lunedì 30 aprile 2012

Pinocchio ancora burattino: 47. Un sogno strano

Pinocchio, dopo essersi tanto girato tra le lenzuola, finalmente si addormentò. Ma fece un sogno strano: gli sembrava che i suoi piedi fossero diventati di legno, poi via via anche le gambe, la pancia, le braccia  e finalmente anche la faccia e la testa intera.
Dio mio, che brutto sogno! Ma davvero aveva desiderato di ridiventare di legno?
 Quale non fu la sua meraviglia quando, al risveglio, vide che i suoi piedi erano davvero diventati di legno: li batteva in terra, e sentiva quel suono secco di legname. E di legno erano le ginocchia, mio Dio, le mani, le braccia e...
 Andò a guardarsi allo specchio: non c'era dubbio, era di legno la faccia, e quel naso, un po' troppo lungo e a punta, e tutta la testa, tonda e liscia come una grossa palla.
 - Babbo, babbo! - gridò, chiamando Geppetto. E Geppetto, come lo vide, cadde seduto su una seggiola e non aveva il coraggio neanche di chiamare il suo figliuolo.
Accorse anche la Fatina, ma non disse nulla: guardò solo Pinocchio con aria severa. E mastro Ciliegia...e la piccola Lucia che non potreva credere ai suoi occhi. Ma il brutto fu quando lo vide Lucignolo, che non sapeva se piangere o ridere, e poi alla fine disse: - O Pinocchio, ma che cosa hai combinato? Ha rivisto il paese dei Balocchi, e sei voluto tornare burattino? E ora come farai? E ora io che farò? -
- Tu resterai qui alla Trattoria di Pinocchio - disse con calma il burattino. - Tutti resterete qui e continuerete a lavorare come se non fosse accaduto nulla. Anch'io resterò, o almeno lo spero tanto! -

Il dramma di Tonino: dal calcio all'ospedale

Era il giorno successivo del suo undicesimo compleanno. Quella domenica, con un tuffo, Tonino aveva incornato, proprio all'incrocio dei pali, uno dei più bei gol della sua acerba carriera di centravanti della squadra parrocchiale, nel campetto alle pendici della montagna.
L'urlo di gioia di genitori e amici lo aveva raggiunto, come una vertigine, mentre era ancora a terra sulla linea di porta. 
Ancora pochi minuti ed ecco il fischio finale del'arbitro. Meno male, perchè la vertigine continuava, e Tonino, in un lago di sudore, era stanchissimo, anche se la strada per lo spogliatoio l'aveva percorsa sulle spalle dei compagni che lo lanciavano in alto con i loro evviva per un gol che consentiva loro di portare a casa il trofeo di fine campionato. Quella notte il mal di testa venne a far compagnia alla vertigine e al sudore finchè un flusso consistente di sangue dal naso costrinse mamma Adelina a portare Tonino al Pronto Soccorso.
(da un articolo di Gian Antonio Dei Tos)

Genazzano: nascono i prodotti alimentari de.co.

Al comune di Genazzano, una serie di prodotti alimentari particolarmente pregiati ha ricevuto il marchio de.co. di origine comunale. Il riconoscimento è stato attribuito da una commissione presieduta dall'assessore Maurizio Ceccobelli e dall'agronomo Perini, seguendo i suggerimenti di Gino Veronelli risalenti al 1999 e finora raccolti da 400 comuni italiani.
Fra i prodotti de.co. di Genazzano figurano i seguenti: pangiallo, murzello, barachìa, pasta di noce, amaretto, pasta di mandorla, pizza cresciuta, ciambella all'anice, gnocchi a coa de soreca, gnocchi de tritello, salumi e carni di maiale dei Monti Prenestini, miele di Genazzano, formaggio di pecora, vino bianco grottesco, vino rosso robiano.
Fra le ditte fornitrici di questi prodotti speciali figurano: la vinicola Schiavella, la pasta all'uovo di Franca Tempra, la cooperativa agricola La Sonnina, forno San Giuseppe, forno D'Attilia, pizzeria Gaetano Panepuccia, l'angolo dei sapori di Giulia Ascenzi, l'antico forno Santandrea e l'azienda agricola Giovanni e Giacobbe Fois.
Questi prodotti e queste ditte garantiscono alla cittadina di Genazzano un bel salto di qualità nell' enogastronomia.

Fallimento Klose: Zarate 9+ Floccari 8+Sculli 2= 19

Il fallimento della Lazio 2011-2012, crollo sul traguardo di arrivo, ha un  nome preciso: Klose. O meglio: chi ha puntato tutto su Klose, che poteva dare solo tre quarti di campionato. L'anno scorso, al posto di Klose, ci sono stati Zarate con 9 reti, Floccari con 8 reti e Sculli con 2 reti, per un totale di 19 contro le 13 del tedesco. Inoltre, in tre, avrebbero garantito maggior copertura di presenze fino alla fine del torneo, che infatti ci vide quarti con 66 punti (quinti solo per differenza reti).
Il campionato dell'anno scorso, dunque, è stato nettamente migliore di quello presente, per merito di una più oculata gestione degli acquisti e di una più equilibrata disponibilità di uomini.
La colpa del fallimento 2011-12 può inoltre essere attribuita, oltre alla sballata campagna di vendite che poi di soldi ne ha fruttati ben pochi (tutti prestiti, per fortuna...), anche a una sballata preparazione fisica, con il record di 40 infortuni muscolari, e di una inefficiente struttura sanitaria, con staff medico dimostratosi chiaramente non all'altezza. 
Questa la cruda e sacrosanta verità, che si è venuta profilando specialmente nelle ultime cinque giornate di campionato, dal vittorioso incontro col Napoli del 7 aprile. In sole tre settimane, con due turni infrasettimanali, la Lazio ha bruciato un bel vantaggio in classifica, l'Inter ha rimontato addirittura 9 punti, mentre i biancocelesti sono andati incontro a tre sconfitte interrotte appena dal pareggio interno con il Lecce: sette reti subite e tre segnate, perfino la Roma è stata capace di rimontarci tre punti pur con il suo rendimento assai tormentato.
Basta. Non vogliamo infilare troppo il dito nella piaga. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Restano tre partite che forse per noi non vorranno dire nulla, ma solo la possibilità eventuale di difendere almeno un posticino in Europa League strappando tre o quattro punti negli ultimi tre turni di campionato contro Siena, Atalanta e Inter. Tanto per salvare la faccia che ormai ci siamo giocata anche con la brutta sceneggiata autolesionistica di Udine.

domenica 29 aprile 2012

Lazio senza attacco perde a Udine 2-0 con beffa finale

La Lazio, senza attacco, resiste per 70 minuti a Udine sullo 0-0, poi prende un gol dal solito Di Natale, cerca la reazione senza riuscire mai a impensierire Handanovic, insiste durante il recupero di quattro minuti, tutti all'attacco, compreso Marchetti.
E qui si verifica il giallo finale: sul rinvio della difesa friulana, si sente un triplice fischio, i giocatori laziali si fermano, l'arbitro fa segno che non ha fischiato lui: i giocatori udinesi continuano la corsa, e il tiro finale di Pereyra finisce nella rete sguarnita.
A questo punto succede il finimondo, tra le proteste dei laziali. Un dirigente udinese colpisce con un pugno il dirigente laziale De Martino. La partita si conclude sul 2-0 con un rosso a Dias e il pericolo di altre gravi sanzioni contro i giocatori e i dirigenti laziali che abbandonano il campo. Il portiere Marchetti rischia una lunga squalifica per aver dato una spinta da dietro all'arbitro Bergonzi, che dopo il secondo gol avrebbe dovuto mettere palla al centro e fischiare la fine, e non l'ha fatto: vedremo cosa scriverà nel suo referto, e a questo punto il gol di Pereyra potrebbe risultare irregolare, poichè alla fine dei quattro minuti di recupero mancavano ancora una manciata di secondi.
La grande resistenza della Lazio sul terzo posto - peraltro ancora non mollato, perché la Lazio è ancora terza a 55 punti assieme a Udinese, Napoli e Inter - finisce perciò in maniera caotica e praticamente senza speranze per poter difendere il diritto ai preliminari di Champions nelle restanti tre partite, poiché si presume che la Lazio, già malridotta in fatto di giocatori infortunati, subirà anche ulteriori squalifiche e dovrà magari giocare con alcuni ragazzi della Primavera.
Staremo a vedere quali saranno le conseguenze di questa brutta faccenda, e quali decisioni prenderà il Giudice Sportivo, perché potrebbe esserci anche responsabilità diretta dell'Udinese per quel fischio, anche se fosse venuto dalla tribuna. Mercoledì 2 maggio ci sarà il nuovo turno di campionato, che prevede Lazio-Siena, Napoli-Palermo, Cesena-Udinese e Parma-Inter. Sarà una matassa difficile da sgrovigliare.

Quaggiù tutto è mistero

Perché
violare
i cieli
quando
quaggiù
tutto 
è mistero?
Perché
tentare
universi
vergini
quando
tanta terra
è da esplorare?
La navicella
del cuore
partirà 
su quote basse,
vicino
ai continenti
del senso.
E vedrà
dense
piantagioni,
ove pullula
vita
inesplorata; 
vedrà
picchi
di morte
ove il falco
teme
di posare.
Seguirà
correnti
di fiumi
che esplodono
nel ventre 
della giungla,
né violenti
falò
le vieteranno
la gloria
della vertigine.
(Cave, settembre 1989)

Creatività e ricette della nonna

Nelle nuove imprese della piccola economia locale, paga anche la flessibilità, la capacità di non restare bloccati sul già sperimentato. Anzi, nelle ragazze di Biosapori di Casacalenda la flessibilità si è fatta creatività, capacità di coniugare nuovi prodotti con antiche ricette della nonna.
E così a poco a poco si sono imposte sul mercato. E, ciliegina sulla torta, hanno raggiunto anche la Città del Vaticano.
E' bello per loro poter dire che "esportano all'estero", con un filo di compiacimento e ironia. La vita è fatta di quei segni che nel quotidiano realizzano i grandi sogni. Sogni e segni, per imparare, come dice Sussanna Tamaro nel suo ultimo romnzo, "a vedere la filigrana...nella parte più segreta dei giorni".
(da un articolo di G.Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano)

Anagni: grande Mercato della Terra ogni mese

Cibo, ambiente, laboratori del gusto, lotta agli eccessi di spesa: nasce ad Anagni, da oggi 29 aprile fino a martedì 1 maggio, il primo grande Mercato della Terra, destinato ad essere una presenza costante nell'economia dell'Alta Ciociaria.
Prendendo occasione dalla concomitanza con la manifestazione "Rosso Cesanese" che sta incontrando un grande successo con la presenza di 40 giornalisti italiani e stranieri, si apre dunque ad Anagni il primo Mercato dela Terra, dalle 10 alle 20, in Piazza Cavour, con l'iniziativa dell'Associazione Slow Food, creando con i ristoratori della zona un nuovo spazio d'incontro fra consumatori e produttori alimentari: prodotti buoni, freschi di stagione, puliti nel loro ambiente naturale e giusti nel prezzo, secondo le regole dello Slow food.
Il Mercato della Terra verrà ripresentato ad Anagni regolarmente ogni ultima domenica del mese.


Grazie Simplicio, grazie Roma: Lazio a Udine davanti a tutti

Miracolo della Roma a cinque minuti dalla fine. Col suo pareggio, Simplicio ci ha salvati dal castigo di perdere il terzo posto prima della battaglia di Udine. Invece il Napoli è stato incredibilmente fermato dalla pattuglia giallorossa mentre già gongolava per la conquista della terza piazza. Napoli 57, Lazio 55. Invece no: giù quei due punti, Napoli 55, Lazio pure 55, ma con la partita di Udine tutta da giocare. Prendiamoci il Paradiso! ha gridato Reja ai suoi giocatori. Vincere a Udine sarebbe veramente la conquista della piazza nella Grande Europa, da ribadire poi nel confronto casalingo con il Siena mercoledì 2 maggio.
Schierata compatta a centrocampo a Formello, la squadra, con tanto di Klose in borghese, ha sentito anche il presidente Lotito sbracciarsi e indicare la via maestra per una orgogliosa reazione finale. Siamo stati sempre avanti a tutti,ora bisogna tirar fuori tutto per non lasciarsi bruciare sul traguardo. Il pareggio dell'Olimpico fra Roma e Napoli ha dimostrato che non ci sono squadroni lanciatissimi, che tutti debbono fare i conti con tutti, e che anche la Lazio è nel gioco e continua a stare ancora lì davanti: segno del destino che ci vuole tra le grandi d'Europa.
Rocchi-.Mauri sono gli uomini che ci debbono guidare verso questo grande traguardo. Dietro di loro i Ledesma, i Gonzalez, i Dias, rientrano Radu e Konko, non c'è senso di frustrazione per avere la squadra incompleta. I reparti sono al meglio di quanto è possibile, e soprattutto non manca il cuore per l'impresa. Da qui a mercoledì i nostri ragazzi si giocano una larga fetta del loro avvenire.

sabato 28 aprile 2012

Fiori di carta

Fiori di carta
senza profumo
sono i tuoi anni
polverosi
e per sempre
gualciti.
Attratta
dal colore
un'ape 
si accosta
e fugge.

Così 
fugge
l'amore
dai tuoi
anni 
ingialliti
cui manca
ormai
la grazia
di un tenero
sorriso.


(Cave, 27 aprile 2012)

Pinocchio ancora burattino: 46. Ah, se potessi tornare burattino!

La fortuna sembrava assistere Pinocchio in tutto ciò che faceva. La sua trattoria era diventata famosa in tutta la zona, gli affari andavano bene, perfino Orso Bruno e Struzzo con gli Occhiali erano contenti e felici di lavorare onestamente e di guadagnarsi la vita.
Eppure, la sera, prima di andare a dormire, Pinocchio si sentiva triste e sembrava sempre che gli mancasse qualcosa.
La Fata dai capelli non più turchini lo guardava senza farsi vedere, ed era un po' preoccupata per quel bambino così bravo e che non era mai contento di se stesso.
- Che cosa posso fare per lui, perché si senta veramente felice? - si chiedeva di nascosto.
Problemi e misteri della vita umana. Anche quando abbiamo tutto, ci sembra sempre che ci manchi qualcosa, magari una piccola cosa, per essere davvero felici.
Una sera Pinocchio, stanco per il tanto lavoro, si gettò sul suo lettuccio a castello, che mastro Ciliegia e Geppetto avevano fatto a gara perché fosse proprio perfetto.
Pinocchio si girava  e si rigirava nel suo lettuccio, quando sentì il Grillo Parlante che gli diceva: - O Pinocchio, non essere impaziente! Accetta di diventare grande piano piano! Non puoi conquistare il mondo tutto in una volta. E pensa che un giorno avrai vicino una giovane donna che ti amerà e ti farà sentire contento di te stesso -
- Taci, grillaccio! - disse Pinocchio arrabbiato. - Sai solo darmi consigli stupidi, tu! Ah, se potessi tornare indietro! Ah, se potessi tornare burattino! Certo, non soffrirei tanto di malinconia! -
Il Grillo Parlante, impaurito, si ritirò in fretta, e non si vide e non si sentì più.

Ragazze flessibili e creative

La ragazze di Casacalenda non hanno mollato, decise ad andare fino in fondo. Il settore che hanno scelto è quello della trasformazione dei prodotti agricoli: confetture, marmellate, sottolii, conserve vegetali. Hanno puntato subito sulla qualità, scegliendo con fiducia e costanza sempre il prodotto fresco, mai congelato. 
Nessuna scorciatoia, nessun sotterfugio, anche quando dovevano confessare ai loro clienti di non avere più prodotto, perché la stagione non era stata felice o perché era subito finito.
Ma la qualità paga, come in tutte le cose. Dapprima stenta ad affermarsi, ma poi diventa marchio di serietà, precisione e fiducia reciproca. E crescita per tutti.
(da un articolo di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano)

Acuto: nasce la Mediateca, musica-video-teatro

Oggi, sabato 28 aprile, nasce ad Acuto la Mediateca, musica-video-teatro in contemporanea. L'audace esperimento è gestito dall'Associazione Specchi Sonori, che opera da trent'anni a livello internazionale, ed ha scelto, con il sostegno dell'amministrazione comunale, il piano superiore della Biblioteca in viale Roma per i suoi progetti di produzione e di ricerca.
E' una fusione di arti, narrazione aperta ad un pubblico che guarda, ascolta e partecipa all'idea di Arte come comunicazione, unione e incontro.
La Mediateca di Acuto diventa dunque sede di produzione artistica e d'incontro in nome della musica e dell'arte. Il locale assume il nome significativo di "Acustico". Il compositore Claudio Rovagna ha portato ad Acuto la sua esperienza trentennale, e sarà possibile non solo ascoltare musica, ma anche produrla e registrarla.
Marianna de Leoni, regista teatrale, offre la sua collaborazione e la sua esperienza per la ricerca musica-teatro.
Appuntamento a stasera, sabato 28 aprile, ore 18, presso "Acustico"- Mediateca, Acuto, Viale Roma.

O Udine o morte

Non c'è una terza possibilità: o vince a Udine, o la Lazio lascia il passo alle rivali per la Champions League. Solo conservando almeno quel punticino di vantaggio si potrà sperare che poi, da Bergamo agli incontri interni con Siena e Inter, escano i risultati utili per la conquista del terzo posto.
La Lazio va a Udine a giocarsi le ultime carte con la solita squadra B. Reja getta nella mischia tutto ciò che resta di una squadra generosa e forte. Dovrà affidarsi alle parate straordinarie di Marchetti e a una difesa a tre basata su Diakité Dias e Biava, mentre a centrocampo  immetterà tutti gli ultimi uomini disponibili a formare un pentagono con Scaloni e Garrido esterni, pronti ad arretrare e a realizzare una difesa a 5 quando attaccherà l'Udinese, e con il trio centrale Gonzales-Ledesma-Matuzalem (unica variante possibile  Cana), mentre il versatile Mauri affiancherà generosamente Rocchi nelle nostre fasi offensive.
Di più non è rimasto, a Reja e ai suoi uomini, se non di gettare il cuore nella mischia per riavere dalla fortuna tutto ciò che la fortuna ha tolto alla Lazio in questi ultimi due mesi. 
Ce la possiamo ancora fare, la Champions League potrà essere ancora nostra, con una specie di rabbioso miracolo. Napoli e Inter sono le due avversarie più insidiose, ma l'Inter possiamo ancora fermarla, e quanto al Napoli ci affidiamo anche un po' all'orgoglio della Roma che deve difendere le sue ultimissime possibilità. 
Dalla svolta di Udine dipende il nostro totale avvenire: dopo, tutto potrebbe cambiare,  dai programmi societari alla struttura tecnica  e alla rosa completa dei giocatori. Non c'è una terza possibilità.

venerdì 27 aprile 2012

La crescita del cuore

Volare
è pura
follia, 
perché le ali
non nascono
con la crescita
del cuore.
I sentimenti
uccidono,
se l'ala
del desiderio
troppo alta
s'invola.
(Cave, settembre 1989)

I giovani: vietato scoraggiarsi

Le giovani donne della Biosapori di Casacalenda (Campobasso) hanno "imparato l'arte" in Trentino, grazie a un corso specifico organizzato in collaborazione con la Comunità europea. Uno di quei corsi durante i quali un gruppo di giovani, provenienti da tutta Italia, resta in Trentino per un lungo periodo: quattro mesi di lezioni, alternando teoria e stage in azienda.
Per molti giovani fino ai venticinque anni di età questa è la prima seria esperienza di formazione e lavoro della vita. Da questi incontri, poi, spesso nasce la voglia di costruirsi un futuro diverso e il coraggio per osare.
Così è stato nel 2001 per le giovani di Biosapori, che ora, nel 2012, raccolgono (è proprio il caso di dirlo) i frutti delle loro fatiche. Sono andate avanti con determinazione, flessibilità e umiltà, nonostante l'incredulità e le critiche  ("Vi diamo soltanto sei mesi", "Anche voi, come gli altri, vi scoraggerete", "Tutto finirà in una bolla di sapone"). Invece, non è andata così.
(da un articolo di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano)

Cave: banda del buco, rapina sventata

La banda del buco, costituita stavolta da due rumeni sui 40 anni, è stata sorpresa nella notata del 25 aprile dai carabinieri di Cave  mentre stavano per penetrare attraverso un foro in un bar tabacchi di Via degli Astronauti.
I due, partendo da un appartamento contiguo disabitato - un colpo preparato e studiato con cura - erano quasi riusciti nel loro intento, ma i vicini di casa, svegliati da rumori insoliti, hanno chiamato il 112 prontamente intervenuto.
Uno dei due rumeni è riuscito a svignarsela gettandosi nel vuoto da un balcone, mentre l'altro, S.E., abitante a Roma e già noto per analoghi precedenti, è stato colto in flagrante con tutti gli attrezzi. Il Tribunale di Tivoli lo ha condannato a un anno e un mese di reclusione a Rebibbia, con foglio di via e divieto di tornare nel comune di Cave per i prossimi tre anni.

Lotito punta alla cinquina: dopo Ederson e Breno, ecco Afellay, Prodl e Velasquez

Lotito, squalificato per dieci mesi dalla Federazione insieme a Zamparini (i due sono rospi difficili da digerire e pagano per tutti), ha intenzioni bellicose per questa Lazio sempre in corsa per la Champions e decisa a rinforzarsi per la grande avventura.
Dopo l'acquisto del centrocampista brasiliano Ederson e del difensore centrale brasiliano Breno, ci sono ora altri tre obbiettivi molto ben definiti. Il primo è il difensore e capitano della nazionale austriaca Sebastian Prodl, 24 anni, un metro e 93 di altezza, in scadenza di contratto col Werder Brema, un rinforzo di gran classe. Però bisognerà anticipare sui tempi Fiorentina, Roma e Napoli, che pure lo stanno inseguendo.
Secondo obbiettivo: l'attaccante esterno di sinistra del Barcellona Ibrahim Afellay, passaporto olandese e marocchino, anni 26, appena ripresosi da un grave infortunio, e pure lui in scadenza di contratto, desideroso di trasferirsi in Italia per scalare di nuovo l'olimpo calcistico.
Ultimo obbiettivo (quinto della serie) un altro difensore, l'argentino Julian Velasquez dell'Independiente, difensore centrale e terzino destro, nel giro della nazionale argentina. Ha solo 22 anni, e
si può acquistare per una cifra non elevata, sui 2 milioni. Con questi cinque rinforzi la squadra per la Champions League sarebbe bella e pronta, e Lotito intende così rispondere ai dirigenti federali che lo vedono come il fumo negli occhi e vorrebbero negargli ogni soddisfazione sul campo. Però il sor Claudio farebbe bene, una volta tanto, a usare un po' più di diplomazia, e forse sarebbe trattato decisamente meglio, anche per il bene della società, che ha bisogno di sostegno e non di ostacoli.

giovedì 26 aprile 2012

Pinocchio ancora burattino: 45. Un divertimento facile e sicuro

Si ritrovarono in mezzo a bambini della loro stessa età, tutti allegri e spensierati. Chi mangiava zucchero filato, chi noccioline americane, chi crostatine con marmellata, bevevano aranciate e gazose, e tutti pensavano a divertirsi al tiro a segno, alla giostra, allo scivolo che terminava nell'acqua. Faceva caldo, e nessuno si preoccupava, anche se in molti si bagnavano. Che grandissima festa: ancora più di quando erano venuti la prima volta.
Non c'era nessun adulto che li controllava: i bambini prendevano da soli ogni decisione ed erano liberi di mangiare e bere e di giocare senza problemi. Non si pagava nulla e il divertimento era facile e sicuro.
Quando cominciò a fare sera, si videro comparire degli strani ometti tondi e grassocci, e cominciarono a dire:  - Bambini, è tardi. E' ora di ritirarsi e di andare a riposare. E' buio, ormai, e la festa riprenderà domani -
Pinocchio e Lucignolo cominciarono a sentire anche degli strani gemiti e lamenti, e provarono una grande paura. Allora non era cambiato niente, era tutto come prima, quei bambini sarebbero diventati anche questa volta una grossa schiera di ciuchini, e chissà quale altra cosa ancora di spaventoso.
Il cancello si stava richiudendo alle loro spalle, ma i due bambini, ammaestrati dalla precedente esperienza, riuscirono a saltar fuori appena in tempo. Uno di quegli ometti grassocci, con una frusta in mano, cercò d'inseguirli, ma Pinocchio e Lucignolo erano più veloci, non avevano mangiato né bevuto né giocato, erano stati molto prudenti perché sospettavano che sarebbe andata a finire in quel certo modo.
Dopo un lungo cammino di corsa o a passo svelto, arrivarono finalmente alla Trattoria, dove tutti li stavano aspettando allarmati e li avevano cercati a lungo nel paese.

Piccoli paesi: un valore profetico

Quella di Biosapori di Casacalenda è una storia meravigliosa. L'ho incontrata sulla mia strada e ne ho colto subito il valore profetico (credo di avere ormai un certo fiuto per questo tipo di esperienze!).  E' un modello anche per gli altri, i quali sono chiamati non solo e non tanto ad ispirarsi a essa, quanto ad apprenderne uno stile, soprattutto in tempo di crisi. Una crisi nefasta che ha come conseguenza "l'oscuramento della speranza collettiva, in un clima di cinismo e di sconfortata rassegnazione", per dirla con le parole del cardinal Bagnasco.
Ebbene, davanti alla crisi c'è chi si rassegna e chi, invece, lotta ancora di più, perchè sente che il cuore deve guardare in alto: così come hanno fatto, dieci annni fa, le nove donne della cooperativa Biosapori.
(da un articolo di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano)

Carpineto Romano: pellegrinaggio sulla Francigena

Da ieri 25 aprile a sabato 28 aprile, grande pellegrinaggioi a piedi sulla Via Francigena Sud, direttrice Appia, per le giornate dell'accoglienza dei pellegrini.
Per la tratta che si riferisce ai nostri comuni, il pellegrinaggio è organizzato da Riccardo Corsi e da Sofia Calenne per l'associazione culturale e ambientalistica "Le Cese Monti Lepini".
L'itinerario generale è quello che parte dal fiume Garigliano al confine sud del Lazio per arrivare a Roma con un lungo percorso di 200 chilometri chiamato "Il cammino per Roma" o anche "Via Francigena del Sud lungo l'Appia". 
Si seguono l'antica Via Appia e la medioevale Appia Pedemontana attraversando gli Aurunci, gli Ausoni e i Lepini, costeggiando le sponde di quattro laghi. E' possibile usare la mountain bike.
L'itinerario pertinente la nostra zona prevede le tappe Fossanova-Maenza di 14 chilometri (ieri 25 aprile), Maenza-Roccagorga- Carpineto Romano di 16 chilometri (oggi 26 aprile), Carpineto-Segni (27 aprile), e Segni-Cori di chilometri 19 (28 aprile).

La Lazio riserve non può dare di più

A Novara, era in campo la Lazio riserve. Titolari, soltanto Marchetti, Dias, Mauri e Ledesma. Poi sette riserve: Scaloni, Garrido, Diakité, Cana, Candreva, Rocchi e Kozak. Provate a togliere alla Juventus Pirlo, Chiellini, Buffon, Vucinic, Matri, Barzagli e De Ceglie, e vedrete anche in quel caso un fantasma di squadra.
Aggiungi che alla Lazio va tutto storto. Segni con Kozak il gol del 2-1 e te lo annullano, magari giustamente perché è fuorigioco davvero, ma arbitro e segnalinee avevano tutti e due indicato il centrocampo. Se la Lazio sbaglia paga subito, se sbagliano arbitro e segnalinee ci può essere sempre un ripensamento...La Lazio non la rispetta proprio nessuno, nemmeno una mezza occhiata di comprensione, in mezzo a tanti guai. 
Devi fare tutto da solo, con le tue forze residue che sono veramente poche. I turni peggiori, chissà perché, toccano sempre a noi, così come l'antipatico anticipo a mezzogiorno quando si era stati in campo solo tre giorni prima, mentre Napoli, Udinese e Inter avevano avuto una giornata di riposo in più e la possibilità di giocare conoscendo il risultato dell'avversario più avanti in classifica.
Lotito strepita sempre un po' troppo, finisce per rendersi pco simpatico, e per reazione alla sua squadra toccano sempre gli arbitri più nervosi e le decisioni più disinvolte. Tanto...
Ma ora è arrivato il momento di stringere i denti, domenica si decide tutto a Udine. Rientrano per fortuna Konko, Gonzalez e Radu, la difesa sarà più sicura e il centrocampo un po' più vigoroso, anche se Candreva starà fuori per squalifica. Il guaio è che in attacco Rocchi e Kozak stanno avendo una fase negativa e non riescono più a fare il loro mestiere, che è quello d'infilare qualche gol. 
Ma la fortuna potrebbe finalmente girare, dice Reja, che non si rassegna e mostra un volto sereno. Che la buona sorte lo ascolti e lo ripaghi di tante avversità: una volta tanto ci meritiamo qualcosa di buono, e non i ceci sotto le ginocchia, puniti dietro la lavagna dei cattivi.

mercoledì 25 aprile 2012

La fatal Novara: ancora terzi, ma...

Che dire, della Lazio sconfitta a Novara? Che si è battuta per quanto ha potuto, ha agguantato il pareggio con Candreva appena un minuto dopo aver subito la scellerata autorete di Diakité, e poi ha mancato una serie incredibile di gol con Kozak, con Cana, con Mauri, e un gol annullato a Kozak per un presunto fuorigioco di Cana prima di subire l'incredibile rete della sconfitta su calcio punizione di Mascara.
Squadra ridotta all'osso: ma come si fa, senza Klose, Lulic, Brocchi, Gonzalez, Hernanes, Radu, Konko, tre quarti di squadra in infermeria. Poi anche Matuzalem col ginocchio gonfio e disponibile solo per i dieci minuti finali.
La Lazio non ha più un attacco e non riesce più ad andare in gol se non con centrocampisti come Candreva, che ha dato l'impossibile e poi si è innervosito beccando quell'ammonizione che gli impedirà di scendere in campo nella battaglia decisiva di Udine.
Per fortuna, magari, rientrerà Gonzalez e Reja riuscirà in qualche modo a recuperare qualche altro nome come Konko e a mettere in campo una formazione accettabile. Ma la fortuna deve aiutarci davvero, perchè a Udine ormai non basterà più anche solo pareggiare: il Napoli è risalito a meno uno, e l'Inter è riaffiorata a meno tre, e noi dovremo strizzare le ultime energie per cercare di salvare quella Champions che sta diventando sempre più difficile, con un calendario che non ci sorride: decisivo davvero sarà  lo scontro finale con l'Inter all'Olimpico.
Che il buon Dio ce la mandi buona: tutto pare congiurare contro di noi, ma le cose potrebbero ancora ribaltarsi e tornare a farci sorridere. Anche se oggi sembra molto difficile, e l'atmosfera molto triste.

Il vincitore

Sicuro di sé,
sfrontato e senza remore,
il vincitore va:
turbine di gloria
che, con eco ripetuta,
si rifrange lontano,
traendo grida di vanto.


Solo sulla terra
esplode
la temerità dell'ingiuria:
nel cielo alto 
volano
aquile senza grido.
(Cave,25 settembre 1989)

Piccoli paesi: sentieri di rinascita

"Assaggi queste meraviglie. Si tratta di una specialità unica, da noi creata. Sono i cachi sott'olio". La dona mi porge un vasetto e una posata.
"Davvero? Non li ho mai mangiati...Ma sono  ottimi, una vera specialità".
Così vengo a conoscenza di una piccola ma coraggiosa cooperativa del Molise, la Biosapori, ubicata a Casacalenda (Campobasso), un'antica cittadina dalle forti radici culturali, collocata su una collina panoramica di grande dolcezza.
E' uno dei tanti borghi che hanno fatto la storia d'Italia, per il coraggio, la valenza artistica e la forza interiore. Uno di quelli che si vorrebbe sopprimere con l'iniqua legge che prevede di abolire i comuni sotto i mille abitanti, come se il numero fosse la soglia per decidere l'appartenenza di una popolazione alla sua storia.
(da un articolo di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano)

Rosso Cesanese: 500 mila bottiglie sul mercato - presentazione a Via Frattina

A Roma, presso il Palatium di via Frattina, è stata presentata ieri la manifestazione "Rosso Cesanese" di Anagni, 28 aprile-1 maggio.
Per l'occasione, saranno immesse sul mercato ben 500 mila bottiglie del prezioso Rosso del Piglio. Regine della manifestazione le preziose bottiglie DOGC Cesanese del Piglio e Cesanese di Affile DOC.
L'evento di Anagni, capoluogo del circuito Piglio-Acuto-Anagni-Paliano-Serrone, è stato anticipato da questa presentazione romana a via Frattina, che ne ha messo in evidenza la forte connotazione internazionale con le parole di Stefano Venditti, presidente dell'ASPIN, agenzia speciale per l'internazionalizzazione della camera di Commercio di Frosinone, alla presenza di una rappresentanza della stampa estera del settore. Sono state degustate le prime tra il mezzo milione di bottiglie che entreranno nel circolo commerciale per la manifestazione programmata sabato prossimo ad Anagni con quattro giorni ricchi di eventi enogastronomici,  folkloristici, artistici e commerciali.

Nella terra di Piola la Lazio ci prova con Rocchi e Kozak

La malasorte ha sfilato altre due carte importanti dalle mani di Reja: out anche Hernanes fino alla fine del campionato, out anche il prezioso Gonzalez accorso a Montevideo al capezzale della nonna morente. Nella terra del suo più grande cannoniere Silvio Piola, il più grande goleador della storia del calcio italiano, la Lazio ci prova con il doppio centravanti, Rocchi-Kozak, essendo finite le cartucce del centrocampo.
Cana-Ledesma-Candreva-Mauri, questo quanto rimane del meraviglioso centrocampo laziale, che ha perso Brocchi, Lulic, Gonzalez ed Hernanes, e con il bravo Matuzalem anche lui in zona panchina con un ginocchio gonfio.
Ma la Lazio non si arrende, ha il pallino del terzo posto fra le mani e non vuole lasciarselo sfuggire. Se a Novara le riesce il miracolo di cogliere i tre punti, può addirittura rafforzare la sua posizione in una giornata in cui sono programmati Udinese-Inter e Lecce-Napoli. Poi domenica ci sarà Udinese-Lazio, e anche quella sarà un'occasione da sfruttare al meglio uscendo imbattuti dal Friuli.
Nella terra di Piola aspettiamo che il duo Rocchi-Kozak ritrovi la via del gol smarrita dagli attaccanti laziali da quando Klose si è infortunato. Bisogna segnare subito, per domare le energie e le idee battagliere dei novaresi, retrocessi sì ma con l'onore delle armi e con un orgoglio da difendere. Aspettiamo finalmente una bella giornata di sole per questa Lazio rimasta impigliata nelle brume invernali.

martedì 24 aprile 2012

Pinocchio ancora burattino: 44. Ci sarà ancora il paese dei Balocchi?

La trattoria di Pinocchio rimaneva chiusa lo stesso giorno in cui era chiuso il mercato, cioè il lunedì. Quel giorno, Pinocchio e Lucignolo si annoiavano da morire, e facevano certi sbadigli che non finivano mai.
Un lunedì, a Pinocchio venne un'idea, e la suggerì a Lucignolo: - Ti ricordi la strada per andare al paese dei Balocchi? -
- Certo che me la ricordo - rispose prontamente Lucignolo. - Hai forse voglia di un altro bel paio d'orecchie d'asino? -
Pinocchio scoppiò in una grossa risata. - No, no! Andiamo soltanto a vedere se ci sono ancora tanti giochi, musica, balli, e magari c'è rimasto qualche ciuchino che non ha ritrovato la via di casa -
Era ancora presto, e i due amiconi si avviarono a passo svelto ricordando brandelli di quella brutta avventura.
Se c'era ancora un corteo di bambini e di ciuchini che si recavano a quel fantastico paese, ci sarebbe andato di notte e loro non lo avrebbero incontrato. Avrebbero visto da lontano quei tendoni e quei capannoni, e si sarebbero accostati con prudenza, per non avere sorprese.
Dopo un paio d'ore di cammino, a Lucignolo sembrò di riconoscere quel posto straordinario. Infatti, da lontano videro degli alberi molto alti, e sotto quegli alberi una specie di villaggio animato da mille colori. 
Si avvicinarono sempre di più, e cominciarono a sentire suoni allegri di trombe, trombette e tamburi. Palloncini verdi, rossi, azzurri e gialli rallegravano il villaggio.
Il cancello era spalancato, e Pinocchio e Lucignolo entrarono senza che nessuno li fermasse.

L'ira: ancora la storia di Alberto

Alberto ne aveva riportato una ferita profonda, dolorosa, incapace di rimarginarsi. Il suo dolore e il suo rancore si esprimevano in momenti di rabbia, di aggressività verbale e di autolesionismo: beveva troppo, guidava spericolatamente e rubava. Piccoli furti simbolici, per lo più, sopattutto cd. 
Il rischio di compromettersi professionalmente era alto. In terapia, a tratti si aveva l'impressione di un miglioramento, poi un nuovo fatto più o meno traumatico sopravveniva a far crollare tutto come un castello di carte.
Dopo due anni di lotta, non ci credeva più, e se la prese con me, ma senza dar seguito alle minacce espresse nella lettera. Una cosa, per quanto ne so, gli è rimasta: l'amore di Rosa, la moglie eroica che gli rimane vicino malgrado il suo sarcasmo, la violenza (a volte non solo verbale) e gli eccessi.
Non a tutti gli "arrabbiati" è dato un simile "risarcimento"; ai loro occhi - spesso - nessun risarcimento è sufficiente.
(da un articolo dello psichiatra Carlo Calanchini)

Anagni: Rosso Cesanese fino al 1° maggio

Torna la bellissima festa annuale del Rosso Cesanese, che celebra il grande vino di questa zona della Ciociaria. E' la terza edizione, e sarà senz'altro la più attesa. Coinvolge i vini di cinque paesi del circuito:Anagni-Acuto-Piglio-Paliano-Serrone nei giorni che vanno da sabato 28 aprile a martedì 1° maggio.
Sarà realizzato un Salone del Cesanese del Piglio DOCG e del Cesanese di Affile DOC, con assaggi in anteprima del 2009 riserva e del 2010 base e superiore. 
Grande mostra dell'artigianato e degli antichi mestieri nelle vie del suggestivo centro storico. Nel Palazzo Comunale sarà allestito anche il Salone dell'Oro Verde Ciociaro, dedicato all'olio di oliva extravergine sempre di questa zona così ricca dal punto di vista agricolo.
Il "Mercato della Terra" presenta lo Slow Food del territorio nella Sala Mostra Frumentaria, con tutti i prodotti tipici della rinomata cucina ciociara.
Il sindaco Carlo Noto e l'assessore Giuseppe Viti hanno dato un grande sostegno a questa importante manifestazione.

Da Mauri,Candreva e Kozak la spinta per passare a Novara

Lazio nuova nell'animo, per la trasferta di Novara. E' consapevole che se vince in questo stadio dedicato al grande Piola, il terzo posto sarà suo, sua sarà la Champions League.
Quasi incredibile, questo passaporto per la Grande Europa, per una formazione falcidiata, senza Klose, senza Lulic, senza Brocchi, forse senza Hernanes, senza Radu, senza Konko, manca più di mezza squadra titolare. Ma le cosiddette riserve non sono tali, sono gente come Rocchi, come Candreva, come Matuzalem, che ce la mette tutta, anche in fatto di bravura tecnica. Manca qualcossa in attacco, e Reja spera che una mano gliela diano le forze freschissime di Mauri, di Candreva e anche di Kozak, che potrebbe trovare spazio nel finale per dar mano forte a Rocchi sempre a caccia del suo gol numero 100 in campionato. 
Il Novara promette battaglia in nome del suo onore, e la Lazio non troverà vita facile: ma i biancocelesti sanno benissimo che in contemporanea ci sono incontri  favorevoli, come Lecce-Napoli e soprattutto come Udinese-Inter, in cui i nerazzurri di Stramaccioni e di Maurito Zarate potrebbero dar loro una mano decisiva. Se l'Udinese non batte l'Inter, e la Lazio passa a Novara, la lotta per il terzo posto potrebbe trovare subito la sua definizione favorevole ai nostri colori.
Candreva ne è consapevole, e a nome degli altri ha detto: "Facciamo la corsa su noi stessi. Se facciamo risultati positivi nelle prossime partite, il terzo posto non ce lo toglie nessuno".

lunedì 23 aprile 2012

Sorridi e ringrazia nel tuo cuore

Non prendere la vita da quel punto lì: è brutta. Prendila da un punto più leggero. Sorridi e ringrazia, anche se non hai avuto molto. Se sorridi e accetti, avrai di più, perché l'aura che ti spira intorno irraggia verso di te il bene che tu intendi fare e che farai. Versa tutto ciò di positivo che è in te: la voglia di vivere e di ringraziare per il bene che fai e che ricevi. Non fare mai del male, perchè riceverai del male; non avere cattivi pensieri, perché sarai oggetto di cattivi pensieri. Slancia la tua anima verso l'alto, e lassù troverai solo bene e amore.

Kalou del Chelsea cerca la Lazio

Tra i possibili acquisti della Lazio si propone anche l'ivoriano del Chelsea Salomon Kalou, attaccante che ricorda un po' Cisse, perché può giocare anche come esterno destro offensivo. E' in scadenza di contratto con gli azzurri londinesi, non intende rinnovare, e cerca una squadra che giochi in Champions League. Se la Lazio ce la fa, potrebbe essere un giocatore interessante da affiancare a Klose, anche perché... ha il fattore K: Klose-Kalou, non c'è male.
Kalou, prima di passare in Inghiletrra, ha giocato a lungo in Olanda nel Feyenord, ed è stato in dubbio se prendere la nazionalità olandese per giocare con la squadra arancione: poi ha optato per la Costa d'Avorio, giocando in nazionale 46 partite e segnando 16 reti.
Nei dieci campionati professionistici disputati ha giocato qualcosa come 292 partite e segnato 104 reti, alla media di 29 incontri e 10 gol a stagione. Ha 25 anni, essendo nato il 5 agosto 1985, ed ha un buon fisico, 1.83 per 79 chilogrammi. Un'occasione da prendere al volo, anche perché a Kalou sono interessate squadre inglesi e in Italia il Napoli, se Cavani dovesse andare via.
Non appena la Lazio avrà la certezza del terzo posto, Lotito e Tare hanno il compito di stringere per Kalou.

Perché bastano così pochi punti quest'anno per il terzo posto

Ci si sorprende nel constatare che bastano 62 punti, quest'anno, per conquistare il terzo posto, quando l'anno scorso la Lazio, con 66, è stata quinta, a pari merito con l'Udinese quarta per differenza reti.
Quest'anno il campionato è stato molto più equilibrato, per la presenza di una Juventus fortissima che ha strappato molti punti alle prime e alle altre squadre meglio piazzate. Inoltre c'è stato un livellamento anche in basso, con una squadra come il Lecce che, ottenendo risultati quasi clamorosi, ha fatto salire di molto i punti necessari per ottenere la salvezza. Squadre come Catania, Atalanta e Siena sono andate oltretutto assai meglio del preventivato, strappando tanti punti alle squadre medio-grandi.
Infine, lo scadimento di forma di squadre come l'Inter, l'Udinese,  la Roma, le stesse Lazio e Napoli che hanno avuto larghe pause, ha fatto sì che le quote in alto si abbassassero sensibilmente. Pensate: l'anno scorso la classifica alla 33.ma giornata era: Milan 71, Napoli 65, Inter 63, Lazio 60, Udinese 59, Roma 53, Juventus 52; quest'anno Juventus 71, Milan 68, Lazio 55, Udinese 52, Napoli 51, Roma 50, Inter 49, con il Milan a -3, La Juventus a + 19, la Lazio a -5, l'Udinese a -7, la Roma a -3, l'Inter a -14 e il Napoli pure a -14, con una perdita secca di 46 punti: se si eccettua l'exploit della Juventus a quota +19, si ha uno scadimento di ben 27 punti complessivi delle squadre di testa.
Questo livellamento aiuta la Lazio a puntare al terzo posto con una quota punti decisamente bassa, il preventivato 62.



Ritorno: Catania 3° Lecce e Lazio 5.e Genoa 19.a

Sorprese per i punti conquistati nelle 14 giornate del girone di ritorno: terzo è il Catania, quinte Lazio, Napoli e Lecce, none Roma e Atalanta, sedicesime Udinese e Inter, diciannovesimo Genoa. Ecco la classifica completa:
 1. Juventus punti 30
2. Milan punti 28
3. Catania punti 24
4. Siena punti 23
5. Lazio, Lecce e Napoli punti 22
8. Bologna  punti 21
9. Atalanta e Roma punti 20
11. Chievo punti 19
12. Parma punti 18
13. Palermo punti 17
14. Fiorentina punti 16
15. Cagliari punti 15
16. Inter e Udinese punti 14
18. Novara punti 13
19. Genoa punti 12
20. Cesena punti 10

Non tarderò

Non tarderò
a bussare 
alla tua porta.
Tu 
mi verrai
incontro
con il tuo
più dolce 
sorriso.
E allora
l'anima
troverà
balsamo 
alla sua 
ferita.
(1968)

L'ira: la storia di Alberto

Alberto aveva buoni motivi per essere arrabbiato: era nato con una malattia congenita che l'aveva costretto a lunghi ricoveri in ospedale, sin dalla nascita e fino all'adolescenza; era così rimasto lontano da casa, e il suo rapporto con i familiari ne aveva risentito in modo durevole. Una madre fredda, quasi cinica, non aveva contribuito a fargli recuperare quello che - forse - avrebbe potuto. 
Era rimasto seriamente danneggiato, sfigurato nel corpo e limitato nei movimenti, sgraziato e a volte (quando la rabbia era particolarmente intensa) spaventoso nell'espressione. Non era "cattivo": per certi aspetti era rimasto un bambino che avrebbe voluto giocare con l'orsacchiotto sotto lo sguardo di una mamma affettuosa e di un padre orgoglioso. Non aveva avuto né l'una né l'altro.
(da un articolo dello psichiatra Carlo Calanchini)

Cave: sabato e domenica cantine in festa

Le vecchie cantine di Corso Vittorio Emanuele, in pieno centro storico,  si preparano alla riapertura totale per i giorni di sabato 28 e domenica 29 aprile. Organizza il gruppo "Cave in festa, quattro stagioni nel cuore di Cave", alla riscoperta dei vecchi sapori della tradizione della cucina classica in ambienti rustici e allegri, collaudata con grande successo già l'anno scorso.
Collaborano la Pro Loco e Caveintour, con un punto d'informazione in Piazza delle Erbe. Una piccola fiera con bancarelle di ogni tipo affiancherà la festa, che avrà i momenti di punta nella cena di sabato e nel pranzo di domenica, con prosecuzione fino alle 24.

Terzo posto: la quota scende a 62, la Lazio deve fare 7 punti

L'irritante pareggio col Lecce - ma il Lecce è una signora squadra, nel girone di ritorno la terza sarebbe lei - ha avuto almeno un merito: la quota per ottenere il terzo posto scende a 62 punti, dato che le rivali della Lazio non hanno ottenuto più di un punto - Udinese e Inter - e addirittura zero la Roma. Tre punti li ha conquistati solo il Napoli col Novara, ma era il più staccato, e quando mancano solo cinque giornate alla fine del torneo dovrebbe fare 5 punti più di noi, cioè 12 sui 15 disponibili, con un bottino di 4 vittorie, quando deve giocare ancora a Lecce contro il terribile Cosmi, e poi all'Olimpico con la Roma, a Napoli con il Palermo, quindi a Bologna, per chiudere a Napoli contro il Siena, e presumibilmente non potrà racccogliere più di 9 punti fermandosi a 60.
Leggermente meglio sta l'Udinese, che di punti deve farne "solo" 4 più della Lazio, cioè arrivare a quota 11, ma dovendo ospitare l'Inter di Stramaccioni, poi giocare in casa lo scontro diretto con la Lazio (e a noi andrebbe alla grande anche il pareggio), quindi trasferta a Cesena, incontro al Friuli con il Genoa, e chiusura a Catania: il pronostico più favorevole le concede 9/10 punti, che non sarebbero sufficienti a riprenderci.
Inutile fare i conti in tasca a Roma e Inter: la Roma dovrebbe ottenere ben 6 punti più di noi, cioè 13, quattro vittorie e un pareggio in cinque partite, e l'Inter pure lei 6 punti, quattro vittorie e un pareggio in cinque partite, risultati quasi impossibili da raggiungere: basterebbe solo un piccolo passo falso, anche un pareggio subito, per far saltare tutto il conto.
La Lazio resta la netta favorita per il terzo posto. Ma deve ricompattarsi già mercoledì sul campo del Novara. In caso di vittoria, sarebbe fatta al 90 per cento.

domenica 22 aprile 2012

Lazio distratta pareggia col Lecce: sempre tre punti di vantaggio

La Lazio, riuscita finalmente a segnare il gol del vantaggio all'83' con un bellissimo colpo di testa di Matuzalem su cross di Scaloni, si distrae imperdonabilmente nel finale e si fa agguantare al 91' da una rete di Bojinov appena entrato in campo.
Dall'euforia per la vittoria che sarebbe stata decisiva per il terzo posto si è passati così alla delusione per un pareggio che comunque il Lecce aveva meritato con la sua partita cocciuta e generosa, un pareggio che agli uomini di Cosmi fa sperare ormai in una salvezza imminente dato il crollo del Genoa, ormai a un solo punto e con una squalifica di campo che sicuramente complicherà le cose per i rossoblu.
Comunque la Lazio salva il suo terzo posto. Ha sempre tre punti di vantaggio sull'Udinese e quattro sul Napoli, difficilmente recuperabili nelle ultime cinque partite che restano: alla Lazio basterebbero i nove punti di tre vittorie con due sconfitte, mentre Udinese e Napoli dovrebbero fare l'en plein, cinque vittorie su cinque, per poterci soffiare la Champions League.
Ora ci aspetta un'altra partita decisiva, mercoledì a Novara, e quella dovremo vincerla veramente se vogliamo tagliare la testa al toro e assicurarci l'ingresso nella grande Europa.
In base alle risultanze dell'incontro con il Lecce, la Lazio deve rinserrare le sue file e tornare a battersi con efficacia nei prossimi incontri, magari in attesa del grande rientro di Klose  e di Lulic che farebbero crescere vistosamente le nostre possibilità di confermarci la terza forza del campionato.

Pinocchio ancora burattino: 43. Due bravissimi camerieri

Voi non ci crederete, ma fu proprio così: l'Orso e lo Struzzo chiesero perdono, e chiesero anche di diventare camerieri alla Trattoria di Pinocchio, dove c'era molto bisogno di personale. 
- Pagheremo i nostri debiti lavorando, e voi non ci darete lo stipendio, ma soltanto vitto e alloggio. Ripagheremo un po' alla volta tutto quello che abbiamo rubato a questa brava gente che oggi voleva farsi ripagare picchiandoci duramente -
La Fatina li prese in parola, e tutti gli altri accettarono la loro collaborazione. In fondo, quei due non volevano che procurarsi in qualche modo da vivere, e lavorando per Pinocchio lo facevano onestamente e utilmente per se stessi e per gli altri.
Sembra difficile crederlo: ma da quel giorno l'Orso Bruno e lo Struzzo con gli occhiali diventarono due bravissimi camerieri, servendo molto abilmente ai tavoli degli avventori, che si divertivano moltissimo nel vederli portare piatti e bottiglie, cestelli di pane e fiaschetti di vino. Specialmente i bambini chiedevano ai genitori di andare alla Trattoria di Pinocchio per vedere quei camerieri così straordinari.
Dopo alcuni mesi, Orso e Struzzo avrebbero già ripagato i loro debiti, e avrebbero potuto benissimo salutare Pinocchio e tutti i suoi amici e andarsene liberi a trovare nuove avventure, ma erano talmente cambiati, talmente contenti di quel lavoro trovato casualmente, che chiesero di rimanere per sempre.
La Fatina concesse loro anche un piccolo compenso mensile, che essi poi arrotondavano con le piccole mance che i bambini e gli avventori in genere lasciavano loro alla fine di ogni pasto. Queste sono le vere sorprese della vita, e tutti ne furono contenti.

L'ira dei pazienti

Più di una volta sono stato oggetto dell'ira dei pazienti. In una attività come la mia, capita a volte di non riuscire a soddisfare tutte le aspettative. La psichiatria e la psicoterapia espongono il terapeuta a richieste a volte irrealistiche, sia di capacità "taumaturgiche" che di disponibilità emotiva e di tempo; deludere può equivalere a scatenare l'ira.
Dopo anni di lavoro difficile, Alberto - quarantenne, laureato, intelligente - interruppe la terapia con una lettera elegante in cui mi insultava con rabbia fredda, misurata ma senza mezzi termini, accusandomi di inettitudine. A torto? Non ero stato in grado di risolvere i suoi problemi, e forse avevo avuto la speranza mal riposta di conciliarlo con aspetti insuperabili della sua storia.
(da un articolo dello psichiatra Carlo Calanchini)

Roma: il Lazio di Quilici alla Dante Alighieri

Domani, lunedì 23 aprile, alla Dante Alighieri in Piazza Firenze 27 sarà presentato un affascinante documentario di Folco Quilici: "Lazio. Paesaggio e Storia".
Saranno presenti, oltre all'autore, il presidente della Dante Alighieri Bruno Bottai, Gaetano Zappalà assessore al Turismo della Regione Lazio, e il coordinatore Carlo Ruggeri. Trenta copie del documentario saranno consegnate alla Dante Alighieri per far conoscere la nostra regione in tutto il mondo.
Il Lazio si conferma uno spazio d'infinito fascino, laghi, fiumi, occhiaie di vulcani, grandi centri urbani, promontori e isole nell'azzurro Tirreno, fino al bianco delle nevi appenniniche.
Strade antiche come la Francigena nord e sud, la Prenestina e i sentieri di San Francesco: una regione dal fascino incomparabile.

Oggi Olimpia deve farci un grande dono

Reja partita numero 200 su una panchina di serie A. E da quando è alla Lazio, di partite ne ha fatte 105, 43 vittorie, 15 pareggi e 27 sconfitte, 125 reti segnate, 98 subite, media a partita 1,69, a fine campionato arriverebbero altri 10 punti, e la Lazio finirebbe terza a 64 punti.
Quella quota 64 la Lazio può raggiungerla con una certa comodità: basterebbero 3 vittorie, un pareggio e due sconfitte in questi  ultimi sei incontri. L'Udinese, per superarrci, dovrebbe ottenere 13 punti, ossia 4 vittorie e un pareggio nelle sue ultime cinque partite. Peggio ancora il Napoli, che dovrebbe conquistare 15 punti, ossia 5 vittorie su cinque. Punteggi analoghi per Roma e Inter, praticamente tagliate fuori anche loro.
Tutto questo ragionamento è valido se la Lazio farà bottino pieno oggi sul Lecce, e non sarà davvero facile. Olimpia dovrà farci un magnifico dono, perché la vittoria sul Lecce ci aprirebbe subito lo scenario europeo, dato che le rivali della formazione biancoceleste sono ormai piuttosto attardate. Il pareggio sul campo del Chievo ha corrisposto per l'Udinese a una frenata decisiva, che poteva anche essere più secca se Handanovic non avesse parato il rigore a Thereau.
Attenzione al Lecce, comunque, e ai suoi arieti Muriel e Di Michele. Dovremo rispondere col gol numero 100 in campionato di Rocchi, e con un exploit di Hernanes e di Candreva.   

sabato 21 aprile 2012

Prima di sera

Che farò
senza di te?
Perché piange
il mio cuore?
Ascolterai
questa mia 
preghiera?
Capirai
prima di sera?
(1968)

L'ira rivolta contro se stessi

Qualche (rara) volta l'ira assume le forme del furore di Eracle, che stermina la propria famiglia; altre volte, non potendosi scaricare sul vero suo oggetto (l'autore del torto subito), se la prende col classico capro espiatorio.
Ci sono perfino alcune occasioni nelle quali persona irata e capro espiatorio coincidono, e la collera viene rivolta contro di sé somatizzando (l'emozione viene trasformata in sintomo se non addirittura in malattia fisica), facendosi del male o - in casi estremi - suicidandosi.
(da un articolo dello psichiatra Carlo Calanchini)

Acuto: quel bel palazzo dell'ONMI...

Era un vanto del paese: ospitava duecento bambini orfani delle famiglie di Roma e di tutto il Lazio. Quel grande palazzo dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia, risalente agli anni '30, un vanto del vecchio regime, magnifica costruzione in posizione panoramica e bellissimo giardino circostante, una ricchezza da sfruttare, una risorsa abbandonata da 60 anni. Da valorizzare anche la famosa "aria buona" di Acuto, che una volta era una rinomata stazione climatica.
Protesta il sindaco di Acuto Augusto Agostini, chiede alla Provincia di Frosinone e alla Regione Lazio di trasformare quel bel palazzo di una cinquantina di camere in un magnifico Ostello della Gioventù, per riguadagnare una grande risorsa anche sul piano del lavoro per i giovani. Un appello da ascoltare prima che sia troppo tardi.

Rocchi, Candreva, Hernanes: sarà la loro giornata

Arriva il Lecce di Cosmi, una squadra in forma, con i suoi Muriel e Di Michele pericolosi in attacco, un avversario da temere. Ma la Lazio, ben consapevole delle difficoltà che dovrà incontrare, non può sbagliare questa partita, che vale molto più di tre punti. 
Tre sono i punti di vantaggio sull'Udinese, quattro sulla Roma, sei su Inter e Napoli. Bisogna mantenerli a tutti i costi, perchè difenderli con una giornata in meno sarà importante.  La Roma gioca sul terreno della Juventus, e non ci mette paura; l'Inter non avrà vita facile sul terreno della Fiorentina.  Anche l'Udinese avrà una partitaccia sul campo del Chievo. L'unica squadra che può darci fastidio è il Napoli che aspetta il Novara, e quei sei punti di margine dobbiamo conservarli. Da qui l'enorme importanza della partita col Lecce, che avrà poi un seguito mercoledì sul sintetico di Novara. Non c'è dubbio: da questi due incontri deve uscir fuori la Champions per la Lazio.
Ci mancheranno...no, scordiamoci dei Klose e dei Lulic e pensiamo a quelli che abbiamo. Abbiamo Rocchi, Candreva ed Hernanes: saranno loro i grandi protagonisti della partita contro Cosmi e i suoi giallorossi. Rocchi a caccia del suo gol numero 100 in campionato, Candreva a caccia di applausi ed anche di un altro gol per conquistare definitivamente la tifoseria biancoceleste, mentre Hernanes sente che deve difendere la sua maglia verdeoro di pentacampione del mondo tornando a brillare con tutta la sua classe e a mettere sulla bilancia qualcuno dei suoi splendidi gol. Magari su calcio di punizione.
Reja sta preparando questa partita con un impegno particolare. Contiamo sulla sua saggezza tattica per sfruttare al meglio le possibilità biancocelesti.

venerdì 20 aprile 2012

Pinocchio ancora burattino: 42. La fuga di due imbroglioni

Un giorno, al mercato, ci fu una scena molto movimentata. Si erano ripresentati, dopo tanti e tanti mesi, l'Orso Bruno e lo Struzzo, cercando inutilmente di non farsi riconoscere. L'Orso si era messo sulla testa un grande sombrero messicano, metre lo Struzzo si era tolto gli occhiali e si era messo al collo un grande fazzoletto rosso annodato come un cravattone.
La gente li aveva riconosciuti subito: avevano cercato d'imbrogliare un po' tutti i commercianti, compresi Lucignolo e Pinocchio, inventandosi una inesistente "Banca dell'Orso" comparsa all'improvviso e scomparsa altrettanto in fretta.
Come li videro, tre o quattro venditori, armati chi di un mattarello, chi di un bastone, chi di uno spazzolone, li inseguirono gridando: - Brutti ladroni, restituiteci i nostri soldi! -
I due imbucarono di corsa la stradina in discesa che portava alla Trattoria di Pinocchio, e non trovarono di meglio che infilarsi proprio dentro la cucina, chiedendo in ginocchio la protezione di Pinocchio, di Lucignolo e della Fatina dai capelli turchini.
Pinocchio e Lucignolo, ripensando ai cinque zecchini d'oro che i due briganti avevano strappato loro con l'inganno, avrebbero voluto picchiarli con un mestolo che avevano tra le mani, ma la Fatina si mise di mezzo e cercò di salvare i due birboni.
- Tutto cambia, al mondo: guardate me, i miei capelli sono diventati bianchi. Può darsi che questi due imbroglioni da oggi mettano giudizio e si facciano perdonare -

L'ira, una passione celebrata fin dall'antichità

Di tutte le passioni, l'ira - come l'amore - è quella che viene celebrata più spesso, sin dall'antichità: pensiamo all'ira di Achille e a quella di Odisseo nei poemi omerici; a quella di Eracle nelle tragedie di Euripide e di Seneca...
Non solo poeti e filosofi, però, se ne sono occupati: anche in psichiatria l'ira è un problema dibattuto, perché le sue manifestazioni sono molte, diversificate, subdole e malefiche.
Aristotele riteneva che fosse giusto adirarsi, purché per motivi ragionevoli, e con misura, ma quest'ira "moderata" non compare negli studi medici e psicoterapeutici.
(da un articolo dello psichiatra Carlo Calanchini)

Domani all'Outlet di Valmontone il Trattato di Pace di Cave

Cave ancora protagonista, con la sua storia, sullo scenario della città-gemella di Valmontone, stavolta al Fashion District.
Alle ore 16 di domani sabato 21 aprile, per le colorate stradine del Centro Commerciale dell'Outlet sfileranno le decine e decine di figuranti in costume per rievocare il Trattato di Pace di Cave del 1557, stipulato tra la Francia e la Spagna con la mediazione del Papato.
L'associazione che cura da decenni la bella manifestazione cavese, guidata da Luciano Santandrea, ripropone per un pubblico nuovo e più vasto lo spettacolo storico di un'occasione che portò la cittadina di Cave al centro dell'interesse europeo più di 450 anni fa.

Hernanes si gioca tutto in queste ultime sei partite

Ancora sei partite, e sapremo una serie di verità: se la Lazio andrà in Champions, se Anderson Hernanes sarà il suo leader sui campi di tutta Europa.
E' una stretta finale, per Hernanes. Si infittiscono le voci di una sua possibile partenza, lo vogliono tre squadroni inglesi e uno tedesco, ma lui la sua battaglia deve vincerla alla Lazio, dove si sente discusso e nello stesso tempo amato più di sempre.
Raramente Hernanes riesce a concludere sul campo le sue partite al 90': troppo spesso arriva la sua sostituzione, come se non fosse in grado di fornire sempre buone prestazioni. Troppo spremuto dopo un grande girone di andata, ora il suo rendimento si è ridotto, e forse il recupero pieno di Stefano Mauri gli ha tolto molto del suo spazio vitale. Siamo infatti arrivati a un dualismo Hernanes-Mauri che nei due campionati precedenti non c'era mai stato: sia Hernanes che Mauri avevano trovato il loro posto e il loro ruolo ben definito in campo. Due giocatori di classe riescono sempre a convivere, perchè avere classe significa anche saper adattare il proprio compito alle necessità della squadra.
In questo finale di campionato la Lazio, tra l'altro priva di Brocchi e di Lulic, dovrà per forza poter contare sia su Mauri che su Hernanes. Ma c'è bisogno che Hernanes, già contro il Lecce, anche perché questa settimana ha avuto agio di riposarsi, dia segni di risveglio e di voglia di riconquistare se stesso e la maglia della nazionale brasiliana, messa a rischio dalle sue ultime scialbe prestazioni. Reja dovrà sistemare in campo i due, facendo svariare più a destra Hernanes e più a sinistra Mauri con compiti di lancio e di affiancamento alla sola punta Tommaso Rocchi.

giovedì 19 aprile 2012

Alzati

Alzati
e cammina
povero storpio
mio cuore.
Solo un miracolo
ti darà
la forza
di vivere
ancora.
(1968)

Non basta indignarsi

In fatto d'indignazione, bisogna cambiare mentalità, evitare di proporre giustificazioni per ciò che, alla fine dei conti, è distruttivo di sé e dell'altro. Bisogna assumere, ciascuno in prima persona e consapevolmente, quella che abbiamo definito un'attitudine costruttiva. Perché solo questo atteggiamento può consentire, a vecchi e giovani, di cambiare il mondo. Realizzando così rapporti più giusti.
L'ira non lo consente perché , in ultima analisi, è sterile. Essa si lega, come ho detto, all'indignazione. Ma questo è troppo poco. Non basta, infatti, indignarsi. Non basta rifiutare tutti i rapporti che non sono giusti. E' necessario mettersi all'opera per ricostruirli e per sostituirli con qualcosa che sia davvero buono. Ecco perché, a questo scopo, l'ira deve lasciare il posto alla sollecitudine e all'impegno per il bene.
(da un articolo di Adriano Fabris)

Subiaco e Ferentino comuni virtuosi nell'emergenza neve

L'Associazione Nazionale Comuni d'Italia ha premiato come comuni virtuosi i sindaci di tre città italiane, Urbino, Subiaco e Ferentino, per l'ottima gestione nell'emergenza neve nel passato mese di febbraio.
In questo, il Lazio si è distinto su tutte le altre regioni, e i sindaci di Subiaco e Ferentino hanno ricevuto il premio di riconoscimento ieri mercoledì 18 aprile a Roma dal presidente dell'ANCI Graziano Delrio, il quale ha sottolineato che gli amministratori delle città premiate hanno dimostrato vicinanza alle popolazioni scendendo in prima fila con volontariato, associazioni e altre istituzioni territoriali.
I sindaci Francesco Pelliccia di Subiaco e Piergianni Fiorletta di Ferentino hanno avuto assicurazione per la richiesta di fondi straordinari per l'emergenza neve.

La Lazio punta all'avvenire: El Kaddouri

Si chiama Omar, è un piccolo Sivori, ha ventun anni, gioca nel Brescia: il suo nome è El Kaddouri.
Ha origini marocchine ma nazionalità belga: indossa infatti la maglia dell'Under 21 del Belgio. La Lazio lo sta seguendo da una stagione, e nel Brescia si sta facendo largo malgrado la giovane età. E' nato il 21 agosto del 1980, prima del Brescia ha militato nelle giovanili dell'Anderlecht e poi in C nel Sudtiroler. Il suo costo si aggira sui tre milioni: Lotito è disposto a sborsarli, perchè il suo avvenire è sicuro. E' un trequartista, regista naturale, può giocare anche da seconda punta, e queste caratteristiche lo accostano ad Hernanes.
Quest'anno Omar ha giocato 32 partite nel Brescia ed ha segnato anche sei gol, una cifra interessante per un giovanissimo centrocampista. La Lazio conferma la sua intenzione di voler assicurarsi dei giovanissimi di valore per un avvenire ormai vicino. A Formello c'è gente che ha fiuto per i giovani campioni, come dimostra anche il grande gioco che quest'anno Bollini è riuscito a dar vita con la Primavera, i suoi Barreto, Onazi, Emmanuel per parlare dei soli ragazzi stranieri, senza considerare i nostri Zampa, Rozzi, Crescenzi e il piccolo genio Ceccarelli attualmente in prestito nella Juve Stabia.
Prendere i giocatori quando hanno venti anni è un grosso vantaggio, perché già si è sicuri della loro formazione e costano cinque volte di meno. Ma bisogna avere anche fortuna nella scelta dei tempi, perchè su Omar El Kaddouri già si stanno lanciando altre squadre europee.

mercoledì 18 aprile 2012

Pinocchio ancora burattino: 41. Il ritorno della Fatina

Lucia andò in cucina a preparare l'occorrente, e disse ai suoi amici: - C'è una signora, qui fuori al tavolo, che mi sembra molto bella e gentile -
Geppetto ebbe come un tuffo al cuore, e corse fuori a vedere, ma non conosceva quella signora: aveva i capelli bianchi...
- Si accomodi, signor Geppetto! - disse lei facendo cenno a una sedia del suo tavolo.
- Ma...- Geppetto era esitante. - Come conosce il mio nome? -
- Tutti, nella zona, conoscono la Trattoria di Pinocchio e sanno del suo babbo Geppetto -
Questi si era accostato e si era seduto accanto a lei. La scrutava, e nei suoi occhi vide brillare una lacrima.
- Sei tu, bella fatina? O dove sono i tuoi splendidi capelli turchini? -
La guardò ancora più intensamente: lei aveva alzato la sua veletta, e poi si tolse anche il cappello. Sì, era proprio lei, anche se era molto invecchiata. I due prima si presero per mano, e poi si abbracciarono piangendo a dirotto.
- Sono tornata, sono tornata per sempre! Non mi allontanerò mai più da voi, ora che Pinocchio ha messo giudizio ed è diventato così bravo -
Pinocchio corse fuori dalla cucina, e vide Geppetto e la donna abbracciati, e con gioia infinita andò anche lui a stringersi in quell'abbraccio, piangendo. Poi fui la volta di mastro Ciliegia, di Lucignolo e di Lucia.
Che grande allegria ci fu, quella sera, alla Trattoria di Pinocchio! Ora sì che erano al completo, e felici! Fecero tutti festa con una porzione di torta di mele e uno speciale Chianti che faceva deliziose bollicine. In nessuna famiglia mai di quel paese c'era stata una serata così bella e commovente.

I giovani, tra indifferenza e ribellione

Oggi il problema, nei confronti dell'impegno sociale, è rilevante. Lo è soprattutto nel caso delle generazioni più giovani, le quali oscillano tra un'indifferenza abulica e una ribellione contro tutto e tutti.
In quest'ultimo caso s'incontra anche chi, magari con qualche diritto che gli deriva dall'età, esorta i nostri ragazzi all'indignazione. Con il rischio, poi, che essi passino alle vie di fatto.
Ma né l'indifferenza di alcuni nè l'indignazione di altri sono la soluzione più adeguata per far fronte alle emergenze del tempo presente.
L'alternativa non è quella - estrema - tra ribellione e rassegnazione; il contrario dell'ira non è l'acquiescenza. Perché entrambi gli atteggiamenti sono, in ultima analisi, negativi. Bisogna invece assumere un'attitudine costruttiva.
(da un articolo di Adriano Fabris)

Cave: jazz in caffetteria

Rock, elettronica e jazz sperimentale: si apre a Cave la stagione jazz con un grande concerto il 28 aprile presso il Caffé Paris. Per l'occasione c'è il ritorno del cantautore Emilio Stella e l' incontro con lo scrittore Cristian Umbro.
Cave Jazz Project organizza Jazz in Castagna con aperitivi-concerto nelle caffetterie cittadine ed anche oltre, area Sud e Castelli Romani. L'Associazione Comunicarte, riservata agli under 40, sta realizzando una rete di cittadini per la cooperazione e la circolazione della cultura.

In arrivo alla Lazio Pazzini coi suoi gol

La Lazio ha definito gli obbiettivi dei suoi ultimi acquisti. Pazzini all'attacco, Sapunaru in difesa.Con Breno ed Ederson, si delinea perciò la formazione per il 2013, con Marchetti; Sapunaru, Breno, Dias , Radu; Gonzalez, Ledesma; Hernanes, Ederson; Klose, Pazzini. Completaranno la squadra Bizzarri; Konko, Diakité,Biava, Crescenzi; Brocchi, Matuzalem, Candreva; Mauri; Rocchi, Kozak.
La Lazio stringe per Sapunaru, terzino del Porto e della nazionale rumena che farà coppia col connazionale Radu; accoppiata brasiliana Breno- Dias, altra accoppiata brasiliana a centrocampo Ederson-Hernanes; e poi i gol del duo Klose-Pazzini.
Quest'ultimo dovrebbe arrivare in cambio di Zarate, che l'Inter riscatterà. La Lazio aggiungerà 5 milioni di conguaglio.
Giampaolo Pazzini ha 27 anni, ha giocato finora 333 partite e segnato 115 gol in nove campionati, alla media di 13 reti a stagione. Alla Lazio porterebbe quel bottino di gol che garantirebbero la squadra anche quando dovesse mancare Klose.
Sulla torta di questa squadra ci starebbe bene anche un'altra ciliegina: quella di Krasic in mediana, se Lotito se la sentirà di affrontare un esborso supplementare. In questo caso la formazione sarebbe veramente completa ed organica.

martedì 17 aprile 2012

Lazio primavera: la più forte d'Italia in attacco e in difesa

La Lazio primavera di Alberto Bollini accede alla "final eight" per il titolo italiano con cifra impressionanti: è la formazione italiana che ha segnato più gol, ben 92 in 25 partite, ed è quella che ne ha subiti meno, solo 17.
La media reti per incontro è stratosferica: 3,68, poco meno di quattro reti a partita.Tra i cannonieri spicca Gonzalo Barreto con 19 gol, seguito da Ceccarelli con 17 pur essendo passato negli ultimi mesi alla Juve Stabia; terzo Rozzi con 14 gol: in tre hanno messo a segno qualcosa come 50 reti.
La difesa ha subito 0,67 reti a partita, vale a dire meno di due reti ogni tre incontri. Tra i pali si sono alternati con bellissime prove Berardi, Mosciati e Scarfagna.
La Lazio primavera, con queste cifre, appare la favorita per la conquista del piccolo scudetto tricolore.

Sete

Povera mano
che non sa
sfiorare
il grappolo
che le sta vicino.
Aver sete,
aver l'acqua,
e non sapersi
dissetare.
(1968)

L'ira: il bene in forma violenta

C'è una confusione sul modo di manifestare l'ira. E bisogna dunque mettere ordine ai nostri sentimenti e nel modo in cui li esprimiamo.
A questo scopo, bisogna far capire che l'esplodere di un'arrabbiatura - che, appunto perché segno di una mancanza di controllo, è sempre indice di debolezza - può magari essere una manifestazione paradossale del bene che si vuole all'altro. Certamente.
Ma si tratta, appunto, di una manifestazione paradossale. Perchè il bene , in questo caso, viene espresso in una forma violenta. E in tal modo non si creano certo rapporti stabili e fecondi.
(da un articolo di Adriano Fabris)

Castel San Pietro: arrestato un complice della postina

Novità sul caso della postina che ha fatto sparire oltre due milioni di euro. E' stato arrestato a Verona un complice di Daniela Papponetti, tale M.N. di 63 anni: i carabinieri di Palestrina avevano disposto la perquisizione della sua abitazione a Verona, in quanto risultava in contatto con la Papponetti anche dopo l'arresto di quest'ultima in Svizzera.
Per evitare la perquisizione, M.N. si è spacciato per un alto ufficiale dei carabinieri con incarico speciale nei servizi segreti, opponendosi con decisione ai militari presentatisi al suo domicilio alle prime luci dell'alba.
Dalla perquisizione si spera di poter risalire almeno a una parte del bottino.

Lecce-Novara-Udine, servono almeno 6 punti

Contrordine: prima si gioca col Lecce all'Olimpico, poi due trasferte tra mercoledì 25 e domenica 29 a Novara e Udine. La Lazio deve spremere almeno sei punti da questi tre incontri, e non sarà facile. Il Lecce di Serse Cosmi è in forma, ha espugnato Catania, è alla rincorsa della salvezza, e la Lazio dovrà stare con gli occhi spalancati per non farsi sorprendere.
Però l'Udinese, che è la nostra unica vera antagonista, dovrà fare anch'essa i miracoli, incrociando l'Inter di Ramaccioni in casa, il Chievo in trasferta, e poi lo scontro al Friuli con noi, e recuperare i tre punti di svantaggio non sarà facile per Di Natale e compagni.
Quanto alla Roma, di punti di svantaggio ne ha in pratica 5, e deve affrontare la Fiorentina all'Olimpico, poi la Juve a Torino, e infine il Napoli all'Olimpico, e se vuole conservare qualche speranza queste tre partite deve vincerle tutte. Idem l'Inter, che dovrebbe vincere a Firenze, a Udine e poi battere il Cesena. Sarà difficile.
La Lazio ha comunque il suo destino nelle proprie mani. Deve giocare tre finalissime e cercare di spremere più punti possibile vincendone almeno due. Dovrebbe battere Lecce e Novara e poi giocarsela al Friuli. Se Hernanes e compagni avranno i nervi saldi, il compito è possibile e la carta li vede favoriti.
Siamo consapevoli che Klose non potrà più giocare in campionato, e che Lulic forse lo riavremo solo nelle ultime due partite, contro Atalanta e Inter. Ma la Lazio ha dimostrato contro il Napoli di poter essere fortissima anche senza i suoi due migliori giocatori, gettando in campo cuore e volontà. Per fortuna recuperiamo la difesa titolare, e questo potrebbe essere per noi la prima garanzia. Nel nome di Chinaglia e di Mirko Fersini i laziali dovranno lottare come leoni fino alla fine, e vedrete che sapranno onorarne la memoria conquistando il diritto a disputare la Champions League.

lunedì 16 aprile 2012

Torniamo indietro, finché c'è tempo

Avete pochi soldi? Ad esempio, dieci o quindici mila euro? Andate in un paese di montagna o di collina, comprate un piccolo appezzamento di terreno con un rudere per gli attrezzi, e ritiratevi a vivere lì, riprendendo a coltivare l'agricoltura.
Rinunciate a tutte le comodità dell'età moderna, riedificate il focolare che alimenterete con la legna raccolta nei dintorni del campicello. Potete farlo da single o anche come piccola famiglia di due o tre persone, marito, moglie e un figlio o due.
Create un orticello per procurarvi le verdure sufficienti per vivere. Possibilmente restaurate un frutteto, un piccolo uliveto, un minuscolo vigneto. Tornate a coltivare il grano. Procuratevi poche galline e conigli. Conservate il più a lungo possibile e attentamente vestiario e scarpe. Non tentate di comprare mobili costosi, ma solo qualche vecchio armadio contadino e una madia con la quale imparerete a fare il pane e la sfoglia da soli.
Mandate a scuola i vostri figli fino alle elementari e alla media; ci andranno a piedi fino alla scuola di paese vicina. Sconsigliateli dall'affrontare studi superiori alla media dell'obbligo, e insegnate loro ad amare l'agricoltura o al massimo l'artigianato.
Tutto questo ci riporterà indietro di qualche decennio o di cento anni, ma in compenso avremo dell'aria libera e incontaminata, ed avremo meno malattie. Tutto sommato vivremo tutti meglio, e decisamente più liberi e sereni.
Ah, a proposito: non andate mai a votare, perché "quelli", per ogni voto preso, pretendono pure di essere pagati: ma noi, i soldi per pagarli non ce li abbiamo più.

Pinocchio ancora burattino: 40. Una signora misteriosa

Gli affari della Trattoria di Pinocchio andavano molto bene. Mastro Ciliegia e Geppetto avevano aggiustato e ampliato i locali in vista della stagione autunnale e invernale, ma per il momento si lavorava bene ai tavoli all'aperto.
Quando alle 13 chiudeva il mercato del paese, parecchia gente si fermava a quei tavoli per un piccolo pranzo a menù fisso, costo di appena una lira. La piccola cameriera Lucia aveva molto da fare nel portare spaghetti al sugo e poi frittura di pesce oppure pollo, insalatina, patate fritte; il vinello del Chianti era sempre lì nei fiaschetti di mastro Ciliegia, che aveva una bella vigna nella vallata.
Ai tavoli, anche Pinocchio e Lucignolo davano una mano: Lucignolo aveva ancora il suo banco di pesce, ma la giornata di lavoro la chiudeva in trattoria.
Il libretto postale veniva rimpinguato ogni fine settimana, e ora era disponibile una discreta cifretta.
Ma c'era proprio tanto da lavorare, alla Trattoria di Pinocchio. Geppetto non si staccava mai dai fornelli e dal caminetto, e ogni tanto si lamentava perché provava troppa fatica ed era vecchio. Nella sua mente, il pensiero era spesso rivolto alla Fatina dai capelli turchini.
Un giorno, sul far della sera, a uno dei tavoli venne a sedersi una bella signora con un vestito blu e un grande cappello di paglia che le nascondeva i capelli e una parte del volto.
Lucia si accostò, e le chiese: - Cosa posso servirle, signora? -
- Grazie, bambina. Avrei bisogno di un bel bicchiere di acqua fresca, perché sono molto stanca. Poi portatemi un'ala di pollo e un po' d'insalatina -

L'ira, rifiuto dell'ingiustizia

Non ritengo che la rabbia sia proficua, neppure se rivolta a ciò che intendiamo condannare. Certo: arrabbiarci davanti al male, alle ingiustizie, agli squilibri del mondo può motivare azioni che cercano concretamente di porvi riparo. Di più: una sana ira nei confronti di queste cose può servire a mantenerci coerenti nel nostro rifiuto di esse, e a evitare compromessi a buon mercato. Ma l'ira, nonostante tutto, è sempre un modo di procedere negativo. Essa non aiuta a costruire: mira semplicemente a distruggere. Lascia il proprio segno in chi ne è vittima, rischia di suscitare un sentimento di rivalsa.
L'ira, in altre parole, si lega sempre alla violenza. Anche quando, per giustificarla, si dice che essa esprime il fatto che vogliamo bene a qualcuno.
(da un articolo di Adriano Fabris)

La "Dante Alighieri": no all'eliminazione dell'italiano!

Il Politecnico di Milano vuole eliminare di fatto la lingua italiana nelle Università, sostituendolo con l'inglese a partire dal 2014 e proponendo corsi esclusivamente in inglese.
Secca la reazione della Società Dante Alighieri, che difende da 123 anni (è nata nel 1889) la lingua italiana nel mondo. Il suo presidente, l'ambasciatore Bruno Bottai, ricorda che l'Italia si sta battendo per il rispetto della nostra lingua nell'Unione Europea, e 500 comitati della "Dante Alighieri" lavorano ogni giorno per valorizzarne il prestigio e la dignità.
Impossibile dunque accettare la presunta internazionalizzazione delle Università italiane.

Rocco Giordano: Mirko, ti daremo il tricolore!

Commoventi le parole di Rocco Giordano, il cannoniere degli allievi della Lazio, figlio del grande Bruno Giordano: "In tuo onore, Mirko, cercheremo di conquistare il tricolore!"
E' una squadra fortissima, quella di Simone Inzaghi, e Fersini, terzino destro, era uno dei migliori, un ragazzo in gamba, amato da tutti i compagni. Rocco Giordano, in particolare, era suo amico inseparabile, e in nome del compagno tragicamente scomparso s'impegna a battersi per solennizzarne la memoria con la conquista del titolo taliano.
Rocco Giordano, altro ragazzo di avvenire, con i suoi tanti gol sta rinverdendo la memoria anche del padre, l'erede del grande Chinaglia, goleador spietato e intelligente, che il suo scudetto andò a conquistarselo a Napoli al fianco di Maradona, componendo la famosissima "Ma.Gi.Ca", Maradona-Giordano-Careca. Questa storia sembra un intreccio di vicende memorabili, in cui al nome di grandi campioni del passato s'intrecciano i nomi di giovanissimi destinati anch'essi a fare carriera.
La scomparsa di Mirko Fersini ha aperto una ferita profonda in fondo al cuore di tutti i laziali, a cominciare dal loro maestro Simone Inzaghi, altro cannoniere famoso, che sul campo ha subito dimostrato di avere la stoffa di un grande allenatore futuro, creando una squadra a sua misura, capace di farsi strada a mitragliate di gol, quasi un record per la categoria dei giovanissimi allievi. Ma anche in difesa la squadra è forte e compatta, e Mirko Fersini ne era il grande rappresentante.
Non sono dunque promesse azzardate, quelle di Rocco Giordano, di conquistare il tricolore in memoria di Fersini, che mancherà molto alla squadra: ma questa si compatterà nel suo nome e cercherà di onorarne la memoria conquistando il titolo nazionale 2012.
Così il nome di Mirko Fersini resterà per sempre legato alla memoria e alla storia della S.S. Lazio.

domenica 15 aprile 2012

Basterebbe un sorriso

Cade
oltre la buia
coltre di monti
il sole
di gennaio.
Quanto gelo
resta nel mio cuore.

E basterebbe
un sorriso
per poterlo
scaldare.
( Trevi nel Lazio, gennaio 1968
)

Tante le cause dell'indignazione

Oggi, certo, di situazioni capaci d'indurre a un'ira giusta ce ne sono molte. Il panorama che abbiamo davanti, molto spesso, appare davvero desolante.
Di conseguenza, se rivolta verso ciò che c' indigna, l'ira stessa può apparire giustificata. Si comprende così la necessità di un comportamento netto e intransigente nei confronti di qualcosa che non riusciamo a mandar giù.
E tuttavia, sebbene ciò possa sembrare legittimo, personalmente non sono d'accordo con questa giustificazione. Non sono convinto, infatti, che sia un modo corretto di affrontare le cose.
(da un articolo di Adriano Fabris)

Piccoli comuni laziali: un milione e mezzo per il verde

La Regione Lazio ha stanziato un milione e mezzo di euro per il programma "Verde sociale" a favore dei piccoli comuni con una popolazione fino a 5 mila abitanti.
I comuni interessati possono presentare domanda con la pubblicazione di un avviso pubblico, e un'apposita commissione valuterà le richieste.
L'assessore agli Enti locali, Giuseppe Cangemi, spiega che il finanziamento è finalizzato a scopi sociali, vale a dire al programma di recupero di aree verdi degradate, all'allestimento di giardini e spazi da destinare a orti per servizi ricreativi, al recupero e alla valorizzazione degli alberi cittadini e a interventi d'ingegneria naturalistica.

La Lazio recupera Konko, Dias e Radu

Il dolore per la morte di Piermario Morosini è grande, la sosta del campionato è stata necessaria per riflettere e prendere le necessarie misure. Il calcio, giustamente, si ferma. E questa sosta può anche essere benefica per molte squadre, ridotte all'osso a causa dei tanti infortuni.
Probabile che il calendario non cambi, che si giochino domenica 22 le partite che si dovevano giocare oggi, e che si recuperi mercoledì 25 il turno successivo, quello che per la Lazio prevede l'arrivo all'Olimpico del Lecce. E' in fatti opportuno che ogni squadra conservi la programmazione degli incontri già stabilita, per non favorire o danneggiare qualcuno con un programma diverso.
Reja ha concesso due giorni di riposo a tutta la squadra, anche per recuperare la fatica di una lunga trasferta andata a vuoto. Si riprede martedì. E la Lazio dovrebbe recuperare non solo Konko e Radu, che oggi sarebbero stati assenti, ma anche Dias, che sta meglio e potrebbe farcela, sicché avremmo il recupero totale della difesa titolare.
Mancheranno invece Mauri e Diakité, squalificati per un turno, e il solito duo Klose-Lulic, i cui infortuni sono risultati più gravi del previsto e che potranno rientrare, forse, soltanto nelle due partite finali, Atalanta-Lazio e Lazio-Inter, che sarebbero fondamentali per decidere il nostro terzo posto e l'accesso alla Champions League.
La Lazio, così, ancora per un mese dovrà stringere i denti e fare appello a tutta la sua grinta per conquistare più punti possibile anche senza i suoi due uomini migliori, contando sul rilancio di Hernanes e sulle forze fresche di Mauri, Brocchi,Cana e Candreva che sono i giocatori meno spremuti e più vogliosi di dare il loro contributo e farsi apprezzare dalla tifoseria. Ma sopattutto speriamo che la lunga serie degli infortuni sia finita.

sabato 14 aprile 2012

Muore sul campo Morosini del Livorno - rinvio dei campionati

Piermario Morosini, 25 anni, centrocampista del Livorno, è morto sul campo di Pescara, accasciatosi a terra dopo 30 minuti di gioco. Inutili tutti soccorsi, con l'ambulanza arrivata in ritardo, ma quando il giocatore non dava già più segni di vita per arresto cardiaco. Condotto all'ospedale, non si è potuto che constatarne la morte.
Una vita particolarmente sfortunata, quella di Piermario Morosini, rimasto orfano da ragazzo di entrambi i genitori, con un fratello disabile suicida a 25 anni, e con una sorella minore ugualmente disabile, che era rimasta l'unico motivo d'impegno per il generoso ragazzo.
Morosini, nato a Bergamo nel 1986, ha avuto una bella carriera con esordio in serie A nelle file dell'Udinese, ed ha indossato molte volte la maglia azzurra di tutte le nazionali giovanili, dall'under 17 all'under 21.
La Federazione Calcio ha immediatamente sospeso tutte le partite della settimana di calcio, a partire dall'anticipo Milan-Genoa con le squadre già in campo. Una settimana di riflessione per ripensare i tipi di controllo medico e renderli il più possibile rigorosi, anche se l'Italia in questo senso è uno dei paesi più attenti al problema della salute degli atleti, con due controlli all'anno.
Le partite di questa giornata verranno recuperate mercoledì 25 aprile, o probabilmente slitteranno a domenica prossima 22, con recupero al 25 della giornata successiva, che prevede Lazio-Lecce.

Klose ha voluto onorare Mirko Fersini

Miro Klose ha voluto onorare con la sua presenza i funerali del giovanissimo Mirko Fersini, oggi a Fiumicino. E' venuto appositamente dalla Germania per non mancare a questo appuntamento, ed era vicino a Lotito, a Senad Lulic e a tutti i giocatori della Lazio dei grandi, come segno di amore verso questa giovane esistenza stroncata prematuramente.
Presente tutta la squadra allievi di Simone Inzaghi col loro allenatore che considerava Mirko come un figlio, e presente anche tutta la Roma allievi con il suo allenatore Tovalieri, un gesto di grande amicizia e di sensibilità affettuosa che è stata apprezzata dalla famiglia di Mirko e da tutti i laziali.
Pioveva, ma duemila persone hanno voluto assistere ugualmente ai funerali davanti alla chiesa, tanta era la folla.
Ciao, Mirko, resterai per sempre nel nostro cuore biancoceleste.

Zarate-Floccari: uno dei due resta alla Lazio

La Lazio ha in giro per l'Italia un considerevole capitale di giocatori in prestito con diritto di riscatto: 12 milioni e mezzo per Zarate con l'Inter, 5 milioni per Floccari dal Parma, un milione circa per Foggia dalla Sampdoria e un altro per Stendardo dall'Atalanta, sono in tutto una ventina di milioni che potrebbero tornare buoni per un grosso acquisto o anche due.
Se però né Inter né Parma intendessero riscattare Zarate e Floccari, la Lazio deciderà sicuramente di tenere uno dei due a disposizione di Reja ( non crediamo alla favola Zola, e il vecio Edy, tanto discusso da qualcuno, è certamente bravo più di Montella e di Zola nel raggiungere importanti traguardi), e andrebbero bene sia l'uno che l'altro, Zarate perché è ancora un grande valore tecnico da saper giostrare, e Floccari un eccellente attaccante da rapina se le sue condizioni fisiche sono buone, come lo sono state quasi sempre in biancoceleste: sarebbe sicuramente restato se non avessimo preso un colpo di sole con Djibril Cisse, per fortuna rivenduto a mezzo milione in più di quanto si era speso. Lo freghi tu Lotito, dopo la brutta esperienza fatta con Goran Pandev.
Ormai manca poco più di un mese alla fine, e perciò sapremo presto quale sarà l'avvenire di tutti questi prestiti biancocelesti, più altri ancora tipo Tuia, Ceccarelli e Carrizo, la cui cessione al Catania ci frutterebbe altri due milioni.

Pinocchio ancora burattino: 39. La piccola Lucia

Quanto a Lucignolo, portò con sè una bimbetta sua amica, Lucia, che avrebbe fatto da cameriera e si dimostrava molto sveglia e ricca d'iniziative.
- E' una mia cuginetta, e così col suo lavoro potrà aiutare il padre e la madre, che hanno altri quattro figli da tirare avanti -
Lucia, per prima cosa, pulì ben bene e rimise a nuovo il focolare di Geppetto, e fece un bel fuoco. Mastro Ciliegia portò alcuni pentoloni di rame che non usava più da tanto tempo. Per l'indomani, tutto sarebbe stato pronto per un primo pranzo alle ore 13, appena chiuso il mercato.
Il menù era cortissimo, ma saporito. Spaghetti al sugo di pomodoro, frittura di pesce, insalate miste, altri contorni, vino bianco del Chianti. Un pasto standard per tutti, al prezzo fisso di una lira. E c'era anche della frutta portata dal mercato dal bravo Lucignolo con il suo carrettino.
Furono sistemati quattro tavoli con tovaglie bianche, tutte le sedie di casa di mastro Ciliegia, un piccolo fiasco di vino, bicchieri lucenti lavati a meraviglia da Lucia, cameriera modello. Gli spaghetti fumanti ebbero un grande successo, e così le fritture di pesce.
In due turni, furono più di venti le persone che inaugurarono la Trattoria di Pinocchio, il primo giorno, e l'incasso fu di due scudi, cioè il doppio di quella che era stata la spesa. Così la piccola Lucia poté riportare a casa i primi soldarelli per aiutare la sua famiglia. Gli altri si accontentarono di vedere ripagato il loro lavoro, e come prima giornata era andata anche troppo bene.
- I soldi che guadagneremo li metteremo al sicuro alla posta, aprendo un libretto di risparmio a nome di tutti - disse Pinocchio tutto contento.