martedì 31 maggio 2011

Noi compriamo er Sapunaru

Se Lichtsteiner parte, il suo sostituto sarà il ventisettenne rumeno Ionut Cristian Sapunaru, che gioca nel Porto in Portogallo ed è il terzino destro della nazionale rumena: farebbe coppia pertanto con l'altro rumeno Radu.
Sapunaru non è un fuoriclasse, ma è un difensore molto efficace. In sei anni di carriera ha giocato 125 incontri e segnato 9 gol. Bisogna aggiungere 13 presenze nella nazionale rumena. Il suo costo si aggira sui sei/sette milioni di euro, e non è quindi un giocatore di secondo piano.
Igli Tare lo sta seguendo da tempo, insieme al bosniaco Lulic che la Lazio si è già assicurato e che Reja intende utilizzare in mediana accanto a Ledesma, considerandolo un giocatore talentuoso e molto promettente.

Alatri, Cassino e Sora: sindaci di centrosinistra

I ballottaggi hanno portato grosse novità nelle principali città della Ciociaria: Alatri, Cassino e Sora sono passate tutte e tre al centrosinistra.
Ad Alatri Giuseppe Morini ha battuto Costantino Magliocca, sindaco uscente, per 53 a 47.
A Cassino Giuseppe Golini Petrarcone ha superato Carmelo Palombo per 58 a 42.
A Sora Ernesto Tersigni ha avuto la meglio su Enzo Di Stefano per 55 a 45.
Spira forte il vento del "no" a Berlusconi.

Arriva Klose, ma Kozak me lo terrei!

Sembra quasi fatta per l'arrivo del grande Miroslav Klose. Con lui la Lazio ha la grande punta da 15/20 gol a campionato, e potrà schierarsi ai nastri di partenza quasi con le stesse possibilità di altri squadroni.
Però aggiungo subito una cosa: Klose ha quasi 33 anni, avrà bisogno di pause e di un abile dosaggio nelle presenze, per cui non commetterei mai l'errore di...mandare Kozak a farsi le ossa altrove. Ancora!
Chi dà di questi suggerimenti mi puzza tanto di giallorosso. Ma come! Dopo decenni e decenni abbiamo riscoperto una punta che fa tanti gol, Kozak è un Klose giovane, è il suo naturale sostituto, le ossa continuerà benissimo a farsele alla Lazio.
Zarate-Klose, un giovane e un anziano, un chiavistello e uno sfondareti, una coppia perfetta. E così in riserva: Rocchi-Kozak, un anziano e un  giovane, un chiavistello e uno sfondareti, un'altra coppia perfetta. E poi c'è sempre uno Sculli di riserva,  e qualche giovane speranza da lanciare tipo Di Mario
Indiziato alla partenza semmai è Floccari, un giocatore che vale, uno  che in media a stagione 10 gol te li fa, 12 l'anno scorso e 8 quest'anno che è stato così tribolato per lui. Floccari può essere un leader di squadre di media classifica, o anche un eccellente rincalzo per squadre di primo piano: il suo mercato ce l'ha, sei o sette milioni li può portare alle casse della Lazio.Non ci saranno né plusvalenze né minusvalenze.
Comunque queste cose Edy Reja le sa benissimo, non siamo noi che dobbiamo suggerirgliele. Ha dimostrato tanta di quella saggezza da aver dato alla Lazio una bella iniezione di fiducia. Anche lui ha trovato il suo giusto completamento con la prudente azione di Lotito e la silenziosa operosità di Igli Tare. Un buon trio dirigenziale, che i fatti suoi sa farseli, e come!

lunedì 30 maggio 2011

Vita di collegio: 38. La malattia di Santino

Il mio amico Santino, rimasto in seminario anche senza la mia "storica" amicizia che datava da almeno nove anni, cioè dall'inizio delle elementari ad Acuto, incassò il colpo con una certa fatica. Non avevo notizie dirette, ma so benissimo che senza di me si sentiva un po' a disagio. Lui era il leader nei giochi e nello sport, io nella scuola e nella cultura; insieme ci completavamo a meraviglia. Un' amicizia che sarebbe durata per tutta la vita, malgrado lunghi periodi di lontananza.
Non ricordo con precisione quando: sicuramente dopo le feste di Natale del medesimo 1949. Un brutto giorno, anche Santino tornò ad Acuto. Brutto giorno, perché il ragazzo, sempre allegro e vitale, era rimasto vittima di una malattia che, almeno per me, rimane misteriosa. Lunghi e lunghi mesi di febbre trascorsi a letto: forse tifo, forse anche un principio di meningite per fortuna superato alla grande.
Lui abitava su alla piazza della Corte: saranno stati cento metri da casa mia, vicino a piazza San Nicola. Io non avevo il coraggio di andarlo a trovare: aveva sempre un febbrone da cavallo, e magari mi consigliarono di non andarci, anche se mi sentivo in colpa. Ma come! Era quella la nostra grande amicizia? Quante volte il padre, Augusto, con la sua paziente asina, era venuto ad Anagni a trovare il figlio e a portare anche a me i messaggi e qualche pacchetto di alimentari da parte dei mei! Ed io?
Finalmente il mio senso di colpa ebbe termine dopo due o tre mesi, quando Santino si riprese perfettamente dalla sua brutta malattia, e sceso il suo lungo vicolo, tornò giù a San Nicola a giocare, e potemmo riformare quel binomio di amici inseparabili. Quante partite di calcetto o di pallone, a scapito dei nostri studi tornati precari!
Nello stesso tempo il parroco don Filippo continuava a vederci nelle sue messe e nelle sue preghiere serali, e forse si illudeva di vederci tornare nuovamente in seminario: ma noi la nostra via, ormai, l'avevamo presa.
Ci piaceva troppo giocare, e anche stare insieme alle ragazze, le mie cugine Maria Luigia e Maria Pia e alla cerchia delle loro amiche Anna Maria, Elena, Elisabetta, Francesca, e tante altre. Facevamo delle belle passeggiate e si poteva coltivare anche qualche piccolo sentimento d'amore, molto timido e rispettoso peraltro.
No, di seminario non si parlò più. Purtroppo anche i nostri studi ne scapitarono inevitabilmente, malgrado qualche tentativo di resistenza.
Uno zio di Santino, Aurelio, amicissimo di mio fratello maggiore Vito che lavorava da tempo a Roma, ci controllava un pochino, ma non poteva fare più di tanto: si limitava a rimproverarci di tanto in tanto, affermando che eravamo "infantili", dei bambini cresciuti male. Era un tipo severo, lui, ma altro non poteva fare. Così l'anno, decisamente travagliato, andava trascorrendo in modo tutto sommato piacevole, per noi: i conti li avremmo fatti a giugno, quando saremmo andati a sostenere gli esami di licenza ginnasiale in qualità di privatisti.

Olevano-Affile-Piglio: unire le strade del Cesanese

Parte da Olevano, col nuovo sindaco Marco Mampieri, la grande idea di unificare le strade del vino, quella di Olevano e Affile e quella del Piglio, finora sempre divise. Nasce parallelamente l'idea di uno "Slow Food condotto nei territori del Cesanese" di Piglio, Affile e Olevano. Una prima idea è stata quella del "tram-vino" lanciata per sabato 4 giugno alla stazione del Piglio. L'enologa della nuova cantina Terenzi di Olevano, la dottoressa Monica Mattino, è la promotrice di una bella iniziativa che si propone la valorizzazione, in questa zona di confine tra le province di Roma e Frosinone, di prodotti tipici che comprendono, oltre al vino Cesanese, l'oliva rosciola, che raggiunge risultati eccellenti sulle colline sassose di Acuto,  i formaggi, lo zafferano di Affile e di Arcinazzo, legumi come la cicerchia, i ceci, e soprattutto il fagiolo di Vallepietra, il famoso "ciavattone", che potrebbe diventare il prototipo di questo slow food del Lazio di sud-est.

Eppure la Lazio è forte almeno quanto l'Udinese...

Non ha Di Natale. Non ha neanche Sanchez. Non ha Isla. Non ha Inler. Non ha un Asamoah. Non ha Handanovic che para i rigori. Le mancano perfino un Pinzi e un Domizzi. Eppure la Lazio è forte almeno quanto l'Udinese: ha ottenuto gli stessi risultati, è alla pari negli incontri diretti, le sono mancate soltanto le briciole di qualche gol. Ah, se il rigore di Zarate e il palo di Kozak a Udine, nel secondo tempo...
Ma allora, dov'è la forza della grande Lazio? Dobbiamo pensare che anche gli Hernanes, Zarate, Ledesma, Dias, Muslera, Mauri, Brocchi, Lichtsteiner, Biava valgono quanto i celebrati campioni friulani? Oppure che un miracolo di coesione, di volontà, di chiarezza d'idee illumini gli uomini di Eddy Reja quanto e forse più di quanto non faccia un Guidolin a Udine?
Forse sul piano individuale la Lazio non ha grandissimi nomi. Pensate che il c.t. Prandelli non ha ritenuto nemmeno un laziale degno di figurare nelle file dei convocati perr la Nazionale: né Mauri, né Floccari, né Biava, né Brocchi, né Rocchi: stiamo facendo i nomi dei pochi giocatori italiani di  un qualche rilievo nella Lazio.
Anche questo ci dice che la forza della Lazio è "il gioco collettivo", è il credere che il calcio sia la risultante di tante energie spese con intelligenza anziché la somma di preziose individualità. Certo che se la Lazio avesse la fortuna di avere un Eto'o...Ma per questo ci sono anche le campagne acquisti, e se, còlti con intelligenza i punti deboli, si provvede a rinforzarli con i criteri giusti...
Aspettiamo. Il 10 luglio è lontano, ma non lontanissimo. Per quella data potrebbe già esser pronta una Lazio nuova e migliore di quella alla quale l'Udinese, per un amen, ha soffiato la Champions League.

domenica 29 maggio 2011

Grande Eto'o, Inter Coppa Italia, Palermo con onore

 Un grandissimo Eto'o, autore di due magnifiche reti (la terza è di Milito), ha dato la Coppa Italia 2011 all'Inter. Ma grande onore anche al Palermo, che ha combattuto come un leone ed è stato protagonista di una prestazione che ha conferito valore a questa Coppa.
L'Olimpico di Roma è stato assiepato da 70 mila tifosi, di cui ben 40 mila sostenitori siciliani.
All'Inter è stata assegnata dal ministro della difesa La Russa anche una particolare Coppa per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

Piccolo editore ciociaro

Stiamo preparando pubblicazioni il cui contenuto riguarda specificamente l'ambiente della Ciociaria. La stampa è il momento più delicato, che riguarda qualche migliaio di copie. L'editore più affine è chiaramente ciociaro, nell'interesse della zona.

Piglio-Paliano-Anagni-Affile: la strada del vino

Si comincia a fare sul serio, per il turismo ciociaro. E' nata la "strada del vino cesanese": un itinerario enoturistico che intende rilanciare il cesanese di Piglio DOCG e di Affile DOCG. 
Si parte sabato 4 giugno dalla vecchia stazione ferroviaria di Piglio con un Tram-Vino di 25 posti (da prenotare) e un itinerario che comprende i borghi di Piglio, Paliano, Anagni e Affile, nelle vigne, nelle cantine e nelle botteghe del gusto.
Indubbiamente un salto di qualità per il turismo dell'alta Ciociaria.

Zarate-Cissé se non arriva Klose

Si lavora per il nuovo attacco dela Lazio. Lotito, Reja e Tare non ci dormono su. Ogni giorno arriva un nuovo ritocco nei lavori di caricamento. Oggi le novità, importanti, sono due: Zarate non si tocca, non è lo sfondatore ma è il grimaldello per aprire le difese avversarie, su di lui si farà leva per arrivare al grande stoccatore da 15 (Europa League) - 20 gol (Champions League).
In questo momento gli obiettivi fondamentali sono due : Miroslav Klose dal Bayern Monaco, o se non lui il franco-ivoriano Djibril Cissé del Panathinaikos.
Chi è Cissé gli appassionati di calcio lo sanno, ma sarà bene fare un breve riepilogo: 29 anni, larga esperienza in Francia e in Europa, attualmente in Grecia come sfondatore del Panathinaikos, 41 reti negli ultimi due anni, capocannoniere di Grecia, valutato 13 milioni, contratto in scademza nel 2012, clausola di rescissione 6 milioni.
Cissé ha due amici "italiani": l'agente FIFA Franco Morabito, e il nostro ex Dabo, che gli ha parlato spesso e con entusiasmo della Lazio e del suo pubblico. Da allora Cissé ha cominciato a pensare alla Lazio come alla squadra in cui potrebbe vivere tre o quattro grandi stagioni europee, dando il suo fondamentale apporto in fatto di gol.
"Per la Lazio" - ha detto Cissé - sopno disposto anche a ridurre il mio premio d'ingaggio annuale, che è di due milioni e mezzo". Questo lo fa rientrare nei canoni fissati da Lotito, e quindi le sue possibilità di venire a Formello stanno aumentando di giorno in giorno. Sulla carta Klose è ancora il favorito, ma le azioni di Cissé crescono in continuazione. L'accoppiata Zarate-Cissé comincia a prendere forma. Indiziato alla partenza è dunque l'ariete Floccari, che ha spazio ed estimatori sul mercato, essendo a sua volta uomo da 10 gol a stagione. Pochi per la nuova Lazio, ma sempre molti per trovare spazio ovunque, anche fra le grandi.

sabato 28 maggio 2011

Valmontone: i poveri non vedranno mai l'arcobaleno

Giovedì 26 maggio, inaugurato il Parco Rainbow Magicland a Valmontone. Una data davvero storica. Darà lavoro a tanta gente, ragazzi e no, della nostra zona. Ma che prezzi, amici miei! A cominciare dai parcheggi.
Visitatori non ne mancheranno mai, questo è certo. Ma è altrettanto certo che i poveri non vedranno mai le magiche terre dell'arcobaleno. Continua la feudalizzazione della nostra civiltà. Tra breve ci ritroveremo nel Medio Evo. Solo che la classe dominante non sarà costituita dai padroni delle terre, ma dai padroni del denaro.

Parte Muslera? Arriva Marchetti!

Lotito va giù deciso: se Muslera se ne vuole andare, si accomodi pure. Il sostituto è pronto: Federico Marchetti del Cagliari.
Alla Lazio sono stanchi delle continue e fastidiose richieste del procuratore di Muslera, l'ex romanista Fonseca, e anche se il ragazzo vorrebbe restare a Roma, dove si trova benissimo, anche Reja è d'accordo di dargli via libera per porre fine ai fastidiosi ricatti del suo rappresentante.
Il sostituto di Muslera è già pronto, e si tratta di un vecchio amore della Lazio: Federico Marchetti, già portiere della Nazionale, accantonato quest'anno dal Cagliari che gli ha preferito Agazzi,  e che lo ha posto in vendita per 5,2 milioni di euro. Alla Lazio sono sicuri che Marchetti, una volta ritrovata fiducia nei suoi mezzi, tornerà ad essere quello splendido estremo difensore di qualche tempo fa: tutti lo ricordiamo meraviglioso protagonista di un Lazio-Cagliari 1-4 allo stadio Olimpico.
La Lazio vuole lavorare in pace, e non gradisce i condizionamenti che da tempo Fonseca sta ponendo  al suo pupillo Muslera. Per un portiere, la tranquillità è tutto.
Sul fronte degli altri acquisti, la Lazio ha concluso per Lulic, terzino sinistro d'attacco, e per Cana, centrocampista della nazionale albanese. Ora l'obiettivo fondamentale è Miroslav Klose del Bayern Monaco, che Reja ritiene l'uomo giusto per la prima linea della Lazio.

Cave: Premio ai misteri di Sardegna

Il romanzo "Accabadora" di Michela Murgia ha vinto il premio letterario "Caffè Corretto" - Città di Cave. Il 25 giugno la vincitrice ritirerà il premio di 3 mila euro.
Quello della Murgia è un romanzo affascinante e misterioso, in cui la figura della "accabadora" (letteralmente: "colei che conclude") è quella di una giovane donna educata alla magia e a una pietosa e umanissima pratica dell'eutanasia.

Vita di collegio: 37: Vennero a trovarmi

I cari amici del seminario rimasero molto colpiti dalla mia brusca partenza. Un giorno, partiti in gita al mattino presto, me li vidi capitare tutti ad Acuto, e mi chiesero di disputare subito un incontro amichevole tra una squadra di volontari del paese contro la loro formazione. Questo mi fece molto piacere, e io in campo misi tutto me stesso per fare una bella figura.
La squadra del collegio era accompagnata dal prefetto don Giuseppe Gessi, al quale ero molto affezionato: probabilmente era stato proprio lui a prendere l'iniziativa.
In campo, io mi sentivo sospinto da una grande forza. Volevo che mi ricordassero, e un po' mi rimpiangessero. Ci riuscii, perché uno di essi, che era di una classe inferiore alla mia, nel corso dell'incontro parlò più volte con me, e in una occasione, mentre tentavo di fare addirittura una rovesciata, mi disse: "In gran forma, eh?" Quando andarono via, mi salutarono affettuosamente, e io ero visibilmente commosso.
Non fu l'unico contatto. Ricordo vagamente che il vescovo Piasentini non si era rassegnato facilmente alla mia rinuncia, e tramite un cauto contatto con il parroco di Acuto, don Filippo, sondò il campo per un mio possibile ritorno.
Io feci capire che non era il caso di tornare indietro: non me la sentivo. Poi, per lunghi periodi, mi rimase nella mente questa eventualità, perché ricordo che nei miei sogni ero dibattuto fra la possibilità di tornare in seminario e la rinuncia definitiva, che mi costava sempre sofferenza e nello stesso tempo un grande coraggio.
Intanto, gli studi interrotti venivano da me ripresi con chiara difficoltà. C'erano due materie che mi mettevano paura: il greco e la matematica. Nel primo, avevo appena cominciato a porre le basi, mentre nella seconda queste basi erano deboli, e scoprii ben presto di non avere la capacità di una preparazione autonoma. Nel giugno dell'anno successivo, 1950 - era l'Anno Santo - avrei dovuto dare l'esame di licenza ginnasiale da privatista al Collegio Nazareno a Roma, e la cosa mi spaventava.
 Si aggiunga che mi ero accollato anche la preparazione di prima media per mio fratello Luciano, ma Cianetto, come lo chiamavano gli amici, si era dedicato completamente al gioco del pallone, nel quale era davvero bravissimo, e non mi dava minimamente retta: mi ero preso una bella gatta da pelare!
Luciano era refrattario soprattutto alla grammatica e allo studio del latino. Mi ascoltò per un paio di volte, ma quando si trattò di fare i compiti non mi dava retta minimamente.
Mia madre ne soffriva, ma stava già prendendo i necessari provvedimenti. Oltre al seminario, c'era la possibilità di studiare anche come allievo di qualche ordine religioso, in cui avevano fatto esperienza non pochi ragazzi di Acuto.
Così, senza frapporre altro tempo, dopo Natale Luciano partì per la cittadina abruzzese di Pescina (guarda caso, la città natale dello scrittore Ignazio Silone, uno dei miei preferiti), dove era un convento dei fratelli monfortani, di origine francese. Luciano si comportò benissimo, questa volta: accolto con amore, s'inserì a meraviglia e recuperò tutto il tempo perduto, conducendo a termine i suoi studi con il diploma delle magistrali, per potersi dedicare a sua volta all'insegnamento dei più giovani.

giovedì 26 maggio 2011

Zagarolo: La Festa del Libro

E' giunta alla sua quarta edizione la Festa del Libro di Zagarolo, aperta da oggi giovedì 26 maggio a tutto martedì 31, nel centro storico dell'accogliente cittadina laziale. La rassegna è dedicata alla piccola e media editoria: organizzano Palazzo Rospigliosi e il sistema bibliotecario dei Monti Prenestini. La Provincia di Roma aderisce con il progetto "La tribù dei lettori".
Il sindaco Giovanni Paniccia ringrazia l'istituzione Rospigliosi e tutte le scuole di Zagarolo, che hanno aderito con appassionato interesse.

Silvestre Lulic Cana Klose: si delinea la nuova Lazio

Lotito vuole far presto, e bene: mentre la squadra è andata a riposarsi dopo un'annata di fatiche non inutili (eravamo dodicesimi e siamo quarti a pari merito), Lotito, Reja e Tare si sono messi all'opera con grande voglia di fare altrettanto bene. Le posizioni conquistate vanno convalidate con una buona campagna acquisti.
Si poteva far meglio se un pizzico di fortuna avesse consentito a quel quarto posto a pari merito di diventare un quarto posto secco: con la Champions, la campagna acquisti sarebbe stata impostata in modo diverso, con almeno venti milioni in più da spendere. Ma se si è intelligenti, anche con una cifra inferiore si possono ottenere delle buone carte in più da giocarsi.
Lotito ha detto: presto e bene.Niente lungaggini che bruciano gli acquisti più interessanti.Ecco così già quasi definite le acquisizioni di un centrale di difesa, Silvestre del Catania, 6 gol all'attivo nel recente campionato; ecco arrivare Lulic dalla Svizzera, terzino sinistro di stampo offensivo, 9 reti nella stagione appena trascorsa; ecco dalla Turchia il mediano albanese Cana, pilastro della sua nazionale con ben 47 presenze, un centrocampista di quantità e di qualità, un Brocchi di otto anni più giovane; ecco infine, dovrebbe chiudersi da un momento all'altro, Mirloslav Klose dal Bayern Monaco, gran cannoniere polacco-tedesco, l'uomo-gol dei mondiali 2006, che ha 32 anni ma è ancora valido e tutto da sfruttare.
Già così ne esce fuori una Lazio nuova, rafforzata in difesa, a centrocampo e in prima linea. Ci sono da definire altre cose che non sono dettagli: il rosanero Cassani se parte Lichtsteiner, un portiere valido - dicono Storari...- se Muslera va via, e forse il centrocampista della nazionale danese, Kvist, se Mauri non dovesse rinnovare. La Lazio cambierebbe volto senza una spesa eccessiva e con acquisti mirati e già prestabiliti.
Ne sapremo di più molto presto: Lotito, Reja e Tare hanno fretta, ma non hanno alcune intenzione di sbagliare.

mercoledì 25 maggio 2011

Piglio: il bene comune e la Chiesa

Sabato 28 maggio, a Piglio, castello alto, ore 17, conferenza sul "bene comune" e la dottrina sociale della Chiesa, tenuta da monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della CEI e direttore delle Comunicazioni Sociali. Intervento di tutte  le autorità comunali, con il sindaco Tommaso Cittadini. Monsignor Domenico Pompili, nato ad Acuto, ancora molto giovane, 47 anni, sta emergendo nell'ambiente ecclesiastico e sociale per chiarezza d'ingegno e apprezzate capacità comunicative.

Colleferro: che bravi i ragazzi della Mazzini!

Bravissimi i ragazzi della I e II D della scuola media Mazzini di Colleferro: hanno partecipato per tutto l'anno al Progetto Repubblica@Scuola, sostenuti dall'insegnante Maria Benedetti e dalla preside Lucia Colosimo. Hanno ottenuto la Targa d'Argento del Presidente della Repubblica e un riconoscimento dell'associazione nazionale giornalismo scolastico. 
Ora gli alunni potranno avere a disposizione una piattaforma virtuale per incontrarsi con altri ragazzi di tutta Italia. Gli studenti hanno redatto articoli di ogni argomento per l'intero corso dell'anno, fruendo dell'efficiente laboratorio multimediale della scuola e collegandosi con le testate on line di vari giornali italiani.
Un modo di vivere la scuola con spirito aperto e moderno.

Appuntamento al 10 luglio (con Klose?)

Edy Reja ha sciolto le righe. Niente amichevoli e quasi due mesi di riposo integrale per tutti.
L'appuntamento è per domenica 10 luglio a Formello, e poi partenza per Auronzo di Cadore. I primi impegni agonistici arriveranno soltanto a metà agosto.
Sarà una Lazio nuova? Diciamo: tre partenze e tre arrivi, almeno a livello di formazione-tipo.
I tre innesti: sicuramente un terzino (Lulic), un mediano (Cana?) e una punta (Klose?).
Poi altri interrogativi: ci sarà Muslera? Oppure Sorrentino (Curci)? Partirà Lichtsteiner direzione Juventus, e coi 12 milioni ricavati compreremo la punta. Vari interrogativi anche a centrocampo, con Mauri indiziato anche lui alla partenza, mentre in attacco, confermato Sculli, interrogativi riguardano Floccari e Rocchi, e gli unici sicuri appaiono Zarate e Kozak.
La più grande attesa è per la punta che fa quindici gol. Reja ha indicato tre nomi, al presidente Lotito: nell'ordine, Gilardino, Klose e Maxi Lopez. Scordiamoci il primo, che non lascerà Firenze;  su Maxi Lopez invece le speranze sono tantissime. Però al momento il favorito appare  Miroslav Klose, Bayern di Monaco, classe 1978, alto 1.84, peso 74, una lunga carriera fatta di 417 presenze e di 165 gol, di cui 108 con la nazionale tedesca e un bottino di 61 gol, capocannoniere dei mondiali 2006 in Gernania.
Sicuramente un fenomeno con il vizietto del gol, ma Van Gaal negli ultimi due campionati lo ha tenuto quasi sempre in panchina, e quindi Reja dovrebbe rimetterlo a nuovo e rilanciarlo sia in Italia che in Europa nell'Europa League. Miroslav, nato in Polonia e naturalizzato tedesco, è sicuramente un nome che fa richiamo e garantisce gol: siamo quasi sicuri che si ambienterebbe presto a Formello, e che insieme all'aquila Olimpia diventerebbe una specie di attrazione storica della squadra laziale.
Per ora andiamo in vacanza anche noi tifosi: ma per il 10 luglio ne vedremo sicuramente delle belle.

martedì 24 maggio 2011

Vita di collegio: 36. La crisi

All'inizio del quarto anno, la mia dinastia familiare cominciò ad avanzare pretese per una nuova candidatura Jadicicco al posto in seminario. Erano arrivati anche gli undici anni del mio fratellino minore Luciano, e io già sapevo che era nell'aria il suo arrivo. 
Conoscendo il suo carattere scoppiettante e abbastanza disinvolto, io avevo avvisato mia madre e mio fratello maggiore: non lo mandate, perché c'è il rischio che invece di due aspiranti si rimanga addirittura a zero.
Ma Luciano, ai primi di settembre, arrivò. Con la sua grande vivacità e la sua spensieratezza. Non era né migliore né peggiore di tanti altri suoi coetanei, ma io mi sentivo sulle spine e quasi responsabile di ogni suo eventuale piccolo errore. Già io, nella mia mente, stavo scontando i precedenti degli altri due fratelli, Vito e Silvestro, e non mi sentivo sicuro nemmeno di me stesso.
Luciano cominciò azzuffandosi allegramente con alcuni suoi compagni vivaci quanto lo era lui. Se in una cosa si distingueva, era per la sua grande bravura nel gioco del pallone: lì brillava davvero.
Quanto agli studi, la sua intelligenza era notevole, ma la sua applicazione sporadica e non coltivata. Modesti i risultati complessivi, quando invece avrebbe potuto brillare, come dimostrò ampiamente con il progredire della sua maturazione.
Ricordo il suo esordio bruciante: appena lavatosi la faccia e i denti, recatosi negli spartani gabinetti alla turca sentì all'improvviso scivolargli irreparabilmente la saponetta e il dentifricio, per cui il padre economo fu chiamato immediatamente a una seconda fornitura, che lo irritò abbastanza.
Ogni piccolo errore che Luciano commetteva, io sentivo aumentare le mie responsabilità. La realtà era un'altra, ed era in agguato: io stavo solo aspettando il pretesto per una rottura imprevista ma sempre possibile.
Arrivò novembre, e i nostri dirigenti fecero capire a mia madre la necessità di un colloquio per il nostro problema. Luciano non riusciva ad inserirsi nel lavoro scolastico, lasciava a desiderare anche un po' nella condotta, anche il mio comportamento appariva condizionato e meno sicuro rispetto al passato.
Che fare? Monsignor Salina aspettava una risposta. Mia madre, date le gravi difficoltà economiche della famiglia, sette fratelli nelle mani di una giovane vedova, non sapeva che soluzione trovare. Noi due, Luciano e io, ci eravamo impuntati: volevamo tornare a casa.
Il rettore cercò una soluzione: io sarei potuto restare almeno a fine anno, ma a un patto: che non parlassi del mio problema con gli altri della mia classe. La cosa era evidentemente impossibile. Si giunse alla rottura definitiva nel giro di pochi minuti.
Saremmo tornati a casa. Promettevamo di studiare da soli, e io mi sarei incaricato anche di avviare mio fratello Luciano allo studio della prima media, latino compreso.
La mia povera madre Geltrude fu costretta ad accettare: non si poteva del resto fare altrimenti. Mio fratello maggiore, Vito, ormai aveva 27 anni, si era laureato in giurisprudenza, lavorava stabilmente al Banco di Napoli, e se la sentì di affrontare la pesante situazione economica sperando nel lavoro del secondo maschio, Silvestro, arrivato ai 18 anni. Così, a metà novembre del 1949, tornai ad Acuto con mio fratello Luciano. 

Castel San Pietro: tutti ricchi!

La postina infedele avrebbe rubato 5 milioni di euro.
Castel San Pietro ha 835 abitantti, circa 250 famiglie. Calcolando che ognuna abbia un libretto, la postina avrebbe rubato 20 mila euro per libretto. Calcolando che ne abbia lasciati almeno la metà, ogni famiglia di Castel San Pietro ha (aveva...) un libretto di 40 mila euro.
Considerando che il libretto non è la sola forma di risparmio, se ne deduce che a Castel San Pietro sono tutti ricchi.
Ti credo che alla postina è venuta voglia di rubare...

Olimpia volerà anche per l'Europa

Olimpia voleva volare anche per l'Europa più grande, e lo avrebbe ben meritato. Ma anche il palcoscenico di un'Europa leggermente minore, comprendente comunque anche squadroni di gran razza (to', ci sono anche i cugini...d'America!) consentirà ad Olimpia di allargare il suo volo, speriamo per un periodo lungo e che magari ci porti, passo dopo passo, alla conquista di una Coppa internazionale per niente da buttar via. 
Sarebbe possibile persino una finalissima-derby, un Roma-Lazio di marca europea che potrebbe consentire a Eddy Reja di rifarsi di tante amarezze. Ma il nostro caro Edy deve imparare al più presto a non aver paura di questa Roma che a noi non fa paura davvero.

Cave: gran successo per la Festa dei Popoli

Ha avuto pieno successo, domenica 22, la prima Festa dei Popoli a Cave, organizzata dal Comune e dalla Caritas diocesana di Palestrina. Incontro fra italiani e rumeni, simbolo di unità europea. Significativo il documento Migrantes 2011. Presenza patrocinante del Vescovo di Palestrina monsignor Domenico Sigalini, motore di tante iniziative unificatrici. Presenza di autorità ecumeniche e rumene. 
E gran festa, in piazza San Carlo, con la banda Città di Cave e i complessi folk Erre 6 di Cave e Plai Mioritic, rumeni, con applauditissimi canti e balli folk dei due popoli.
Una festa tanto bella quanto significativa. Merita ampliamento e continuità.

Tom-Mauro-Hernan: tricolore del gol

La Lazio segna poco. Si sveglia nei finali di stagione, dove mostra le sue vere possibilità. La Lazio non ha cannonieri. Eppure i suoi cannonieri segnano più di dieci gol a stagione.
Abbiamo un bel trio di cannonieri, un vero e proprio tricolore.
Mauro è il verde della speranza.
Tommy è il bianco della fedeltà.
Hernanes è il rosso dell'esplosione.
Hernanes: un anno alla Lazio, 12 gol.
Zarate: tre anni alla Lazio, 33 gol, media esatta 11.
Rocchi: sette anni alla Lazio, 97 gol, media esatta 13 gol a stagione.
In tre, potrebbero dunque garantire da soli 36 reti a stagione.
Hernanes e Zarate sono il nostro avvenire, ma anche Tommaso Rocchi resterà con noi: vuole arrivare a 100 gol nella Lazio, ne mancano solo 3, e vuole giocare e segnare anche nell'Europa League.
Che gran trio, Zarate-Rocchi ed Hernanes alle spalle! E' il tricolore della nostra unità, e del nostro avvenire.
Alle loro spalle, per ora in posizione di attesa, è Sergio Floccari, che in un anno e mezzo di attività nella Lazio ha segnato 8+ 8= 16 gol, per ora una cifra incoraggiante e soltanto da consolidare. Calcolando i 4 gol segnati nel Genoa, si arriva a un totale di 12+8=20 gol in due campionati, anche lui dunque in doppia cifra.

lunedì 23 maggio 2011

Cristiani d'Egitto

Come sono i cristiani d'Egitto?
Sono belli che copti.

E' Piglio "La Rocca d'oro "2011

E' la pittoresca cittadina di Piglio la grande protagonista del premio professionalità "Rocca d'oro" 2011, che si svolgerà proprio a Piglio il 1 luglio.
Il pittore Claudio Spada ha presentato, in mostra fra gli altri (galleria Vittoria, via Margutta 103), un suo quadro molto significativo che farà da logo della manifestazione.
Nel dipinto campeggiano i due campanili di Santa Maria, la classica Torre Merlata, la bellissima trifora del Castello (negozio Silvestro Jadicicco), il tricolore dell'unità e un calice che rappresenta il famoso Cesanese.
In più, il volto di Mario Monicelli e di Brancaleone alla prima crociata (Vittorio Gassman), film girato in gran parte nella campagna e negli scorci di Piglio.

Che Hernanes si riposi, e l'Udinese "si rompa" nei preliminari...

Mi va tanto di fare il giochetto della volpe e l'uva: è troppo acerba, non mi va di saltare per prenderla...In realtà non ci arrivo, mentre avrei una voglia grande così di farmi una bella scorpacciata.
No, la Lazio non ce l'ha fatta. Dolore dolore...Ci siamo pestati i calli da soli, ma qualcuno ce li ha pestati anche lui, e fa tanto male.
Però...non  tutto il male viene per nuocere. Ci sono sicuramente due aspetti positivi di questa brutta delusione. Primo: Anderson Hernanes, il nostro Profeta, arrivato morto al traguardo, ora si riposi per due mesi assolutamente, si faccia rivedere in giro verso la metà di luglio, e ringrazi Dio che il C.T. del Brasile non lo abbia preteso per la Coppa America. Hernanes ci ha sofferto, ma la verità era che non si reggeva più in piedi. E speriamo ora che l'infortunio di Pato non costringa il mister brasiliano a un ripensamento: sarebbe proprio un  guaio.
Secondo: meno male che i preliminari di Champions non ci siano toccati, costringendoci ad affrettare di oltre un mese la ripresa dei lavori e disturbando tutti i nostri piani di riposo e concentrazione.
Chi fa i preliminari, come la Sampdoria l'anno scorso, di solito fa una gran brutta fine:  arriva a pezzi alla conclusione dell'annata successiva. Due anni fa toccò a noi qualcosa del genere: per giocarci bene la Supercoppa arrivammo stracotti in campionato, e nelle mani di Ballardini stavamo facendo la fine del cuoco della Rosetta. Per fortuna poi arrivò Reja a toglierci la castagna dal fuoco, o meglio il supplì...  e da allora è cominciata una specie di rifondazione.
Lasciamo che l'Udinese si rompa lei nei preliminari: sarà un'avversaria di meno, e forse una delle più pericolose. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ma ora basta coi proverbi. L'uva non ci è toccata, se la stanno sbafando altri. Qualcuno ci sghignazza alle spalle. Ma quella risataccia possa andargli di traverso.

domenica 22 maggio 2011

Lazio: qualcuno ci ha scippato la Champions League!



La Lazio è stata grande fino all'ultimo: ha vinto nettamente a Lecce dove il duo Rocchi-Zarate ha fatto meraviglie. L'autorevole 4-2 lo dobbiamo a loro. Abbiamo chiuso alla pari con l'Udinese a 66 punti, e se solo il Milan ci avesse provato ad attaccare un po' di più, chissà... La Champions League ce l'eravamo meritata, e come: qualcuno ha voluto scipparcela. Qualche coscienza prude per il rimorso di aver fatto un'azionaccia contro la squadra di Lotito, dall'incontro di Napoli finito ingiustamente 4-3 alle sconfitte ingiuste contro Juventus e Udinese. Sarebbe bastato un punto - strameritato - a Udine, e ora la Champions sarebbe stata la nostra.
 Parecchi rimpianti. Un grande campionato gettato al vento un po' per colpa e tanto per sfortuna. Non ci resta che prepararci fin da questo momento per il prossimo difficilissimo campionato: in Champions andranno solo tre squadre italiane, e sarà quasi impossibile che una delle tre sia la Lazio, ma abbiamo il dovere di provarci, di rafforzare la squadra, di renderla più forte di carattere e più cinica, di trovare almeno un grande cannoniere che finalizzi con maggiore regolarità il nostro gioco.
Lotito dice che senza Champions si è trattato di un campionato fallito: Non ci sembra esatto: La squadra, sempre tra le prime cinque, ha avuto un cedimento psicologico dopo la sconfitta nel secondo derby. Ma i due derby sono stati una punizione ingiusta, e almeno uno dei due avremmo dovuto pareggiarlo. Per la Champions ci è mancato proprio quel punto.

Colleferro: Eccellenza e Coppa Italia!

Ieri, a Guidonia, il Colleferro calcio ha battuto 2-1 la Sabina, conquistando la Coppa Italia della Promozione e il diritto al campionato di Eccellenza.
Reti di Nilson e di Pasqualini, finale drammatico con recupero dei sabini e discussioni su una presunta rete del pareggio, ma alla fine trionfo per gli uomini del presidente Alberico Talone.
Ricordiamo tutti i generosi atleti allenati da Baiocco: Rovitelli, Incitti, Fiacco, Putrella, Molle, Nilson, Abbondanza, Sanetti, Cardinali, De Palma, Pasqualini, i due Gatto, Corvo, Mattogno, Colucci, Salvagli e Pazienza.
A questo Colleferro auguriamo un gran futuro!

Zarate-Rocchi come ai tempi della SuperCoppa

 A Lecce con Zarate-Rocchi, come ai tempi della Supercoppa: Lazio d'attacco, dunque, con la profondità di Tommaso e le devastanti invenzioni di Maurito. 
Che bello pensare a una Lazio che attacca, come ai tempi in cui c'era un Pandev che legava questi due piccoli genietti del calcio offensivo, e ne uscivano fuori triangolazioni vertiginose e gol di meravigliosa fattura. 
Ha ragione Reja: anche con quei tre lì, i risultati finali non erano straordinari: solo un decimo posto nel 2009. Ma quello fu anche l'anno in cui vincemmo la Coppa Italia e poi la Supercoppa a Pechino, ultimi e unici trofei dell'epoca Lotito, che ormai comincia ad avere anche lei la sua età.
Speriamo che questa Lazio ci faccia sognare fino all'ultimo la Champions League e il quarto posto: il resto - ma sarà molto difficile - dovrebbe farlo il Milan in quel di Udine, non accontentandosi del solo pareggio che farebbe felici ospiti e padroni di casa.
Noi intanto ci ritroviamo una Lazio piena di dubbi, con la sola consolazione dell'Europa League e del primato cittadino sulla Roma dopo la bellezza di otto anni. Una Lazio piena di dubbi,che non sa ancora se Reja resta o se ne va, se Muslera partirà, se andranno via anche Lichtsteiner e Mauri, e se quella della prossima estate sarà una Lazio da rifondare. Affidiamoci alla speranza di un Lotito che veda chiaro nel nostro avvenire.

sabato 21 maggio 2011

Vita di collegio: 35. Gli esami di terza media

Al termine dei primi tre anni di corso, nel giugno del 1948, dovemmo sostenere gli esami di terza media nella scuola statale di Anagni. Erano esami severi, allora, che per noi significavano tutto: quanto avevamo fatto di buono e di serio in tre anni scolastici interi, per avere un riconoscimento ufficiale degli studi compiuti.
Allora erano esami seri, ho detto.  Pensate che, per superare l'esame di latino scritto, bisognava superare due prove: una dal latino in italiano, e una seconda, il giorno successivo, dall'italiano in latino, ritenuta difficilissima. Inoltre, chi non superava la prova del tema d'italiano, il primo giorno, veniva eliminato inesorabilmente dal proseguimento degli esami.
Per noi ragazzini del seminario fu una vera emozione. Soprattutto, eravamo in contatto con il mondo esterno, e ci guardavamo intorno con meraviglia vedendo per la prima volta delle ragazze che sostenevano le stesse nostre prove. Il contatto con queste ragazze fu per noi una cosa assolutamente nuova ed emozionante: in molti rimanemmo colpiti dalla grazia e dalla delicatezza di quei volti femminili.
Io superai tutte le prove con una certa disinvoltura. Ero andato benissimo sia nel tema, sia nelle due prove di latino, sia nel francese scritto. In latino avevo avuto 9 e 10, e quando andai all'orale i professori vollero mettermi alla prova facendomi tradurre un brano di Cesare per me assolutamente inedito: me la cavai benissimo.
Ci fu solo un problema: il problema di matematica, appunto. Che era molto semplice. Ma io ero terrorizzato dalla richiesta che si faceva in quei tempi: il ragionamento. Pensai che avrei dovuto spiegare per filo e per segno in italiano quello che stavo facendo, e naturalmente combinai un tale pasticcio che dovettero mettermi soltanto 6. Bastava utilizzare, invece, le tradizionali rispostine sotto le operazioni.
Mi fece particolarmente piacere il 7 in francese, in quanto il professore degli esami era il nostro bravissimo don Lorenzo Fabrizi, il quale comunque non volle darmi troppa soddisfazione dicendomi che c'erano state delle ragazze che avevano preso 8. Non perdeva mai occasione per invitarmi a un atteggiamento costante di umiltà.
Quegli esami di terza media furono per noi del seminario veramente una prova fondamentale: per la prima volta entravamo in contatto apertamente con il mondo esterno, per la durata di oltre una settimana; chiacchieravamo con gli esterni, specialmente con le ragazze, la cui grazia e simpatia fu una vera rivelazione per molti di noi proprio nell'età dello sviluppo, cioè i quattordici anni.
Il seme di quegli incontri si sviluppò, e così negli anni successivi ci fu una vera e propria morìa al momento del ritorno in seminario. L'inizio del ginnasio fu un anno fatale per molti di noi.
I nostri dirigenti lo sapevano, e si può dire che anche per loro quella fosse una tappa fondamentale per la nostra crescita e per lo sviluppo che quell'incontro avrebbe avuto sulle decisioni degli anni successivi.

Palestrina: tre film per l'unità

L'associazione culturale Movieclub ha programmato per Palestrina la proiezione di tre grandi film per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia. Il primo sarà, domani domenica 22 maggio, cinema Principe ore 18, il recentissimo "Noi credevamo" di Mario Martone, un film che ha richiesto ben sette anni di lavoro durissimo prima di essere varato, ma che in compenso è stato accolto con molto interesse.
A luglio sarò la volta de "I Viceré" di Roberto Faenza, e a novembre di "1860", con l'illustre firma di Alessandro Blasetti.
L'ingresso è libero.

Castel San Pietro: la postina col vizio del gioco

Ancora uccel di bosco Daniela Papponetti, la postina che è volata via con tre milioni e mezzo di euro rubati dai libretti della povera gente. Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri (è un poster che si vede negli uffici postali), ma qui pare che i soldi siano finiti nelle tasche di giocatori incalliti.
Erano 15 anni che la postina era  a Castel San Pietro, e si era fatta anche benvolere.
Il Comune, come primo provvedimento, ha stanziato cinquemila euro per i risparmiatori più poveri e ha posto a disposizione un legale a titolo gratuito.
n.b. Un episodio perfettamente analogo si verificò a Rocca di Cave una ventina di anni fa, e il postino infedele, qualche anno dopo,  fece una brutta fine.E' la solita solfa: un impiegato che si ritrova solo per anni in un ufficio postale, con tanti soldi a disposizione, un brutto giorno si lascia prendere dalla tentazione e...

E Muslera se ne va! Viviano o Curci il suo sostituto?

Stavolta ci siamo davvero: Fernando Muslera, il portierone della Lazio e della nazionale uruguayana tanto amato dalla tifoseria laziale, non rinnoverà il contratto per le note impuntature del suo agente Fonseca. Stavolta Lotito appare deciso a non cedere alle pretese del rappresentante del giocatore, e ad aprire un nuovo capitolo per quanto riguarda il difensore della rete laziale.
Il candidato più serio appare il sampdoriano Curci, ancora abbastanza giovane e certamente dal passato brillante e collaudato. Dice: ma Curci era romanista! Perché: il precedente di Peruzzi non vi dice niente?
Altri aspiranti, con lo stesso Berni ormai in partenza per Napoli, sono il clivense Sorrentino o lo stesso Bizzarri, che da due anni è alla Lazio praticamente inattivo, ma che nel Catania ha avuto delle stagioni straordinarie. Come numero due va benissimo, e potrebbe andar bene addirittura come titolare.
Si dice anche che la Lazio sia interessata all'acquisto del bolognese Viviano, che figura tra gli azzurri di Prandelli: chissà però se Lotito vorrà tirar fuori i milioni necessari.
A questo punto, possiamo comunque dare l'addio a Ferdy Muslera: ci dispiace,  ma morto un papa se ne fa sempre un altro!

Cave: due premi letterari

L'associazione "Caffè corretto" ha presentato domenica scorsa il 1° Premio Letterario Caffé Corretto nella biblioteca comunale di Villa Ortensia. Sono stati letti brani di famosi autori in concorso: Silvia Avallone, Giorgio Faletti, Giovanni Negri, Valeria Parrella, Sandro Veronesi, Michela Murgia, Chiara Gamberale. Oggi, sabato 21 maggio, verrà proclamato il vincitore.
C'è anche un premio per racconti inediti, con 12 autori locali in gara.

venerdì 20 maggio 2011

Piglio: 150 anni della Confraternita Madonna delle Rose

Un'interessante ricerca storica del giornalista Giorgio Pacetti ha individuato nel 1861 l'anno di nascita della Confraternita Madonna delle Rose, sempre popolare a Piglio. Ci auguriamo che i 150 anni di questa storica associazione servano ad accelerare i lunghissimi lavori di restauro della bella chiesa omonima all'ingresso dell'operosa cittadina dalla Statale 155 per Fiuggi.

Sarà il bosniaco Lulic il numero 3 della Lazio

Il genoano Criscito costa troppo, la Lazio punta decisa sul bosniaco Senad Lulic come numero 3 per la prossima stagione.
Lulic costa 3 milioni di euro, milita nello Young Boys in Svizzera, ha passaporto svizzero. Fonti attendibili danno per già definita la trattativa.
Lulic ha 25 anni, è alto un metro e 83, è un tipico difensore a cui piace attaccare: quest'anno ha segnato ben 9 reti, 6 in campionato, 2 in Europa League e uno nei preliminari di Champions contro il Tottenham.
Più che riserva di Radu, Lulic sarebbe il titolare, mentre il rumeno verrebbe utilizzato nel suo ruolo preferito di centrale.

Serrone a teatro: La Seconda Guerra Mondiale

Gli studenti della Scuola Media del Serrone hanno organizzato per oggi venerdì 20 maggio alle ore ore 11 uno spettacolo al teatro Karol Wojtyla, nella fiorente frazione della Forma. Lo spettacolo è intitolato "La seconda guerra mondiale", su testo assai impegnativo di Luca Simonelli, che è anche il regista. Organizza il SAI, Sistema Archivistico Intercomunale di Acuto, Paliano, Piglio e Serrone.

Lorik Cana: Tare ci propone un mediano albanese

Il Galatasaray gli dà via libera, e Lorik Cana, centrocampista albanese di 27 anni, probabilmente prenderà la via della Lazio. A proporlo è Igli Tare: infatti Cana è una colonna della nazionale albanese, per la quale ha giocato ben 47  partite segnando anche un gol.
Dotato di un buon fisico, Lorik Cana ha alle spalle una lunga carriera: ha giocato in squadre giovanili svizzere, poi in Francia nel Paris Saint Germain e nell'Olympique Marsiglia, in Gran Bretagna nel Sunderland, e infine nelle file del Galatasaray in Turchia. E' senz'altro dunque un uomo ricco di esperienza internazionale, negli ultimi 9 anni ha giocato 246 partite e segnato 11 gol. Oltre che da centrocampista, riesce ad esprimere buone qualità anche come difensore centrale. Lorik Cana è un gran combattente, un "duro": coi nostri arbitri, dovrà stare molto attento a moderare le sue "entrate" alla spaccatutto, altrimenti i cartellini rossi pioverebbero come niente. Però uno che gioca 47 partite nella sua nazionale sicuramente non sarà quello "scarpone" che ci vogliono far credere.
Lorik Cana verrebbe volentieri alla Lazio, sia per l'amicizia con Tare che per l'opportunità di giocare nelle Coppe europee.

giovedì 19 maggio 2011

Vita di collegio: 34. Stanotte in Harlem vo...

Un'estate, appena rientrati dalle vacanze di luglio, per le feste patronali di San Magno, un circo venne a parcheggiare nella grande piazza prospiciente il palazzo di Bonifacio VIII. In pratica, alle spalle del seminario. Così quando noi, intorno alle dieci di sera, andavamo a dormire, ci giungevano netti tutti i rumori della festa.
Mi sembra di ascoltare anche adesso certi ritmi e certe canzoni: "Stanotte in Harlem vo / con tutti i miei pensier..."
Musiche sensuali, parole d'amore, ritmi afrocubani, problemi razziali, il tutto sbattuto prepotentemente sotto gli orecchi di ragazzi appena quattordicenni, neanche adolescenti, chiamati magari al sacerdozio. Era una bella prova, e dovemmo sostenerla in quei dieci-quindici giorni di scandalo, perché tutto si placasse e si tornasse alla serenità di sempre.
Ma quelle musiche, in quelle ore notturne, almeno fino alla mezzanotte, lasciarono un'impronta incancellabile su molti di noi: una vita sconosciuta, sbattutaci in faccia malgrado le mille cautele dei nostri superiori, che non potettero far nulla per difendere il nostro ambiente così appartato e riservato.
Ma le prove sono fatte per essere superate, ed hanno comunque una funzione formativa e utile a cercare in se stessi la via più appropriata.
Il prete deve conoscere la vita in tutte le sue forme: non può pretendere di esserne indenne. Il prete è un uomo come gli altri, ed anche la sensualità e la sessualità lo riguardano, non può ignorarle se vuole considerarsi una persona concreta e completa. Deve solo imparare ad affrontare le prove ed a vincerle. Se non ci riesce, deve capire che la sua strada è un'altra.
Dopo quell'estate, la vita del seminario per molti di noi
cominciò a generare qualche dubbio. Negli anni successivi, prima l'uno poi l'altro dei settanta seminaristi cominciò la sua selezione e la sua scelta graduale.
Naturalmente, non fu solo quella la causa di questa selezione. Nei prossimi capitoli ne vedremo una serie di altre, tutte ugualmente valide e importanti. E ad esse si aggiungevano le singole situazioni personali. Quando arrivò il momento in cui il mio fratello minore Luciano avrebbe dovuto affrontare la scelta per gli studi, e anche per lui la via del seminario sarebbe stata probabilmente la soluzione più semplice, io cominciai a provare un crescente disagio: già sentivo dentro di me la colpa di essere il terzo fratello a tentare la via del seminario, e cominciai a pensare che non ce l'avrei fatta a sostenere anche un quarto tentativo con una partecipazione e responsabilità diretta.
Forse fu proprio quella la spinta decisiva a una decisione probabilmente frettolosa.

Cave: domenica Festa dei Popoli

In piena convergenza, amministrazione di Cave e Caritas diocesana di Palestrina organizzano per domenica pomeriggio 22 maggio a Cave la prima Festa dei Popoli.
Centro della manifestazione è la secentesca chiesa di San Carlo: alle 18, nella sala-teatro, conferenza socio-culturale sul Dossier Migrantes 2011; seguirà una messa solenne con il vescovo di Palestrina monsignor Domenico Sigalini. Conclusione in serata sulla piazza antistante, con la Banda Puccini, gli Erre 6, e musiche folk italiane e rumene.

Cassani e Amauri tra i nomi buoni per la Lazio. E c'è anche Palombo

Comincia la pioggia di nomi per l'imminente campagna acquisti della Lazio. Fra quelli proposti, un difensore e un attaccante, spiccano secondo me due segnalazioni buone: quella del terzino destro del Palermo e della Nazionale,Cassani, e quello del centravanti del Parma, di proprietà della Juventus, Amauri.
Sono nomi ancora giovani, certamente costosi, dieci milioni Cassani, forse 15 Amauri: quest'ultimo certo il Parma non lo mollerebbe, ma trattando con la Juventus penso che ci si potrebbe veramente arrivare, e soprattutto che Edy Reja avrebbe le capacità necessarie per un recupero totale di questo bel giocatore, anche cannoniere se non da 20 da 15 gol.
Ci sono poi i nomi di due catanesi: il centrale Silvestre e il centravanti Maxi Lopez. Sul primo ci troviamo perfettamente d'accordo, mentre il secondo, quest'anno, è apparso decisamente appesantito e meno efficiente rispetto al Maxi Lopez della prima stagione. 
Un altro nome interessante è senz'altro quello di Angelo Palombo,classe 1981, della Sampdoria: il ragazzo, nato a Ferentino, alla Lazio verrebbe volentieri, e sarebbe anche comodo, perché è un centrocampista combattivo e inarrestabile, che riesce a dare la carica ai compagni.
Si fanno anche altri nomi importanti, da Gilardino a due o tre assi sudamericani. Poche speranze per il primo, e per i secondi vedremo nelle prossime settimane di che si tratta e se sono veramente giocatori utili per una Lazio da primissime posizioni. Ricordiamo anche che la Champions League il prossimo anno vedrà l'ammissione di sole tre squadre italiane!

Vita di collegio: 33. Prove di esame

La preparazione impartitaci dai nostri sacerdoti, debbo dire, era più che accurata. Nel loro scibile, essi coprivano benissimo tuttto il campo dell'italiano, del latino, del francese, di storia, di geografia; per la matematica, chiedevano rinforzi dall'esterno, e nostro professore era un frate cappuccino davvero in gamba, padre Gabriele, preparatissimo nel profondo, e soltanto un po' a corto con i nuovi sistemi che si stavano attuando nella media statale, basati sul cosiddetto "ragionamento", che poteva voler dire tutto, e niente di preciso nello stesso tempo. Però i fondamentali erano quelli, e si andava avanti benissimo.
La nostra preparazione era anche a buon livello, se c'era chi avesse voluto raggiungerla. Prima di presentarci a un esame esterno così impegnativo come era quello della licenza media di stato, ci sottoponevano a dei provini in cui ci facevano da giudici almeno tre o quattro insegnanti, che in questo modo potevano coordinarsi e integrarsi nel giudizio.
 Per esempio, preparando i due classici dell'Iliade e dell'Odissea, nelle versioni italiane di Vincenzo Monti e di Ippolito Pindemonte, facevamo un ampio studio introduttivo che comprendeva anche il giudizio dei critici. I miei esaminatori interni rimasero molto colpiti dal fatto che io avessi citato un Andreas Mustoxidis, incontrato in una delle introduzioni. Non mi dissero nulla, ma vidi che erano rimasti colpiti dalla capacità di un  ragazzino di tredici anni di citare il parere anche di un intenditore approfondito.
Facevamo prove di tutto, anche di disegno geometrico, che era un po' la nostra palla al piede, in quanto non abituati agli strumenti adatti, compasso, riga, squadra ecc., mentre ovviamente il disegno a mano libera vedeva anche fra noi  dei cultori e degli appassionati versatili.
Il terzo anno era insomma una piccola prova di maturità. Gli insegnanti e i dirigenti cominciavano anche a concederci qualche libertà, per esempio di recarci al centro di Anagni, nella bella piazza aperta sulla vallata, dove c'erano negozi di cancelleria, di libri e di giornali.
Noi ne approfittavamo per acquistare il quotidiano sportivo o il settimanale, sempre di sport, anche se qualcuno, più audace, arrivava alla rivista di attualità con qualche figura di donna piuttosto libera per i nostri ben controllati costumi. Ma in qualche modo la nostra visione del mondo esterno si andava ampliando, con una certa visione armoniosa che non voleva escludere a priori contatti di conoscenza e di comprensione. I nostri dirigenti, ripeto, avevano tutti una visione umana equilibrata, che contribuiva alla nostra formazione non chiusa né limitata. Politica e società erano parzialmente aperte a noi, e sarebbe stato negativo il fatto contrario, cioè la nostra totale estraneità e incomprensione. 
Il rischio era che noi, desiderosi di conoscere, volessimo magari conoscere troppo e troppo bruscamente.










mercoledì 18 maggio 2011

Olevano: conta e riconta...tre voti per Mampieri!

Era una lotta tutta a sinistra, perchè al Comune non ci saranno consiglieri né di destra né di centro: conta e riconta i voti, alla fine il giovane avvocato Mario Mampieri ha battuto per soli tre voti il celebratissimo rivale Guido Milana, europarlamentare.
Un voto, però, che ha un profondo significato di rinnovamento, e non si è fatto piegare da nessun timore reverenziale per tutto ciò che è vecchio, consolidato e patriarchizzato.

Brocchi, Nesta, Tassotti: il Milan per la Lazio

E' il trio della speranza per la Lazio, ci credono fortemente, il Milan vuole impegnarsi a fondo per la regolarità del campionato, non vuole regalare nulla all'Udinese. Brocchi, Nesta, Tassotti: tre anime che tengono unita la fiammella della Lazio assieme a quella milanista di fare fino in fondo il proprio dovere.
La Lazio, a Lecce, sarà la prima, comunque, a dover compiere il miracolo, perché il Lecce, ormai salvo, vuole chiudere decorosamente e festosamente la sua annata di fronte al pubblico amico: anche qui non ci sarà nessuno che regalerà nulla, se la Lazio vuole arrivare al quarto posto e alla Champions League, come avrebbe strameritato per tutto quello che "gli hanno lasciato fare" in campionato, con tutti i torti straordinari che ha subìto. Dicono che sono casuali: all'anima della casualità! E' stata la squadra più punita dagli arbitri con i calci di rigore, le espulsioni, le ammonizioni e le conseguenti squalifiche. Nelle ultime domeniche abbiamo giocato con la difesa ridotta al lumicino.
Ma la verità, alla fine, se giustizia esiste, potrebbe anche venir fuori, malgrado tutto. E' quello che Brocchi, Nesta e Tassotti hanno in animo di realizzare.



martedì 17 maggio 2011

Clamoroso a Olevano: per due voti Mampieri batte Milana!

Risultato clamoroso a Olevano, per l'elezione a sindaco: il giovane avvocato Mario Mampieri ha battuto per una cortissima incollatura, si parla addirittura di due voti, l'affermatissimo europarlamentare ed ex sindaco Guido Milana.
Il risultato non è ancora ufficiale, ma l'elezione di Mampieri appare comunque sicura. 

Magicland? A Cave...trent'anni fa!

Trent'anni fa, a Cave, usciva un giornaletto piuttosto polemico e grintoso, ma anche ricco di proposte.
Si chiamava "Dibattito", era scritto da ragazzi in gamba guidati da un vecchio Mentore che era il sottoscritto.
Ebbene, ricordo di aver suggerito sulle pagine di quell'interessante periodico, anche perché era un mio chiodo fisso, la possibile realizzazione di una Disneyland italiana proprio a Cave, esattamente presso la fonte di Santo Stefano, nei locali e nel vasto parco dove oggi sorge l'agriturismo "L'Oca Bianca". Nessuno raccolse il mio "stolto" suggerimento.
Ma nei dintorni c'era un abilissimo politico che raccoglieva idee sue e di altri, e le realizzava pian piano, con ammirevole costanza. Si chiamava Angelo Miele, faceva il sindaco di Valmontone e poi anche il consigliere regionale.
Ci fosse stato un Angelo Miele a Cave, ora Magicland forse sarebbe stata nostra. Guarda caso, si sta agganciando validamente a questa idea come polo di sviluppo turistico di zona quel Fabio Felici, assessore al turismo, di Cave, che in quegli anni Ottanta era nostro alunno al "Luzzatti" di Palestrina e interessato alle idee e ai suggerimenti di "Dibattito". Per fortuna i semi di quell'idea non sono andati perduti, ma si sono sparsi proficuamente nella zona.

Castel San Pietro: truffati alle poste 4 milioni di euro

A Castel San Pietro tutti si fidavano di lei, ufficiale postale da vari anni. Ma all'improvviso è scomparsa, e dalle prime indagini sembra ci sia un colossale ammanco di 4 milioni di euro, corrispondenti a otto miliardi di vecchie lire. A chi si rivolgeva a lei per avere dei rimborsi dal libretto, rispondeva che c'era un guasto ai terminali. 
Un risparmiatore non si è fidato di questa risposta ed è andato all'ufficio postale di Palestrina: da qui è stato facile scoprire la verità. La "responsabile" è fuggita incassando le somme di libretti di risparmio, obbligazioni e assicurazioni, rilasciando false ricevute scritte a mano e timbrate.
Dove sei, ora, caro uccellino di bosco? In qualche ospitale ed economico paese del Centroamerica?
Comunque i risparmiatori stiano tranquilli: il regolamento delle Poste prevede per ogni caso acclarato il rimborso, sia pure a tempi lunghi (quanto quelli del risparmio...)

lunedì 16 maggio 2011

Rocca di Cave: Scipioni rieletto sindaco

Antonio Scipioni è stato rieletto sindaco di Rocca di Cave con la lista "Progetto insieme", che ha ottenuto 200 voti , cioè il 60 per cento, contro i 134 voti (40 per cento) di Giuseppe Sbardella, della lista "Tradizione e sviluppo". Si tratta di uno dei comuni più piccoli non solo del Lazio, ma di tutta Italia.

Colleferro: Mario Cacciotti confermato sindaco

Il risultato delle amministrative, a Colleferro, non ha riservato nessuna novità: il sindaco uscente Mario Cacciotti ha ottenuto largamente la fiducia del suo elettorato, conquistando una percentuale di voti che si
aggira intorno al 58 per cento, un risultato che lo ha posto subito al di sopra di ogni rischio nei confronti dei suoi principali avversari.
Cacciotti ha raccolto 8018 voti, 57,62 per cento. Staccatissimi gli altri: 
Emanuele Girolami 3572 voti, 26 per cento; Claudio Gessi 2000 voti, 14 per cento; Alessia Sabene 325 voti, 2 per cento. 

Valmontone: Egidio Calvano sindaco

A Valmontone, netto successo della lista "Occupazione e solidarietà" nelle elezioni amministrative, ed elezione a sindaco di Egidio Calvano. La lista vincente ha avuto 4400 voti, col 48 per cento; seconda la lista Viganò con 2896 voti e il 31 per cento; terza la vista Attiani, con 1878 voti e il 20 per cento.
Il consigliere più votato della lista vincente è stato il consigliere regionale Angelo Miele con 618 voti di preferenza.

Per la Champions: Nesta, dacci una mano come ha fatto Simeone!

El Cholo Simeone ha fatto il miracolo per noi domenica scorsa contro la Roma: ora un altro grande laziale del passato, Alessandro Nesta, deve fare un altro miracolo domenica prossima, segnando magari la rete decisiva di quella vittoria del Milan a Udine che ci regalerebbe la Grande Europa, naturalmente se la Lazio facesse a sua volta il grande risultato a Lecce, contro i giallorossi ormai salvi.
Sogni? Soltanto sogni? Ma fino a domenica prossima alle ore 16.50 potrebbero diventare realtà.

Quindici giocatori laziali in gol

Sono ben quindici i giocatori della Lazio che quest'anno sono andati in gol, tra partite di campionato (37) e quelle di Coppa Italia (3).
Hernanes reti 12
Floccari reti 8
Zarate 7
Kozak 7
Mauri 6
Biava 3
Rocchi 2
Sculli 2
Dias 2
Gonzalez 2
Ledesma 1
Garrido 1
Bresciano 1
Stendardo 1
Del Nero 1
Si fa prima a dire quali sono i giocatori laziali che non hanno mai segnato: Brocchi, Lichtsteiner, Diakité, oltre ovviamente ai portieri Muslera e Berni. Ma c'è ancora una possibilità per Brocchi e Licht in quel di Lecce.

Alé, Genazzano: la Promozione è tua!

Audace Genazzano: Promozione assicurata! Il pareggio (2-2) contro il Grottaferrata ha portato i bianconeri di mister Ascenzi, nella magica giornata di ieri bagnata anche dalla pioggia portafortuna, a conquistare il diritto alla categoria superiore. Le reti del Genazzano sono state firmate entrambe da Casali, cannoniere della squadra alla pari con Zerboni con ben 20 gol: incredibile! 40 reti in due!
Il Genazzano, in oltre cento anni di gloriosa storia calcistica, che ha visto la nascita di grandi campioni come Francesco Rocca, non aveva mai raggiunto un simile traguardo.
Vogliamo ricordare i nomi della squadra vincitrice del girone: Amici (Gramiccioni); Paladini (Tozzi), Pennacchietti, S. Ceccobelli, Pannoli; Libanore, Zerboni, Morelli, Traversi; Schiavella, Casali (Cottoli). A disposizione Morelli, R. Ceccobelli, Bruni, Faggiani.
Il sindaco Fabio Ascenzi ha promesso adeguati rinforzi per il campionato superiore.
Non ci resta che aggiungere: Forza, Audace!

Hernanes meglio di Nedved : scudetto fra due anni?

Anderson Hernanes, il "Profeta" della Lazio, con i suoi 11 gol nella prima stagione italiana non ha eguagliato il celebratissimo Pavel Nedved, ma lo ha addirittura battuto. Infatti Nedved, nella sua prima stagione italiana, 1996-1967, segnò 7  gol da centrocampista, e ne fece 11 solo nel suo secondo campionato.In tutto, nella Lazio, in cinque campionati, ha giocato 138 partite (media 27 a stagione) segnando un  totale di 33 gol (media 6,6 a stagione).
Pavel, uno dei laziali più grandi di sempre, con la Lazio ha conquistato lo scudetto al suo quarto campionato, e in più due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Ricordiamo che nel 2003 con la Juventus Pavel conquistò anche il Pallone d'Oro, e certamente contarono molto anche i precedenti nella Lazio.
Se Hernanes ha fatto meglio di Nedved, che cosa dobbiamo aspettarci in futuro? Uno scudetto entro il 2013, cioè fra due anni. Riuscirà Lotito a dare i compagni giusti al brasiliano per quella che sarebbe una grandissima impresa?

domenica 15 maggio 2011

Europa sicura, Champions ancora possibile!

Anche se l'Udinese ha vinto sul terreno del Chievo, non é ancora finita per la Lazio per quanto riguarda la Champions League. Abbiamo due punti meno dei friulani: se vinciamo domenica a Lecce (ormai salvo) e i ragazzi di Sanchez e Di Natale perdono il loro incontro casalingo con i campioni d'Italia del Milan, ecco che il quarto posto sarebbe della Lazio, e con esso la Champions League. Non sono poi due risultati così straordinariamente imprevedibili.
L'Udinese può ancora farsi i conti se le conviene o meno rinunciare alla vendita di un paio di grandi giocatori guadagnando 30-40 milioni di euro e rafforzando nuovamente la squadra con altri giovani talenti, oppure bruciarsi tutte le sue carte sul tavolo della grande Europa. Conoscendo i dirigenti friulani, è ancora possibile un ripensamento. E comunque, il Milan è sempre in grado di vincere a Udine.
Se proprio dovesse andare male, la Lazio si consolerebbe con l'Europa League e con il primato cittadino dopo tantissimi anni ancillari. Per questo dobbiamo essere grati a Diego Pablo Simeone, in arte el Cholo, che è riuscito nel miracolo di battere i giallorossi con un veemente finale.

Vita di collegio: 32. Le prediche di maggio

Il piccolo don Giuseppe Gessi, nostro prefetto, era veramente prezioso. Ognuno di noi aveva fiducia in lui, ognuno di noi si confidava con lui. Era molto più di un fratello maggiore.
Se col rettore, col vicerettore, col padre ministro, e con gli stessi confessori, c'era un velo di distacco, con don Giuseppe questo distacco non esisteva. Se lo paragono con Albino Bilibìo, mi viene quasi da rabbrividire pensando a quale distacco ci può essere da chi non è amico sincero, pur avendo lo stesso compito di capirci.
Don Giuseppe otteneva da noi tutto quello che voleva, proprio perché non esigeva nulla: ci chiedeva solo la nostra disponibilità.
Ricordo: era maggio, e ogni sera, dopo cena, in una pausa della ricreazione, lui ci convocava in un angolo dello studio, dove c'era un bel quadro della Vergine con bambino, e ci diceva: prepariamoci a imparare a fare delle piccole prediche. Poi indicava uno di noi, e diceva:-  Domani sera vuoi farla tu, una prova di predica? -
Il ragazzo indicato acconsentiva volentieri, e il giorno successivo si preparava. Faceva uno schemino, faceva delle prove silenziose, si correggeva, arricchiva, e la sera si sentiva pronto ad affrontare la prova, che non era proprio una passeggiata.
Quando fu la mia volta, anch'io mi preparai con attenzione. Scrissi uno schema-base, poi arricchii il mio pensiero. Credo che don Giuseppe si aspettasse da me qualcosa di speciale, poiché ero tra i più quotati, e poi scrivevo e parlavo bene l'italiano.
Il giorno dopo, durante la passeggiata, che compivamo ogni giorno di tempo bello fra le due e le quattro, mentre chiacchieravamo del più e del meno mi disse: - La tua predica è stata bella, eppure  c'era qualcosa che non andava, come una sensazione di freddezza -
Io ci rimasi male, ma forse me lo aspettavo. Sono stato sempre restio a esibirmi in pubblico, per una specie di profonda timidezza che non se ne andava via nemmeno quando conoscevo tutti quelli con cui parlavo.
Ma don Giuseppe era uno psicologo troppo profondo per non intuire che c'era qualcos'altro che stava maturando lentamente dentro di me. La via del sacerdozio occupava sempre meno la mia mente, altre sensazioni stavano sviluppandosi nella mia psiche, e tutto questo veniva almeno in parte captato da quel giovane sacerdote che era tanto vicino alla nostra anima, che parlava di tutto con noi e in modo così profondo e totale da non lasciarsi sfuggire nulla. Eppure io stesso non sapevo nulla di quello che mi stava accadendo, e che fra alcuni mesi sarebbe venuto a galla inevitabilmente.

Rocchi quinto laziale di sempre

Piola? 143. Signori? 107. Chinaglia? 98. Giordano? 86. E poi?
Poi Tommaso Rocchi, che raggiunge a quota 77 l'indimenticato Puccinelli. Rocchi quinto cannoniere laziale di sempre,  con i soli gol di campionato. Segnando ieri contro il Genoa il decisivo e prezioso gol del vantaggio che ci ha riaperto le speranze di Campions League, il capitano Tommaso Rocchi ha risposto "Presente!" anche stavolta. Con i gol di Coppa, ieri Rocchi ha toccato quota 95, stavolta quinto da solo in questa graduatoria, alle spalle di Giordano a quota 110.
Ah, se Tommaso Rocchi non avesse avuto tanta sfortuna, e non soltanto sul piano fisico! Ora avrebbe sfondato davvero la barriera dei 100 gol. E forse ci sarebbe ancora tempo.

sabato 14 maggio 2011

Lazio: ancora quarta!

Primo tempo squallido, secondo tempo scintillante, quattro gol al Genoa e quarto posto riconquistato.
 Durerà ancora per novanta minuti? Intanto gufiamo contro la Roma a Catania e contro l'Udinese sul campo del Chievo, poi proviamo a vincere a Lecce e a fare nostra la più incredibile delle Champions League.
Il gol di Biava dopo sei minuti ha illuso la Lazio, e quando è arrivato il pareggio di Palacio si è vista per un tempo la peggiore Lazio della stagione, smidollata e stanca. Poi, dopo le ondate di fischi assordanti nell'intervallo, nella ripresa si è accesa la luce del bel gioco: stupendo il gol di Tommaso Rocchi che ha dato la svolta, e poi meravigliosi il gol di testa di Hernanes e la rasoiata dello stesso brasiliano, che sale a quota 11 nella classifica dei marcatori pur non essendo un attaccante.
I primi tre gol della Lazio sono nati da tre assist di Ledesma, autorevole a centrocampo. La difesa, con Lichtsteiner dolorante e Garrido inizialmente in difficoltà, ha un po' ballato, come dimostra anche il secondo gol incassato sul 4-1 grazie a Floro Flores. Ma la Lazio, nella ripresa, ci ha messo finalmente l'anima ed è esplosa in maniera fantastica, sfruttando la buona incisività di Rocchi, un uomo sempre prezioso, che sa dare profondità al gioco.
Ottimo anche Zarate, pur con i suoi movimenti da centrocampo che un po' ne condizionano l'efficacia, ma che riesce con la sua classe purissima a esplodere al momento giusto.
Un po' troppo soft la prestazione di Matuzalem e di Mauri, utili gli innesti di Scaloni, di Gonzalez e anche di Floccari nei minuti finali.
Ora la Lazio dovrà dare l'anima senza risparmio a Lecce, e conquistare gli ultimi tre punti decisivi di una stagione tutto sommato buona malgrado i troppi errori, non soltanto nostri, che ci hanno danneggiato.
Forza Lazio: siamo ancora vivi e vitali!

L'ultimo volo dell'aquila

E' arrivato l'ultimo volo dell'aquila. Alle 17.45 di oggi l'aquila Olimpia volteggerà ancora una volta sul prato dell'Olimpico, e ancora una volta porterà fortuna alla Lazio, quasi sempre vincitrice in questo stadio oggi tanto in discussione.
Siamo sicuri di due cose: 1) Olimpia ci regalerà ancora una giornata di speranza di giocare ad agosto in Champions League: basterebbe che domani Catania e Chievo strappassero un punto a Roma e Udinese...
2) Lotito farà il bravo con il CONI, pagherà il dovuto ottenendo un leggero sconto, e ad agosto Olimpia tornerà a volare su questo terreno tornato finalmente nostro amico, e probabilmente nel quadro dell'Europa più grande.

Piglio ricorda gli inutili bombardamenti del 12 maggio 1944

La popolazione di Piglio ha ricordato, con rinnovato dolore, gli inutili bombardamenti americani del 12 maggio 1944 sui conventi di San Giovanni e San Lorenzo. Nel primo convento ci furono dieci morti. Gli aerei USA bombardarono credendo di colpire militari tedeschi, ma questi avevano lasciato Piglio già un mese prima, dopo il doloroso bombardamento dell'8 aprile, quando nella chiesa di Santa Maria, colpita senza pietà, ci furono altre decine di morti.
La memoria delle inutili crudeltà va tenuta viva perchè possano essere evitate in seguito, da qualunque parte esse vengano.

Valerio Agnoli a Fiuggi: per una vittoria!

Valerio Agnoli, il brillante corridore della Liquigas nato ad Alatri, ma cittadino di Fiuggi, spera tanto oggi di veder sfilare vittoriosa la sua ruota sul traguardo della tappa Orvieto-Fiuggi.
Valerio conosce meglio di tutti le asperità del finale di tappa, e certamente si darà un gran da fare, appoggiato dalla sua squadra.
Questo è il terzo Giro per Agnoli. Nel primo finì 62.mo, e nel secondo, l'anno scorso, 31.mo. Di questo passo, quest'anno dovrebbe chiudere fra i primi 15: e sarebbe una gran soddisfazione.
I cinquemila tifosi di Fiuggi lo aspettano con ansia e speranza oggi sul traguardo di casa. Atteso anche l'altro corridore di Fiuggi, il ventiquattrenne Stefano Pirazzi della Colnago.

Vita di collegio: 31. Le scarpe di Bilibìo

Il vescovo Piasentini, veneziano, si era portato dietro, venendo ad Anagni, una piccola corte di sacerdoti delle sue parti. Tutto ciò è normale, in quanto anche per un'alta autorità, se trasferita in una zona non sua, il peso della diversità si avverte e va alleggerito, con gradualità e intelligenza.
Però uno di questi sacerdoti, il giovanissimo don Albino Bilibìo, fu introdotto nel nostro seminario con la funzione di prefetto, cioè di educatore dei giovani.
Don Albino era pesante già come figura, massiccio e con la faccia quadrata; si aggiunga un carattere puntiglioso e difficile, e avrete il quadro esatto di quali fossero i rapporti tra lui e i giovani che avrebbe dovuto educare.
A farla breve, i nostri rapporti con don Albino erano alquanto tesi. Ci pesava il suo controllo stretto su ogni minima cosa. Una volta venne in competizione proprio con me. Prima di ogni passeggiata pomeridiana, quando era bel tempo, dovevamo lucidarci le scarpe rovesciando la sedia che avevamo a disposizione vicino al letto, in camerata: a furia di spazzolate e un po' di lucido, cercavamo di ridare un buon aspetto alle nostre scarpe di tutti i giorni, provate fra l'altro dal nostro quasi quotidiano gioco del calcetto.
Io ritenni di aver fatto bene il mio lavoro, ma riconosco di essere stato piuttosto sbrigativo: allora don Albino, piazzato proprio di fronte a me, insistette perché pulissi veramente a fondo le scarpe.
Io me la presi a male e avrei voluto ribellarmi a quella che ritenevo un'impuntatura. Ci scappò qualche brutta parola. La sera, all'uscita dal refettorio dopo la cena, il direttore, circondato dagli altri dirigenti, mi chiamò per una specie di rapporto. Io, che di solito ero un tipo molto calmo, ero notevolmente arrabbiato e mi difesi con energia, attaccando il povero Bilibìo.
Il giorno dopo, riparlandone con il vicerettore don Lorenzo Fabrizi, che ritenevo mio amico, mi disse con una certa durezza: -Mi sembravi un vero piccolo diavolo! - Erano le avvisaglie di un inizio di rottura, di una situazione che cominciava a diventare pesante.
Nessuno si sarebbe aspettato, da un ragazzo calmo e ragionevole come me, una reazione così rabbiosa. Ma Albino Bilibìo mi era sembrato volersi accanire più di una volta verso di me. Forse era risentito perché lo prendevamo un po' in giro per la sua aria di cerbero non particolarmente vivace in fatto d'intelligenza.
Non ricordo che fine abbia fatto, don Albino. Forse, quando io andai via dal seminario, lui se n'era già andato altrove. L'auspicata fusione tra elementi del Veneto e quelli laziali non era per niente avvenuta, e ognuno se ne stava orgogliosamente sulle sue, senza voler dare mai ragione né comprensione all'altro.

venerdì 13 maggio 2011

Zagarolo: dalla terra alla tavola

Un'inziativa veramente utile alla gente, quella organizzata dai produttori agricoli di Zagarolo in coordinazione con il Comune: tutte le domeniche, nel mercato di Valle del Formale, si terrà un grande mercato agroalimentare sostenuto direttamente da tre associazioni agricole di Zagarolo: Farmers market, Coltivendo e Mercato Contadino.
Sono in vendita esclusivamente prodotti agroalimentari locali: farine, pane, pasta fresca, frutta, verdura, legumi,uova, carni della zona, tutti prodotti garantiti a chilometro 1, cioè strettamente di Zagarolo. C'è quindi garanzia assoluta di produzione genuina, e risparmio assicurato di due euro ogni dieci.

Fiuggi: Agnoli e Pirazzi hanno un po' deluso

Agnoli e Pirazzi, i due bravi ciclisti professionisti di Fiuggi, hanno un po' deluso i loro concittadini che li aspettavano vittoriosi, o almeno in primissima fila, nella tappa di ieri del Giro, la Orvieto-Fiuggi. I due hanno effettuato un breve tentativo lungo la strada in salita tra Anagni e il vialone della Fonte, ma non sono riusciti a trovare lo spiraglio giusto.
Quando il gruppone con tutti i migliori velocisti, Ventoso e Petacchi su tutti, ha imboccato gli ultimi difficilissimi cinquecento metri, la gente ha capito che per i loro due beniamini non c'era assolutamente niente da fare.
Agnoli e Pirazzi comunque sono rimasti nel gruppo dei migliori, e forse nelle prossime tappe non mancherà l'occasione per rifarsi.

Cave: apoteosi per il Giro

Non sarà  dimenticato facilmente, a Cave, il pomeriggio di giovedì 12 maggio. Tantissima gente ha affollato l'intero chilmetro della statale 155 per Fiuggi , coincidente con la strada principale della cittadina laziale. Nei pressi della vecchia stazione era piazzato anche un traguardo volante sotto il quale sono sfilati i tre stranieri che erano in fuga.
La folla ha cercato nel gruppo soprattutto i due ciclisti di Fiuggi, Agnoli e Pirazzi, che si sperava prendessero l'iniziativa, come poi in parte è avvenuto.
L'elicottero del Giro ha inquadrato con dovizia di particolari l'intero tracciato attraverso la città di Cave, da Santa Maria alla fonte di Santo Stefano.

A Genazzano, le donne sanno "Creare insieme"

Nella centrale Piazza D'Amico, al numero 10, è stata aperta la mostra dell'asssociazione "Creare insieme", formata tutta da donne: moda, creazioni floreali, poesia, lavorazione del vetro, oggetti artigianali per la casa.
L'associazione intende ampliare le proprie iniziative nei paesi vicini. Presiede Cinthia Bencivenga, attivissime Maria Luisa Morelli, Eleonora Bezzi, Simona Morelli, Anna Pelle, Gigliola Caselli ed Elisa Cascina.

Frosinone: agganciamoci al treno di Magicland

Iniziative a Frosinone per il risveglio turistico, in vista del lancio, il 26 maggio, del Parco Rainbow Magicland di Valmontone.
Alla Provincia, Gennarino Scaccia, vicepresidente, vuole coinvolgere in prima persona Antonello Jannarilli, presidente, e Massimo Ruspandini, assessore al turismo, nel lancio di un itinerario storico, culturale e religioso di centri come Anagni, Ferentino, Veroli e Casamari, Collepardo e Trisulti, Vico nel Lazio, Fiuggi, Paliano, Serrone, Piglio e il suo celebre vino Cesanese, e inoltre il Prato di Campoli, tutti da rilanciare con una serie di iniziative.

mercoledì 11 maggio 2011

Palestrina: Natale Coccia nuovo presidente della Banca Commerciale di Credito

Natale Coccia è stato eletto nuovo presidente della Banca Commerciale di Credito di Palestrina.
Subentra al presidente uscente Marcello Cola, ottimo amministratore per alcuni decenni.
La Banca Commerciale di Credito di Palestrina è una delle più importanti del Lazio: ha tremila soci, amministra circa 800 milioni di euro, ed ha 13 filiali operative a Palestrina, Cave, Labico, Genazzano, Zagarolo, Laghetto-Montecompatri, Gallicano nel Lazio, Tivoli, Tivoli Villa Adriana, Roma Ponte di Nona, Guidonia Montecelio e Velletri.
Vice presidente è stato eletto Amedeo Lulli.

Cave: amicizia fra i popoli

Sabato 14 maggio Cave celebrerà con particolari iniziative i 150 anni dell'unità d'Italia.
Il Comune presenta infatti il libro "150 anni di storia in comune". Verrà inoltre ricordato il quinto anniversario del gemellaggio tra Cave e Cateau-Cambrésis con una solenne cerimonia intitolata all'amicizia tra i popoli.
In serata, sempre nella sede comunale, un pittoresco concerto impostato sulle "Canzoni d'Italia", con le più belle canzoni di ogni regione italiana.
Chiusura con spettacolari fuochi d'artificio.

martedì 10 maggio 2011

Lazio vecchia contro Lazio giovane

LAZIO VECCHIA
(media 32)
Bizzarri 33
Biava 33  Dias 31  Stendardo 30  Scaloni 32
Brocchi 34   Matuzalem  30
Bresciano 30  Mauri 30
Rocchi 33  Floccari 30


LAZIO GIOVANE
(media 23)
Muslera 24
Lichtsteiner 26  Diakité 23  Radu 24  Crescenzi 19
Ledesma 28  Ceccarelli 19
Gonzalez 26  Hernanes 25
Zarate 23  Kozak 22

Lotito disse ar CONI: nun te pago!

Disse Lotito ar CONI: -Nun te pago
li debbiti der tempo de Cragnotti:
so' sòrdi non sudati, nun me fotti,
sembreno d'oro, e so' sortanto spago.


E' ggiusto che si affitti 'sti scalini
quarcosa 'a Lazzio, caro er mio Petrucci,
te l'ha da da', da poveri burini
abbituati a vvino e tarallucci.


Cchiari li patti e lunga l'amicizzia:
so' ddu' parole da tene' da conto,
epperciò, caro amico, pe' ggiustizzia


qua su ddu' piedi m'ha' da fa' lo sconto!-
Scala  'n'euro, Petrucci, er finto tonto:
crepi l'avaro e crepi l'avarizzia!

Il pareggio della Juve garantisce l'Europa alla Lazio

Quello che non ti aspetti. La Juventus che, sul 2-0, si lascia rimontare a Torino dal Chievo, e lascia sul campo quei due punti che consentiranno alla Lazio, comunque vada, di rientrare in una competizione europea dopo alcuni anni di digiuno.
Quella superba Juventus che quest'anno, tutte e due le volte ingiustamente, ci ha battuto 2-1 e 1-0, paga perciò il pegno e ci lascia via libera per le Coppe. Male che vada, la Lazio finirebbe sesta, con la garanzia di giocare almeno in Europa League. Ma, secondo noi, se la Lazio vince col Genoa e a Lecce, andrebbe quasi sicuramente nella Champions League.

Vita di collegio: 30. Superbia acutina, invidia anagnina

In seminario, come del resto nei tanti racconti della storia nei secoli passati, c'è stato sempre un duro antagonismo fra seminaristi, preti e dirigenti di Anagni e seminaristi, preti e dirigenti di Acuto.
Gli acutini, gente di montagna, un po' come si usa dire dei contadini, sono gente piena d'ingegno e d'iniziativa, mentre gli anagnini, come tutti i cittadini che conducono una vita comoda, vorrebbero avere tutti i privilegi e i posti d'onore, e non riuscendovi, sviluppano un sentimento di rancore verso coloro che sono considerati inferiori e invece riescono spesso a primeggiare.
Don Angelo Pilozzi, nostro amatissimo prefetto, e fior fiore dei sacerdoti di Acuto ( oggi ce n'è un altro ancora più grande, don Domenico Pompili, giovane esponente della Cei ), mi ricordo sempre che citava un proverbio: "Superbia acutina, invidia anagnina". Dunque era proprio vero: gli acutini sono andati sempre superbi nei secoli nei confronti dei rivali di Anagni. Eppure Acuto, coi suoi duemila abitanti, è almeno dieci volte inferiore ad Anagni che ne ha più di ventimila.
Si cominciò fin dalla nascita di Acuto: 410 dopo Cristo, invasione dei Visigoti di Alarico, distruzione di Anagni, fuga dei migliori cittadini anagnini sulla montagna di Acuto e fondazione di questo paese, dunque nato dalla costola aristocratica della città madre.
La storia si ripeté all'inverso nel 1303, in occasione dello schiaffo di Anagni: per liberare papa Bonifacio VIII dalla prigionia in cui lo teneva nella sua città l'esercito francese di Filippo il Bello guidato dal Nogaret e dal principe Sciarra Colonna, dovettero accorrere gli abitanti di Acuto, non essendone capaci gli anagnini. In ringraziamento, Bonifacio fece dono alla cattedrale di Acuto della magnifica madonna lignea che si trova ora nel Museo Nazionale di Piazza Venezia a Roma.
E ancora, nel Seicento, in occasione della cacciata dei Medici da Firenze, molti nobili fiorentini si rifugiarono in Acuto, che divenne così assai potente e strappò ad Anagni gran parte dei suoi territori, per cui nacquero lunghissime lotte e si approfondì questo forte antagonismo.
Nel seminario di Anagni, la presenza di giovani alunni di Acuto è stata sempre assai forte, quasi preponderante. In anni recenti, si ricorda l'exploit di due famiglie di Acuto: i Pilozzi, che hanno fatto studiare in seminario ben sei ragazzi: Costantino, Angelino, Vincenzo, Patrizio, Pio e Paolo; e gli Jadicicco, che di giovani ne hanno presentati quattro: Vito, Silvestro, Luigi e Luciano. Dieci ragazzi di due sole famiglie, fra l'altro apparentate da un comune trisavolo, il mitico Paride Pilozzi.
Ebbene, di questi dieci ragazzi, fra il 1934 e il 1954, uno soltanto riuscì a diventare sacerdote. Ma che sacerdote! Don Angelo Pilozzi, esempio di umiltà, di generosità e di sacrificio, per lunghi anni rettore del seminario, e parroco della poverissima parrocchia di Porciano, dove le messe e i funerali gli venivano pagati con caciotte e ricotte.
Proprio questo don Angelo guidò a Roma la marcia dei baschi verdi del 1948, e in mille modi ha sempre cercato di tenere alta la fede nella diocesi di Anagni. Eppure proprio lui non poteva non testimoniare nel tempo questo antagonismo Acuto-Anagni che gli derivava da una lunghissima esperienza negli anni di preparazione al sacerdozio, tra il piccolo seminario diocesano e il grande seminario Leoniano, sempre di Anagni.