giovedì 8 novembre 2012

Anni di scuola: 26. Il rigido inverno del 1972

Il viaggio verso Subiaco era comodissimo fino ad Olevano, ma poi c'era la tremenda salita verso Bellegra, e l'ancora più difficile discesa che immetteva nella vallata sublacense. Quell'inverno tra il 1971 e il 1972 fu piuttosto rigido, e la neve ostacolava fortemente il viaggio. Il pullman, allora gestito dalla società privata Zeppieri, una mattina si fermò al termine della discesa di Bellegra e non fu più in grado di proseguire. Dovettero venire con macchine private a portarci a Subiaco, e fu poi estremamente difficile, per me, tornare a Cave.
Un'altra volta incappai in uno sciopero dei mezzi di trasporto. Da Subiaco a Olevano riuscii ad utilizzare un pullman, ma da Olevano a Cave non ci sarebbero più stati mezzi pubblici per l'intero pomeriggio. Decisi allora di fare il percorso a piedi: una decina di chilometri. Ma pioveva a dirotto, e malgrado cercassi di coprirmi con l'ombrello ero bagnato come un pulcino.
Fortuna volle che, di lì a un chilometro, passasse con il suo maggiolino Volkswagen il mio amico Giorgio Renzi di Cave, il quale si stupì per il mio coraggio e mi diede un passaggio fino a casa che definire provvidenziale è veramente poco. Allora io ero abbastanza giovane per  poter osare colpi di testa del genere.
Era un periodo piuttosto tumultuoso politicamente, la scuola era spesso coinvolta in scioperi del personale e degli insegnanti, tenevamo anche dei comizi e partecipammo a una manifestazione abbastanza violenta a Roma tra il Ministero a Viale Trastevere e Piazza del Senato: la legge guardava preoccupata questi insegnanti esasperati e talora violenti, sia pure istigati da gente infiltrata: riconobbi un impiegato della GATE, dove si stampava l'Unità e che io avevo conosciuto ai tempi del Tifone, che lanciava sassi e uova marce contro il ministro Fanfani sulla soglia di Palazzo Madama.

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