La Gazzetta dello Sport, in vena di statistiche e riconoscimenti, dopo aver sottolineato che la Lazio è l'unica società di serie A che riesce regolarmente ogni anno a chiudere in attivo il suo bilancio, ha successivamente proclamato Claudio Lotito come primo nella classifica dei presidenti di serie A, avendo nei suoi otto anni di gestione portato alla Lazio un incremento di entrate di ben 80 milioni.
Siamo ben lieti di questo riconoscimento, che pone Lotito alla pari con De Laurentiis del Napoli, anche lui portatore di buoni incassi annuali, sia pure con un giro di affari piuttosto costoso che lo espone a grossi rischi, mentre Lotito ha scelto la strada del "poco ma sicuro", una politica che è stata presa come modello e che è l'unica che potrebbe portare alla salvezza del nostro calcio.
Lotito ha ricordato di aver salvato la Lazio da debiti per la cifra colossale di 250 milioni di euro, che sta saldando anno dopo anno al fisco con versamenti di 6 milioni annui. Ne restano da pagare solo 66, per cui fra un decennio la società si potrà dire libera in maniera assoluta da ogni passività, mentre quasi tutte le altre società debbono fare i conti con disavanzi assai preoccupanti.
La Lazio non ha ormai più bisogno di sanatorie, e secondo Lotito otterrà la sua assoluta indipendenza quando avrà uno stadio tutto suo, aperto e operante 24 ore su 24, impegnato in operazioni commerciali e socialmente utili, con incontri e iniziative per i giovani e per i nuclei familiari. Uno stadio da 55 mila spettatori, che è nei progetti di Lotito, in attesa soltanto dell'autorizzazione a procedere nella costruzione dell'impianto.
Lotito si proietta nel futuro e vede ancora il calcio come latore di un messaggio sociale utile per i nostri giovani, e non solo come il gioco più bello del mondo, ma anche come fonte di risorse e di creatività. Per questo, indubbiamente, merita il titolo di miglior presidente della serie A.
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