lunedì 8 ottobre 2012

Pinocchio ancora burattino: 196. Il ritorno del figliuol prodigo

In fondo al viale che portava in piazza, Pinocchio vide la sua trattoria, e rallentò la pedalata perchè era molto emozionato e quasi non credeva ai suoi occhi. 
Il primo che lo vide fu Lucignolo, che stava scaricando dal suo carro le cassette della spesa. Si mise subito a gridare: - Pinocchio! Pinocchio! - e gli corse incontro per abbracciarlo.
Nel sentire il suo grido, dalla porta della trattoria uscirono tutti insieme, pazzi di gioia: Geppetto, che ora camminava con un bastone; la Fata Turchina, tutta infarinata perchè stava preparando le tagliatelle; mastro Ciliegia, che aveva mollato le pentole del sugo; la piccola Lucia, che stava apparecchiando i tavoli con i piatti e le posate.
Non c'era ancora nessun avventore, perché erano soltanto le dieci. Pinocchio  non riusciva a districarsi dagli abbracci e dalle lagrime. Erano tutti felici e commossi.
Il burattino trovò un posto per la sua bicicletta, che fu molto ammirata dai suoi familiari ed amici. Sarebbe stata molto utile anche per la trattoria, per i bisogni più immediati. Purché Pinocchio si fosse fermato veramente per sempre.
Geppetto disse: - Pinocchio, figlio mio, sai che sei cresciuto molto? Avrai bisogno di un lettino nuovo, perché il tuo vecchio lettino è più corto delle tue gambe. Mastro Ciliegia te ne farà uno molto più bello, in legno di noce  -
Lucignolo spiegò a Pinocchio: - Gli affari vanno bene, abbiamo un bel gruzzolo in banca che ci assicura un futuro sereno -
Tutto era a posto, insomma, e tutti erano felici per il ritorno del figliuol prodigo.

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