venerdì 5 ottobre 2012

Pinocchio ancora burattino: 193. Pinocchio è pianto per morto

Vìstosi riconosciuto da qualcuno che doveva essere delle sue parti, Pinocchio si fece attento, e si mise a fare delle domande al suo interlocutore.
- Io sono del tuo paese - rispose l'uomo. - I tuoi stanno tutti bene, e la trattoria è sempre piena di gente. Ma tu, piuttosto: dove sei stato tutto questo tempo? Non sai che Geppetto, la Fata Turchina, mastro Ciliegia e Lucignolo ti piangono per morto? Tutto il paese è convinto che sia così, e io, nel vederti, sono rimasto veramente sorpreso -
 Pinocchio non rispose. Dentro di sé si sentiva felice nel sapere che i suoi stavano tutti bene, e che il brutto sogno che aveva fatto era stato menzognero.
- Ho avuto una serie di avventure che mi hanno tenuto lontano dal mio paese - disse alla fine. - Però ormai sono vicino a casa mia, e tra breve potrò riabbracciare tutti i miei cari -
 Erano passati ben cinque anni, invece di nove ora ne aveva quattordici, di esperienze ne aveva fatte tante, sia di quelle buone che di quelle terribili. Il suo pensiero e il suo atteggiamento erano andati maturando, ma in lui rimaneva sempre vivo il senso dell'avventura, che sembrava prevalere su tutti gli altri.
Ma in paese giravano strane storie sul suo conto. Si diceva che Pinocchio , in una delle sue avventure, era finito in fondo al mare in seguito a una furiosa tempesta. Altri dicevano che era stato imprigionato in conseguenza di una sua monelleria un po' troppo audace, e che aveva deciso di fare uno sciopero della fame per protesta contro la polizia ingiusta, e che era morto in carcere per inedia.

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