Nel buio fitto della sera incominciammo a intonare le più belle canzoni popolari: "Tapum tapum tapum", "Se fossi una rondinella", "Bombardano Cortina", "La tradotta che parte da Torino", e così via.
Stavamo cantando con particolare sentimento la bellissima "O Angiolina, bella Angiolina", quando sentimmo nel buio avvicinarsi pian piano un estraneo. Restammo interdetti quando riconoscemmo il sindaco Pio Del Signore, cugino delle nostre pensionanti Edia e Sistina.
Pensammo che avrebbe potuto rimproverarci perché stavamo disturbando la quiete pubblica con i nostri cori, ma il piccolo sindaco, dalle dimensioni quasi lillipuziane, ci pregò di continuare perché quelle canzoni erano veramente belle, e anzi unì la sua voce alle nostre.
L'illuminazione notturna, specialmente in quelle zone, non esisteva per nulla, e le nostre voci, nel buio, non erano sguaiate e da ubbriachi, ma modulate in tono lieve e molto suggestive. Fu una serata memorabile, una delle più belle nei miei ricordi, a oltre quarant'anni di distanza.
Trevi era bella anche nei mesi invernali, quando c'era fino a mezzo metro di neve. Le scuole, per qualche giorno, potevano anche rimanere chiuse, specialmente quella sezione che si trovava proprio sulla cima del paese, al vertice di una salita talmente vertiginosa da non poter essere assolutamente percorsa a piedi, e forse anche con gli sci sarebbe stata estremamente pericolosa.
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