Il tristanzuolo Mourinho deve dir grazie alla Roma non tanto per il fatale 1-2 di Pazzini, quanto per quegli stolti sei punti in meno nelle prime due giornate di campionato.
Se la Roma, quest'anno, forte della brutta esperienza, si starà molto attenta, un bel bottino iniziale di sei punti potrebbe essere il punto di partenza di un'altra marcia trionfale, stavolta destinata a trasformarsi in scudetto. Non ci sarà Mourinho per potergli ridere in faccia, ci sarà magari il buon Leonardo (pare che Moratti voglia fare questo dispettto al Berlusca...), ma l'importante è che la Roma rida e pianga qualcun altro.
Claudio Ranieri si è fatto un bel fardello di esperienze per non voler cancellare l'errore dell'anno scorso: lui vuole una Roma"anima e core" fin dal primo minuto delle trentotto lunghissime giornate di campionato. Poi, si sa, un momento di appannamento o di appesantimento può sempre capitare, ma partire con un handicap secco di -6 è veramente dura anche dal punto di vista psicologico.
Certo, quest'anno, se mancherà Mourinho, sembra quasi che il campionato italiano, che a lui proprio non piaceva, perda un protagonista assoluto, con le sue violenze verbali e i suoi gesti esasperati tipo manette. Andrà a farle in Spagna, dove la gente forse è un po' più tenera e i giornalisti meno rompiscatole. O no?
Affari suoi. A noi restano i nostri, che sono sempre complicati. Stando le cose come stanno,Claudio Ranieri assume ora il ruolo che fu di Mourinho, e tutti gli daranno addosso come si suole dare addosso al più forte.
Preparati bene, Claudio, perchè errori non te ne perdonerà nessuno, specialmente a Milano o in generale su in Padania, dove un romano è sempre uno di Roma ladrona.
E allora, se proprio dobbiamo rubare, andiamoci a rubare questo scudetto: che a noi non ce lo regala nessuno, nemmeno Guido Rossi!
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