Premettiamo che i fischi e gli striscioni dell'Olimpico sono uno schiaffo al buon senso e al buon vivere di un popolo civile: che c'entrano gli ebrei o gli arabi con il calcio e con la Lazio? Fuori dagli stadi chi nutre nell'anima dei sentimenti che con lo sport non c'entrano nulla. Per colpa di pochi esagitati e squallidi infiltrati nelle file degli spettatori la Lazio si è fatta una brutta nomea e sta pagando colpe non sue, come già sul terreno del Tottenham.
Ma che c'entra il tifo laziale con la squallida e riprovevoce aggressione di qualche dozzina d'infiltrati? Qualcuno ha dichiarato il suo tifo per la Roma, per altri si teme che si trattasse di tifosi inglesi di squadre contrapposte al Tottenham, le cui origini e simpatie ebraiche vanno rispettate come tutte le idee di questo mondo finchè si mantengoo sul piano della correttezza e della buona educazione, con tanto di rispetto per le idee e per le origini altrui.
Ma che ora, in ambienti filoebraici, si tenda a vedere nella Lazio un covo di gente rabbiosa e bastarda, e si arrivi ad invocare l'espulsione della Lazio dall'Europa League, proprio non sembra giusto. C'è qualcosa che non è chiaro e non funziona. C'è qualcosa di preparato e di torbido che non regge alla logica sportiva. Che si apra un'inchiesta e si risalga alla vera radice di quella aggressione. Vedrete che non ha nulla a che vedere con l'anima di una società polisportiva come la Lazio, che cerca distensione e amicizia con tutti e non ha niente a che vedere con la brutta politica razziale. Si tratta al più di qualche frangia che va isolata e identificata, e fatta oggetto di Daspo. Ma siamo sicuri che questi gruppetti a Campo dei Fiori non c'erano.
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