Reja si sente sicuro e tranquillo: sa che Lotito ha fiducia assoluta in lui, entrambi sono soddisfatti dei risultati ottenuti dalla squadra negli ultimi tre mesi, un ruolino di marcia da semigrande, circa 1,80 punti a partita che garantiscono un quinto-sesto posto.
Con che Lazio? Una che somiglia tantissimo a questa: solo sarà sfoltita, i titolari saranno ridotti a 25 e perciò dovranno partire almeno in quindici, tra gli attuali e la decina di ritorni dai prestiti.
Squadra sicuramente ringiovanita, e con un occhio particolare di assistenza fisica per uomini come Matuzalem, reduce da un grave infortunio, ma alla cui intelligenza non si vuole rinunciare.
E poi - anzi, prima - quelle due / tre cessioni di elementi di primo piano con cui fare cassa (Kolarov Radu Ledesma) e ottenere quei 30-40 milioni per sostituirli con nomi di giovani dal rendimento sicuro e dalle ottime prospettive, che certamente non indeboliranno la squadra. Un terzino, un centrale, un centrocampista e una punta.
Insomma una politica accorta, saggia e lungimirante, che non svuoti le casse sociali e garantisca al tecnico di avere tra le mani una rosa di sicuro affidamento e senza problemi. Una rosa, insomma, che garantisca alla Lazio l'Europa, che non è ancora quella della Champions League ma è lì vicino, e non si sa mai...vedi la Samp o il Palermo di quest'anno.
Reja non ha fatto nomi e non li farà Lotito: nemmeno quello di un direttore sportivo. La concorrenza è spietata e vigile, e non ci resta che aspettare il primo luglio per fare i conti finali.
Una domanda specifica: Zarate resta? Reja e Lotito hanno già deciso di sì e cercheranno di accontentare le richieste del giocatore se saranno corrette, e soprattutto se Maurito si metterà completamente a disposizione della squadra. Floccari e Rocchi, assieme a Zarate, sono sicuramente necessari per i programmi di Edy Reja.
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