Gli esami di terza media avevano un copyright tutto proprio, nel senso che ogni professore varava liberamente il testo delle prove scritte. Il primo esame di terza media a Trevi nel Lazio finì nella più completa allegria, perchè ad un certo punto, per lo scritto di matematica, vedemmo metaforicamente arrivare addirittura sulla piazza del paese un camion carico di sabbia, che doveva essere depositata formando un cono di cui bisognava calcolare le dimensioni partendo dal volume.
Questo grandioso spettacolo era opera della mente dell'ingener Della Valle, illustre professore di matematica che viveva stabilmente a Trevi: pur essendo nato e cresciuto a Roma, aveva sposato una bella donna trebana e ormai si era fossilizzato tra quelle montagne. Quando, al termine di quel colossale problema, scoprimmo che le reali dimensioni del cono erano venti centimetri di circonferenza base per dieci centimetri di altezza, ci facemmo tutti una sonora risata. Meno allegri i ragazzi, che dalle premesse si aspettavano tutt'altra conclusione e non riuscivano a ottenere le dimensioni esatte di quel monumento di sabbia. Il primo a ridere di se stesso fu proprio l'ingegner Della Valle, che per fortuna era un uomo di spirito.
I primissimi anni della scuola dell'obbligo furono alquanto avventurosi per i piccoli centri di montagna, per i quali non si riuscivano a trovare insegnanti laureati e abilitati specialmente nelle lingue straniere. A Trevi, per esempio, l'insegnamento di francese era stato affidato per lunghi anni al farmacista locale, un oriundo calabrese che aveva qualche pratica di questa lingua, ma la cui pronuncia lasciava molto a desiderare. Ma ormai, dopo un decennio, cominciavano ad arrivare insegnanti professionalmente all'altezza, sicché i posti disponibili erano quasi tutti coperti da personale adeguato.
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