sabato 24 novembre 2012

Anni di scuola: 42. La marachella di padre Renzo

Visitammo anche una scuola alberghiera di Salò, dove consumammo un altro eccellente pranzo organizzato dagli studenti dell'ultimo anno.Un altro punto d'interesse era Sirmione, col suo castello medioevale e la villa di Catullo; una giornata indimenticabile la trascorremmo sul battello che attraversa  tutto il lago fermandosi ad ognuna delle tante cittadine della riviera e arrivando fino a Riva del Garda, tipica città che conserva in gran parte la sua vecchia anima asburgica.Visitammo anche Brescia e Desenzano. Una gita molto interessante, e con i costi ridotti quasi a nulla.
Un giorno, però, avendo programmato di visitare una famosa fabbrica di caramelle, trovammo l'impianto chiuso perchè era una festa locale, e dovendo giustificare la giornata al nostro severissimno preside Antonino Petrolino, che cosa ti combinò lo spericolato padre Renzo?  Fece schierare tutta la classe davanti all'ingresso della fabbrica, proprio sotto l'insegna, e scattò una serie di fotografie per dimostrare...che avevamo fatto il nostro dovere. Poi, per una ulteriore conferma, acquistò un bel bustone di caramelle della famosa ditta, e al ritorno a Palestrina lo consegnò a Petrolino mostrandogli le fotografie sviluppate. Padre Renzo chiese la complicità mia e di Sentinelli, e ci implorava di non lasciarci sfuggire la verità.
Il bello è che, nella indispendabile relazione sulla gita, affidata a me in quanto insegnante di lettere, dovetti solennizzare la bugia, arricchendola di particolari inventati di sana pianta.
Una marachella di cui io e padre Renzo ci siamo poi dovuti vergognare a lungo, ma sempre rispettando il silenzio.
Begli insegnanti, direte. Capaci d'insegnare agli alunni come si dicono e si organizzano le bugie.

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