Sul significato di poesia ermetica tutti siamo d'accordo: la poesia è un fiore multicolore e dai mille odori, ciascuno sceglie il suo ed è contento dell'interpretazione che riesce a dare, perché il lettore è parte integrante del messaggio. Le brevi e incalzanti poesie di Ungaretti e di Quasimodo dischiudono mondi misteriosi alla sensibilità di chi aderisce intimamente alla lettura dei versi, dove ogni singola parola è un messaggio, dove ogni pausa ha un suo ritmo interiore, dove ogni vuoto è pieno di silenzio e di misteriose voci che sussurrano.
Non c'è nulla da spiegare, solo da partecipare. E' una poesia difficile e facile nel medesimo istante: basta afferrare il ritmo interiore. Anche tradotta in ogni lingua del mondo, questa tipo di poesia non perde alcuna sfumatura di significato, perché non è forzata da giochi sillabici e da obblighi di rima, il verso corre libero e ricco di doni imprevisti, omaggio alla più ampia fantasia.
Nel mio caso, dopo le esperienze giovanili di "Foglie al vento", legate quasi sempre alla metrica classica, ai quattordici versi e alla terza rima del sonetto, alla costanza metodica e un po' forzosa delle rime, ecco fiorire spontaneamente e liberamente le poesie nuove, quasi tutte ermetiche ed essenziali nella scelta pensata di ogni singolo termine. Poesie d'amore aspre e insieme tenere nel sentimento, storia di un'anima come di tutte le anime.
Posso dividerle in tre tronconi: quelle del mio primo periodo di attività scolastica intorno al 1968; quelle più mature degli anni '80, e infine quelle più recenti, del Duemila. Le prime pervase da una grande solitudine, le seconde ricche di esperienza, le ultime infine degli anni della completa maturazione, in equilibrio tra sofferta conquista e rassegnata delusione. Ma sempre vive nell'animo eternamente fanciullo del poeta.
(Vedi Qui Lazio by Jadicicco: Le poesie di Luigi Jadicicco pubblicate su Pileum.blogspot.com)
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