domenica 28 febbraio 2010

Il Livorno ci dà una mano

Perdendo in casa con il Siena, nel derby toscano importantissimo per la zona retrocessione, il Livorno di Serse Cosmi rimane terz'ultimo a quota 23, sicché il punto della Lazio contro la Fiorentina diventa prezioso: ora la formazione biancoceleste sale a 3 punti dalla soglia della retrocessione.
Calcolando a quota 37 punti la salvezza (così è stato nel 2008 e nel 2009), nelle rimanenti 12 giornate la Lazio dovrebbe fare 11 punti.
Ecco il ruolino:
LAZIO (26): 11 punti in 12 partite
LIVORNO (23): 14 punti in 12 partite
ATALANTA (21): 16 punti in 12 partite
SIENA (20): 17 punti in 12 partite
Il nostro appare dunque il compito più facile. Ma bisogna darci dentro con tutte le energie, anche per poter risalire qualche posizione, poichè almeno Udinese e Catania sono alla nostra portata, con un solo punto più di noi (27).
Quanto al bilancio di Edy Reja, è da considerare positivo: 4 punti in 3 partite, di cui 2 in trasferta: e domenica ci sarà la terza trasferta su 4 partite. Il buon Edy sta affrontando un calendariaccio assai difficile, ma tutto sommato se la sta cavando. Aspettiamo fiduciosi.

Maledizione al 92' !

Ormai stavamo già archiviando la vittoria per 1-0, eravamo al secondo minuto di recupero, quando arriva immancabile la mazzata: Berni, fino a quel momento miracoloso, non ha potuto niente contro il tiro del giovane brasiliano Keirrison, ed ecco che due punti d'oro sono scivolati via dal nostro carniere.
Siamo rimasti a quota 26, col pericolo che ci raggiunga quel Livorno che oggi gioca in casa contro il Siena ultimo in classifica, e c'è il grosso pericolo che arrivi pure lui a 26: in questo caso torneremmo ad essere terzultimi in classifica.
Maledizione. Era stato bellissimo il gol di Sebastiano Siviglia dopo 7 minuti; ma sarebbe stato necessario un secondo gol, quello che Mauri ha gettato al vento proprio in chiusura di primo tempo; sarebbe stato necessario quell'altro che Matuzalem aveva cercato di realizzare a metà ripresa, quando sembrava cosa fatta.
Meno male che ci si è messo Tommaso Berni, brillante sostituto di Muslera, a ricacciare dalla porta laziale tre tiri assai insidiosi dei fiorentini: uno di questi proprio del nostro ex De Silvestri, fischiatissimo e opaco nel primo tempo, ma gagliardo assai nella ripresa, quando la Fiorentina, rinfrescata dagli innesti di Keirisson, Babacar e Zanetti, ha cominciato a rinchiuderci sempre più nella nostra area.
Ci siamo illusi fino al 92', cioè in pieno recupero. Dopo un primo tempo brillante, la Lazio si è progressivamente tirata indietro, Rocchi e Floccari sono stati costretti a sacrificarsi per dar man forte al centrocampo e alla difesa.
Così abbiamo perso di vista la porta di Frey, e le nostre sostituzioni nella ripresa hanno riguardato soltanto i reparti arretrati con Hitzlsperger, Firmani e Biava. Il povero Zarate, che sperava anche questa volta di farsi quella mezz'oretta che magari avrebbe potuto fruttargli un altro gol, è invece rimasto a mordersi le mani in panchina per tutti i 95 minuti, mentre lo stesso Reja, innervositosi per un fallaccio su Matuzalem, è stato mandato negli spogliatoi dall'arbitro Romeo.
Così domenica prossima, a Genova contro la Sampdoria , saremo anche senza una guida tecnica diretta, e questo renderà ancora più duro il nostro compito. Meno male che il Livorno giocherà a Palermo, e le sue prospettive non sono migliori delle nostre.
L'unica cosa che potrà salvarci è il fatto che le prossime due partite casalinghe le giocheremo contro un Bari che è sempre più in crisi, e contro un Siena che è ultimo in classifica e fuori zona speranza.
La Fiorentina non ha certo rubato il pareggio. Anzi, si è mostrata gagliarda, pur avendo sulle gambe il durissimo recupero di tre giorni prima col Milan. I nostri invece non hanno avuto tanta riserva di fiato, ma è probabilmente anche questione di differenze tecniche.
Comunque, niente è perduto (fuorchè l'onore?). Dobbiamo fare quei sei punti contro Bari e Siena, e questo ci metterebbe certamente in una posizione molto migliore. Chissà se Madonna Fortuna, una volta tanto, ci darà una mano?
E una mano dovrebbero darla anche i tifosi dagli spalti, dopo essersi sfogati con uno sciopero parzialmente riuscito. Sapranno perdonare a Lotito le sue colpe, dato che errare humanum est, perseverare diabolicum?

venerdì 26 febbraio 2010

Ma perché ce l'hanno tanto con Lotito?

Addirittura il tifo organizzato. Addirittura lo stadio deserto. Addirittura un danno di milioni per fare "bù" a Claudio Lotito. Peggio di un povero negro. Che bel modo di dire grazie a chi ci ha salvato.
Ma che vogliono? Vogliono solo cacciare Lotito, vogliono solo che la barcaccia della Lazio precipiti in mezzo alla tempesta da cui nessuno potrà salvarla.
C'è pronto un altro Lotito che possa strappare le redini dalle mani di questo povero uomo, lasciato solo nella tempesta?
Chi organizza questo tifo esasperato non ricorda i giorni veramente bui, quelli di Cragnotti in galera, quelli della Lazio con 250 miliardi al passivo, che ora grazie a Lotito stiamo pagando a rate di milioni di euro che dureranno ancora decenni. Non ricorda le bugie di Chinaglia, ai limiti della truffa e del malaffare: a lui sì, si crede: a Lotito no.
Dov'è quest'uomo disposto ad accollarsi miliardi di debito per mettere le mani sulla Lazio? Su questa Lazio che si dibatte nei gorghi della retrocessione, che non ha in vista nessuna Coppa e nessun trofeo dal quale ricavare proventi, per poter disporre dei pacchetti di miliardi televisivi?
Accontentiamoci soltanto di salvarci, e poi, francescanamente, risalire la via che porta pian piano verso l'alto, quando avremo finito di pagare i peccati di altri peccatori.
Lo scudetto? Sogno solo per Paperoni miliardari, disposti a decurtare il patrimonio familiare come ha fatto anche la nostra buona vicina di casa Rosella Sensi. Vedete come anche la Juventus non può più cullarsi sui miliardi degli Agnelli e degli Elkan, e come finirà per sudarselo, quello spicchio di gloria calcistica.
Noi non abbiamo nè petrolieri nè fazendieri, nè padroni del cinema nè banchieri servizievoli: ci tocca accontentarci della buona volontà e del sano senso del risparmio di Claudio Lotito. La piazza non passa altro. Magari ci fosse anche per noi un Santo Patrono di alte sfere: il nostro cielo non è l'Empireo, ma solo il pallido cerchio della Luna.

mercoledì 24 febbraio 2010

L'esordio di Tommaso Berni

Tommaso Berni, 27 anni, fiorentino, tantissima anticamera nella Lazio, potrà finalmente esordire sabato sera, ore 20.40,proprio contro la squadra della sua città, la Fiorentina, a difesa di quella rete che Muslera dovrà disertare per squalifica, ingiusta quanto ingiusto il rigore di Palermo che l'ha causata.
Ma a furia di ingiustizie, bisogna andare ugualmente avanti e dimostrarsi forti. Così come siamo convinti che si dimostrerà il buon Tommaso, dotato di apprezzabili capacità, che non farà rimpiangere il titolare e vorrà ritagliarsi un suo spazio anche per l'avvenire.
Peccato che il preorganizzato sciopero dei tifosi minacci di togliere quel caldo incitamento che Tommaso Berni merita, per aver coltivato anno dopo anno la speranza di farsi un po' di largo nella carriera: non è davvero opportuno il silenzio dei tifosi.
Da parte nostra gli giunga il più cordiale in bocca al lupo, espresso per l'occasione in caratteri verdi come la nostra indefettiile speranza.

martedì 23 febbraio 2010

Gemellaggio con LA MIA LAZIO

Avvisiamo i nostri lettori che hanno un'altra fonte di lazialità a cui attingere. Infatti da alcuni mesi il gestore di questo blog, Luigi Jadicicco, collabora attivamente con un altro web biancoceleste, La Mia Lazio ( su Google va digitato lamialazio ). Su quelle colonne troverete molti articoli interessanti, firmati da me, ma soprattutto da Daniele Barberini ed anche da Mario Formaggia e da altri collaboratori tifosissimi della nostra amata Lazio.
Vi invito pertanto cordialmente, una volta consultato Qui Lazio, a fare una bella visita a La Mia Lazio e alle sue appetitose notizie e ai pungenti commenti. E soprattutto...Forza Lazio!

lunedì 22 febbraio 2010

Classifiche di rendimento per Fantacalcio 25.ma

Portieri: Agazzi Abbiati Rubinho
Difensori: Papastathopoulos Ariaudo Astori
Juan Nesta Lucio
Agostini Zanetti Bovo
Centrocampisti: Conti Buscé Gazzi
Vargas Pastore Cambiasso
Cossu Nocerino Pato
Ambrosini Candreva Liverani
Attaccanti: Pozzi Vucinic Nenè
Hernandez Acquafresca Borriello
Pellissier Sculli Ronaldinho
Allenatori: Delio Rossi Allegri Leonardo

domenica 21 febbraio 2010

Rigore fasullo: bugiardo Miccoli oppure Muslera?

Svolta dopo neanche mezz'ora. Muslera esce su Miccoli, che cade in area. Per l'arbitro Rocchi è rigore. Miccoli realizza: 2-0, per la Lazio è finita.
Muslera giura di non aver toccato Miccoli, e lo giura poi anche Lotito negli spogliatoi: strilla per i mille torti subiti dalla Lazio, strilla per l'altro rigore di Del Piero inventato dall'arbitro, e in questo eccede. Poteva farsi sentire prima, farsi sentire al momento opportuno.
La Lazio ha comunque le sue colpe e le sue responsabilità: si è fatta bruciare proprio a inizio di partita, una prodezza del giovane fenomeno Hernandez, ma la solita distrazione dei difensori laziali. Poi il rigore fasullo, e a ripresa avanzata il 3-0 di Nocerino, dominio del Palermo, Lazio incapace di reagire, tutti i grandi sogni di Parma sembrano gà svaniti. La solita illusione, l'immediato ritorno a una realtà più grigia.
Alexandar Kolarov, col suo solito gol-bomba, ha cercato di riaprire la partita, ma era già troppo tardi, la Lazio non ha fatto neanche in tempo a crederci. Sono entrati Rocchi al posto di un Floccari un po' spento, e Matuzalem al posto di Mauri che ha stentato a trovare la posizione giusta: c'è stato un certo consolidamento, una fiammata di vitalità, ma bisognava pensarci prima.
Certo, se non ci fosse stato quel rigore, i biancocelesti avrebbero potuto dare di più e fare di meglio, forse si poteva anche aspirare a un buon pareggio contro un validissimo Palermo.
Il nostro ex allenatore Delio Rossi ha elogiato la sua squadra per il buon primo tempo, ed ha avuto parole di stima per la sua vecchia Lazio, che lui considera una formazione di rango e capace di chiudere in ascesa il campionato.
Per fortuna la giornata si è chiusa senza grossi danni. Tutte le "piccole" hanno perduto: ieri l'Udinese, oggi , oltre alla Lazio, anche il Bologna, il Parma, il Catania, il Livorno e l'Atalanta. Il Siena ha ottenuto un punto casalingo contro il Napoli, ma è troppo staccata , e quindi non conta, almeno per la Lazio.
Ora si deve tornare subito alla vittoria nell'incontro casalingo con la Fiorentina, contro la quale abbiamo ancora il dente avvelenato per l'ingiusta esclusione dalla Coppa Italia per colpa del doping di Mutu e della scorretta decisione viola di schierarlo in campo contro di noi pur sapendo che il giocatore era ancora sotto l'effetto degli stimolanti. Del resto la Fiorentina non è in forma: lo dimostra anche lo stento con cui è riuscita a piegare di misura il Livorno.
Nelle ultime dieci giornate di campionato, Gilardino e compagni hanno conquistato dieci punti, mentre la nostra scalcagnata Lazio ne ha ottenuto 12 malgrado la sconfitta di Palermo.
Ma torniamo agli strilli di Lotito, considerati eccessivi da gente più pacifica come l'allenatore Colomba del Bologna. La Lazio ha subito tanti torti, ma questo è avvenuto anche per altre squadre. Comunque Lotito ha promesso di farsi sentire sia in Lega che in Federazione, e diventa un grande alleato di Biscardi invocando l'intervento della moviola in campo. Però avrebbe fatto meglio a rompere molto prima il suo lunghissimo silenzio,che sicuramente ci ha danneggiato.
Ora buttiamoci subito alle spalle questa sconfitta, stiamo calmi e non perdiamo le staffe. Mancano ancora tredici partite alla fine del campionato, 7 sono in casa e solo 6 in trasferta. Il calendario è buono, i mezzi tecnici li abbiamo, Reja è un allenatore che non perde mai la calma.
A fine gara, davanti ai microfoni della RAI, si sono ritrovati vicini Reja e Miccoli: i dirigenti laziali non hanno gradito la presenza dell'attaccante rosanero, che secondo loro ha mentito affermando di essere stato toccato da Muslera in occasione del rigore. -Muslera è un bugiardo- ha detto Miccoli,che è stato allontanato dal microfono; ma si è allontanato anche Reja per protesta.
Tanto fumo, e niente arrosto. Almeno per la Lazio. Perchè il Palermo l'arrosto -i tre punti- se l'era già portato via.

Oggi a Palermo con Zarate e Dias

La rilanciata Lazio di Edy Reja ha oggi pomeriggio un'importante verifica alla Favorita contro il Palermo. Dopo lo scintillante 2-0 di Parma, occorre dare una conferma delle ritrovate capacità.
Reja dovrà fare a meno di due uomini importanti, Rocchi e Radu, entrambi indisponibili per problemi fisici. Al loro posto giocheranno Zarate e Dias; quest'ultimo, infatti, pare aver trovato una condizione migliore rispetto al suo esordio di due domeniche fa, e verrebbe preferito a Siviglia.
Maurito Zarate, al centro dell'attenzione di Reja, ritrova quindi il suo posto al fianco di Floccari, titolare inamovibile, che costituisce con Ledesma e Muslera la spina dorsale della nuova Lazio. Dias invece prenderà posto nello schieramento a tre della difesa, a sinistra, e verrà protetto da Kolarov, ormai spostato in un ruolo di centrocampista con responsabilità sia difensive, nei momenti di maggior pressione dell'avversario, sia offensive, quando la squadra passerà ad attaccare. Altrettanto farà Lichtsteiner a destra, nei confronti di Biava.
La Lazio avrà di fronte un avversario di grande potenzialità, ben guidato da Delio Rossi, che vorrà farsi ricordare dai suoi ex giocatori con una prestazione maiuscola. Sarà una gran bella partita, e la Lazio non è disposta a tornare a casa a mani vuote, per quanto difficile sia.

Oggi a Palermo

Oggi alla Favorita di Palermo la Lazio di Edy Reja è attesa a una importante conferma dopo il rilancio di Parma: Mancheranno due uomini importanti: Radu e

sabato 20 febbraio 2010

Le Geremiadi di Mario Pennacchia

Ciao, Mario. Eravamo giovani, allora, più di cinquanta anni fa. Lavoravamo duro, ma con entusiasmo e spirito goliardico, nel vecchio palazzaccio del Corriere dello Sport, al Corso, dietro la Chiesa di San Carlo, ai piani sovrastanti i tavolini del ristorante Al Bolognese. C'era aria di Olimpiadi, e soprattutto c'era aria di trasbordo: dalla gestione familiare di Giuseppe Melillo si passava a quella, del tutto imprevedibile, di Antonio Ghirelli.
Ovviamente, dietro le spalle dei direttori, uscente ed entrante, c'era il cambio fondamentale della gestione economica e aziendale. Anche sotto questo aspetto si passava da un clima casareccio a un clima industriale che incuteva timore e incertezza. Chi restava? Chi se ne andava? Tu, Pennacchia, eri già professionista, pilotavi i lavori sulla Lazio, mentre Ezio De Cesari guidava la redazione dell'intero calcio. Tu ed Ezio, insieme a Vittorio Finizio ed Alberto Marchesi, eravate i maestri, avevate una manciata di anni più di me: io ero arrivato da poco, avevo 23 anni, ero un volontario, arrivavo dalla fucina del Tifone, piccola ma bene attrezzata, con Riccardo Lalli, Eugenio Danese, Giuseppe Colalucci, Sergio Roscani, Mario Zacco ( il leggendario Marzac ), Gilberto Evangelisti e Lino Cascioli.
Ed ecco che, mentre si aspettava il nuovo direttore che avrebbe rovesciato tutto il nostro modo di vivere e di pensare il calcio, tu Pennacchia fosti l'autore delle Geremiadi, delle lamentele prima del temuto naufragio. Le lamentele riguardavano anche i più giovani: Ezio De Cesari aveva scelto me, lazialissimo, a seguire giorno per giorno gli allenamenti della Roma, al campo delle Tre Fontane, giù all'EUR. Era la Roma di Anacleto Gianni, che al telefono mi scambiava per suo figlio e mi chiamava spesso Fabrizio; la Roma di Luis Carniglia,che mi concesse una bellissima intervista appena sbarcato in Italia; la Roma di Angelino Cerretti, che mi dava importanti notizie e mi diceva di seguirlo, perchè sarei diventato un grande giornalista; la Roma di Pedro Manfredini, detto Piedone; di Francisco Lojacono, innamoratissimo di Clauda Mori; di Angelillo, di Sormani: i tre venivano chiamati gli angeli con la faccia sporca. Era la Roma di Egidio Guarnacci, allievo farmacista, romano de Roma come Orlando e Menichelli, prodotti del vivaio giallorosso e ali della Nazionale.La Roma del grande Omino Losi e Di Picchio De Sisti, ai suoi primissimi passi. La Roma, anche, del cavaliere Vincenzo Biancone, regista umile e silenzioso, al quale mi legava una stima profonda e reciproca.
La Roma di Fabio Cudicini, portiere lunghissimo e brillante, il Ragno, come dimostrò quella serata a Birmingham, quando parò l'imparabile impressionando gli inglesi, e con le due reti di Piedone Manfredini la Roma conquistò il 2-2 nella finale di andata, che poi le avrebbe garantito la Coppa delle Fiere, la madre della futura Coppa delle Coppe, oggi Europa League, unico trofeo internazionale dei giallorossi. Io ero lì, nella notte di Birmigham, a fare la cronaca, emozionatissimo: ero al mio esordio professionale, a soli 26 anni.
Ma allora, 1961, si era già in epoca Ghirelli, epoca intensa e brillante, bruscamente interrotta e poi ripresa con tempi più lunghi e duraturi anche come effetti di rilancio del giornale.
Fino a poco tempo prima, non lo sapevamo ancora, e temevamo. De Cesari specialmente viveva nel terrore. E con le tue Geremiadi, caro Pennacchia, volevi farci ridere e ci mettevi ancora più paura. Ricordi? "La tua barca cola a picco, / sventurato Jadicicco. / Bassi volano i cetrioli / Angelino Pesciaroli: / verdi, gialli, rossi e neri, / tutti in....a Cavalieri. Povero Antonio Cavalieri: di lì a poco partiva davvero per lidi lontani lontani, con tutta la sua splendida giovinezza.
E partivo pure io, insieme a tanti altri, non mi viene voglia di nominarli. Lidi più vicini, ma diversi. Ghirelli mi richiamò, voleva affidarmi l'automobilismo, e io, che non avevo nemmeno la patente, ci vidi un'insidia: ma ormai avevo deciso di lasciare, ero in causa col giornale, nessuno mi aveva difeso in quella incredibile "cacciata" che è stampata a fuoco nella mia mente, coincideva con l'assassinio di John Kennedy, 11 novembre 1963.
Avevo deciso di lasciare l'amatissimo calcio e di dare gli esami di laurea in lettere, studi interrotti per incoscienza giovanile. Addio calcio, addio vecchi amici di Via del Corso. Addio Ghirelli, De Cesari, Pennacchia, Alberto Marchesi, Dominici, Balboni, Ennio Mantella, Sergio Neri, Alfredo Berra, Pesciaroli, Cavalieri, Alfonso Fumarola, Paolo Rosi, Fausto Rosati, Franco Recanatesi, Gastone Alecci, Enzo Poggi. Addio Pistilli, causa involontaria del mio esilio.
Ciao Roma, ciao Lazio, ricordi bellissimi della mia giovinezza. Giovinezza che ho ritrovato, grazie a un blog di Internet, mezzo secolo dopo.

venerdì 19 febbraio 2010

Ar cuggino romanista

Semo lazziali: embé, che c'hai da di' ?...
quanno gajardi stamo sui trent'anni
tu nun c'avevi manco un venerdì
de storia,né de gloria, né d'affanni.

E ppoi v'é annata quasi sempre bene,
e quer mezzo scudetto assai fasullo
ve l'hanno appiccicato le sirene
de la guera e er gran capo Giggi er Bullo.

Mo' semo pari: pari de quatrini,
che nun pareno gnente de sicuro,
e pari de bilanci ballerini

che presenteno solo er lato scuro.
Du' scudetti per uno: t'assicuro.
Lo dice puro l'arbo de Panini.

giovedì 18 febbraio 2010

Tre squadre di giocatori romani de Roma

Sono talmente tanti, i giocatori nati a Roma che militano nelle squadre di serie A, che si possono formare addirittura due squadre, e anche di un certo valore. Quasi quasi da Nazionale. E abbiamo trascurato anche elementi dei vivai che già si stanno affermando con sempre più frequenti apparizioni in prima squadra: ad esempio, i biancocelesti Sevieri, Jannarilli, Faraoni e Sciamanna.
Non solo:ma se calcoliamo anche i giocatori nati nei dintorni di Roma, cioè nelle varie cittadine della provincia, ne esce fuori una terza squadra, con l'innesto di altri due giocatori romani, Rosi del Siena e Peluso dell'Atalanta.
PRIMA SQUADRA
Curci - Siena
De Silvestri - Fiorentina; Nesta - Milan; Grosso - Juventus
Galloppa - Parma; De Rossi - Roma; Candreva - Juventus
Pinzi - Chievo; Doni - Atalanta
Totti - Roma; Di Vaio - Bologna
SECONDA SQUADRA
Roma - Milan
Terlizzi - Catania; Portanova - Bologna; Domizzi - Udinese; Bovo - Palermo
Moretti - Genoa; De Vezze -Bari
Franceschini - Sampdoria; Liverani - Palermo
Tiribocchi - Atalanta; Bellucci -Livorno
TERZA SQUADRA (fuori porta)
Amelia - Livorno - di Frascati
Bonucci - Bari - di Viterbo; Rosi - Siena - di Roma; Peluso - Atalanta - di Roma
Pesce - Catania - di Latina; Marchionni - Fiorentina - di Monterotondo
Conti - Cagliari - di Nettuno; Palombo - Sampdoria - di Ferentino- Sforzini - Atalanta - di Tivoli
Pepe - Udinese - di Albano; Cerci - Roma - di Valmontone.
Come si può constatare, il contributo della nostra regione al calcio italiano è veramente notevole.

mercoledì 17 febbraio 2010

La Lazio può rientrare in Europa League?

In Germania, per poter accedere all'ultimo dei tre posti per l'Europa League, verrà disputato, a fine campionato, un microtorneo fra quattro squadre. Ad esso parteciperanno le squadre che si saranno piazzate al settimo, ottavo, nono e decimo posto.
Mica male, come iniziativa! Risveglia anche interesse nel finale del campionato, rilanciando ambizioni ormai assopite.
Se la stessa cosa si verificasse anche in Italia ( Federazione e Lega farebbero ancora in tempo ad intervenire, proprio come è accaduto in Germania ), perfino la Lazio, attualmente quindicesima, potrebbe trovare uno stimolo in più per rilanciarsi: infatti l'approdo al decimo posto non sarebbe impossibile, come abbiamo visto minuziosamente nel precedente servizio sulla rincorsa di Reja a Delio Rossi.
I nostri dirigenti federali e di Lega, invece di scannarsi tra di loro per vantaggi di parte, dovrebbero curare un po' di più gli interessi generali, e allora il nostro campionato potrebbe riprendere parte delle attrattive perdute. Da noi si fa invece lo spezzatino delle giornate di calcio, ripartite perfino in quattro o cinque rate, dal venerdì al martedì, per sfruttare la vigna miliardaria della televisione.
Il buon esempio ci viene dalla Germania. E poco importa che ad avvantaggiarsene sarebbe la Lazio: infatti anche altre cinque o sei squadre vedrebbero riattizzarsi le proprie ambizioni.

Lo sprint di Reja per eguagliare Delio Rossi

L'anno scorso, in questo periodo, la Lazio di Delio Rossi stava cominciando a declinare. Alla 24.ma giornata (quella di oggi) eravamo undicesimi con 32 punti, 7 in più di quelli odierni. Ma all'undicesima giornata eravamo ancora quarti con 22 punti; a fine torneo, grazie anche alla famigerata tirata indietro dei remi da parte di Pandev, siamo finiti al decimo posto con 50 punti, conquistandone appena 9 nelle ultime undici giornate. Qualcosa, negli spogliatoi, Pandev a parte, cominciava ad andar male anche con il buon Delio.
Questo vuol dire che, se nelle restanti 14 giornate di questo campionato, Reja riuscisse a conquistare altri 25 punti, la Lazio finirebbe nelle stesse posizioni dell'anno scorso (ma senza Coppa Italia e senza Europa League...) malgrado la bruttissima crisi vissuta fino a pochi giorni fa. Voglia Dio che tutto sia veramente passato.
Ma si possono fare davvero 25 punti in 14 giornate? Con 7 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte sarebbe fatta: come vedete, si tratta di cifre impegnative ma non impossibili, se la squadra, da Palermo in avanti, confermasse le belle premesse di Parma.
Ci aspettano 7 trasferte: oltre a Palermo, ecco i terreni della Sampdoria, del Cagliari, del Milan, del Bologna, del Genoa e del Livorno. Bologna e Livorno sono rivali dirette, e quanto al Genoa, sembra accennare a un certo declino. La altre partite, compresa quella del Milan al Meazza, sono tutte difficili ma non proibitive.
In casa, invece, avremo Fiorentina, Bari, Siena, Napoli, poi l'attesissimo derby, infine Inter e Udinese. Fiorentina, Bari , Siena e Udinese sembrano alla nostra portata, e di durissime avremo solo (solo!) Napoli, Roma e Inter. Diciamo allora che la Lazio, finora blanda nei ritmi ( ha soltanto cazzeggiato...), si è riposata fisicamente , logorandosi magari psicologicamente, e sta entrando in forma proprio adesso. Dovrebbe essere la nostra primavera.
E se sono rose fioriranno.

2010: attacco più forte MILAN (Lazio nona)

Non Inter e non Roma gli attacchi più forti del 2010, bensì, a sorpresa, quello del Milan. Altra sorpresa positiva riguarda proprio la Lazio, che sta facendo registrare un certo risveglio, dovuto soprattutto all'innesto di Floccari: non è più penultima staccata, bensì nona con 9 reti, come l'Udinese del capocanniere Di Natale, e meglio di squadre più rinomate come Juventus e Palermo (solo 8 reti ), mentre il grande Napoli di Quagliarella è fermo a quota 6, e il Parma e il Chievo, meglio piazzate di noi in classifica, confermano la loro lunga crisi con un malinconico ultimo posto a quota 3. Come vedete, anche le curiosità sono eloquenti quanto i risultati generali.
Questa la classifica:
1. Milan gol 18
2. Roma 15
3. Inter 13 (che succede a Milito e Pandev?)
4. Cagliari e Sampdoria 12
6. Bari 11
7. Genoa e Fiorentina 10
9. LAZIO e Udinese 9
11. Siena, Juventus, Palermo e Bologna 8
15. Catania 7
16. Napoli e Atalanta 6
18. Livorno 5
19. Parma e Chievo 3

2010:difesa più forte NAPOLI ( LAZI0 nona)

Le cifre riferite al sol 2010 danno notevoli differenze rispetto al totale: la difesa più forte risulta quella del Napoli, con appena 3 reti subite in 7 incontri; segue sorprendentemente il Catania con 4,mentre Roma e Sampdoria sono terze con 5; Inter e Chievo sono quarte con 6, Milan e Bologna sono al settimo posto con 7, e la Lazio figura soltanto al nono posto con 8, mentre nella classifica generale è seconda alle spalle dell'Inter.
Altre sorprese: calo pesantissimo della Fiorentina e del Bari, rispettivamente con 12 e 13 gol subiti. E pensare che Ventura si è vantato per tutto il girone di andata che i galletti avevano il reparto arretrato più forte di tutti! Anche la Juventus di Buffon sta messa male, con ben 11 reti al passivo.
Ecco la classifica:
1. Napoli 3 reti
2. Catania 4
3. Roma e Sampdoria 5
5. Inter e Chievo 6
7. Milan e Bologna 7
9. LAZIO 8
10. Cagliari e Atalanta 9
12. Juventus e Parma 11.
14. Fiorentina, Palermo e Genoa 12
17. Bari e Livorno 13
19. Udinese 16
20. Siena 18

martedì 16 febbraio 2010

La classifica del 2010

Nelle 7 giornate disputate nell'anno 2010, la classifica si presenta così:
Roma punti 19
Inter 15
Milan 14
Sampdoria 13
Napoli , Cagliari, Bologna e Catania 12
Palermo e Genoa 11
LAZIO 9
Juventus, Bari e Atalanta 8
Fiorentina 7
Udinese 6
Chievo e Livorno 5
Siena 4
Parma 2
Si notano subito: l'esplosione della Roma, il grande recupero di Bologna e Catania, l'avviata ripresa della Lazio, che sarebbe già undicesima; il tramonto di squadre come la Juventus, la Fiorentina e il Parma ( quasi un crollo, per gli uomini di Guidolin, a rischio di retrocessione ). La Lazio ha recuperato 5 punti sul Siena, 4 sul Livorno, 3 sull'Udinese, solo 1 sull'Atalanta. Anche il Chievo, di questo passo, rischia qualcosa.

Tre squadre per Edy Reja

Con i giocatori disponibili a Formello, l'allenatore Edy Reja, coadiuvato da Crialesi, potrebbe schierare addirittura tre formazioni.
LAZIO A
Muslera
Biava Stendardo Radu
Lichtsteiner Ledesma Kolarov
Brocchi (Foggia) Mauri
Floccari Zarate
LAZIO B
Berni
Diakité Siviglia Dias
Dabo Baronio Firmani
Matuzalem Hitzlsperger
Rocchi Cruz
LAZIO C
Bizzarri
Luciani Scaloni Bonetto
Sivieri Del Nero Manfredini
Meghni Barreto
Makinwa Inzaghi

Ogni domenica , alle 18, servizio sulla partita

Come ogni domenica, intorno alle 18, quilazio ( così va cercato su Google ) vi offrirà un ampio servizio di cronaca e commenti sulla partita della Lazio. Domenica prossima ci collegheremo con La Favorita di Palermo, dove sarà impegnata la rinvigorita Lazio di mister Edy Reja.
Comunicatelo pure ai vostri amici, affinché la notizia si propaghi e prenda piede, garantendo in questo modo un costante miglioramento e potenziamento del nostro blog.

lunedì 15 febbraio 2010

classifiche di rendimento per Fantacalcio 24.ma

Portieri: Julio Cesar Julio Sergio De Sanctis
Difensori: Motta Portanova Lucchini
Stendardo Juan Moras
Riise Grava Castaldello
Centrocampisti: Brighi Marco Rossi Mudingayi
Pizarro Ledesma Reginaldo
De Rossi Aronica Taddei
Semioli Cossu Guana
Attaccanti: Di Vaio Pato Pazzini
Huntelaar Baptista Floccari
Ronaldinho Del Piero Di Natale
Allenatori: Reja Mazzarri Ranieri

I marcatori della Lazio

Fra campionato e Coppe, questi sono stati, da agosto ad oggi, i marcatori della Lazio:
Zarate 8 - 3 in campionato
Rocchi 6 - 2 in campionato
Floccari 4 - 3 in campionato + 4 Genoa
Kolarov 4 - 2 in campionato
Cruz 3 - 3 in campionato
Mauri 3 - 2 in campionato
Matuzalem 3 - 1 in campionato
Foggia 2 - 0 in campionato
Stendardo 2 - 2 in campionato
Meghni 1 - 0 in campionato
autorete di Thiago Silva - Milan

domenica 14 febbraio 2010

Novanta minuti per ritrovarsi

Hanno provato un'altra volta a truffarci, a Parma: l'arbitro De Marco e il segnalinee non hanno visto un gol di Floccari. entrato per un metro alle spalle di Mirante. Si era sullo 0-0, e l'episodio poteva essere decisivo, come il falso rigore di due settimane fa sul terreno della Juventus. Ha provveduto Stendardo a rimettere le cose a posto, pochi minuti dopo, e poi Maurito Zarate, subentrato a Rocchi a venti minuti dalla fine, ha dato alla nostra vittoria le giuste e nette dimensioni.
Così Reja ha scacciato tutti i fantasmi, dandoci la seconda vittoria in trasferta dopo ben sei mesi e mezzo: 200 giorni, un'eternità.
Via, via, brutta civetta; via, via, brutto corvaccio.La jella, la disgrazia, la sventura, la malasorte, la sfortuna: chiamatela pure come volete, ma ora non c'è più. Domenica prossima altra trasferta a Palermo, contro il non dimenticato Delio Rossi: ma ora non abbiamo più paura, siamo una squadra normale, sappiamo quel che valiamo, giocatore per giocatore, reparto per reparto.
Maurito ci sarà rimasto male a rimanere in panchina. Reja ha detto che Rocchi gli garantisce più profondità. Ma per Zarate ci sarà sempre posto, e gli sono bastati pochi minuti di gioco per ritrovare il gol, che risaliva al 27 settembre contro il Palermo all'Olimpico. Quasi cinque mesi, un intero girone.
Ledesma: non dite che è stato lui a vincere, ha dichiarato Lotito dopo la partita. Però ha dato una buona mano, soprattutto dal punto di vista psicologico. E ha dato la sensazione che ora, a muovere liberamente tutte le sue pedine, sarà il tecnico, il padre rispettato Edy Reja, liberatosi miracolosamente dall'Hajduk Spalato e venuto a scacciare i nostri incubi.
La squadra è stata ridisegnata con intelligenza, non è ancora del tutto a posto, ma non potrà che migliorare gradualmente, e restituirci il gusto del gioco e del gol. Alla vigilia Reja ha detto che questa Lazio è da metà classifica in su, ma non sappiamo se veramente potrà risalire verso l'ottavo/nono posto, perché lassù siamo a quota 35, ben dieci punti in più dei nostri, e il sesto posto è a 38, sicché nessuno potrà ridarci l'Europa League o la Coppa Italia. Ma almeno potremo dire che ci salveremo con le nostre mani, contro chi ha fatto di tutto per affossarci.
Mai più dovremo ricadere nella palude. I tifosi hanno ritrovato il sorriso, e Lotito non te ne dico: ha ritrovato perfino il microfono della RAI dopo mezzo campionato di amarezze. Ora speriamo che la concordia ritrovata si consolidi, e che l'aquilotto biancoceleste ritorni a volare. Mai più vogliamo sentire l'amara lettera B. Reja ha detto: i giocatori della Lazio avevano solo bisogno di ritrovare l'autostima, e in soli novanta minuti ci sono riusciti, lottando come uomini veri.

Una squadra di venduti

Carrizo; De Silvestri, Rozenahl, Cribari, Zauri: Perpetuini, Eliseu, Correa, Quadri; Pandev, Kozak. Riserve: Artipoli, Tuja, Merini, Mendicino.
Lotito piange perché ha troppi giocatori da amministrare, a Formello, ma in realtà quest'anno, tra agosto e gennaio, ne ha venduti ben quindici, come abbiamo già riferito in un precedente servizio. Però, con i cinque acquisti suppletivi da ottobre a gennaio ( Barreto, Floccari, Biava, Dias e Hitzlsperger ), siamo tornati a quota 35. Ce ne sono ancora dieci di troppo, e ci vorrà un altro annetto per smaltirli. Se si fanno i conti, siamo all'incirca sui dieci milioni in entrata e una dozzina in uscita, rateazioni e riscatti a parte. Come mercatino delle pulci, non è male.
Arriverà forse il giorno in cui la Lazio farà sul serio, con buoni acquisti mirati e vendite ben remunerate.

Giorni biancocelesti

Comunicateci l'attività dei vostri circoli, gli anniversi, i compleanni, nozze, nascite,comunioni, cresime, lauree,diplomi,promozioni e giorni lieti di chi si sente biancoceleste: saremo felici di ricordarvi da queste colonne, che sono le vostre. Da tutti i centri non solo del Lazio, ma di ogni altra parte d'Italia e del mondo. Potete servirvi dello spazio nei commenti agli articoli e alle notizie di Quilazio.

sabato 13 febbraio 2010

La neve e la jella

Come si fa ricordare sempre il 1985, l'anno in cui la Lazio è retrocessa per l'ultima volta in serie B ? (Almeno credo: ma ci siamo stati tante di quelle volte che non sono sicuro sia stata proprio l'ultima). Avevamo tanti punti come adesso, e come adesso, quell'anno, fece tanta neve. Insomma, dovrebbe andare a finire come allora?
Facciamo gli scongiuri e tocchiamo amuleti vari. E basta con questo 1985! Perché volersi chiamare in casa la jella a tutti i costi? Uno che portava jella , per fortuna, ce lo siamo tolti di dosso. Ora basta, e pensiamo soltanto a cose belle. In questo momento la neve si sta squagliando, e splende un confortante solicello in un cielo tutto biancoceleste. Viva la vita e tutte le cose belle che porta con sé!

venerdì 12 febbraio 2010

Un contratto "umile"

Reja ha mostrato tutta la sua umiltà, accettando un contratto per nulla faraonico: 300 mila euro per i cinque mesi di questa stagione, 700 mila per l'intero prossimo campionato. Quel che Lotito dovrà pagare in più saranno invece i 3 milioni delle spettanze di Ballardini e della sua équipe ( una specie di corte dei miracoli ? ).
E' stato molto delicato arrivare alla rottura con il tecnico ravennate, che non si è dimesso ed ha preteso per intero quanto prevedeva il suo ingaggio. Lotito lo ha salutato con dignità, definendolo un grandissimo allenatore, che alla Lazio non ha avuto fortuna. Ma forse quel superlativo ha voluto dire: Quanto mi sei costato, amico mio!

Il ritorno del figliuol prodigo

Lotito ha subito voluto fare un dono al nuovo allenatore: potrà contare, se vuole, sull'immediato ritorno di Ledesma. Ovviamente, Reja non si lascia sfuggire l'occasione, e porta subito con sé a Parma l' argentino: se è già in buone condizioni, sarà in campo dal primo minuto. Con la sua forte personalità, Cristian tornerà ad essere subito il cuore della
nuova Lazio.
Fine di una vicenda che ha dato tanta negatività al cammino della squadra. Il presidente ha così voluto dimostrare di saper superare le sue posizioni e i suoi punti di vista, lasciando ogni decisione al tecnico. Il futuro di Ledesma potrebbe quindi anche identificarsi col futuro della Lazio: Cristian ha solo 27 anni, contro i 32 di Baronio, al quale comunque i tifosi devono gratitudine per la sua dedizione, che potrà sempre essere utile alla squadra.
Quello di Ledesma, per Lotito e per noi laziali, è stato un po' il ritorno del figliuol prodigo: il buon papà ha allargato le braccia per il suo ritorno, e ha voluto festeggiarlo con il sacrificio del vitello più grasso, cioè la rinuncia alla vendita vantaggiosa. E il figlio più anziano, in questo caso Baronio, ha dovuto accettare rinunciando a qualcosa. Ma tutto è bene quel che finisce bene, e questo è un buon presagio per la salvezza della Lazio.

mercoledì 10 febbraio 2010

Ci salverà Edy Reja

Sarà Edy Reja, vecchia guardia furlana, a condurre la Lazio in salvo. Lo speriamo tutti, anzi ne siamo convinti. Benvenuto colui che, con una serie di miracoli, in un paio di stagioni riportò il Napoli dalle paludi della C allo splendore del massimo campionato. Lo ringraziamo anche per aver lasciato l'Hajduk di Spalato rescindendo il contratto con un po' di dispiacere, rendendosi disponibile con la Lazio fino al giugno 2011.
Diamo un grosso punto di merito a Claudio Lotito, che finalmente ha avuto il coraggio di rinnegare le sue convinzioni e di licenziare Davide Ballardini prima che fosse troppo tardi.
Edy Reja ha una personalità ben diversa da Ballardini: duro in campo, amico fuori del campo. E' quello che i giocatori vogliono, è il ruolo del padre severo e comprensivo nello stesso tempo. Reja ha normali capacità e sa far giocare la sua squadra senza bizantinismi, con semplicità, chiarezza e duttilità. Non è un testa dura come Ballardini, si piega alle situazioni e non prende impuntature. Si adegua. Cosa che Ballardini non ha saputo fare, spesso facendo violenza alle caratteristiche tecniche dei suoi uomini. I tifosi laziali non perdoneranno mai al testardo Davide il ripudio della coppia Rocchi-Zarate, una delle più forti della nostra storia ultracentenaria.
Forza Edy! Facci rivedere un po' di gol. A partire da domenica a Parma, contro un avversario che negli ultimi tempi sta facendo peggio di noi, e che oltretutto sarà reduce dalla faticaccia del recupero con l'Inter al Meazza questo mercoledì, nel quale dovrà impegnarsi per cercare di strappare qualche punto prezioso.
Una parola ai tifosi più accesi della Lazio: comprendiamo il loro stato d'animo esasperato, non comprendiamo i sedili bruciati e i cancelli sfondati, anche se la sitazione drammatica può in qualche modo giustificarli. Mai violenza: con la civiltà e le spiegazioni intelligenti i risultati giusti arrivano lo stesso.
Forza Lazio: non siamo proprio in fondo al burrone, e con Reja abbiamo la possibilità di risalire pian piano verso la zona salvezza. Ovviamente stringendo i denti e mettendoci entusiasmo e grinta. I mezzi tecnici ci sono, e come!
Civiltà vuole che rivolgiamo infine un saluto cordiale anche a Davide Ballardini, dopo tante parolacce e insulti. Ma sbagliando s'impara, e vedrete che la prossima sua avventura sarà più consapevole e ragionevole.

lunedì 8 febbraio 2010

Classifiche di rendimento per Fantacalcio 23.ma

Portieri: Julio Sergio Julio Cesar Colombo
Difensori: Maicon Raggi Abate
Juan Legrottaglie Cordoba
Samuel Moras Goian
Centrocampisti: Montolivo Marco Rossi Zanetti
Pizzarro Mudingayi Milanetto
Ambrosini Simplicio Jovetic
A. Filippini Valdes Vargas
Attaccanti: Pandev Maccarone Cavani
Milito Baptista Borriello
Di Natale Vucinic Tiribocchi
Allenatori: Mourinho Ranieri Gasperini

domenica 7 febbraio 2010

Nella trappola

Lo abbiamo difeso fino all'ultimo, ma dopo la sconfitta col Catania Ballardini è indifendibile. Piano piano, pareggio dopo sconfitta, sconfitta dopo pareggio, ci ha fatto cadere nella trappola.
Non credo che potrà difenderlo Lotito: gli ha dato i rinforzi che voleva, e neanche questo è servito.
Cambiare, presto. Non cambiare, a questo punto, significa continuare a grufolare nella stessa brodaglia. Dal 30 agosto 2009 (successo a Chievo), in 21 partite Ballardini ha vinto solo due volte, pareggiato dieci e perso ben 9 volte. Un bilancio di assoluto fallimento.
Ballardini ha avuto a sua disposizione cannonieri come Rocchi, Zarate, Cruz e Floccari, che l'anno scorso hanno segnato più di 35 reti nelle rispettive squadre, e quest'anno sono andati a segno appena 10 volte. Comunque la rigiri, Ballardini è riuscito a bagnare le loro polveri, e sarebbe delittuoso lasciare che in queste ultime quindici giornate le cose continuino così.
Rivolgo una sola domanda a Lotito: vuole che la Lazio si salvi con Dino Zoff, o con uno come lui, o che retroceda con Ballardini?
Il momento è arrivato. Nella trappola ci siamo, e non potrà mai essere Ballardini a tirarci fuori. Occorre un galvanizzatore, che ridia coraggio e fiducia ai giocatori, che riporti Ledesma al suo posto, che riprenda a far giocare il nostro attacco. Tra gli altri, c'è anche uno Zeman sulla piazza.
Ballardini, calmo e placido, nel dopo partita ha detto che la Lazio ha fatto un bellissimo primo tempo, che ha avuto cinque o sei occasioni (come dire: colpa loro!), e che nella ripresa al Catania è bastata una sola azione. Guarda caso, a metterla a segno è stato proprio quel Maxi Lopez che noi abbiamo scartato quasi con disprezzo. E peccato che a darci lo spintone dentro la fossa siano stati proprio due allenatori lazialissimi come Marcolin e Mihajlovic. Quest'ultimo avrebbe potuto benissimo essere al comando della nostra formazione: bella, molto bella sulla carta, penosa in campo. Vendetta della lazialità frustrata?
Quanta pena ci ha fatto la solitudine assoluta di Claudio Lotito in tribuna, nel finale della partita.Non c'era proprio nessuno a condividere responsabilità con lui.
Eppure, mi sembra già di saperlo: Lotito si terrà il suo Ballardini, anche se non pare aver molte capacità di crearsi attorno simpatie e di portare quel pizzico di fortuna che nel calcio è tanto necessaria. Lotito si terrà il suo Ballardini: ma allora se lo terrà per la serie B. E noi sapremo in modo assoluto chi è colui ( o i due colui ) che ci hanno condannato alla serie B.
Non dite che ci salveremo domenica a Parma: proprio non ci crediamo.
La Lazio brucia. Si doveva arrivare a questo. A bruciare i sedili dello stadio, atto scriteriato e da disperati. Quante speranze, quanti sogni sono andati a fuoco, in questi pochi mesi, all'Olimpico!

Cinque acquisti, quindici cessioni

Potrà sembrare strano: tutti affermano che a Formello ci sono troppi giocatori, ed è effettivamente così, eppure il duo Lotito-Tare, dall'inizio di stagione, agosto 2o09, alla nuova campagna acquisti gennaio 2010, dunque nel solo giro di cinque mesi, sono riusciti a piazzare ben quindici cessioni contro soltanto cinque acquisti, a parte Cruz e Bizzarri risalenti al luglio precedente.
Vediamo di snocciolare tutte e quindici le cessioni: Artipoli al Foggia, Pandev all'Inter, Perpetuini e Mendicino al Crotone, Carrizo ed Eliseu al Saragozza, Tuja al Monza, De Silvestri alla Fiorentina, Rozehnal all'Amburgo, Zauri alla Sampdoria, Correa e Quadri al Taranto, Merini al Chievo, Kozak al Brescia, Cribari al Siena.
In compenso sono arrivati in cinque: Barreto, Floccari, Hitzlsperger, Dias e Biava.
Dunque, a Formello, una buona sfoltita c'è stata. Anche la qualità, tutto sommato, è migliorata. Però sono rimasti ancora in 34, sufficienti a dar vita a tre formazioni. Se il prossimo anno Lotito e Tare riusciranno a fare la stessa cosa di quest'anno, di giocatori a Formello ne resterebbero soltanto 25, il numero giusto che un allenatore desidera per poter lavorare al meglio.

martedì 2 febbraio 2010

Che forza,la nuova Lazio!

Dopo gli ultimi acquisti, la nuova Lazio si presenta davvero forte. Sulla carta. Ma speriamo anche sul campo. Il centrocampo, con Kolarov e Hitzelsperger, ha una grande fisicità e capacità di tiro. Attacco più penetrante con Floccari. Difesa quadrata, con Stendardo e Radu ai lati dell'esperto duo centrale Biava-Dias. E poi, guardate un po' che squadra B: roba da leccarsi i baffi.
SQUADRA A
Muslera
Stendardo Biava Dias Radu
Baronio Kolarov
Mauri Hitzelsperger
Floccari Zarate
SQUADRA B
Berni
Lichtsteiner Diakité Siviglia Del Nero
Firmani Golasa
Brocchi Foggia
Rocchi Barreto (Cruz)

lunedì 1 febbraio 2010

Classifiche di rendimento per Fantacalcio - 22.ma giornata

Portieri: Curci Sorrentino Benussi
Difensori: Isla Diakité Raimondi
Cannavaro P. Stendardo Perticone
Rivas Riise Radu
Centrocampisti:Alvarez Marchionni Baronio
Lazzari Criscito Jovetic
Palombo Mauri A. Filippini
Pastore Ambrosini Allegretti
Attaccanti: Barreto Pozzi Cavani
Okaka Modesto Del Piero
Lucarelli Di Vaio Zarate
Allenatori: Cosmi Ventura Del Neri

Un punto d'oro sul campo della Juve

Sul campo di una Juventus fortemente aiutata dall'arbitro Saccani (rigore ingiusto per un "non fallo" di Diakité su Del Piero), la Lazio ha avuto una fiammata d'orgoglio e ha pareggiato sette minuti dopo l'ingiustizia, con un bel gol di Mauri su servizio di Zarate.
Ma i nostri hanno avuto troppa paura di una Juventus più malmessa di noi, sicché avremmo potuto anche vincere se solo avessimo osato di più, con Rocchi impegnatissimo a scaldarsi ai margini del campo fino al rigore di Del Piero, a 19 minuti dalla fine. Una squadra che ha troppa paura, che cerca di coprirsi in tutti i modi, con un centrocampo zeppo di difensori: meno male che almeno uno, Mauri, ha sufficiente visione di gioco.
La situazione in classifica non è migliorata né peggiorata: siamo sempre a due punti più su dell'abisso; ma domenica prossima avremo l'ennesimo spareggio per la salvezza contro il Catania di Mihajlovic, e gettare ancora al vento dei punti d'oro sarebbe veramente delittuoso.
Per fortuna, stanno arrivando i rinforzi, il tedesco Hitzelsperger e probabilmente anche il brasiliano Ederson, e il nostro centrocampo dovrebbe risultare molto più robusto ed efficiente. Almeno lo speriamo. Come speriamo, col mese nuovo, di spiccare finalmente il volo nella rincorsa a posizioni migliori di classifica.
Insomma, il punto di Torino dovrebbe contribuire a darci un respiro di serenità e di fiducia, anche se Ballardini tende a coprirsi troppo: ora anche lui, con le armi di rinforzo, dovrebbe sentirsi finalmente un po' più fiducioso e capace di sfruttare bene le nostre capacità offensive. Il recupero di Floccari potrebbe anche dare un volto più offensivo a questa Lazio che da anni immemorabili è sempre stata una squadra di attacco.
Molto buone le prove torinesi di Diakitè, Radu, Firmani, Baronio, Mauri e anche di Zarate, che lo zampino nei risultati positivi lo mette sempre.
Ed ora, via coi nuovi. Thomas Hitzelsperger, 28 anni, ha già una cinquantina di maglie bianche della nazionale tedesca sulle spalle e parecchi gol all'attivo. Se è già pronto fisicamente, ci darà una grossa mano per la rinascita.
n.b. Se dite Hitzelsberger con una "e" tra la zeta e la elle, spezzando ben cinque consonanti consecutive, la pronuncia diventa molto più facile. Tanto, noi romani ce l'avremmo infilata comunque, quella "e".