Una Lazio immensa per un'ora, tre gol spettacolari, tre punti in più rispetto al campionato scorso, quasi ripreso quel Napoli che al San Paolo ci aveva schiacciato e aveva fatto pensare a una superiorità che invece non esiste. Almeno il Napoli possiamo riprenderlo per davvero, per ora solo la Juventus è al di fuori della nostra portata.
Poi, mezz'ora di Milan che ci ha messo paura, riducendo le distanze con De Jong ed El Shaarawy, stringendoci d'assedio nell'ultimo quarto d'ora: ma anche in questo caso si è vista una capacità di resistenza che l'anno scorso sarebbe probabilmente mancata, e il diavolo avrebbe finito per inforchettarci senza pietà.
Lazio salda di nervi malgrado tutto. Certo, nel finale il Milan è venuto fuori con la prepotenza della squadra che con una vampata di orgoglio vuole dimostrare di essere ancora grande: forse la Lazio ha visto mancare un po' della sua lucidità fisica, Mauri, Candreva ed Hernanes, che avevano dato tanto, hanno avuto bisogno di tirare il fiato e Petkovic è stato costretto a rinforzare la difesa con gli innesti di Cavanda, Cana e Brocchi, accolto come un salvatore nel suo rientro dopo mesi e mesi di assenza.
Bizzarri invece ha sostituito bene Marchetti assente dell'ultimo momento: alcune sue parate sono state apprezzabili, sui due gol forse nulla ha potuto tanto sono stati fulminei tagliando fuori l'intera difesa.
Ora la Lazio è attesa dalla trasferta di Atene col Panathinaikos e da quella di Firenze per il campionato. Petkovic dovrà giostrare al meglio con le sostituzioni, per fortuna ora può contare anche su Brocchi, Ederson e Radu e le loro forze fresche offriranno un grande contributo.
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