Le statistiche ci mostrano, quest'anno, una Lazio ben diversa dal gioco dell'anno scorso: è quella che staziona meno di ogni altra nell'area di rigore avversaria, è solo sedicesima in questa classifica, ma in compenso è quella che ha realizzato più gol dopo la Juventus. Questo significa che i piedi dei giocatori laziali sono quelli più precisi, che i loro tiri sono ispirati al cinismo e alla decisione, e che i biancocelesti, per segnare, spesso non hanno neanche bisogno di entrare in area di rigore, come dimostrano i tiri da lontano di Hernanes e di Candreva.
Se ai sette gol segnati da questi due centrocampisti si aggiungono quelli dell'unico uomo di punta, Klose, che ama invece realizzare da pochi passi, si ha un totale di tredici gol per il trio Klose-Hernanes-Candreva, e questo terzetto, per ora, risulta infatti il più prolifico di tutta la serie A.
Forse è proprio questo il tipo di gioco che Petkovic definisce gioco di attacco pur schierando un solo attaccante: bisogna essere precisi e determinati nel tiro, dimostrare efficienza e cinismo, poco fumo e molto arrosto, mentre l'anno scorso il risultato era inverso: molto fumo, moltissime occasioni da rete, e poco arrosto, meno gol realizzati. L'anno scorso, all'ottava giornata, la Lazio aveva segnato 11 gol, con Klose a 4 ed Hernanes a 3, mentre quest'anno è già a quota 15, con Klose a 6 ed Hernanes a 5, entrambi nella graduatoria dei primi dieci realizzatori.
Un'altra classifica dimostra che la Lazio è la prima squadra italiana nei tiri da lontano, ben 80, cioè dieci a partita, con Hernanes a 27 e Candreva a 23, mentre altri due ottimi tiratori da lontano possono essere Lulic ed Ederson, che però ha ancora giocato pochissimo.
Queste cifre, dunque, mostrano una Lazio diversa e più efficace rispetto all'anno scorso, come del resto confermano i 3 punti di più in classifica. Dovesse continuare con questo ritmo, davvero la Lazio avrebbe spalancato il suo ingresso nella Champions League.
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