sabato 6 ottobre 2012

Pinocchio ancora burattino: 194. Cinque anni di avventure

Nel sentire queste voci, Geppetto per un po' era stato  malato davvero, ma poi era guarito, mentre la Fata Turchina se n'era tornata nella casa di comare Chiocciola, e nessuno l'aveva più vista per lungo tempo, sicché in paese si diceva che fosse morta anche lei. Geppetto e la Fata Turchina invece erano vivi e in buona salute, e qualcosa diceva loro che Pinocchio, alla fine, sarebbe tornato.
- Basta - si disse Pinocchio - A questo punto debbo per forza tornare a casa per rimettere le cose a posto e per ristabilire la verità -
Dovete sapere che Pinocchio, in quei cinque anni, aveva letto molti libri, conosceva qusi tutti i segreti della vita, si era formato una buona cultura, e aveva deciso, quando fosse tornato al suo paese, di aprire una vera scuola per ragazzi e ragazze grandi, per prepararli all'avvenire. Lui che aveva sempre odiato la scuola e preferito i giochi e i divertimenti, si era veramente convertito, e molte delle più recenti avventure stavano a dimostrarlo.
- Non schiaccerò mai più il Grillo Parlante - si era detto dopo quel brutto sogno. - Il Grillo Parlante è soltanto la mia coscienza che mi rimprovera ogni volta che commetto una cattiva azione, e io prometto solennemente che non compirò mai più cattive azioni. O, almeno, lo spero -
Venne a sapere che il suo paese non era più molto lontano da lì: bastava percorrere qualche giorno di viaggio tra le colline, e poi dirigersi alla volta del mare. E si ricordò di come si fosse allontanato dal paese perché, ridiventato burattino dopo essere tornato al paese dei Balocchi, ora si vergognava di tutta quella gente che lo aveva conosciuto come un bambino in carne ed ossa.

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