Se gli insegnanti maschi di Trevi nel Lazio erano il nucleo principale della pensione Del Signore, le insegnanti donne erano invece accolte nella pensione Amati, distante un centinaio di metri.
Era una pensione familiare, senza una trattoria: il gruppetto delle insegnanti, tre o quattro, vivevano in una comoda casa privata, con grandi stanze e un ampio salone con caminetto, molto accogliente. La padrona di casa era più che altro un'amica, solo pochi anni in più delle professoresse, non era sposata e aveva lo stesso spirito giovanile.
Accanto a quel caminetto, nelle lunghe serate invernali, spesso eravamo ospiti anche noi professori, e le ore trascorrevano liete, spensierate, con qualche serata da ballo organizzata in occasione, ad esempio, del carnevale.
L'atmosfera era amichevole, animata da semplici giochi di società, che scatenavano le nostre risate di cuore. Non c'era alcun sottofondo malizioso, nei nostri incontri. Frequentava quelle serate una cugina della proprietaria, Lia, una giovane maestra che era anche la nipote delle nostre due "locandiere" Edia e Sistina.
Durante quegli incontri, nacque piano piano l'amore tra il nostro collega Gianni Fiore, il più giovane di noi coi suoi ventiquattro anni, e la stessa Lia. Un amore tenuto molto segreto e conclusosi due anni dopo con il matrimonio e il trasferimento a Roma, dove Gianni, figlio di un preside di liceo, abitava nei pressi di Santa Maria Maggiore, in un antico appartamento vicino al Cinema Cristallo.
Gianni era alto e slanciato, e ricordo che durante un ballo particolarmente vivace, al suono del disco" Se sei bello, ti tirano le pietre" del cantante italo-francese Nino Ferrer, andò a sbattere con la testa sotto il lampadario e rimase leggermente ferito, con un versamento di sangue che fece una certa impressione. Ma niente d'importante, e la festa riprese in piena allegria.
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