No, lo scudetto non può vincerlo, la Lazio, ma un fatto significativo sono i tre derby in fila vinti come nel 1999, vigilia del secondo scudetto.
Che vuol dire, questo? Che la Lazio, da più di due anni, è divenuta uguale a se stessa, ripete le stesse cifre con gli stessi giocatori. Prendete gli uomini del derby: sono gli stessi dell'anno scorso, perfino i tre innesti nella ripresa. I nuovi? Ancora non danno un contributo: Ederson, Ciani, Floccari, Zarate...stanno ancora facendo anticamera.
L'ultimo rinforzo effettivo della Lazio, in questi ultimi due anni, è stato Candreva, ed è stato un innesto fortunato: unico romano de Roma e unico nazionale. Gli altri "nuovi", però, finiranno per dare una mano nel seguito del torneo, e perciò c'è perfino la speranza di poter migliorare quel quarto posto che l'anno scorso, per i soliti due punti, ci è venuto a mancare nei confronti dell'Udinese.
Se sostituiamo la bella Fiorentina di Montella al posto della declinante Udinese, le forze del campionato restano le stesse, e la Lazio resta in corsa per una Coppa che potrebbe ancora essere la Champions: dal terzo posto del Napoli distiamo quattro punti, e non è detto che gli uomini di Cavani siano irraggiungibili. E' sul Napoli che dobbiamo fare la nostra corsa, benché la stessa Inter di Stramaccioni ieri a Bergamo abbia avuto una preoccupante ricaduta.
Noi Lazio no: siamo ancora in piedi, e con bel gioco. Cancellato subito il 4-0 di Catania conquistando sei punti in tre giorni con due Lazio diverse, e tutte e due in buona salute. Forse il Napoli, con tutto il suo Cavani, non potrà fare altrettanto fino alla fine del campionato, e comunque resta sempre un po' di posto anche per le nostre ambizioni.
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