'erano fra loro, come una barriera insormontabile.
Che tipo di sentimento fosse quello, Diletta non sapeva precisarlo, ma capiva soltanto che quel che provava era un calore intimo che le dava forza e serenità.

Cave: inaugurato il museo civico

Oggi, sabato 7 dicembre, sarà inaugurato il Museo Civico di Cave, dedicato allo scultore Lorenzo Ferri.
Intervengo il sindaco Massimo Umbertini, l'assessore Sivia Mancini, e gli eredi dello scultore Pietro, Giuseppe e Luce Ferri.
Presenti gli storici dell'arte Tiberia, Economopoulos e Graziani.
Direttore del museo sarà Valeria Romano.
Il museo ha sede in via Cavour 27, ex ospedale Mattei.

Otto giocatori laziali protagonisti ai mondiali: Hernanes Klose Marchetti Candreva Lulic Gonzalez Onazi e Biglia

Forse sarà proprio la Lazio, arraccante nel campionato italiano, la squadra che fornirà il maggior numero di protagonisti ai prossimi campionati mondiali di calcio in Brasile nel giugno del 2014.
Sono ben otto, infatti, i calciatori della Lazio che parteciperanno ai mondiali con le rispettive nazionali.
Intanto il padrone di casa Anderson Hernanes, che rientrando in forma al momento giusto potrà riprendersi quel ruolo di protagonista che finora Scolari gli ha concesso solo parzialmente, in quanto lontano dalla forma spettacolare di un anno fa, quando tutto gli riusciva facile e bello. E poi i due azzurri Marchetti e Candreva, che avranno un compito difficilissimo contro Inghilterra e Uruguay, quest'ultimo favorito  nel nostro girone, con Tata Gonzalez in prima fila, anche lui a caccia della forma migliore in una stagione in cui nella Lazio non riesce a confermare le condizioni di salute che ne fanno un gladiatore in campo.
In uno dei gironi, saranno addirittura tre i giocatori lziali a contendersi il passaggio alle fasi finali: il nigeriano Onazi, venti anni, a caccia di gloria; il bosniaco Lulic, altro maratoneta instancabile, e infine l'argentino Biglia, regista di centrocampo. Purtroppo uno dei tre non potrà accedere alle fasi finali.
Un ruolo a parte spetta a Miro Klose, centravanti dela nazionale tedesca, in cerca di gloria come cannoniere assoluto dei mondiali e della nazionale di Germania.
Davvero incomprensibile che una squadra che può presentare tanti protagonisti mondiali non riesca a trovare ancora se stessa nel campionato italiano.

Lazio-Avellino primavera: attenzione agli ultimi!

Arriva al Fersini, oggi pomeriggio sabato 7 dicembre, l'Avellino ultimo in classifica, contro la Lazio di Alberto Bollini, dominatrice del girone e campione d'Italia. Tutto facile? Galoppata dei biancocelesti, che hanno eliminato il Napoli dalla Coppa Italia e hanno vinto a Firenze contro la fortissima Fiorentina che era in testa alla classifica?
Nel calcio non c'è mai nulla di troppo facile, e attenzione alle sorprese dei testa-coda. Comunque, anche oggi sarà uno spettacolo da non mancare, con tutta la serie dei piccoli campioni da ammirare, da Strakosha a Fiore, da Elez a Oikonomidis, e a tutti i ragazzi dello splendido vivaio della Lazio, orgoglio del giovane calcio romano.

venerdì 6 dicembre 2013

Bellegra: proteste per la chiusura della Guardia Medica

Il sindaco di Bellegra, Domenico Moselli, ha ricevuto ieri la comunicazione della ASL RMG della chiusura della Guardia Medica, decisione presa perché la popolazione è inferiore ai cinquemila abitanti e per lo scarso numero di interventi medici.
Il Comune di Bellegra si opporrà a tutti i costi a questa amara decisione, che segue anche il disagio del territorio dopo la chiusura dell'ospedale di Subiaco.
La Guardia Medica di Bellegra, inoltre, copre anche la popolazione di Roiate, Rocca Santo Stefano, Cerreto e Gerano, i cui cittadini, come quelli di Bellegra, resteranno scoperti per tutte le notti e per i giorni prefestivi e festivi. 
Bellegra è decisa a difendere e mantenere con ogni mezzo il suo presidio di Guardia Medica.

Torna Klose: a Torino si riparte

Petkovic ha quindici giorni e quattro partite a disposizione per dimostrare che la Lazio è ancora viva. Torino, Trabzon, Livorno, Verona. Quattro traguardi tutti raggiungibili, se ci si mette un po' di buona volontà.
A Torino rientra Miro Klose, finora praticamente assente dal campionato della Lazio, se si esclude il 2-0 col Cagliari che resta la nostra ultima vittoria in campionato...un mese e mezzo fa. La Lazio, si sa, è stata formattata attorno al grande campione di Germania, e quando manca lui manca il basamento della colonna. Gli altri sono dei surrogati, più o meno validi, ma senza il basamento la colonna non regge. A Torino torna Klose, e la Lazio sembra respirare di nuovo, anche se continuano le disgrazie come quella che ha colpito anche Tata Gonzalez. 
Un altro grande che dovrebbe tornare è il profeta Hernanes, talmente distratto da non ricordarsi neppure di andare a salutare i suoi tifosi della curva nord.  Sta pensando ad altro, ora chiede scusa e spera di farsi perdonare. Anche lui deve praticamente ancora cominciare la sua stagione biancoceleste, e senza il duo Klose-Hernanes che Lazio volete che sia stata? Ma dovranno ben cominciare, entrambi, ed allora le cose potranno veramente cambiare.
Da qui a Natale...ne potremmo ancora vedere delle belle. Petkovic vede in pericolo il suo panettone marca Lotito, ma fa ancora in tempo ad afferrarlo e a condirlo con un ottimo spumante. Klose ed Hernanes dovrebbero aiutare il povero Vladimir, ridotto a mendicare un pizzico di fiducia, lui che a questa Lazio ci ha sempre creduto.

giovedì 5 dicembre 2013

La collana verde: 43. il segreto di Diletta

- Diletta, dovevo darle da tempo questo piccolo oggetto che ho preparato per lei -
Diletta non avrebbe voluto accettare, ma proprio per evitare una prevedibile protesta di Damiano che avrebbe richiamato la curiosità della gente, fece un piccolo sorriso  e accettò il dono mormorando un timido grazie. Era arrossita visibilmente, ma il velo aveva nascosto quasi per intero la sua emozione.
Anche Damiano era rientrato rapidamente nell'officina per non dare nell'occhio, ma era stato felice che Diletta avesse accettato il piccolo dono per il quale aveva lavorato per mesi nei ritagli del suo lavoro normale.
Diletta aveva nascosto con gesto tranquillo il pacchetto nell'ampia tasca del suo saio, riprendendo il passo normale. Ma dentro di sé sentiva l'anima in subbuglio e il cuore le batteva a ritmo frenetico. Aspettò di essere completamente sola nella sua cameretta per  aprire l'involto, e quando nella scatolina vide il riflesso smeraldino della piccola e preziosa collana, provò un'emozione grandissima . Il primo suo impulso fu quello di nascondere il dono, ma una forza incontenibile la indusse a indossare immediatamente la collana sotto il saio e la maglietta intima, in modo che nessuna sorella la potesse vedere.
 Avrebbe mantenuto il  segreto per sempre, oppure si sarebbe disfatta di un dono così significativo? Per il momento l'avrebbe tenuto nascosto proprio per evitare uno scandalo: l'errore era stato quello di accettarlo, ed ora doveva cercare di non mostrarlo ad alcuno. Sentiva dentro di sé una voce segreta e fortissima che le diceva di tenere caro quel dono, perché il destino aveva deciso per  lei.

Colle di Fuori: ritrovati i due ragazzi scomparsi

Sospiro di sollievo a Colle di Fuori, la popolosa frazione di Rocca Priora nei dintorni di San Cesareo:  i due ragazzi scomparsi, Lorenzo Sordini e Valerian Acatronei, sono stati ritrovati dopo cinque giorni di affannose ricerche. La fuga dei due quattordicenni era dovuta a dei cattivi voti scolastici. Sono stati rintracciati mentre facevano allegramente degli acquisti in un supermercato di Tor Vergata. 
Lorenzo a Valerian si erano attrezzati adeguatamente, rubando in casa una bella cifra di denaro con la quale hanno proveduto a trascorrere una divertente vacanza, spedendo alle famiglie anche degli allegri sms con cui facevano sapere di stare mangiando carne alla brace.

Lazio: ci consoliamo con Keita e Perea

Non tutto è triste, all'orizzonte biancoceleste. Tra nuvoloni grigi che non promettono niente di buono, ogni tanto appare uno squarcio d'azzurro che ci fa bene sperare per l'avvenire. Quel gol di Keita contro il Napoli, meraviglioso per finezza di esecuzione, fa già coppia con quello, di elegante geometria, sul terreno del Parma. Due squarci di gran classe in un ragazzo di diciotto anni appena alle sue prime apparizioni come titolare in serie A. Se facciamo il conto dei minuti giocati, quei due gol ci danno un rapporto molto alto, che solo un giocatore di grande avvenire può vantare.
Altrettanto dicasi di Brayan Perea, un altro attaccante, stavolta punta pura, che ha giocato poco e segnato due bei gol, quello di Bergamo e quello, assai prezioso, di Varsavia, con una doppia avvitata di testa che ha spiazzato l'intera difesa del Legia.
Anche i gol di Perea sono indice di  bravura e di concretezza. Insistendo su queste  due punte, l'attacco della Lazio, per l'avvenire,appare ben coperto e assai promettente. 
Se aggiungiamo anche la lenta maturazione di Felipe Anderson, apparso anche lui in crescita a Varsavia, la fallimentare  campagna acuisti della Lazio non appare  più tale.
Lotito e Tare hanno ben lavorato, per l'avvenire più che per  il presente. Al presente dovrebbe pensare il tecnico: peccato che Petkovic stia vivendo sulla graticola quelli che porebbero essere i suoi ultimi giorni in biancoceleste. Lotito gli ha dato altri quattro incontri di tempo: Torino, Trabzon, Livorno  e Verona, giusto giusto tra qui e Natale. Ma riuscirà Petrkovic ad arrivare a questo panettone? Oppure questo meraviglioso dolce natalizio risulterà troppo indigesto per il delicato stomaco della Lazio?

mercoledì 4 dicembre 2013

Lazio-Napoli primavera 4-3, Lazio ai quarti, doppiette di Tounkara e Fiore

Partita vittoriosa della  Lazio sul Napoli per gli ottavi di finale della Coppa Italia; un rocambolesco 4-3, con doppiette di Tounkara e di Fiore, Lazio sul 4-1 nel primo tempo (rete del Napoli con Tutino sul 3-0).
Espulsi nella Lazio Pollace nel primo tempo e Ilari nella ripresa, Lazio ridotta in nove, Napoli in rimonta con Rubino  e con Tutino su rigore negli ultimi nove minuti. L'arbitro ha concesso anche un lungo recupero di 7 minuti, e gli azzurri hanno tentato di raggiungere il pareggio inutilmente, con i biancocelesti ridotti in otto per un infortunio.
La Lazio dunque continua la sua marcia imbattibile anche in Coppa Italia, malgrado tutte le contrarietà.

Oggi Lazio-Napoli primavera, ottavi di Coppa Italia

Oggi pomeriggio, ore 14.30, al campo Fersini di Formello, rivincita Lazio-Napoli, stavolta per la primavera. Sono gli ottavi di Coppa Italia, partita secca: chi vince passa direttamente ai quarti.
La Lazio primavera è capolista del girone C, mentre il Napoli è al quinto posto, ma anche gli azzurri di Saurini sono in ottima forma e reduci da una serie di successi. 
Comunque la Lazio di Alberto Bollini è favorita, con i suoi nazionali Lombardi e Crecco, e una formazione piena di giovani campioni come Strakosha, Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini, Murgia, Elez,Oikonomidis, Fiore, Tounkara, squalificato per il campionato ma non per la Coppa: e Tounkara ha un piede magico come il suo gemellino Balde Diao Keita, ultima grande rivelazione della serie A a soli diciotto anni. Tounkara ne ha diciassette, e se riesce a mantenere i nervi a posto è un fuoriclasse anche lui.

Palestrina: anche Giorgio Albertazzi nella stagione teatrale

Stagione teatrale ricca di eventi all'Auditorium "G. Pierluigi" a Palestrina. 
Prende avvio venerdì 6 dicembre con il cabaret di Michele La Ginestra, ancora cabaret per bambini l'8 dicembre e il 6 gennaio con Paolo Scannavino, mentre lo spettacolo di punta sarà costituito il 22 dicembre alle 17.30 dal grande Giorgio Albertazzi con "Miti ed Eroi".
Si chiude il 18 gennaio con uno show di Luciano Lembo.

Ergys Kace, un difensore albanese per la Lazio

Per gennaio, la Lazio deve correre ai ripari per la difesa, e sta pensando a un giovanissimo albanese, Ergys Kace. Milita nel Salonicco, serie A greca, è nato l'8 aprile del 1993, ha dunque soltanto venti anni,  ma già una buona esperienza. Nel Salonicco ha disputato 27 incontri e segnato anche un gol, viene impiegato da centrocampista, ma nella nazionale albanese il direttore tecnico Gianni De Biasi lo utilizza stabilmente come terzino: ha giocato sei  volte accanto ai laziali Berisha e Cana, segnando anche un gol, e fa parte di un settore  difensivo dimostratosi molto valido anche in campo internazionale.
Ergys Kace attualmente è poco utilizzato dal Salonicco, sicché sta cercando una squadra forte per gennaio. E' seguito da alcune squadre europee, ma Tare ha fatto un'offerta secca di due milioni alla squadra greca per cercare di anticipare le mosse delle altre pretendenti. 
Tare infatti è convinto che Kace possa rappresentare per la Lazio un elemento molto utile per rafforzare la difesa, ultimamente apparsa piuttosto traballante. 
Il giovane difensore albanese ha un fisico agile e scattante, è alto solo 1.63 e pesa 54 chilogrammi, ed ha la caratteristica di entrare subito in forma. Per la Lazio rappresenterebbe una soluzione ai tanti guai difensivi, alla lentezza e alle distrazioni piuttosto frequenti del  reparto arretrato.
Tecnicamente, Ergys Kace appare bene impostato, ed ha davanti a sé delle ampie prospettive di miglioramento e di lunghi anni di carriera.
Vedremo se Lotito darà carta libera a Tare anche questa volta.

martedì 3 dicembre 2013

La collana verde: 42. Il dono di Damiano

- Devo fare un dono a quella ragazza - si propose Damiano, pensando con gratitudine a quello che Rosetta aveva fatto per lui tanti anni prima. 
- Come ho fatto a dimenticarmi? Sono stato davvero un ingrato: non so che cosa penserà di me: il minimo, è che sono un egoista -
- Sarà un dono costruito con le mie mani, così che lei lo sappia e non se ne dimentichi -
Nella sua fucina, lavorando il ferro battuto con la perizia di un orafo, Damiano fabbricò una bella collana, con piccoli anelli che avevano la forma di una D maiuscola. Dopo che li ebbe agganciati uno all'altro, riuscì a smaltarli di verde, con dei riflessi che li facevano sembrare smeraldi. Riuscì un  gioiello meraviglioso, che richiese tutta la perizia dell'uomo. Alla luce del sole, la collana faceva un grande effetto che sorprese lo stesso artigiano.
- Ci ho messo tutto il mio cuore - disse dentro di sé. - Ora debbo trovare l'occasione di fargliela avere in modo che non possa rifiutarla. E' quasi una suora, le mancano solo i voti, e fra questi ci sarà forse anche quello di non possedere gioielli -
Damiano attese pazientemente che Diletta passasse un giorno davanti all'officina: non avrebbe osato portargliela né in convento né in ospedale, sarebbe stata un'audacia che avrebbe rovinato tutto, impedendo all'aspirante suora di accettare.
Mise la collana in una scatolina di cartone, ne fece un piccolo pacchetto, e attese il momento in cui Rosetta, ormai Diletta, passasse lì davanti come faceva talvolta per spostarsi dall'ospedale al convento. Quando Diletta, con il suo saio grigio, e con il solito passo sollecito e sicuro, comparve davanti all'officina, Damiano uscì e le andò incontro porgendole il pacchetto.

Frosinone: festival del cinema

Anche Frosinone avrà il suo Festival del Cinema, intitolato a Nino Manfredi.
Avrà luogo dal 12 al 14 dicembre, organizzato da Gianluca Volpari, con il patrocinio del Comune di Frosinone. 
Il festival è stato presentato ieri pomeriggio lunedì 2 dicembre nel magnifico ambiente della Villa Comunale, e sarà dedicato al cinema indipendente, con protagonisti i migliori cineasti giovani. Saranno presentati  4 lungometraggi, 6 cortometraggi e 7 documentari. Le tre giornate saranno dirette dal cineasta Mario Sesti, e verrà assegnato un Premio del Pubblico con  il voto degli spettatori.

Lazio: spazziamo gli equivoci, ripartiamo da zero

Con una difesa così, non si va lontano, anzi si va all'inferno. Dodici gol in tre soli incontri, due con la Juventus, uno col Napoli. Una Lazio davvero ingenua, con errori che fanno ridere se non facessero piangere la tifoseria.
Ripartiamo da zero, spazziamo gli equivoci, affidiamo la squadra a Bollini, anche se c'è un Di Matteo libero sulla piazza che potrebbe raddrizzare le cose in quattro e quattr'otto. Perché, una volta impostata una difesa decente magari con Biava e Diaz, tutto il resto della squadra potrebbe tornare a girare per il verso giusto. 
Petkovic è con la mente in Svizzera, la Lazio gli sta sfuggendo di mano, non si può andare avanti ad episodi, come il bellissimo sprazzo di un  Keita che meritava di giocare dall'inizio e non soltanto nei venti minuti finali.
Ci spiace fare questo tipo di discorso con un gentiluomo come Petkovic, ma si sa che quando le situazioni ti scivolano di mano è meglio non esitare e tagliare subito la testa al toro. Inutile continuare a strascicare una rete bucata che non pesca più pesci, che  non riesce più a fare punti, ma solo a beccare gol a grappoli. Ci ricorda tanto la Lazio di Ballardini, incolpevole personalmente, ma incapace di farsi ascoltare e trascinato dagli eventi quando questi assumono una piega che nessuno riesce a cambiare. 
Cambiare tecnico è purtroppo l'unica soluzione possibile, anche se non piace a Lotito. Ai tifosi laziali spiace soltanto sorbirsi le sghignazzate di Pandev e di Zarate, decisi a prendersi la loro vendetta per essere stati strapazzati da Lotito.
Rimane l'Europa League, da salvare a tutti i costi. Come rimane da salvare un campionato che non può più regalarci niente: ma bisogna spezzare la catena della sconfitta facile e puntuale, inesorabile come la malasorte.

lunedì 2 dicembre 2013

Il Napoli strapazza la Lazio: 4-2, difesa impresentabile. Di Matteo in vista?

Troppo debole in difesa, la Lazio, per poter sperare di contrapporsi efficacemente al Napoli di Rafa Benitez. Quattro reti al passivo sono troppe anche per una squadra che si è battuta con orgoglio in avanti, sostenendo l'urto dei partenopei per due terzi della partita. Poi una serie di errori diffensivi, ultimo quello clamoroso di Ciani che ha dato il quarto gol al Napoli, ha spalancato ai partenopei le porte di una vittoria fin troppo facile.
La Lazio ha reagito  bene al gol di avvio di Higuain pareggiando subito con un'autorete di Behrami. Ma l'ex biancoceleste Pandev ci ha di nuovo infilzati, rendendo inutile lo sforzo dei centrocampisti e degli attaccanti. 
La seconda rete di Higuain ha tagliato la testa al toro e le ultime speranze della Lazio, riattivate dall'ingreso del giovane Keita, che con la sua bella rete ha per un momento illuso sulla possibilità di  agguantare un clamoroso pareggio.
Poi l'erroraccio di Ciani ha messo  tutti seduti i biancocelesti. Siamo tornato alla gragnuola di gol al passivo proprio come all'inizio del campionato. Una stagione che, se continua così, sarà da gettare al vento, e a questo punto sarà ben difficile raddrizzare decorosamente la barca laziale. 
Ora ci aspetta la bruutta trasferta di Torino contro i granata, e credere che la Lazio possa reagire  vigorosamente appare soltanto un sogno. Lotito e Petkovic s'incontrino presto e decidano sul da farsi. Sembra che sia disponibile un  ottimo Di Matteo, e sarebbe la soluzione migliore, trattandosi di  un uomo di  grande energia e di grande esperienza.

San Cesareo: al nuovo centro commerciale, 250 posti di lavoro

Immediato successo al nuovo centro commerciale La Noce, a San Cesareo, inaugurato lo scorso venerdì 29 novembre. 
Il centro è subito diventato un importante luogo di aggregazione. Cinquanta negozi, tra cui a pianterreno quelli agroalimentari della Conad che dominano la scena. Poi, abbigliamento, elettronica, arredamento, ristorazione, pizzeria. Tecnologia all'avanguardia con le fibre ottiche. Parcheggi aperti e coperti per tutti. E soprattutto, 250 nuovi posti di lavoro per i giovani.

Floccari sempre a segno con il Napoli e Lazio imbattuta

Klose non ce la fa a rientrare stasera contro il Napoli, ma nessuna paura: c'è pronto Floccari, che contro il Napoli ha sempre segnato all'Olimpico. Floccari ha giocato con la Lazio per tre stagioni. Ebbene, per tutte e tre le volte Lazio-Napoli all'Olimpico ha visto sempre Sergio Floccari andare a segno. Altri tre gol al Napoli Floccari li ha segnati quando giocava nell'Atalanta e nel Genoa.
Con la Lazio, cominciò il 4 aprile 2010: Lazio-Napoli 1-1, gol laziale del centravanti calabrese, che a fine stagione - arrivato solo a gennaio - mise a segno sei reti con la Lazio in campionato (più due con la maglia del Genoa) e un gol anche in Coppa Italia.
Nel campionato successivo, il 14 novembre, Lazio-Napoli 2-0, gol di Zarate e di Floccari, che chiuse il campionato laziale con 8 reti all'attivo.
Nella stagione 2011-12, Floccari andò a giocare nel Parma. Ma, tornato a Roma, eccolo ancora andare a segno contro il Napoli all'Olimpico, nell' incontro del 10 febbraio 2013, chiusosi sull'uno pari.. Sergio Floccari chiuse poi il campionato nella Lazio con 6 reti all'attivo, più 5 nell'Europa League. In totale, in tre campionati, Floccari ha segnato con la Lazio 26 reti, di cui 20 in campionato e 6  nelle coppe. Ma con il Napoli all'Olimpico, ha sempre lasciato il segno, e la Lazio è rimasta imbattuta. Sarà così anche stasera?
La Lazio scenderà in campo con il 4-1-4-1, con Marchetti; Konko, Cana, Ciani, Radu: Ledesma; Candreva, Onazi, Hernanes, Lulic; Floccari. Pronti a dare la loro zampata, eventualmente, nel secondo tempo ci sono anche i giovani rampanti Perea, Felipe Anderson e Keita.

domenica 1 dicembre 2013

La collana verde: 41. La solitudine di Damiano

La fanciulla aveva delle strane ferite al volto, come se qualche animale selvaggio avesse provato a darle delle unghiate. Si era tolta dal collo uno scialle verde ridotto a brandelli e lo aveva invitato a coprirsi i fianchi , e poi...sì, ora ricordava bene: si era allontanata promettendo di portargli degli abiti per rivestirsi, e glieli aveva davvero portati.
A Damiano, quegli avvenimenti erano del tutto scomparsi dalla mente, ma la solitudine della montagna ora glieli riportava nitidamente. E gli tornava in mente che era stato grazie a Rosetta che aveva potuto entrare in paese, chiedere ospitalità, trovare lavoro e crearsi una vita nuova, ricordandosi solo in modo vago del suo passato, del suo matrimonio con Juanita, della tragica morte della moglie, della sua disperata solitudine.
Aveva potuto tracciare un bilancio sommario e incalzante dei suoi ricordi, della sua vita spezzata e ricostruita, del suo rapporto con Ornella che in parte riempiva il suo vuoto, e ora questa nuova inquietudine, questo bisogno di ricongiungersi con qualcosa che era stato e che aveva perduto, un senso quasi di preghiera, un  chiamare nel vuoto qualcuno che potesse rispondergli.
L'uomo è solo, invoca sempre qualcuno o qualcosa che riempia il suo vuoto interiore. Forse quella Rosetta...quella Diletta che ora indossava un velo grigio...forse era lei che bussava alla sua anima, che chiedeva e forse porgeva una parola di consolazione, una misteriosa conquista di amore.
Inforcò di nuovo la moto, e dopo lunghi  chilometri di corsa solitaria rientrò in paese con l'anima almeno in parte placata.

Cave: 81.enne gelosa dà fuoco all'Ape del marito

A Cave, in pieno centro storico a piazza Santo Stefano, una gentile signora di 81 anni, profondamente gelosa del marito settantenne, travolta dall'ira, ha dato fuoco al motocarro Ape del consorte. Presi un accendino e una cassetta di legno, ha dato alle fiamme il motoveicolo del marito,  in quel momento assente, distruggendolo completamente.
I carabinieri, fatti i dovuti accertamenti, l'hanno denunciata a piede libero per rispetto alla non più tenera età. 
E' proprio vero che al cuor non si comanda, neanche a ottant'anni.

Tifosi laziali processati a Varsavia per possesso di armi

La polizia italiana è troppo tenera, quella polacca lo è molto meno. Questo spiega il diverso atteggiamento verso le tifoserie: quella polacca a Roma l'ha fatta franca, quella italiana a Varsavia ci ha rimesso le penne.
La Tv ha dimostrato chiaramente il possesso di armi, coltellacci e manopole di acciaio in possesso dei tifosi laziali. Le abbiamo riconosciute. Sono tipiche. E' una vergogna che si vada in giro per il mondo in quella maniera. Diciassette tifosi laziali, almeno, sono risultati in possesso di queste armi. Torneranno in Italia, ma saranno processati a Varsavia e probabilmente condannati. Anche a mesi di carcere. Hanno trovato avvocati anche polacchi pronti a difenderli. Li difenderà anche il ministero degli esteri e l'ambasciata italiana a Varsavia. Ma chissà fino a che punto se lo meritano.
I fatti sono accaduti il giorno prima di Legia-Lazio. Ma ci sono accuse anche per il "dopo", il cosiddetto "terzo tempo" così pacifico nel rugby, così rugginoso e vergognoso nel calcio. Due diverse categorie di sportivi. E quella del calcio si dimostra ogni volta  la peggiore. Purtroppo la tifoseria laziale non è aliena da queste brutte figure, e si parla anche di punizione alla società per responsabilità oggettiva.
E' giusto che da una parte la società, i giocatori, i tecnici, gli accompagnatori facciano tanto per l'onore della Lazio, e una ventina di scellerati facciano tanto per il suo disonore? E' giusto che sul campo la Lazio risulti tra le migliori squadre d'Europa, e sugli spalti e dintorni la nostra tifoseria si guadagni questa vergognosa reputazione di fuorilegge? E bastano venti bastardi per rovinare la buona reputazione di un milione di tifosi onesti.