Sabato sera, spettacolo niente male all'Olimpico: arriva il supercannoniere Antonio Di Natale, quello che infila gol come fossero tordi, e la Lazio è in allarme.
L'Udinese, del resto, è una bella squadra, anche se i risultati non sono stati brillanti: accanto a Di Natale c'è l'altro azzurro Pepe, c'è il bravissimo D'Agostino ( tutti e due ex giallorossi), il brillante esterno d'attacco Sanchez che è molto ricercato sul mercato, così come i centrocampisti Isla e Inler e il roccioso difensore ex laziale Domizzi, il funambolo ghanese Asamoah, un altro pericoloso attaccante come Floro Flores, l'altro goleador Bernardo Corradi che da noi fece scintille.
Una squadra di ex romani. Manca il portiere Handanovic, squalificato, che verrà sostituito dal promettente Rafael Romo, il quale si è detto sicuro di fare una grande partita e di vedere vittoriosa la sua squadra.
Tutte minacce per una Lazio che in casa non sa fare altro che soffrire. Pensate che all'Olimpico abbiamo vinto solo quattro volte in un anno: 1-0 all'Atalanta, 4-1 al Livorno, 1-0 al Genoa e 2-0 col Siena, per il resto 6 pareggi e 7 sconfitte, anzi 8 se ci mettiamo anche il doppio derby.
Solo il Siena ha vinto poco quanto noi: cerchiamo perciò di toglierci questo brutto primato dalle spalle. Floccari-Rocchi non hanno certo segnato quanto Di Natale,
ma un paio di golletti potrebbero anche farli, lasciando un po' di spazio anche al povero Zarate, che quest'anno ha fatto spesso spesso cilecca e meriterebbe un piccolo premio di consolazione.
Perché la Lazio, tecnicamente, non ha molto da invidiare all'Udinese. I suoi bei campioni li ha anche lei, e finalmente stanno ritrovando la via giusta per fare spettacolo anche all'Olimpico. Speriamo che ci lascino con la bocca buona, in vista del campionato nuovo, che deve essere quello della rinascita.
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