Io vedevo in Abate quel fratello maggiore che avevo perduto, in sostituzione della figura paterna di cui avvertivo profondamente la mancanza. Dovevo ancora maturare fino in fondo la mia personalità completa. Una sera chiesi ad Abate, proprio per combattere la mia solitudine, se consentiva di ospitarmi qualche sera nella sua casa al quartiere Prati anziché tornare nel mio lontanissimo appartamento di Viale dei Romanisti che sentivo ancora profondamente estraneo.
Abate rimase sbalordito, e inaspettatamente mi rispose in modo sgarbato che non se la sentiva di rischiare, di fronte agli abitanti del suo vicinato, l'apparente omosessualità della situazione. Stop. Non mi sarei davvero aspettato una risposta così amara e così profondamente offensiva.
Forse è per questo che del collega Abate, apparentemente vicino e amico, la mia memoria non ha conservato nemmeno quel minimo di amicizia che può essere costituito dal ricordare il suo nome. Pur essendo molto ricco, nelle moltissime cene consumate insieme, cosa che indubbiamente doveva far piacere anche a lui, si limitava a un pagamento alla pari, magari aggiungendo quelle mille o duemila lire tanto perchè fosse evidente la sua superiorità nei miei confronti.
Inoltre ricordo che, del nostro rapporto familiare, andava parlando con altri amici come se si trattasse di una cosa strana, discutendo apertamente della figura del mio fratello maggiore, di cui troppo spesso gli parlavo sottolineando la maniera brusca con cui mi si era scrollato di dosso all'improvviso forse per far maturare finalmente la mia personalità.
Di tutti noi scapoloni che eravamo, Abate fu l'ultimo che rimase tale fino alla fine, per quel che io ne so: forse era quello che aveva più bisogno di maturare ancora.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
venerdì 30 novembre 2012
Colleferro:cenone per anziani e bambini
Domani sera, sabato 1 dicembre, alle ore 19.30, il Centro Sociale Anziani di Piazza Mazzini organizza la quarta edizione della tradizionale Cena di Beneficenza.
Il presidente del Comitato, Ludovico Doleatti, invita tutti alla partecipazione, non solo gli anziani, ma anche gli adulti e in particolare i bambini, perchè ci sia gran festa, con dolci, doni, colori e canti natalizi, una vera festa di amore, di solidarietà, di amicizia e di entusiasmo. Il ricavato del cenone andrà a favore delle realtà più svantaggiate dei quartieri di Colleferro.
Buon Natale e Buone Feste a tutta la città e al mondo intero, che ha tanto bisogno di pace e di armonia.
Il presidente del Comitato, Ludovico Doleatti, invita tutti alla partecipazione, non solo gli anziani, ma anche gli adulti e in particolare i bambini, perchè ci sia gran festa, con dolci, doni, colori e canti natalizi, una vera festa di amore, di solidarietà, di amicizia e di entusiasmo. Il ricavato del cenone andrà a favore delle realtà più svantaggiate dei quartieri di Colleferro.
Buon Natale e Buone Feste a tutta la città e al mondo intero, che ha tanto bisogno di pace e di armonia.
Floccari sogna il Napoli, la Lazio sogna Podolski
Movimenti forti anche per il mercato di gennaio, nel quale la Lazio può risolvere non pochi problemi specialmente nel campo delle uscite. Il più coinvolto è Sergio Floccari, che due o tre volte ha sfiorato l'opportunità di riprendersi una maglia con la Lazio, ma in effetti il modulo Petkovic, con Miro Klose unica punta, lascia quasi spazio zero a Floccari, ma anche a Zarate, a Kozak e a Rocchi. Tuti giocatori che a gennaio potrebbero anche andare via: semmai, alla Lazio resterebbe uno spiraglio solo per Antonio Rozzi, il goleador della Prmavera, che già l'anno scorso venne utilizzato un paio di volte da Reja in qualche finale di partita, esi distinse per la sua velocità e la sua generosità: quanto a fiuto del gol, non gli manca davvero.
Floccari è desiderato dal Napoli come vice Cavani, in un attacco a tre punte che di spazio ne ha tanto e tanto ne lascia a Pandev e al giovane Insigne, ma Floccari è uomo da dieci reti a campionato, e il suo rilancio potrebbe essere importante per la squadra di Mazzarri nel finale di stagione, quando i rinforzi e i ricambi non sono mai troppi.
Piuttosto la Lazio sta cercando una seconda punta con caratteristiche precise, tali da suggerire anche un cambiamento di modulo con una coppia offensiva. Il compagno ideale di Miro Klose è Lukas Podolski, di origine polacca anche lui, anche lui di nazionalità tedesca, e abituale compagno nell'attacco dei bianchi di Loew, oltretutto abbastanza quotato in fatto di gol. Podolski attualmente gioca nell'Arsenal, che lo ha pagato 12 milioni, una cifra che Lotito avrebbe potuto benissimo offrire al Colonia con qualche sacrificio. Podolski sta andando bene, ma senza straripare, per cui a insistere per il suo trasferimento a Roma a fianco di Klose la Lazio non sbaglierebbe e potrebbe anche riuscire. Podolski ha 27 anni ed ha segnato 119 gol nella sua carriera. E a Roma Podolski verrebbe proprio volentieri, vedendo lo stato di grazia del suo amicone Miro Klose.
Floccari è desiderato dal Napoli come vice Cavani, in un attacco a tre punte che di spazio ne ha tanto e tanto ne lascia a Pandev e al giovane Insigne, ma Floccari è uomo da dieci reti a campionato, e il suo rilancio potrebbe essere importante per la squadra di Mazzarri nel finale di stagione, quando i rinforzi e i ricambi non sono mai troppi.
Piuttosto la Lazio sta cercando una seconda punta con caratteristiche precise, tali da suggerire anche un cambiamento di modulo con una coppia offensiva. Il compagno ideale di Miro Klose è Lukas Podolski, di origine polacca anche lui, anche lui di nazionalità tedesca, e abituale compagno nell'attacco dei bianchi di Loew, oltretutto abbastanza quotato in fatto di gol. Podolski attualmente gioca nell'Arsenal, che lo ha pagato 12 milioni, una cifra che Lotito avrebbe potuto benissimo offrire al Colonia con qualche sacrificio. Podolski sta andando bene, ma senza straripare, per cui a insistere per il suo trasferimento a Roma a fianco di Klose la Lazio non sbaglierebbe e potrebbe anche riuscire. Podolski ha 27 anni ed ha segnato 119 gol nella sua carriera. E a Roma Podolski verrebbe proprio volentieri, vedendo lo stato di grazia del suo amicone Miro Klose.
giovedì 29 novembre 2012
Anni di scuola: 47. Abate, un amico napoletano
Un altro collega che mi fu molto vicino in un momento particolarmente difficile della mia vita fu senz'altro il napoletano-romano Abate. La cosa strana è che di lui non ricordo assolutamente il nome. Ricordo benissimo, invece, che nell'estate del 1970, quando mi ritrovai solissimo in casa per una specie di ciclone che aveva colpito la mia famiglia, lui mi fece molta compagnia.La maggior parte delle sere cenavamo insieme in qualche piccolo ristorante romano.
La mia solitudine era assoluta: abitavo da solo nel mio nuovo appartamento in Viale dei Romanisti, avevo rotto i rapporti con tutta la mia numerosa famiglia. Mio fratello maggiore, Vito, a 48 anni di età, dopo averci fatto da padre per 26 anni, aveva deciso all'improvviso di sposarsi scrollandosi di dosso tutti i fratelli che fino a quel momento avevano vissuto con lui, ma che ormai si erano sistemati quasi tutti sposandosi a loro volta.
Con Vito rimanevamo solo in tre: io, mia sorella Amalia e mia madre. Amalia, in quel momento, lavorava in Calabria come istitutrice di una picola bambina in una ricca famiglia, io avevo cominciato a insegnare da pochissimo, e mio fratello maggiore, che stava finalmente per sposarsi con Angela, una giovane donna barese conosciuta un anno prima, aveva deciso di portare con sé mia madre.
Io rimanevo solo nella mia nuova grande casa di Viale dei Romanisti, nella quale vivevo molto a disagio perché odiavo la sua assoluta solitudine.
Il collega Abate viveva a sua volta solo in un appartamento principesco - secondo la sua descrizione - al quartiere Prati, in realtà un palazzo nobiliare avuto in eredità. Abate, laureato in filosofia, insegnava italiano nella media di Bellegra, ma era in attesa di una nomina alle superiori per la sua amatissima filosofia, come avvenne negli anni seguenti.
La mia solitudine era assoluta: abitavo da solo nel mio nuovo appartamento in Viale dei Romanisti, avevo rotto i rapporti con tutta la mia numerosa famiglia. Mio fratello maggiore, Vito, a 48 anni di età, dopo averci fatto da padre per 26 anni, aveva deciso all'improvviso di sposarsi scrollandosi di dosso tutti i fratelli che fino a quel momento avevano vissuto con lui, ma che ormai si erano sistemati quasi tutti sposandosi a loro volta.
Con Vito rimanevamo solo in tre: io, mia sorella Amalia e mia madre. Amalia, in quel momento, lavorava in Calabria come istitutrice di una picola bambina in una ricca famiglia, io avevo cominciato a insegnare da pochissimo, e mio fratello maggiore, che stava finalmente per sposarsi con Angela, una giovane donna barese conosciuta un anno prima, aveva deciso di portare con sé mia madre.
Io rimanevo solo nella mia nuova grande casa di Viale dei Romanisti, nella quale vivevo molto a disagio perché odiavo la sua assoluta solitudine.
Il collega Abate viveva a sua volta solo in un appartamento principesco - secondo la sua descrizione - al quartiere Prati, in realtà un palazzo nobiliare avuto in eredità. Abate, laureato in filosofia, insegnava italiano nella media di Bellegra, ma era in attesa di una nomina alle superiori per la sua amatissima filosofia, come avvenne negli anni seguenti.
Cave-Colonna-Genazzano-Castelli: una scuola più moderna
Molte scuole del Lazio centrale, zona Castelli Romani e Prenestini, si stanno indirizzando verso un domani più moderno ed efficiente con progetti organizzati dalla Comunità Montana e dalla Regione Lazio.
Coinvolte in prima linea, secondo le dichiarazioni del presidente della Comunità Montana De Righi, le scuole elementari di Cave, Colonna, Gallicano, Genazzano, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca Priora e Rocca di Papa.
Se ne gioverà la macchina amministrativa, in coerenza col sistema nazionale. E' un sistema di rete integrato per le comunicazioni tra loro: videosorveglianza per la prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti e per la prevenzione del bullismo, potenziamento del collegamento all'interno dei locali, servizio SMS per le comunicazioni tra scuola e famiglia, eliminazione dei canoni internet ed altre importanti innovazioni.
Un passo decisivo verso un futuro migliore.
Coinvolte in prima linea, secondo le dichiarazioni del presidente della Comunità Montana De Righi, le scuole elementari di Cave, Colonna, Gallicano, Genazzano, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca Priora e Rocca di Papa.
Se ne gioverà la macchina amministrativa, in coerenza col sistema nazionale. E' un sistema di rete integrato per le comunicazioni tra loro: videosorveglianza per la prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti e per la prevenzione del bullismo, potenziamento del collegamento all'interno dei locali, servizio SMS per le comunicazioni tra scuola e famiglia, eliminazione dei canoni internet ed altre importanti innovazioni.
Un passo decisivo verso un futuro migliore.
Matuzalem Sculli Foggia Floccari Zarate: si parte - Merkel e Caio in arrivo
Formello è una stazione di compravendita molto animata, in vista di gennaio. La Lazio abbonda di merce pregiata e occhieggiata da una mezza dozzina di squadre, e dal canto suo ha anch'essa qualche motivo d'interesse per buona merce in arrivo.
Sul binario di partenza ci sono invece ben cinque giocatori di valore, che alla Lazio, ahimé, sono davvero sprecati ed è un delitto vederli mordere il freno. Stiamo parlando di Matuzalem, Sculli, Foggia, Floccari e Zarate, di cui appena gli ultimi due hanno qualche soldarello da spendere in biancoceleste, mentre altrove potrebbero fare gol e meraviglie salvando qualche situazione precaria.
Il Genopa è il cliente più affezionato di Formello, dove l'amicizia Lotito-Graziosi ha fatto registrare importanti movimenti negli ultimi cinque anni. Ai rossoblu preme soprattutto un grande esperto del centrocampo come Matuzalem, che però interessa anche al Palermo. In rossoblu tornerà invece sicuramente Sculli, che ha ormai finito di scontare la sua squalifica e in campo sa battersi con molta efficacia. Il Genoa potrà così liberare il giovanissimo Merkel, tedesco di origine cosacca (Kazakistan) che ha un futuro sicuro.La Lazio farebbe volentieri un pensierino su Borriello, attualmente in ripresa da un lungo infortunio, ma che da gennaio in poi potrebbe essere molto utile come seconda punta accanto a Klose, con cui si completa a meraviglia tenmicamente. Nel Genoa potrebbe essere sostitutito egregiamente da Floccari o anche da Kozak, che farebbe gol in quantità contribuendo alla tanto desiderata salvezzadel Grifone. Un pensierino su Floccari, comunque, lo sta facendo anche il Napoli. Quanto a Foggia, farebbe molto comodo al Pescara, che lo sta cercando da tempo.
Un centravanti di valore, giovane di età ma in pieno lancio, è il brasiliano del Botafogo Caio Canedo, che la Lazio sta cercando con insistenza e che potrebbe davvero arrivare a giugno, affiancando i vari Hernanes, Ederson e Dias nella ricca colonia brasiliana della Lazio.
Sul binario di partenza ci sono invece ben cinque giocatori di valore, che alla Lazio, ahimé, sono davvero sprecati ed è un delitto vederli mordere il freno. Stiamo parlando di Matuzalem, Sculli, Foggia, Floccari e Zarate, di cui appena gli ultimi due hanno qualche soldarello da spendere in biancoceleste, mentre altrove potrebbero fare gol e meraviglie salvando qualche situazione precaria.
Il Genopa è il cliente più affezionato di Formello, dove l'amicizia Lotito-Graziosi ha fatto registrare importanti movimenti negli ultimi cinque anni. Ai rossoblu preme soprattutto un grande esperto del centrocampo come Matuzalem, che però interessa anche al Palermo. In rossoblu tornerà invece sicuramente Sculli, che ha ormai finito di scontare la sua squalifica e in campo sa battersi con molta efficacia. Il Genoa potrà così liberare il giovanissimo Merkel, tedesco di origine cosacca (Kazakistan) che ha un futuro sicuro.La Lazio farebbe volentieri un pensierino su Borriello, attualmente in ripresa da un lungo infortunio, ma che da gennaio in poi potrebbe essere molto utile come seconda punta accanto a Klose, con cui si completa a meraviglia tenmicamente. Nel Genoa potrebbe essere sostitutito egregiamente da Floccari o anche da Kozak, che farebbe gol in quantità contribuendo alla tanto desiderata salvezzadel Grifone. Un pensierino su Floccari, comunque, lo sta facendo anche il Napoli. Quanto a Foggia, farebbe molto comodo al Pescara, che lo sta cercando da tempo.
Un centravanti di valore, giovane di età ma in pieno lancio, è il brasiliano del Botafogo Caio Canedo, che la Lazio sta cercando con insistenza e che potrebbe davvero arrivare a giugno, affiancando i vari Hernanes, Ederson e Dias nella ricca colonia brasiliana della Lazio.
mercoledì 28 novembre 2012
Giovane Holden: Ti racconto una favola
E' facile acquistare per i vostri bambini, come dono di Natale, "Ti racconto una favola" di Luigi Jadicicco. Si può trovare nelle principali librerie, o altrimenti via Internet, cliccando "Giovane Holden, Ti racconto una favola". Sono 91 favole, con ampia scelta, al prezzo di 12 euro. Sarà una piacevole sorpresa.
Anni di scuola: 46. Non è Francesca
Dopo l'anno di Bellegra, 1970, in cui "ci eravamo tanto amati", io e Buttaglieri in pratica non ci siamo più visti. Io rimasi ad abitare a Cave subito dopo il mio matrimonio, lui riuscì a dare l'anticipo per un piccolo appartamento al Lido di Ostia con i risparmi della sua prima annata di stipendio nella scuola.
In questo era veramente bravo, un autentico genovese, grandissimo risparmiatore. Si arrangiava nei modi più inverosimili. Ricordo che faceva una specie di corte, simbolica più che altro, alla collega Francesca insegnante di francese, vicepreside, una donna alta, vigorosa e molto piacevole di circa quarant'anni (Buttaglieri ne aveva venticinque...), e avendo io in quel priodo acquistato un disco di Lucio Battisti, appunto "Non è Francesca", che a me piaceva moltissimo, tanto fece e tanto disse che riuscì a strapparmelo e ad offrirlo pomposamente in regalo alla brava collega, anch'essa romana di residenza, in occasione del suo onomastico.
Ricordo che per un lungo periodo Buttaglieri militò in un sindacato autonomo, e scriveva anche articoli sulla rispettiva rivista, articoli di cui non ricordo il contenuto, ma di cui potete benissimo immaginare la sostanza: molto fumo e anche un pochino di arrosto.
Una volta Buttaglieri, durante una discesa in macchina da Bellegra, appena superato Olevano, vide in un prato una poltrona abbandonata, e la giudicò degna di essere utilizzata nel suo monolocale di Centocelle ancora privo di mobilia, salvo una branda e una sedia sgangherata. Eravamo sulla sua Cinquecento, e lui saltò giù tirando il freno a mano a metà: la vecchia utilitaria riprese lentamente la sua marcia, e per fortuna andò a fermarsi a ridosso della siepe adiacente al prato. Lui, impassibile, caricò su la poltrona ancora utile, e riprese la marcia fischiettando, incurante del pericolo che era riuscito a farmi correre.
In questo era veramente bravo, un autentico genovese, grandissimo risparmiatore. Si arrangiava nei modi più inverosimili. Ricordo che faceva una specie di corte, simbolica più che altro, alla collega Francesca insegnante di francese, vicepreside, una donna alta, vigorosa e molto piacevole di circa quarant'anni (Buttaglieri ne aveva venticinque...), e avendo io in quel priodo acquistato un disco di Lucio Battisti, appunto "Non è Francesca", che a me piaceva moltissimo, tanto fece e tanto disse che riuscì a strapparmelo e ad offrirlo pomposamente in regalo alla brava collega, anch'essa romana di residenza, in occasione del suo onomastico.
Ricordo che per un lungo periodo Buttaglieri militò in un sindacato autonomo, e scriveva anche articoli sulla rispettiva rivista, articoli di cui non ricordo il contenuto, ma di cui potete benissimo immaginare la sostanza: molto fumo e anche un pochino di arrosto.
Una volta Buttaglieri, durante una discesa in macchina da Bellegra, appena superato Olevano, vide in un prato una poltrona abbandonata, e la giudicò degna di essere utilizzata nel suo monolocale di Centocelle ancora privo di mobilia, salvo una branda e una sedia sgangherata. Eravamo sulla sua Cinquecento, e lui saltò giù tirando il freno a mano a metà: la vecchia utilitaria riprese lentamente la sua marcia, e per fortuna andò a fermarsi a ridosso della siepe adiacente al prato. Lui, impassibile, caricò su la poltrona ancora utile, e riprese la marcia fischiettando, incurante del pericolo che era riuscito a farmi correre.
Serrone: progetto giovani
Domani, giovedì 29 novembre, promotori il sindaco Maurizio Proietto e l'assessore alla cultura Natale Nucheli, sarà presentato a Serrone un importante progetto di aggregazione giovanile denominato Giona, una sigla giovane che si riallaccia al profeta Giona salvato dal naufragio nel ventre di una balena.
Questo nome intende dare sicurezza e protezione ai giovani, per fornirgli i necessari riferimenti e sostegni aggregativi in un momento così difficile per loro, che hanno bisogno di "incontrarsi, conoscersi, socializzare, realizzare iniziative, percorsi, laboratori, imprese a sostegno del protagonismo giovanile", come dichiara il programma del progetto.
Questo nome intende dare sicurezza e protezione ai giovani, per fornirgli i necessari riferimenti e sostegni aggregativi in un momento così difficile per loro, che hanno bisogno di "incontrarsi, conoscersi, socializzare, realizzare iniziative, percorsi, laboratori, imprese a sostegno del protagonismo giovanile", come dichiara il programma del progetto.
La Lazio fa un dispetto al Chelsea: niente vetrina per Lulic
Si sa che il Chelsea di Abramovich sta seguendo da un po' di tempo Senad Lulich, perché vuole fare un bel regalo al suo nuovo tecnico Rafa Benitez. Il sostituto di Di Matteo (ah, questi miliardari che si permettono di licenziare anche un allenatore che ti fa conquistare la Champions League: sa quante volte dovrà pentirsi del suo gesto inconsulto!) vuole rinforzare il suo centrocampo per gennaio, e in Europa non c'è in giro niente di meglio del nostro Lulic, un corridore formidabile e uno scompaginatore di difese, nonchè uomo dotato di un tiro eccezionale da lunga distanza.
Certo, la Lazio Lulic lo ha blindato fino al 30 giugno 2016, e quindi non ci sarebbe trippa per gatti: ma si sa come sono fatti questi miliardari, ti fanno un'offerta di quelle alla quale Lotito potrebbe non poter dire di no, sul tipo dei 30 milioni. Abramovic aveva mandato suoi emissari a Roma ieri per seguire Lulic in Lazio-Udinese, ma inaspettatamente Petkovic ha rinunciato al giocatore dandogli un turno di riposo e schierando il quartetto Gonzalez Ederson Candreva Mauri, presentando poi nella ripresa Hernanes al posto di Ederson ma Lulic no (salvo i cinque minuti finali), proprio per non far cadere in tentazione gli uomini di Abramovich. Un viaggio a vuoto, nella speranza di scoraggiare il Chelsea e indurlo a rivolgersi altrove, magari alla Roma per De Rossi.
Petkovic ha una stima infinita di Lulic che proprio lui ha lanciato in Svizzera, e non intende privarsene. Attualmente il ragazzo bosniaco è un po' fuori forma, e tuttavia nelle sue grandi riforse la Lazio fa affidamento alla lunga, quando ritroverà pienamente se stesso e sarà un elemento determinante per la grande rincorza biancoceleste iniziata già dal derby con la Roma. Lulic fa parte del futuro della Lazio, e Petkovic intende sottrarlo ai desideri di chi non ha limiti economici nei suoi programmi.
Certo, la Lazio Lulic lo ha blindato fino al 30 giugno 2016, e quindi non ci sarebbe trippa per gatti: ma si sa come sono fatti questi miliardari, ti fanno un'offerta di quelle alla quale Lotito potrebbe non poter dire di no, sul tipo dei 30 milioni. Abramovic aveva mandato suoi emissari a Roma ieri per seguire Lulic in Lazio-Udinese, ma inaspettatamente Petkovic ha rinunciato al giocatore dandogli un turno di riposo e schierando il quartetto Gonzalez Ederson Candreva Mauri, presentando poi nella ripresa Hernanes al posto di Ederson ma Lulic no (salvo i cinque minuti finali), proprio per non far cadere in tentazione gli uomini di Abramovich. Un viaggio a vuoto, nella speranza di scoraggiare il Chelsea e indurlo a rivolgersi altrove, magari alla Roma per De Rossi.
Petkovic ha una stima infinita di Lulic che proprio lui ha lanciato in Svizzera, e non intende privarsene. Attualmente il ragazzo bosniaco è un po' fuori forma, e tuttavia nelle sue grandi riforse la Lazio fa affidamento alla lunga, quando ritroverà pienamente se stesso e sarà un elemento determinante per la grande rincorza biancoceleste iniziata già dal derby con la Roma. Lulic fa parte del futuro della Lazio, e Petkovic intende sottrarlo ai desideri di chi non ha limiti economici nei suoi programmi.
martedì 27 novembre 2012
Grande Lazio sull'Udinese: 3-0 Gonzalez Klose Hernanes
Una magnifica Lazio contro un'Udinese lontanissima parente di quella che per due anni consecutivi ci ha impedito di entrare nella Champions League. Un 3-0 facile facile, che poteva anche essere una quaterna se Ledesma, sullo 0-0, non avesse sbagliato un calcio di rigore.
Subito dopo l'Udinese colpiva la traversa con Di Natale su calcio di punizione, ma è stata l'unica cosa di positivo che i friulani sono riusciti a combinare.
Trame di bel gioco fluivano limpide specialmente sulle due estreme, con Mauri e Candreva veramente imprendibili. Mauri ha avuto due trovate geniali, due assist preziosi per i gol di Gonzalez al 17' e di Miro Klose al 31'. La terza rete è stata un capolavoro su calcio di punizione di Hernanes, subentrato a Ederson all'inizio della ripresa. Poi la Laziosi è calmata, anche se Klose ha mancato almeno un altro gol. Spazio per Cana al posto di Ledesma e per Lulic in sostituzione di Gonzalez.
I laziali si sono tutt'altro che stancati: tutto facile e liscio. E domenica, se la squadra di Petkovic riuscirà a battere anche il Parma all'Olimpico, potrebbe avere una magnifica occasione per recuperare ancora su Inter, Fiorentina e Napoli, con la Juventus che accenna qualche momento di crisi e potrebbe non essere più lontanissima e irraggiungibile.
Terza partita consecutiva senza gol al passivo. Radu Ciani Cavanda e Biava sono diventati straordinariamente bravi e quasi imbattibili. Buone speranze per il futuro.
Subito dopo l'Udinese colpiva la traversa con Di Natale su calcio di punizione, ma è stata l'unica cosa di positivo che i friulani sono riusciti a combinare.
Trame di bel gioco fluivano limpide specialmente sulle due estreme, con Mauri e Candreva veramente imprendibili. Mauri ha avuto due trovate geniali, due assist preziosi per i gol di Gonzalez al 17' e di Miro Klose al 31'. La terza rete è stata un capolavoro su calcio di punizione di Hernanes, subentrato a Ederson all'inizio della ripresa. Poi la Laziosi è calmata, anche se Klose ha mancato almeno un altro gol. Spazio per Cana al posto di Ledesma e per Lulic in sostituzione di Gonzalez.
I laziali si sono tutt'altro che stancati: tutto facile e liscio. E domenica, se la squadra di Petkovic riuscirà a battere anche il Parma all'Olimpico, potrebbe avere una magnifica occasione per recuperare ancora su Inter, Fiorentina e Napoli, con la Juventus che accenna qualche momento di crisi e potrebbe non essere più lontanissima e irraggiungibile.
Terza partita consecutiva senza gol al passivo. Radu Ciani Cavanda e Biava sono diventati straordinariamente bravi e quasi imbattibili. Buone speranze per il futuro.
Anni di scuola: 45. Quel matto di Buttaglieri
Tra i colleghi più divertenti che ho avuto nella mia lunga carriera ricordo volentieri Alberto Buttaglieri. Era di origine genovose, con madre romana, una popolana dall'animo indomito che io mentalmente accostavo ad Anita Garibaldi.
Buttaglieri, brillante 110 e lode di laurea, più giovane di me di una decina d'anni, aveva affittato un monolocale a Centocelle, e andava in giro con una cinquecento scassatissima che fu preziosa anche per me nell'anno in cui insegnammo insieme a Bellegra. Era quasi mio vicino di casa a Roma quando io abitai per pochi mesi in Viale dei Romanisti, e tutte le mattine ci davamo appuntamento per condividere il nostro viaggio d'andata e poi quello di ritorno.
Buttaglieri aveva il cervello instancabile e soprattutto una gran lingua sciolta. Sapeva cogliere al volo le occasioni e sfruttarle abilmente. Mi raccontava di essersi inventato all'Università il nome e le teorie di critici inesistenti in occasione di certi esami, riuscendo sempre a strappare voti altissimi, e di essersi fatte assegnare delle conferenze in un istituto di monache facendo discorsi inventati lì per lì davanti a un pubblico di educande che ascoltavano estasiate i suoi sproloqui.
Di queste mirabolanti imprese ebbi alcune prove concrete in modo diretto. Durante un viaggio verso Bellegra, ricordo che parlammo di un argomento politico di cui io gli riferii la sostanza dopo averlo letto attentamente sull'"Espresso". Ebbene, lui, appena giunto al bar sotto scuola, nel centellinare un caffè bollente, ripeté pari pari il contenuto dell'articolo da me letto, attribuendone sia la lettura che le relative riflessioni a se stesso, senza che io ovviamente avessi il coraggio di chiarire ai colleghi la corretta realtà dei fatti. Come si fa a contraddire o a correggere un personaggio di questo tipo, "miles gloriosus" della pseudocultura?
Buttaglieri, brillante 110 e lode di laurea, più giovane di me di una decina d'anni, aveva affittato un monolocale a Centocelle, e andava in giro con una cinquecento scassatissima che fu preziosa anche per me nell'anno in cui insegnammo insieme a Bellegra. Era quasi mio vicino di casa a Roma quando io abitai per pochi mesi in Viale dei Romanisti, e tutte le mattine ci davamo appuntamento per condividere il nostro viaggio d'andata e poi quello di ritorno.
Buttaglieri aveva il cervello instancabile e soprattutto una gran lingua sciolta. Sapeva cogliere al volo le occasioni e sfruttarle abilmente. Mi raccontava di essersi inventato all'Università il nome e le teorie di critici inesistenti in occasione di certi esami, riuscendo sempre a strappare voti altissimi, e di essersi fatte assegnare delle conferenze in un istituto di monache facendo discorsi inventati lì per lì davanti a un pubblico di educande che ascoltavano estasiate i suoi sproloqui.
Di queste mirabolanti imprese ebbi alcune prove concrete in modo diretto. Durante un viaggio verso Bellegra, ricordo che parlammo di un argomento politico di cui io gli riferii la sostanza dopo averlo letto attentamente sull'"Espresso". Ebbene, lui, appena giunto al bar sotto scuola, nel centellinare un caffè bollente, ripeté pari pari il contenuto dell'articolo da me letto, attribuendone sia la lettura che le relative riflessioni a se stesso, senza che io ovviamente avessi il coraggio di chiarire ai colleghi la corretta realtà dei fatti. Come si fa a contraddire o a correggere un personaggio di questo tipo, "miles gloriosus" della pseudocultura?
Zagarolo: rispetto per le donne
Nella sala teatro di Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo, domenica scorsa 25 novembre si è celebrata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E' stato presentato un appello: "libertà, dignità
e rispetto: dipende solo da noi donne".
Di seguito, un piccolo rinfresco e uno spettacolo teatrale di Arianna D'Ambrini:"Volevo solo giocare".
Le donne chiedono solidarietà e soprattutto sensibilità da parte di tutti i cittadini contro il fenomeno della violenza che cresce di giorno in giorno, e di cui restano vittime in Italia 150 donne all'anno, spesso per mano dei loro stessi compagni.
e rispetto: dipende solo da noi donne".
Di seguito, un piccolo rinfresco e uno spettacolo teatrale di Arianna D'Ambrini:"Volevo solo giocare".
Le donne chiedono solidarietà e soprattutto sensibilità da parte di tutti i cittadini contro il fenomeno della violenza che cresce di giorno in giorno, e di cui restano vittime in Italia 150 donne all'anno, spesso per mano dei loro stessi compagni.
Radu, Ciani e Diakité: aria nuova per la difesa della Lazio
Il rientro di Stefan Radu ha dato nuova forza alla difesa della Lazio: tre partite disputate, appena un gol subito, e una sensazione di forza e di autorità. Segno che il ragazzo rumeno sta bene, è completamnete garito dopo un calvario di sette mesi, e la Lazio ha recuperato un difensore fortissimo a livello europeo.
Ma nel frattempo c'è stato anche il recupero di Ciani, che dopo alcune prove iniziali piene d'incertezze è riuscito finalmente a dimostrare il suo valore. A questi due, ora, va aggiunto il ritorno di Modibo Diakité, per ora solo in panchina ma finalmente disponibile per la Lazio, che così vedrà ancora più ringiovanita e rinforzata la sua vecchia difesa.
Un recupero di valore difensivo, con la possibilità di maggiore e più efficiente copertura, consentirà sicuramente alla Lazio di dare vigore al resto della squadra, a cominciare dall'avanzamento di Senad Lulic, che finora, sacrificato nel ruolo di terzino, non ha reso quanto è belle sue enormi possibilità anche in fase offensiva. Una media di quattro/cinque gol a stagione Lulic è in grado di offrirla, e potrebbero essere gol assai preziosi per una Lazio che produce molto gioco ma non è altrettanto efficiente in fatto di realizzazioni.
A questo proposito, stasera contro l'Udinese è da seguire, oltre alla prova di Klose, quella di Honorato Ederson, uomo che predilige l'azione offesiva più dello stesso Hernanes con il quale finirà spesso per alternarsi in questo campionato, mentre le nostre armi in prima fila si completano con l'azione sempre pericolosa di Candreva e Mauri. Cogliere i tre punti sull'Udinese sarà essenziale, visti i passi falsi di Juventus, Inter e Fiorentina nella zona alta della classifica.
Ma nel frattempo c'è stato anche il recupero di Ciani, che dopo alcune prove iniziali piene d'incertezze è riuscito finalmente a dimostrare il suo valore. A questi due, ora, va aggiunto il ritorno di Modibo Diakité, per ora solo in panchina ma finalmente disponibile per la Lazio, che così vedrà ancora più ringiovanita e rinforzata la sua vecchia difesa.
Un recupero di valore difensivo, con la possibilità di maggiore e più efficiente copertura, consentirà sicuramente alla Lazio di dare vigore al resto della squadra, a cominciare dall'avanzamento di Senad Lulic, che finora, sacrificato nel ruolo di terzino, non ha reso quanto è belle sue enormi possibilità anche in fase offensiva. Una media di quattro/cinque gol a stagione Lulic è in grado di offrirla, e potrebbero essere gol assai preziosi per una Lazio che produce molto gioco ma non è altrettanto efficiente in fatto di realizzazioni.
A questo proposito, stasera contro l'Udinese è da seguire, oltre alla prova di Klose, quella di Honorato Ederson, uomo che predilige l'azione offesiva più dello stesso Hernanes con il quale finirà spesso per alternarsi in questo campionato, mentre le nostre armi in prima fila si completano con l'azione sempre pericolosa di Candreva e Mauri. Cogliere i tre punti sull'Udinese sarà essenziale, visti i passi falsi di Juventus, Inter e Fiorentina nella zona alta della classifica.
lunedì 26 novembre 2012
Combattere ancora
Quando la terra appassisce
sotto un gelido vento
e l'aria sembra cristallo
che una voce lontana incrina,
rabbrividisce l'anima
sull'onda dei ricordi
e geme per le troppe
occasioni perdute.
Passioni come foglie cadute
che il fango imputridisce
e cancella per sempre.
La vita torna e ti assale
coi suoi problemi insoluti
che pur bisogna affrontare
anche se avresti voglia
di un no disperato e per sempre.
Ma vivere bisogna
e l'animo trova la forza
di combattere ancora.
Cave, 26 novembre 2012
Anni di scuola: 44. Quando si fumava sui pullman
Erano i miei primissimi anni d'insegnamento, vissuti con grande spirito pionieristico: ero giovane, anche se non proprio di primo pelo, e in fondo mi piaceva molto viaggiare, ammirando dal finestrino i bei panorami dei monti Ernici e della Valle del Sacco.
Pensate: in quegli anni Sessanta sui pullman era consentito perfino fumare, e ne ho un ricordo ben preciso, non solo per il fumo fastidioso e irritante, ma anche perché una volta una porzione di cicca mi cadde sui pantaloni nuovissimi che indossavo, e riuscì a bruciare il tessuto creando un piccolo ma evidente buco. Ero ancora scapolo, e chiesi cortesemente a una mia sorella sposata da pochi mesi che provvedesse a far riparare i pantaloni da qualche ricamatrice.
Quale non fu la mia sorpesa nell'accorgermi che il piccolo disturbo era stato accolto con un certo fastidio, tale da convincermi a rimediare personalmente a incombenze di questo tipo, e magari a considerare definitivamente perduto un piccolo bene quale può essere un paio di pantaloni nuovi.
I tempi si sono molto evoluti, in questo senso: c'è molta più tendenza al consumismo e meno arcigno senso del risparmio. I pullman, inoltre, sono diventati regionali, molto più comodi e moderni, e soprattutto non si fuma più, anche se in compenso sono divenuti dominio assoluto degli extracomunitari e delle loro spiccate simpatie per gli odori forti come quelli dell'aglio e degli alcoolici. Ma ormai quasi tutti preferiamo viaggiare con le auto private, pur sapendo che un viaggio ci costa molto di più da un punto di vista economico, ma è dieci volte più piacevole e comodo.
Anche il pendolarismo, infatti, in questi ultimi decenni si è trasformato con travolgente rapidità.
Pensate: in quegli anni Sessanta sui pullman era consentito perfino fumare, e ne ho un ricordo ben preciso, non solo per il fumo fastidioso e irritante, ma anche perché una volta una porzione di cicca mi cadde sui pantaloni nuovissimi che indossavo, e riuscì a bruciare il tessuto creando un piccolo ma evidente buco. Ero ancora scapolo, e chiesi cortesemente a una mia sorella sposata da pochi mesi che provvedesse a far riparare i pantaloni da qualche ricamatrice.
Quale non fu la mia sorpesa nell'accorgermi che il piccolo disturbo era stato accolto con un certo fastidio, tale da convincermi a rimediare personalmente a incombenze di questo tipo, e magari a considerare definitivamente perduto un piccolo bene quale può essere un paio di pantaloni nuovi.
I tempi si sono molto evoluti, in questo senso: c'è molta più tendenza al consumismo e meno arcigno senso del risparmio. I pullman, inoltre, sono diventati regionali, molto più comodi e moderni, e soprattutto non si fuma più, anche se in compenso sono divenuti dominio assoluto degli extracomunitari e delle loro spiccate simpatie per gli odori forti come quelli dell'aglio e degli alcoolici. Ma ormai quasi tutti preferiamo viaggiare con le auto private, pur sapendo che un viaggio ci costa molto di più da un punto di vista economico, ma è dieci volte più piacevole e comodo.
Anche il pendolarismo, infatti, in questi ultimi decenni si è trasformato con travolgente rapidità.
Palestrina: una serata per Aurora
L'associazione culturale Antica Collina Praeneste organizza per il quinto anno consecutivo un evento benefico, sul palco del Teatro Principe di Palestrina, il prossimo 30 gennaio alle ore 17.
L'incasso sarà devoluto a favore della piccola Aurora, una bambina di 8 mesi di Roiate, afflitta da una grave e rara malattia genetica, il morbo di Caravan, che necessita di cure che solo l'Università di New Jersey negli Stati Uniti è in grado di offrire in fase sperimentale.
Aurora e la sua famiglia la prossima estate dovranno recarsi in America, e l'iniziativa benefica di tanti giovani artisti di Palestrina aiuterà Aurora a curarsi per migliorare la sua qualità di vita.
La serata sarà uno spettacolo ad altissimo livello, assicurato da eccellenti artisti come Barby di RDS, testimone dell'associazione, Maurizio Mattioli, Dario Bandiera, Sergio Giuffrida, Frank Head, Sofia, Nicola Aliotta, Billy Band, Stefano Fiori, Alessandro Di Carlo, Massimo Di Cataldo, Gianfranco Phino, Marko Tava ed altri protagonisti di valore. La piccola Aurora avrà dunque tantissimi amici che l'aiuteranno.
L'incasso sarà devoluto a favore della piccola Aurora, una bambina di 8 mesi di Roiate, afflitta da una grave e rara malattia genetica, il morbo di Caravan, che necessita di cure che solo l'Università di New Jersey negli Stati Uniti è in grado di offrire in fase sperimentale.
Aurora e la sua famiglia la prossima estate dovranno recarsi in America, e l'iniziativa benefica di tanti giovani artisti di Palestrina aiuterà Aurora a curarsi per migliorare la sua qualità di vita.
La serata sarà uno spettacolo ad altissimo livello, assicurato da eccellenti artisti come Barby di RDS, testimone dell'associazione, Maurizio Mattioli, Dario Bandiera, Sergio Giuffrida, Frank Head, Sofia, Nicola Aliotta, Billy Band, Stefano Fiori, Alessandro Di Carlo, Massimo Di Cataldo, Gianfranco Phino, Marko Tava ed altri protagonisti di valore. La piccola Aurora avrà dunque tantissimi amici che l'aiuteranno.
Il Genoa ci può dare...Borriello!
Noi abbiamo tanto da offrire, al Genoa, per il mercato di riparazione di gennaio: Matuzalem, Foggia, Sculli, Floccari, Zarate, Kozak. Ma il Genoa di Preziosi che cosa ha da offrire, a noi? Ben poco. Abbiamo fatto il nome di Merkel, ma è un giovane centrocampista che i rossoblu non sono disposti a cedere, e anche a noi serve relativamente, dato che di centrocampisti abbondiamo.Tra i rincalzi c'è un Onazi che non vale meno di Merkel.
A noi, invece, servirebbe tanto una punta che fa tanti gol, e questa punta il Genoa ce l'ha: Borriello. Nella disgraziata partita di andata un suo contropiede ci trafisse all'Olimpico. Ma Borriello è infortunato, si sta riprendendo appena adesso, e poi ha trent'anni, e De Canio ha dichiarato esplicitamente di contare su di lui per una rincorsa verso la salvezza.
Tuttavia, un Kozak o un Floccari al Genoa andrebbero benissimo e a noi un Borriello restaurato farebbe estremamente comodo, date le sue caratteristiche tecniche. Solo che non sarebbe una soluzione definitiva, e fra un paio d'anni bisognerebbe tornare daccapo sul problema. Ci servirebbe una punta giovane e valida sul mercato internazionale, e torniamo a fare i nomi di Podolski e di Huntelaar come compagni ideali per Miro Klose.
Con un buon ruolino di marcia nell'Europa League e in campionato, la Lazio può conquistare un bottino anche economico sufficiente a pagarsi una punta eccellente, che è solo quel che ci manca per diventare grandi. Lotito, anche grazie ai suoi scambi con Preziosi, potrebbe arrivare a fare questo sacrificio economico anticipando i soldi per l'acquisto di un secondo grande attaccante che ci serve come il pane.
A noi, invece, servirebbe tanto una punta che fa tanti gol, e questa punta il Genoa ce l'ha: Borriello. Nella disgraziata partita di andata un suo contropiede ci trafisse all'Olimpico. Ma Borriello è infortunato, si sta riprendendo appena adesso, e poi ha trent'anni, e De Canio ha dichiarato esplicitamente di contare su di lui per una rincorsa verso la salvezza.
Tuttavia, un Kozak o un Floccari al Genoa andrebbero benissimo e a noi un Borriello restaurato farebbe estremamente comodo, date le sue caratteristiche tecniche. Solo che non sarebbe una soluzione definitiva, e fra un paio d'anni bisognerebbe tornare daccapo sul problema. Ci servirebbe una punta giovane e valida sul mercato internazionale, e torniamo a fare i nomi di Podolski e di Huntelaar come compagni ideali per Miro Klose.
Con un buon ruolino di marcia nell'Europa League e in campionato, la Lazio può conquistare un bottino anche economico sufficiente a pagarsi una punta eccellente, che è solo quel che ci manca per diventare grandi. Lotito, anche grazie ai suoi scambi con Preziosi, potrebbe arrivare a fare questo sacrificio economico anticipando i soldi per l'acquisto di un secondo grande attaccante che ci serve come il pane.
domenica 25 novembre 2012
Come acquistare "Ti racconto una favola" di Luigi Jadicicco
Il primo dei nostri tre libri in uscita per le feste natalizie è già in vendita. Si tratta di "Ti racconto una favola", edito in questi giorni dal Giovane Holden Edizioni. Per saperne di più basta cliccare su Google "giovane holden shop -Acquista Ti racconto una favola": comparirà la foto di copertina, un' eccellente presentazione, una foto e una breve biografia dell'autore. Il libro si compone di 9 per 9 = 81 favole con due animali per protagonisti. Il prezzo è di 12 euro: un bel dono natalizio per bambini, ragazzi e famiglie.
Valmontone: che Natale, a Magicland!
Luci e feste a Magicland di Valmontone, da sabato 15 dicembre a domenica 6 gennaio 2013.
Il Parco Giochi di Roma si sta preparando a un Magico Natale, con soffici fiocchi di neve, mercatini natalizi, musicisti di strada e cori gospel.
Il prezzo è contenuto: 28 euro per l'intero giorno, mentre i bambini fino a dieci anni entrano gratis. Tutte aperte le 36 attrazioni, gran parte al coperto. Spettacoli di tutti i tipi, compreso un Christmas Show al Gran Teatro e una Magic Festa a Capodanno. Spettacoli di danza in piazza per tutti. Un biglietto specialissimo: 45 euro per due giornate al Parco più hotel!
Il Parco Giochi di Roma si sta preparando a un Magico Natale, con soffici fiocchi di neve, mercatini natalizi, musicisti di strada e cori gospel.
Il prezzo è contenuto: 28 euro per l'intero giorno, mentre i bambini fino a dieci anni entrano gratis. Tutte aperte le 36 attrazioni, gran parte al coperto. Spettacoli di tutti i tipi, compreso un Christmas Show al Gran Teatro e una Magic Festa a Capodanno. Spettacoli di danza in piazza per tutti. Un biglietto specialissimo: 45 euro per due giornate al Parco più hotel!
Anni di scuola: 43. Il pendolarismo
Un problema, piccolo o grande, che si abbina spesso e volentieri all'insegnamento è senz'altro il pendolarismo.
A meno che non si decida di risiedere sul posto, tagliando la testa al toro come io feci nei miei primissimi anni scegliendo di vivere in un piccolo paese come Trevi nel Lazio, questo problema si presenterà inevitabilmente, e inciderà sul tempo disponibile ed anche sul costo della vita. Nei casi peggiori, il pendolarismo può rubarti dalle due alle quattro ore della tua giornata, obbligandoti a sveglie antelucane, a lunghi spostamenti in auto o pullman, ad attese forzate, a rischi di vario tipo.
C'è un pendolarismo pesante, come quello da Trevi nel Lazio a Roma e viceversa: chilometri circa cento, ore di percorso circa due, cifre da ripetere due volte al giorno, incidenza sui costi abbastanza notevole, non meno del dieci per cento dei tuoi guadagni, e una dispersione assai più pesante del tuo tempo disponibile per lo studio, la correzione dei compiti e la conduzione della vita familiare.
C'è un pendolarismo più leggero, come da Cave a Palestrina e viceversa, chilometri circa dieci, tempo di percorso mezz'ora, ovviamente da ripetere due volte, con costi leggeri sia dal punto di vista del tempo che del denaro: un pendolarismo più fastidioso che altro, ad esempio quando sono in programma riunioni pomeridiane, che possono anche comportare un pasto fuori casa e dunque spese supplementari, anche se spesso consumare i pasti con i colleghi risulta piacevole e distensivo.
Io ricordo sempre, qunado viaggiai per qualche tempo da Alatri a Roma, lunghe maratone di due ore sugli scomodissimi e maltenuti pullman marroncini della Zeppieri che facevano capolinea a Castro Pretorio.
A meno che non si decida di risiedere sul posto, tagliando la testa al toro come io feci nei miei primissimi anni scegliendo di vivere in un piccolo paese come Trevi nel Lazio, questo problema si presenterà inevitabilmente, e inciderà sul tempo disponibile ed anche sul costo della vita. Nei casi peggiori, il pendolarismo può rubarti dalle due alle quattro ore della tua giornata, obbligandoti a sveglie antelucane, a lunghi spostamenti in auto o pullman, ad attese forzate, a rischi di vario tipo.
C'è un pendolarismo pesante, come quello da Trevi nel Lazio a Roma e viceversa: chilometri circa cento, ore di percorso circa due, cifre da ripetere due volte al giorno, incidenza sui costi abbastanza notevole, non meno del dieci per cento dei tuoi guadagni, e una dispersione assai più pesante del tuo tempo disponibile per lo studio, la correzione dei compiti e la conduzione della vita familiare.
C'è un pendolarismo più leggero, come da Cave a Palestrina e viceversa, chilometri circa dieci, tempo di percorso mezz'ora, ovviamente da ripetere due volte, con costi leggeri sia dal punto di vista del tempo che del denaro: un pendolarismo più fastidioso che altro, ad esempio quando sono in programma riunioni pomeridiane, che possono anche comportare un pasto fuori casa e dunque spese supplementari, anche se spesso consumare i pasti con i colleghi risulta piacevole e distensivo.
Io ricordo sempre, qunado viaggiai per qualche tempo da Alatri a Roma, lunghe maratone di due ore sugli scomodissimi e maltenuti pullman marroncini della Zeppieri che facevano capolinea a Castro Pretorio.
Lazio: con Radu, difesa a prova di bomba. Ora serve un Podolski
Dov'è più la Lazio colabrodo, capace di subire 11 gol in cinque sole partite, dal 3-2 col Milan all'altro 3-2 del derby, con in mezzo i due di Firenze e i 4 di Catania?
E' rientrato Stefan Radu, e abbiamo pareggiato 0-0 sul terreno della Juventus e impattato per 0-0 anche col Tottenham. Radu, finalmente rimesso a nuovo nel fisico, ha chiuso la falla sulla sinistra della difesa, e come secondo effetto ha irrobustito il centrocampo consentendo di rispedire Lulic in avanti.
Bentornato, dunque, il fortissimo Radu, sebbene l'irrobustimento difensivo, innegabile, abbia avuto come contropeso un indebolimento dell'attacco, a secco di gol dal giorno del derby.
La Lazio va indubbiamente potenziata in avanti: a turno, Zarate, Floccari, Kozak e Rocchi hanno dimostrato di non corrispondere a una soluzione accettabile del problema, che sarebbe stata quella di affiancare il grande cannnoniere turco Yilmaz all'immneso ma solitario Klose, il quale oltretutto non può essere eterno né al riparo da pause e piccoli infortuni.
Vogliamo, per gennaio, uno sforzo intelligente di Lotito per dare alla Lazio un vero respiro europeo con una seconda grande punta: un tipo alla Huntelaar o alla Podolski, tanto per intenderci. Verrà a costare una decina di milioni o anche quindici, ma ci consentirebbe di arrivare molto in alto verso la possibile conquista dell'Europa League, e se vale la proposta di aprire le porte della Champions almeno alle quattro semifinaliste dell'Europa League, quei soldi verrebbero recuperati di colpo con l'ingresso nello scenario europeo maggiore, mentre in campionato faremmo finalmente quel salto di qualità che per pochissimo ci è mancato negli ultimi due anni.
E' rientrato Stefan Radu, e abbiamo pareggiato 0-0 sul terreno della Juventus e impattato per 0-0 anche col Tottenham. Radu, finalmente rimesso a nuovo nel fisico, ha chiuso la falla sulla sinistra della difesa, e come secondo effetto ha irrobustito il centrocampo consentendo di rispedire Lulic in avanti.
Bentornato, dunque, il fortissimo Radu, sebbene l'irrobustimento difensivo, innegabile, abbia avuto come contropeso un indebolimento dell'attacco, a secco di gol dal giorno del derby.
La Lazio va indubbiamente potenziata in avanti: a turno, Zarate, Floccari, Kozak e Rocchi hanno dimostrato di non corrispondere a una soluzione accettabile del problema, che sarebbe stata quella di affiancare il grande cannnoniere turco Yilmaz all'immneso ma solitario Klose, il quale oltretutto non può essere eterno né al riparo da pause e piccoli infortuni.
Vogliamo, per gennaio, uno sforzo intelligente di Lotito per dare alla Lazio un vero respiro europeo con una seconda grande punta: un tipo alla Huntelaar o alla Podolski, tanto per intenderci. Verrà a costare una decina di milioni o anche quindici, ma ci consentirebbe di arrivare molto in alto verso la possibile conquista dell'Europa League, e se vale la proposta di aprire le porte della Champions almeno alle quattro semifinaliste dell'Europa League, quei soldi verrebbero recuperati di colpo con l'ingresso nello scenario europeo maggiore, mentre in campionato faremmo finalmente quel salto di qualità che per pochissimo ci è mancato negli ultimi due anni.
Gran rientro di Rozzi: Lazio-Vicenza primavera 4-0
E' finalmente rientrato Antonio Rozzi, il centravanti fenomeno della Primavera laziale, che è tornata a vincere spavaldamente contro il Vicenza per 4-0. Rozzi è stato autore di due assist e del quarto gol con una tremenda bordata. Le altre reti sono state di Falasca, Tira e Crecco.
Così la Lazio primavera torna a scalare posizioni verso l'alto, anche se il primato appare ancora nelle mani del Napoli: comunque le finaliste sono due per girone, e quindi le speranze laziali di riaffacciarsi alle finali nazionali restano molto forti.
Così la Lazio primavera torna a scalare posizioni verso l'alto, anche se il primato appare ancora nelle mani del Napoli: comunque le finaliste sono due per girone, e quindi le speranze laziali di riaffacciarsi alle finali nazionali restano molto forti.
sabato 24 novembre 2012
Anni di scuola: 42. La marachella di padre Renzo
Visitammo anche una scuola alberghiera di Salò, dove consumammo un altro eccellente pranzo organizzato dagli studenti dell'ultimo anno.Un altro punto d'interesse era Sirmione, col suo castello medioevale e la villa di Catullo; una giornata indimenticabile la trascorremmo sul battello che attraversa tutto il lago fermandosi ad ognuna delle tante cittadine della riviera e arrivando fino a Riva del Garda, tipica città che conserva in gran parte la sua vecchia anima asburgica.Visitammo anche Brescia e Desenzano. Una gita molto interessante, e con i costi ridotti quasi a nulla.
Un giorno, però, avendo programmato di visitare una famosa fabbrica di caramelle, trovammo l'impianto chiuso perchè era una festa locale, e dovendo giustificare la giornata al nostro severissimno preside Antonino Petrolino, che cosa ti combinò lo spericolato padre Renzo? Fece schierare tutta la classe davanti all'ingresso della fabbrica, proprio sotto l'insegna, e scattò una serie di fotografie per dimostrare...che avevamo fatto il nostro dovere. Poi, per una ulteriore conferma, acquistò un bel bustone di caramelle della famosa ditta, e al ritorno a Palestrina lo consegnò a Petrolino mostrandogli le fotografie sviluppate. Padre Renzo chiese la complicità mia e di Sentinelli, e ci implorava di non lasciarci sfuggire la verità.
Il bello è che, nella indispendabile relazione sulla gita, affidata a me in quanto insegnante di lettere, dovetti solennizzare la bugia, arricchendola di particolari inventati di sana pianta.
Una marachella di cui io e padre Renzo ci siamo poi dovuti vergognare a lungo, ma sempre rispettando il silenzio.
Begli insegnanti, direte. Capaci d'insegnare agli alunni come si dicono e si organizzano le bugie.
Un giorno, però, avendo programmato di visitare una famosa fabbrica di caramelle, trovammo l'impianto chiuso perchè era una festa locale, e dovendo giustificare la giornata al nostro severissimno preside Antonino Petrolino, che cosa ti combinò lo spericolato padre Renzo? Fece schierare tutta la classe davanti all'ingresso della fabbrica, proprio sotto l'insegna, e scattò una serie di fotografie per dimostrare...che avevamo fatto il nostro dovere. Poi, per una ulteriore conferma, acquistò un bel bustone di caramelle della famosa ditta, e al ritorno a Palestrina lo consegnò a Petrolino mostrandogli le fotografie sviluppate. Padre Renzo chiese la complicità mia e di Sentinelli, e ci implorava di non lasciarci sfuggire la verità.
Il bello è che, nella indispendabile relazione sulla gita, affidata a me in quanto insegnante di lettere, dovetti solennizzare la bugia, arricchendola di particolari inventati di sana pianta.
Una marachella di cui io e padre Renzo ci siamo poi dovuti vergognare a lungo, ma sempre rispettando il silenzio.
Begli insegnanti, direte. Capaci d'insegnare agli alunni come si dicono e si organizzano le bugie.
Artena: far rinascere il borgo
Progetto Artena: per la rinascita dei borghi italiani.
Programmi di taglio alto, ad Artena, sotto la spinta della Società Internazionale di Biourbanistica.
Pieno sostegno del sindaco Mario Petrichella e dell'intera amministrazione, interessata al miglioramento della qualità della vita dei singoli abitanti e dell'intero territorio.
Interesse delle aziende turistiche locali, istituzione di un microbirrificio artigianale, impegnate una società di produzione cinematografica, una radio web locale, una rete culturale giovanile, blog e incontri pubblici con varie personalità, studi di una fattoria didattica, di un recupero di accessibilità urbana aperta alle sedie a rotelle e alle biciclette.
Interventi impegnativi dei dirigenti di International Society of Biourbanistic, Greenaccord, Pelée Film e altre organizzazioni. Si è respirata aria nuova, in questi giorni, ad Artena.
Programmi di taglio alto, ad Artena, sotto la spinta della Società Internazionale di Biourbanistica.
Pieno sostegno del sindaco Mario Petrichella e dell'intera amministrazione, interessata al miglioramento della qualità della vita dei singoli abitanti e dell'intero territorio.
Interesse delle aziende turistiche locali, istituzione di un microbirrificio artigianale, impegnate una società di produzione cinematografica, una radio web locale, una rete culturale giovanile, blog e incontri pubblici con varie personalità, studi di una fattoria didattica, di un recupero di accessibilità urbana aperta alle sedie a rotelle e alle biciclette.
Interventi impegnativi dei dirigenti di International Society of Biourbanistic, Greenaccord, Pelée Film e altre organizzazioni. Si è respirata aria nuova, in questi giorni, ad Artena.
La Lazio non c'entra niente con l'aggressione a Campo dei Fiori
Premettiamo che i fischi e gli striscioni dell'Olimpico sono uno schiaffo al buon senso e al buon vivere di un popolo civile: che c'entrano gli ebrei o gli arabi con il calcio e con la Lazio? Fuori dagli stadi chi nutre nell'anima dei sentimenti che con lo sport non c'entrano nulla. Per colpa di pochi esagitati e squallidi infiltrati nelle file degli spettatori la Lazio si è fatta una brutta nomea e sta pagando colpe non sue, come già sul terreno del Tottenham.
Ma che c'entra il tifo laziale con la squallida e riprovevoce aggressione di qualche dozzina d'infiltrati? Qualcuno ha dichiarato il suo tifo per la Roma, per altri si teme che si trattasse di tifosi inglesi di squadre contrapposte al Tottenham, le cui origini e simpatie ebraiche vanno rispettate come tutte le idee di questo mondo finchè si mantengoo sul piano della correttezza e della buona educazione, con tanto di rispetto per le idee e per le origini altrui.
Ma che ora, in ambienti filoebraici, si tenda a vedere nella Lazio un covo di gente rabbiosa e bastarda, e si arrivi ad invocare l'espulsione della Lazio dall'Europa League, proprio non sembra giusto. C'è qualcosa che non è chiaro e non funziona. C'è qualcosa di preparato e di torbido che non regge alla logica sportiva. Che si apra un'inchiesta e si risalga alla vera radice di quella aggressione. Vedrete che non ha nulla a che vedere con l'anima di una società polisportiva come la Lazio, che cerca distensione e amicizia con tutti e non ha niente a che vedere con la brutta politica razziale. Si tratta al più di qualche frangia che va isolata e identificata, e fatta oggetto di Daspo. Ma siamo sicuri che questi gruppetti a Campo dei Fiori non c'erano.
Ma che c'entra il tifo laziale con la squallida e riprovevoce aggressione di qualche dozzina d'infiltrati? Qualcuno ha dichiarato il suo tifo per la Roma, per altri si teme che si trattasse di tifosi inglesi di squadre contrapposte al Tottenham, le cui origini e simpatie ebraiche vanno rispettate come tutte le idee di questo mondo finchè si mantengoo sul piano della correttezza e della buona educazione, con tanto di rispetto per le idee e per le origini altrui.
Ma che ora, in ambienti filoebraici, si tenda a vedere nella Lazio un covo di gente rabbiosa e bastarda, e si arrivi ad invocare l'espulsione della Lazio dall'Europa League, proprio non sembra giusto. C'è qualcosa che non è chiaro e non funziona. C'è qualcosa di preparato e di torbido che non regge alla logica sportiva. Che si apra un'inchiesta e si risalga alla vera radice di quella aggressione. Vedrete che non ha nulla a che vedere con l'anima di una società polisportiva come la Lazio, che cerca distensione e amicizia con tutti e non ha niente a che vedere con la brutta politica razziale. Si tratta al più di qualche frangia che va isolata e identificata, e fatta oggetto di Daspo. Ma siamo sicuri che questi gruppetti a Campo dei Fiori non c'erano.
venerdì 23 novembre 2012
Anni di scuola: 41. Padre Renzo e la villa a Salò
Al "Luzzatti" di Palestrina, istituto tecnico per ragionieri e geometri, c'era un insegnante di religione , padre Renzo Meuti, un giovane frate trinitario molto amato dagli alunni. Piacevole sia d'aspetto che di carattere, era amico di tutti, anche dei presidi e degli insegnanti. Era dotato di grande dinamismo, e ogni tanto organizzava qualcosa di simpatico.
I padri trinitari, di orgine spagnola, avevano una grande villa sul lago di Garda, e precisamente sulle colline di Salò, una vecchia villa maestosa ma purtroppo malandata, custodita soltanto da un giovane frate radioamatore, che trascorreva molte ore davanti alla trasmittente per vincere la sua grande solitudine.
Padre Renzo, approfittando della disponibilità di quella villa, per ben tre anni di seguito organizzò la gita scolastica annuale della V B, la sezione dove insegnava, e nella quale si trovava a meraviglia con me e con Guido Sentinelli, simpatico professore di matematica. Andavamo tutti e tre a questa gita che durava una settimana intera: ciascuno dei venticinque ragazzi portava delle cibarie, e padre Renzo organizzava dei pasti abbastanza appetitosi nella grande cucina della villa, ancora in efficienza, aiutato dalle studentesse e dagli studenti. Le stanze che ci ospitavano erano un po' malridotte, ma ancora abitabili.
La villa era inerpicata a mezza costa sul lago, e dovevamo fare lunghissime camminate, ma padre Renzo e Sentinelli erano dei grandi camminatori e amanti della montagna, e io dovevo faticare abbastanza per tenere dietro al loro agile passo. Per gli studenti era un divertimento impagabile.
Siccome bisognava dare un contenuto culturale alla gita, dovevamo organizzare degli itinerari comprendenti anche delle visite in qualche fabbrica. Guido Sentinelli aveva un parente che gestiva una fabbrica di elettrodomestici, e ci accolse facendoci visitare gli impianti e invitando tutta la comitiva a un magnifico pranzo.
I padri trinitari, di orgine spagnola, avevano una grande villa sul lago di Garda, e precisamente sulle colline di Salò, una vecchia villa maestosa ma purtroppo malandata, custodita soltanto da un giovane frate radioamatore, che trascorreva molte ore davanti alla trasmittente per vincere la sua grande solitudine.
Padre Renzo, approfittando della disponibilità di quella villa, per ben tre anni di seguito organizzò la gita scolastica annuale della V B, la sezione dove insegnava, e nella quale si trovava a meraviglia con me e con Guido Sentinelli, simpatico professore di matematica. Andavamo tutti e tre a questa gita che durava una settimana intera: ciascuno dei venticinque ragazzi portava delle cibarie, e padre Renzo organizzava dei pasti abbastanza appetitosi nella grande cucina della villa, ancora in efficienza, aiutato dalle studentesse e dagli studenti. Le stanze che ci ospitavano erano un po' malridotte, ma ancora abitabili.
La villa era inerpicata a mezza costa sul lago, e dovevamo fare lunghissime camminate, ma padre Renzo e Sentinelli erano dei grandi camminatori e amanti della montagna, e io dovevo faticare abbastanza per tenere dietro al loro agile passo. Per gli studenti era un divertimento impagabile.
Siccome bisognava dare un contenuto culturale alla gita, dovevamo organizzare degli itinerari comprendenti anche delle visite in qualche fabbrica. Guido Sentinelli aveva un parente che gestiva una fabbrica di elettrodomestici, e ci accolse facendoci visitare gli impianti e invitando tutta la comitiva a un magnifico pranzo.
Frosinone -Ferentino: sommelier dell'olio
L'Associazione Italiana Sommelier di Frosinone organizza un corso di preparazione per diventare sommelier dell'olio. L'inizio del corso è previsto per venerdì 27 novembre alle Terme Pompeo di Ferentino.
Il corso nasce dall'esigenza di riconoscere la grande qualità dell'olio extravergine di oliva italiano, e ciociaro in particolare. Sono coinvolti produttori, gourmet, ristoratori, enotecnici, addetti al turismo e sommelier.
Rivolgersi a www.aisfrosinone.it entro oggi 23 novembre.
Il corso nasce dall'esigenza di riconoscere la grande qualità dell'olio extravergine di oliva italiano, e ciociaro in particolare. Sono coinvolti produttori, gourmet, ristoratori, enotecnici, addetti al turismo e sommelier.
Rivolgersi a www.aisfrosinone.it entro oggi 23 novembre.
Gazza farà Natale con noi, "i migliori del mondo"
No, Gazza non ci ha dimenticato! Ha voluto fare un intero giro di campo assieme a Lotito, l'ha anche baciato, e , credetemi, ci vuole un bel coraggio! Però Gazza si è ritrovato in pieno con il mondo biancoceleste, e senza esitazioni ha definito i tifosi della Lazio "i migliori del mondo".
"Credevo che avrei pianto, mettendo piede in albergo, e invece il mio cuore era invaso dalla gioia per l'incredibile affetto che la gente laziale mi ha dimostrato. Tutte le domeniche seguo la Lazio in TV e cerco sempre lo striscione a me dedicato: è incredibile, sono sempre con voi non solo simbolicamente, e sono già passati 17 anni!"
Gazza ha ripercorso tutta la sua carriera da laziale, ricordando il lungo infortunio iniziale che non gli consentì di dimostrare subito il suo valore, e ricorda il suo gol nel derby vittorioso. "Signori mi disse: io centro e tu segna, E fu così: un'emozione indimenticabile!"
Gazza non ha avuto, nei tre anni di Lazio, un rendimento alto come in altre squadre, ma a Roma è stato più amato che in qualsiasi altro posto, e Lui lo sa. "Tornerò presto: a Natale starò due settimane con voi!"
Lo aspettiamo. Sarà il dono più bello. E la Lazio di Petkovic deve dimostrare di essere degna di tanto amore da parte di un grande giocatore come Paul Gascoigne. Ieri sera ha dominato sul Tottenham senza riuscire a segnare: la grande emozione ha stregato il piede e la testa di Kozak, che ha avuto cinque grandi occasioni e non è riuscito a passare. Il resto l'ha fatto un grandissimo Lloris, il portiere nazionale francese, che a cinque minuti dalla fine ha compiuto sul colpo di testa di Ciani un'altra incredibile prodezza: e l'urlo del gol ci è rimasto nella strozza.
Ma non fa niente. Siamo ai sedicesimi e siamo primi nel girone, imbattuti. La nostra parte in Europa la stiamo facendo.
"Credevo che avrei pianto, mettendo piede in albergo, e invece il mio cuore era invaso dalla gioia per l'incredibile affetto che la gente laziale mi ha dimostrato. Tutte le domeniche seguo la Lazio in TV e cerco sempre lo striscione a me dedicato: è incredibile, sono sempre con voi non solo simbolicamente, e sono già passati 17 anni!"
Gazza ha ripercorso tutta la sua carriera da laziale, ricordando il lungo infortunio iniziale che non gli consentì di dimostrare subito il suo valore, e ricorda il suo gol nel derby vittorioso. "Signori mi disse: io centro e tu segna, E fu così: un'emozione indimenticabile!"
Gazza non ha avuto, nei tre anni di Lazio, un rendimento alto come in altre squadre, ma a Roma è stato più amato che in qualsiasi altro posto, e Lui lo sa. "Tornerò presto: a Natale starò due settimane con voi!"
Lo aspettiamo. Sarà il dono più bello. E la Lazio di Petkovic deve dimostrare di essere degna di tanto amore da parte di un grande giocatore come Paul Gascoigne. Ieri sera ha dominato sul Tottenham senza riuscire a segnare: la grande emozione ha stregato il piede e la testa di Kozak, che ha avuto cinque grandi occasioni e non è riuscito a passare. Il resto l'ha fatto un grandissimo Lloris, il portiere nazionale francese, che a cinque minuti dalla fine ha compiuto sul colpo di testa di Ciani un'altra incredibile prodezza: e l'urlo del gol ci è rimasto nella strozza.
Ma non fa niente. Siamo ai sedicesimi e siamo primi nel girone, imbattuti. La nostra parte in Europa la stiamo facendo.
giovedì 22 novembre 2012
Lazio ai sedicesimi: pari col Tottenham, grandi parate di Lloris e sagra dei gol mancati da Kozak
Una traversa di Ledesma con grande parata di Loris nel primo tempo, e altro capolavoro del portiere della nazionale francese su colpo di testa di Ciani, più un'altra serie di miracolosi interventi. Alla Lazio il pareggio basta ugualmente, ha 9 punti, e la terza, il Panathinaikos ne ha solo 5 a una giornata dalla fine. Però lo zero a zero è anche in gran parte sulla coscienza di Libor Kozak, che ha avuto almeno cinque occasioni da gol e se l'è divorate tutte e cinque: una serata negativa per questo giocatore generoso, ma che ancora deve fare l'esperienza della calma sotto rete.
Il Tottenhan ha fatto bem poco, tranne un gol iniziale di Bale annullato per fuorigioco forse discutibile. Per il resto nulla: dominio in campo della Lazio, schiacciante nella ripresa, ma un po' le prodezze del grande portiere Lloris e un po' le imprecisioni degli attaccanti laziali, ed è venuto fuori questo strano 0-0.
La Lazio ha dato molto, ha attaccato senza tregua, ma se manca la lucidità di un Klose non riesce a concludere molto. Nel finale Petkovic ha gettato in campo Ederson per Hernanes, Candreva per Lulic e Floccari per Kozak, e la pericolosità della squadra è aumentata, Floccari ha sfiorato la rete in chiusura, e poi da Atene è arrivata la notizia che il Panathinaikos aveva battuto 1-0 il Maribor, e per la Lazio il gioco era fatto. Siamo tra le sedici squadre ancora in lotta per la conquista dell'Europa League, e per noi è la promessa di un impegno che deve portarci ancora molto più avanti, dal momento che i biancocelesti sono ancora imbattuti sul fronte continentate.
Il Tottenhan ha fatto bem poco, tranne un gol iniziale di Bale annullato per fuorigioco forse discutibile. Per il resto nulla: dominio in campo della Lazio, schiacciante nella ripresa, ma un po' le prodezze del grande portiere Lloris e un po' le imprecisioni degli attaccanti laziali, ed è venuto fuori questo strano 0-0.
La Lazio ha dato molto, ha attaccato senza tregua, ma se manca la lucidità di un Klose non riesce a concludere molto. Nel finale Petkovic ha gettato in campo Ederson per Hernanes, Candreva per Lulic e Floccari per Kozak, e la pericolosità della squadra è aumentata, Floccari ha sfiorato la rete in chiusura, e poi da Atene è arrivata la notizia che il Panathinaikos aveva battuto 1-0 il Maribor, e per la Lazio il gioco era fatto. Siamo tra le sedici squadre ancora in lotta per la conquista dell'Europa League, e per noi è la promessa di un impegno che deve portarci ancora molto più avanti, dal momento che i biancocelesti sono ancora imbattuti sul fronte continentate.
Anni di scuola: 40. Meglio primo in un paese...
Era sicuramente giusto, questo atteggiamento di umiltà di Bruno Renzi: infatti, si è risparmiato inutili fatiche, pendolarismo, esami di maturità sempre insidiosi, e via dicendo, tutte situazioni che io invece ho dovuto affrontare per piccole ragioni economiche alle quali egli non era sottoposto, essendo di buona famiglia ed avendo anche la moglie che portava a casa il suo stipendio decoroso.
Bruno Renzi ha sempre fatto suo il famoso discorso di Giulio Cesare: meglio primo in un piccolo villaggio che secondo in una grande città, e questa è una vera filosofia di vita. Meglio sindaco a Cave che onorevole a Roma.
Dopo la campagna politica del 1972, io invece mi ritirai dalla scena, perché in base all'impegno profuso mi sarei spettato qualche voto in più dei 47 che ebbi, e che mi qualificavano appena undicesimo nel partito. Ma ero un neofita, e me lo sarei dovuto aspettare. In questo campo Bruno Renzi era molto più attento e interessato, e certamente non aveva nulla da temere da parte mia, ma era bene tenere a bada un possibile antagonista. Ne conseguì un profondo distacco fra noi, e parzialmente la fine di una grande amicizia. Per me la scuola, al contrario che per Bruno Renzi, era molto più importante della politica, e perciò, giustamente, ciascuno di noi due fece una scelta e cercò di portarla a termine nel suo personale interesse.
Bruno Renzi ha sempre fatto suo il famoso discorso di Giulio Cesare: meglio primo in un piccolo villaggio che secondo in una grande città, e questa è una vera filosofia di vita. Meglio sindaco a Cave che onorevole a Roma.
Dopo la campagna politica del 1972, io invece mi ritirai dalla scena, perché in base all'impegno profuso mi sarei spettato qualche voto in più dei 47 che ebbi, e che mi qualificavano appena undicesimo nel partito. Ma ero un neofita, e me lo sarei dovuto aspettare. In questo campo Bruno Renzi era molto più attento e interessato, e certamente non aveva nulla da temere da parte mia, ma era bene tenere a bada un possibile antagonista. Ne conseguì un profondo distacco fra noi, e parzialmente la fine di una grande amicizia. Per me la scuola, al contrario che per Bruno Renzi, era molto più importante della politica, e perciò, giustamente, ciascuno di noi due fece una scelta e cercò di portarla a termine nel suo personale interesse.
Labico: la fiera degli sposi
Intendete sposarvi nel 2013 e siete a corto d'idee? Venite a Labico, sabato 24 novembre alle ore 15 e domenica 25 per l'intera giornata, nel Borgo di Fontana Chiusa: troverete un vero e proprio Festival, un "Week end degli Sposi", una Fiera completa nel settore matrimoniale.
E' la prima volta che una Fiera del genere si tiene nel territorio dei Castelli Romani e dintorni: presenti diversi espositori con i loro prodotti, sfilate di abiti da sposa, degustazioni non stop, servizi fotografici e film, proposte di viaggi, trucco e acconciatura, tessuti e tendaggi, arredi per casa e giardino, torte ornamentali artistiche, bomboniere, stampa delle partecipazioni, canto ed animazioni, musica e magia, con l'intervento di un illusionista: ma è proprio tutto vero, ed è bellissimo.
E' la prima volta che una Fiera del genere si tiene nel territorio dei Castelli Romani e dintorni: presenti diversi espositori con i loro prodotti, sfilate di abiti da sposa, degustazioni non stop, servizi fotografici e film, proposte di viaggi, trucco e acconciatura, tessuti e tendaggi, arredi per casa e giardino, torte ornamentali artistiche, bomboniere, stampa delle partecipazioni, canto ed animazioni, musica e magia, con l'intervento di un illusionista: ma è proprio tutto vero, ed è bellissimo.
Tottenham: nel nome di Gazza...e di Kozak
Una serata, Lazio-Tottenham, tutta nel nome di Paul Gascoigne che torna fra noi a riprendersi un pezzetto di cuore. Non ci sarà Klose, ma noi in Europa quest'anno abbiamo un altro nome che sta cercando di farsi largo a suon di gol: Libor Kozak. In Europa League, Libor ha giocato tre partite ed ha segnato quattro gol: una cifra eloquente, che parla di un ragazzo che non trova spazio, ma quando lo trova lascia il segno.
Dicono di lui: è rozzo e goffo. Basta con questa leggenda metropolitana. Abbiamo tante volte sentito questo discorso, che regolarmente è rimasto sulle labbra del radiocronista per esplodere nel grido del suo gol. Una delle ultime volta è successo proprio questo: e il commento del cronista è stato: "Sarà rozzo e goffo, ma il mestiere del gol lo conosce come nessun altro".
Quando, due settimane fa contro il Panathinaikos, Kozak segnò due reti una più bella dell'altra, Miro Klose, che era seduto in panchina, fu il primo laziale ad alzarsi in piedi e ad esplodere in un sincero applauso, che voleva dire: " Dai, Libor, continua così, dammi respiro ogni tanto, ti cedo volentieri il mio posto, potremo fare a metà, metà gol per te e metà gol per me. Fatti la tua strada. Per me l'ora del tramonto non è ancora arrivata, ma sarà più lontana man mano che tu segni i tuoi gol e mi concedi le giuste pause di riposo. Così posso durare più a lungo, e in due possiamo fare più grande questa Lazio".
Saranno i bellissimi colori biancocelesti ad accendere nel cuore grandi passioni, come quella di Chinaglia, come quella di Gascoigne, come quella di Miro Klose. E speriamo di aggiungere presto anche quella di Libor Kozak, quel centravanti rozzo e goffo che segna gol a palate, e che nel fisico ricorda altri due grandi campioni: Silvio Piola e Miro Klose, appunto.
Dicono di lui: è rozzo e goffo. Basta con questa leggenda metropolitana. Abbiamo tante volte sentito questo discorso, che regolarmente è rimasto sulle labbra del radiocronista per esplodere nel grido del suo gol. Una delle ultime volta è successo proprio questo: e il commento del cronista è stato: "Sarà rozzo e goffo, ma il mestiere del gol lo conosce come nessun altro".
Quando, due settimane fa contro il Panathinaikos, Kozak segnò due reti una più bella dell'altra, Miro Klose, che era seduto in panchina, fu il primo laziale ad alzarsi in piedi e ad esplodere in un sincero applauso, che voleva dire: " Dai, Libor, continua così, dammi respiro ogni tanto, ti cedo volentieri il mio posto, potremo fare a metà, metà gol per te e metà gol per me. Fatti la tua strada. Per me l'ora del tramonto non è ancora arrivata, ma sarà più lontana man mano che tu segni i tuoi gol e mi concedi le giuste pause di riposo. Così posso durare più a lungo, e in due possiamo fare più grande questa Lazio".
Saranno i bellissimi colori biancocelesti ad accendere nel cuore grandi passioni, come quella di Chinaglia, come quella di Gascoigne, come quella di Miro Klose. E speriamo di aggiungere presto anche quella di Libor Kozak, quel centravanti rozzo e goffo che segna gol a palate, e che nel fisico ricorda altri due grandi campioni: Silvio Piola e Miro Klose, appunto.
mercoledì 21 novembre 2012
Tre libri di Luigi Jadicicco in prossima uscita
Tra breve usciranno, per le stampe, tre nuovi libri di Luigi Jadicicco:
1. Ti racconto una favola, Edizioni Giovane Holden.
2. Vita di collegio, Edizioni Booksprint.
3. Pinocchio è tornato, Edizioni Neverland.
I tre volumi saranno disponibili nelle librerie dalle Feste Natalizie in avanti.
1. Ti racconto una favola, Edizioni Giovane Holden.
2. Vita di collegio, Edizioni Booksprint.
3. Pinocchio è tornato, Edizioni Neverland.
I tre volumi saranno disponibili nelle librerie dalle Feste Natalizie in avanti.
Anni di scuola: 39. L'ambizione
Nei primi anni della mia carriera d'insegnante ho conosciuto un bravissimo collega, Bruno Renzi di Cave, che è divenuto un caro amico e mi ha aiutato molto nel lungo momento di trapasso dai miei trascorsi nel giornalismo ai primi passi nella scuola. Ha insegnato matematica nella scuola media, prima con lunghe supplenze nei paesi vicini, poi finalmente di ruolo nella scuola media della sua cittadina di Cave.
Renzi, nella sua carriera di bravissimo insegnante, è stato sempre molto umile. Ha sempre aiutato gli altri e non si è fatto mai aiutare, anche se gli sarebbe stato possibile. Le sue vere ambizioni erano riservate alla politica: per un'intera vita è stato tesserato nel partito repubblicano di Ugo La Malfa, venne eletto con questo piccolo partito come consigliere al Comune di Cave, restandovi per interi decenni , e per qualche anno ha ricoperto anche la carica di sindaco con molta dignità e buon apprezzamento da parte della popolazione.
Per lunghi anni aveva tentato inutilmente di accedere al Comune, sempre presentandosi autonomamente col suo piccolo partito. Finalmente vi riuscì nel 1972, e io gli diedi una mano impegnandomi personalmente nella lista e nella campagna elettorale.
Cercavo anche di scuoterlo dalla sua eccessiva umiltà come collega: sapevo che era ben preparato, e lo stimolai ad abilitarsi per l'insegnamento nelle scuole superiori, dove avrebbe potuto senz'altro ottenere buone soddisfazioni.
Bruno Renzi è sposato con una maestra di Genazzano, Clara Lucci, molto umile a sua volta, in realtà bravissima e laureata in lingua inglese. Era certamente la moglie a tenere a freno le ambizioni di Renzi, facendogli capire che era di gran lunga migliore una vita e una professione serena, in cui si sentisse completamente a suo agio senza affrontare rischi e difficoltà, mantenendosi tranquillo nella sua vita di paese.
Subiaco: la città educa
A Subiaco, in occasione del 23° anniversario della Dichiarazione dell'ONU dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, ieri 20 novembre il Comune ha preso un'iniziativa davvero significativa: la nascita del "Manifesto della Città Educante".
Se ne fa promotore un gruppo di lavoro composto da insegnanti, educatori e istruttori sportivi, specialisti dei problemi dell'infanzia.
E' una carta d'intenti volta a promuovere dei principi e valori educativi al quale sia il Comune che le realtà associative ispirano il loro lavoro quotidiano.
Sul "Manifesto della Città Educante" si potranno accomunare le idee dei cittadini di oggi con quelle di domani, creando una condivisione di valori e modelli educativi, di solidarietà e di rispetto generazionale.
Se ne fa promotore un gruppo di lavoro composto da insegnanti, educatori e istruttori sportivi, specialisti dei problemi dell'infanzia.
E' una carta d'intenti volta a promuovere dei principi e valori educativi al quale sia il Comune che le realtà associative ispirano il loro lavoro quotidiano.
Sul "Manifesto della Città Educante" si potranno accomunare le idee dei cittadini di oggi con quelle di domani, creando una condivisione di valori e modelli educativi, di solidarietà e di rispetto generazionale.
Gattuso: Gazza fece la cacca nel mio calzino, ma poi mi regalò quattro divise dei Rangers
Grande Gazza, nella sua scatenata follia, che noi tifosi laziali non dimenticheremo mai. E un altro che non dimentica è Gennaro Gattuso, che nel 1997-98 militò con Gazza nei Rangers di Glasgow, dove la sua famiglia d'immigrati calabresi gestiva un ristorante.
Gattuso ricorda. In una delle sue prime uscite nei Rangers, di ritorno dalla doccia, stava per rivestirsi quando sentì uno strano odore. Annusa annusa, Rino si accorse che dentro un suo calzino bianco qualcuno...aveva fatto la cacca, e la grande risata di Gazza glielo confermò immediatamente. Ma Gazza faceva queste cose solo per far ridere, solo per simpatica accoglienza di amicizia, e così Gattuso confessa ancora come, avendo una sola divisa della squadra di Glasgow, proprio Gazza lo portò nell'apposito negozio di abbigliamento e ordinò quattro vestiti della taglia di Gattuso, che quando andò per pagare si sentì rispondere che aveva provveduto l'amico Paul Gascoigne.
Oggi Gazza si ripresenta a Roma dai suoi vecchi amici laziali che non lo hanno dimenticato e lo hanno invitato allo stadio per la partita col suo vecchio Tottenham: Gazza è venuto, con tanto di agente, Terry Baker, che ha confermato l'immenso affetto che Gazza nutre ancora per i tifosi laziali, aggiungendo che in questo momento Paul è sobrio, è in buona forma, dimagrito e tirato a punto, e tutti i giorni fa due ore di palestra. I fumi dell'alcool sembrebbero svaniti e i brutti tempi forse sono passati per sempre. Noi tifosi laziali speriamo tanto che la sua visita di arrivederci lo aiuti definitivamente a ritrovare se stesso: il vecchio, simpaticissimo, indimenticabile Gazza Gascoigne.
Gattuso ricorda. In una delle sue prime uscite nei Rangers, di ritorno dalla doccia, stava per rivestirsi quando sentì uno strano odore. Annusa annusa, Rino si accorse che dentro un suo calzino bianco qualcuno...aveva fatto la cacca, e la grande risata di Gazza glielo confermò immediatamente. Ma Gazza faceva queste cose solo per far ridere, solo per simpatica accoglienza di amicizia, e così Gattuso confessa ancora come, avendo una sola divisa della squadra di Glasgow, proprio Gazza lo portò nell'apposito negozio di abbigliamento e ordinò quattro vestiti della taglia di Gattuso, che quando andò per pagare si sentì rispondere che aveva provveduto l'amico Paul Gascoigne.
Oggi Gazza si ripresenta a Roma dai suoi vecchi amici laziali che non lo hanno dimenticato e lo hanno invitato allo stadio per la partita col suo vecchio Tottenham: Gazza è venuto, con tanto di agente, Terry Baker, che ha confermato l'immenso affetto che Gazza nutre ancora per i tifosi laziali, aggiungendo che in questo momento Paul è sobrio, è in buona forma, dimagrito e tirato a punto, e tutti i giorni fa due ore di palestra. I fumi dell'alcool sembrebbero svaniti e i brutti tempi forse sono passati per sempre. Noi tifosi laziali speriamo tanto che la sua visita di arrivederci lo aiuti definitivamente a ritrovare se stesso: il vecchio, simpaticissimo, indimenticabile Gazza Gascoigne.
martedì 20 novembre 2012
Anni di scuola: 38. Venticinque anni commissario alla maturità
Io venni nominato dal Provveditorato come commissario esterno presso un istituto di Roma, cosa che si ripeté per tutti gli anni successivi fino ad arrivare a un totale di 25. A fine carriera , calcolai di aver lavorato 25 mesi più di tantissimi insegnanti che trovavano miracolosamente il modo di risparmiarsi quella brutta fatica. Lo facevo, veramente, per motivi d'interesse economico, poiché con le mie trasferte a Roma venivo in genere pagato come commissario "fuori sede", e ciò comportava quasi sempre un buon compenso in denaro, utile per tirare avanti la famiglia.
Quell'anno, il 1972, fu segnato per me da due eventi familiari molto significativi: la nascita della mia prima figlia, Anna, il 28 luglio, proprio a conclusione degli esami di maturità, e solo pochi giorni più tardi, il 15 agosto, dalla morte della mia carissima madre Geltrude, i cui funerali, al mio paese natale di Acuto, furono seguiti da una grande folla di parenti ed amici.
La mia vita, così, prendeva una svolta improvvisa, nel giro di due settimane, ed anche se ero stato fino ad allora una persona spesso ribelle e istintiva, sopraggiunse in me un senso di maturazione improvvisa e un grande carico di responsabilità.
Finora, nella mia vita, avevo giocato ed evitato di prendere impegni troppo pesanti, ma ora questo non era più possibile, e capii che c'era stata una trasformazione decisiva. In brevissimo tempo, da figlio ero diventato padre.
Quell'anno, il 1972, fu segnato per me da due eventi familiari molto significativi: la nascita della mia prima figlia, Anna, il 28 luglio, proprio a conclusione degli esami di maturità, e solo pochi giorni più tardi, il 15 agosto, dalla morte della mia carissima madre Geltrude, i cui funerali, al mio paese natale di Acuto, furono seguiti da una grande folla di parenti ed amici.
La mia vita, così, prendeva una svolta improvvisa, nel giro di due settimane, ed anche se ero stato fino ad allora una persona spesso ribelle e istintiva, sopraggiunse in me un senso di maturazione improvvisa e un grande carico di responsabilità.
Finora, nella mia vita, avevo giocato ed evitato di prendere impegni troppo pesanti, ma ora questo non era più possibile, e capii che c'era stata una trasformazione decisiva. In brevissimo tempo, da figlio ero diventato padre.
Cave: parte il teatro
Inaugurato a Cave domenica 18 novembre, ore 16, il Teatro Comunale, costato tre anni di lavoro e oltre 800 mila euro di spesa. Un piccolo gioiello architettonico circondato da un angolo del giardino di Villa Clementi, dedicato alla memoria dell'ex sindaco Lorenzino Vecchi.
Presente l'amministrazione comunale col sindaco Massimo Umbertini, il vicesindaco Rita Dappi, gli assessori Mancini, Felici, Beltramme, Lupi, Manni, il consigliere Pulcini, con la partecipazione attiva di tutte le associazioni culturali di Cave: Gabbiano, Caffé Corretto, New Dance School, Teatro San Carlo, Danzamica, Arcobaleno Amico, Fattore Recessivo, Aranira, Diffusione Arte Danza, il soprano Anna Bruno e Carlo Mariani.
Ha benedetto la caratteristica struttura verde a forma di tartaruga il parroco don Massimo; la presentazione è stata curata da Alvaro Cortoni.
Il nostro fervido augurio di una lunga e meritoria attività.
Presente l'amministrazione comunale col sindaco Massimo Umbertini, il vicesindaco Rita Dappi, gli assessori Mancini, Felici, Beltramme, Lupi, Manni, il consigliere Pulcini, con la partecipazione attiva di tutte le associazioni culturali di Cave: Gabbiano, Caffé Corretto, New Dance School, Teatro San Carlo, Danzamica, Arcobaleno Amico, Fattore Recessivo, Aranira, Diffusione Arte Danza, il soprano Anna Bruno e Carlo Mariani.
Ha benedetto la caratteristica struttura verde a forma di tartaruga il parroco don Massimo; la presentazione è stata curata da Alvaro Cortoni.
Il nostro fervido augurio di una lunga e meritoria attività.
Gazza, Boksic, Klose: quanti grandi per questa Lazio!
Giovedì 22 novembre, ore 19: grande appuntamento attorno alla Lazio! Per la partita contro il Tottenham, torna all'Olimpico dopo quasi vent'anni Paul Gascoigne, che nel Tottenham giocò forse i quattro anni più belli della sua scintillante carriera, anche per rivedere quella Lazio nella quale ha giocato dal 1992 al 1995, e che gli è rimasta profondamente nel cuore, così come lui è rimasto per sempre nel cuore dei tifosi biancocelesti.
Quando un altro grande del firmamanento laziale, Alen Boksic, ha saputo che Gazza sarebbe tornato, ha espresso tutta la sua felicità a una radio romana, dichiarandosi commosso di poter rivedere Gazza col quale giocò un'indimenticabile stagione, quella del 1994-95.
Quanti grandi attorno a questa Lazio! Che non è più quella di una volta, ma piano piano sta tornando tale grazie anche alla presenza di un altro grande calciatore: Miro Klose.
Paul-Alen-Miro: una parabola di alta classe nel cielo biancoceleste. La Lazio torna a salire nel cielo d'Europa a piccoli passi. Giustamente è stato detto, del resto, che questa Europa League presenta tante di quelle grandi squadre del calcio europeo che sembra di essere nella Champions, specialmente il nostro girone che vede contemporaneamente quattro classiche squadre continentali, Lazio, Tottenham, Panathinaikos e Maribor, tutte società da Gotha calcistico. Che saranno magari un po' in crisi, ma hanno in bacheca decine e decine di trofei internazionali possibilmente da rinverdire.
La Lazio ci prova. E' in testa la girone e vuole restarci. C'è anche Miro, stavolta, per non lasciarci sfuggire una preda che inseguiamo da anni. E accanto a lui Candreva, Mauri, Lulic, Marchetti, Hernanes, Ledesma, Gonzalez, tutti giocatori degni del nostro passato, che ha anche il nome di Gazza e di Boksic.
Quando un altro grande del firmamanento laziale, Alen Boksic, ha saputo che Gazza sarebbe tornato, ha espresso tutta la sua felicità a una radio romana, dichiarandosi commosso di poter rivedere Gazza col quale giocò un'indimenticabile stagione, quella del 1994-95.
Quanti grandi attorno a questa Lazio! Che non è più quella di una volta, ma piano piano sta tornando tale grazie anche alla presenza di un altro grande calciatore: Miro Klose.
Paul-Alen-Miro: una parabola di alta classe nel cielo biancoceleste. La Lazio torna a salire nel cielo d'Europa a piccoli passi. Giustamente è stato detto, del resto, che questa Europa League presenta tante di quelle grandi squadre del calcio europeo che sembra di essere nella Champions, specialmente il nostro girone che vede contemporaneamente quattro classiche squadre continentali, Lazio, Tottenham, Panathinaikos e Maribor, tutte società da Gotha calcistico. Che saranno magari un po' in crisi, ma hanno in bacheca decine e decine di trofei internazionali possibilmente da rinverdire.
La Lazio ci prova. E' in testa la girone e vuole restarci. C'è anche Miro, stavolta, per non lasciarci sfuggire una preda che inseguiamo da anni. E accanto a lui Candreva, Mauri, Lulic, Marchetti, Hernanes, Ledesma, Gonzalez, tutti giocatori degni del nostro passato, che ha anche il nome di Gazza e di Boksic.
lunedì 19 novembre 2012
Anni di scuola: 37. Petrolino senior
A Palestrina, dunque, i presidi si rinnovavano anno dopo anno. Io ho avuto come presidi, bravissimi entrambi, i Petrolino padre e figlio, a distanza di venti anni circa. Il mio primo preside nell'istituto tecnico di Palestrina fu Petrolino senior, piccolo, magro ed efficiente. Intelligentissimo. Gli bastava uno sguardo per capirti. Il figlio, molto serio e preparato, impiegava più tempo per capire le situazioni, ma poi non si lasciava sfuggire nulla, sicchè alla fine il bilancio della loro bravura si poteva chiudere alla pari.
Fin dal primo anno, avendo come classe base la V B commerciale, il preside Petrolino avrebbe desiderato che io facessi il rappresentante di classe agli esami di maturità. Forse i colleghi, per evitare questo incarico fastidioso, avevavno fatto il mio nome vedendo che me la cavavo abbastanza bene, ma io non si sentivo preparato.
Il preside mi comunicò il suo invito forse in un momento sbagliato. Ero tornato da una supplenza, ed avevo portato la classe in un vicino campetto di calcio sotto il giardino pubblico di via degli Arcioni, non lontano dalla scuola: avevo anch'io partecipato al gioco anche se non ero più giovanissimo, ed ero sudato in maniera imbarazzante di fronte al preside che mi stava affidando un compito così delicato. Pieno di vergogna, asciugandomi il sudore col fazzoletto, risposi che non mi sentivo pronto per un'incombenza così delicata, e che c'erano professori ben più esperti e preparati di me. Così cominciò ad assumersi l'incarico il vecchio insegnante di ragioneria, Aldo Bussani, che poi mantenne questo impegno per tantissimi anni, sollevandoci tutti da un incarico sentito come un peso non indifferente, specialmente dai tanti insegnanti che non vedevano l'ora di andarsene in vacanza.
Fin dal primo anno, avendo come classe base la V B commerciale, il preside Petrolino avrebbe desiderato che io facessi il rappresentante di classe agli esami di maturità. Forse i colleghi, per evitare questo incarico fastidioso, avevavno fatto il mio nome vedendo che me la cavavo abbastanza bene, ma io non si sentivo preparato.
Il preside mi comunicò il suo invito forse in un momento sbagliato. Ero tornato da una supplenza, ed avevo portato la classe in un vicino campetto di calcio sotto il giardino pubblico di via degli Arcioni, non lontano dalla scuola: avevo anch'io partecipato al gioco anche se non ero più giovanissimo, ed ero sudato in maniera imbarazzante di fronte al preside che mi stava affidando un compito così delicato. Pieno di vergogna, asciugandomi il sudore col fazzoletto, risposi che non mi sentivo pronto per un'incombenza così delicata, e che c'erano professori ben più esperti e preparati di me. Così cominciò ad assumersi l'incarico il vecchio insegnante di ragioneria, Aldo Bussani, che poi mantenne questo impegno per tantissimi anni, sollevandoci tutti da un incarico sentito come un peso non indifferente, specialmente dai tanti insegnanti che non vedevano l'ora di andarsene in vacanza.
Parco Simbruini: Pelliccia nuovo presidente
Venerdì scorso, a Jenne, sede del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, è stato eletto all'unanimità come nuovo presidente del Parco Francesco Pelliccia, sindaco di Subiaco.
Hanno votato i rappresentanti dei sette comuni che compongono il Parco: Camerata Nuova, Cervara di Roma, Filettino, Jenne, Subiaco, Trevi nel Lazio e Vallepietra.
Il titolo di d presidente è puramente gratuto, ed ha la funzione di rappresentare le comunità locali all'interno del Parco per l'indrizzo e lo stimolo della difesa della natura e delle scelte economiche e turistiche, in stretta collaborazione con il commissario del Parco Maurizio Lucidi e con il direttore Alberto Foppoli.
Hanno votato i rappresentanti dei sette comuni che compongono il Parco: Camerata Nuova, Cervara di Roma, Filettino, Jenne, Subiaco, Trevi nel Lazio e Vallepietra.
Il titolo di d presidente è puramente gratuto, ed ha la funzione di rappresentare le comunità locali all'interno del Parco per l'indrizzo e lo stimolo della difesa della natura e delle scelte economiche e turistiche, in stretta collaborazione con il commissario del Parco Maurizio Lucidi e con il direttore Alberto Foppoli.
La Lazio a caccia di un grande terzino sinistro: Nacer Chadli
Dopo Kolarov, Radu; dopo Radu...Nacer Chadli? La Lazio è a caccia di un altro grande terzino sinistro, e lo ha individuato in un forte difensore belga di origine marocchina, Nacer Chadli, classe 1989, militante nel Twente in Premier League e nazionale belga.
Il ragazzo ha un fisico eccezionale, 187 centimetri, dotato di un eccellente palleggio, rapidità e tecnica, utilizzabile anche come centrale, e una gran predilezione per il gol: 17 reti in 67 partite giocate, un vero record per un terzino.
Chadli ha giocato in Belgio, Olanda e Gran Bretagna, è in scadenza di contratto il 30 giugno 2014, ha una quotazione di 6/7 milioni di euro, cifra per la quale il Twente è disposto a cederlo per non rimanere tra due anni con un pugno di mosche tra le mani. La Lazio lo sta seguendo da tempo, come dichiara il suo agente Daniel Evrard intervistato da una radio romana.
Il ragazzo si sta mettendo in evidenza già nella Champions e in Europa League, dove ha realizzato ben 6 reti in 9 incontri disputati: nemmeno un centravanti!
Lotito e Tare vorrebbero strapparlo al Twente già dal prossimo gennaio, ma non sarà facile, anche perché altre squadre stanno inseguendo la stessa pista, tra cui il Milan. L'affare sarà realizzabile probabilmente a giugno, dato che il Twente non intende privarsi anzitempo di questo ragazzo così promettente. Il quale ha chiesto di poter giocare in una squadra impegnata nella Champions League, e dunque la Lazio dovrà superare se stessa se vuole avere una chance in più sul mercato inglese.
Il ragazzo ha un fisico eccezionale, 187 centimetri, dotato di un eccellente palleggio, rapidità e tecnica, utilizzabile anche come centrale, e una gran predilezione per il gol: 17 reti in 67 partite giocate, un vero record per un terzino.
Chadli ha giocato in Belgio, Olanda e Gran Bretagna, è in scadenza di contratto il 30 giugno 2014, ha una quotazione di 6/7 milioni di euro, cifra per la quale il Twente è disposto a cederlo per non rimanere tra due anni con un pugno di mosche tra le mani. La Lazio lo sta seguendo da tempo, come dichiara il suo agente Daniel Evrard intervistato da una radio romana.
Il ragazzo si sta mettendo in evidenza già nella Champions e in Europa League, dove ha realizzato ben 6 reti in 9 incontri disputati: nemmeno un centravanti!
Lotito e Tare vorrebbero strapparlo al Twente già dal prossimo gennaio, ma non sarà facile, anche perché altre squadre stanno inseguendo la stessa pista, tra cui il Milan. L'affare sarà realizzabile probabilmente a giugno, dato che il Twente non intende privarsi anzitempo di questo ragazzo così promettente. Il quale ha chiesto di poter giocare in una squadra impegnata nella Champions League, e dunque la Lazio dovrà superare se stessa se vuole avere una chance in più sul mercato inglese.
domenica 18 novembre 2012
Anni di scuola: 36. Palestrina, una sede molto ambita
A Palestrina non fui accolto con molto entusiasmo, poiché la mia cattedra era ricoperta da una bravissima supplente di San Vito Romano, Maria Rita Di Rosa, che ovviamente mi cedette malvolentieri le sue classi, pensando di poterle tenere ancora per un po'. La Di Rosa comunque trovò ugualmente lavoro nei dintorni, e poi diventò di ruolo nelle magistrali di Palestrina, dove ebbe una bella carriera e fu a lungo vicepreside, molto apprezzata per la sua bravura e il suo impegno.
Io capitai nella sezione B di ragioneria, e in breve anch'io mi trovai bene nelle mie classi. La nostra sezione, nella quale erano capitati eccellenti insegnanti come il bravissimo professor Bussani di ragioneria, si creò ben presto una solida fama, e agli esami di maturità era sempre la V B la classe che riportava le votazioni più lusinghiere: in questo, debbo ritenermi davvero fortunato, anche perché mi faceva guadagnare la stima di tutti i presidi che si succedevano anno per anno nel nostro istituto, dato che Palestrina era una sede di passaggio per un desideratissimo trasferimento a Roma nell'anno successivo.
Noi insegnanti del posto, naturalmente, nopn avevamo più bisogno di trasferimenti. L'istituto era assai quotato nella zona, con un buon livello di profitto, la cittadina era accogliente, tra i colleghi c'era un bel clima di amicizia e di collaborazione. Chiunque andava via da Palestrina non faceva altro che pentirsi di aver lasciato un posto idilliaco, come mi rivelò moltissimi anni dopo una brava insegnante di lettere, Paola Raschi, che negli istituti di Roma dove insegnò successivamente sperò invano di trovare la stessa armonia umana, sia con gli alunni che con i colleghi e il personale della scuola, rimpiangendo apertamente i dieci anni trascorsi fra noi, anche se a Roma era molto stimata.
Io capitai nella sezione B di ragioneria, e in breve anch'io mi trovai bene nelle mie classi. La nostra sezione, nella quale erano capitati eccellenti insegnanti come il bravissimo professor Bussani di ragioneria, si creò ben presto una solida fama, e agli esami di maturità era sempre la V B la classe che riportava le votazioni più lusinghiere: in questo, debbo ritenermi davvero fortunato, anche perché mi faceva guadagnare la stima di tutti i presidi che si succedevano anno per anno nel nostro istituto, dato che Palestrina era una sede di passaggio per un desideratissimo trasferimento a Roma nell'anno successivo.
Noi insegnanti del posto, naturalmente, nopn avevamo più bisogno di trasferimenti. L'istituto era assai quotato nella zona, con un buon livello di profitto, la cittadina era accogliente, tra i colleghi c'era un bel clima di amicizia e di collaborazione. Chiunque andava via da Palestrina non faceva altro che pentirsi di aver lasciato un posto idilliaco, come mi rivelò moltissimi anni dopo una brava insegnante di lettere, Paola Raschi, che negli istituti di Roma dove insegnò successivamente sperò invano di trovare la stessa armonia umana, sia con gli alunni che con i colleghi e il personale della scuola, rimpiangendo apertamente i dieci anni trascorsi fra noi, anche se a Roma era molto stimata.
Labico: in piazza per le tasse
Opposizione in piazza, a Labico, per ridurre i costi amministrativi e migliorare i programmi per il 2013.
Una lettera aperta firmata dal consiglirere di opposizione Nello Tulli denuncia il forte aumento delle tasse comunali, IMU ai massimi, come pure la TARSU, stangata sull'acqua e sulla depurazione. Tulli ha rivisto tutte le cifre del bilancio 2013 individuando 350 mila euro di risparmio e usandone solo 235 mila al fine di ridurre le tasse.
Il gruppo di Tulli, che ha sfiorato la vittoria nelle elezioni di maggio, propone la riduzione delle spese per il personale, il taglio delle manutenzioni straordinarie e il potenziamento della raccolta differenziata. Secondo Tulli, l'amministrazione di Galli ha portato un incremento delle tasse per 500 euro a famiglia.
Una lettera aperta firmata dal consiglirere di opposizione Nello Tulli denuncia il forte aumento delle tasse comunali, IMU ai massimi, come pure la TARSU, stangata sull'acqua e sulla depurazione. Tulli ha rivisto tutte le cifre del bilancio 2013 individuando 350 mila euro di risparmio e usandone solo 235 mila al fine di ridurre le tasse.
Il gruppo di Tulli, che ha sfiorato la vittoria nelle elezioni di maggio, propone la riduzione delle spese per il personale, il taglio delle manutenzioni straordinarie e il potenziamento della raccolta differenziata. Secondo Tulli, l'amministrazione di Galli ha portato un incremento delle tasse per 500 euro a famiglia.
La scoperta di Ciani ed Ederson
Il pareggio di Torino contro una fortissima Juventus non è stata solo la serata di gloria di Marchetti, ben degno della Nazionale e sicuro erede di Buffon. A noi quello zero a zero ha suggerito altre due preziose informazioni.
1. CIANI ha giocato una partita gagliarda e davvero incoraggiante, spazzando tutti i dubbi che stavano nascendo sul suo conto a seguito di qualche prestazione poco sicura. L'infortunio improvviso di Dias, il gigante della nostra difesa, ha consentito a Ciani di dimostrarsi un efficace puntello, che si rivelerà prezioso per dar respiro al duo centrale Biava-Dias,e forse con Diakité costituirà il nucleo centrale difensivo dell'avvenire. I soldi spesi per Ciani, nemmeno molti, Lotito non li rimpiangerà davvero, perchè alla prova del fuoco il ragazzzo francese ha dimostrato il suo vero valore.
2. EDERSON: discorso pari pari. Esce Brocchi dopo un gran primo tempo, non aveva altro sulle gambe, e al suo posto è entrato il brasiliano, finora quasi impalbabile nella marcia della squadra. Ebbene: Ederson non ha fatto rimpiangere Brocchi, ma anzi, forte della sua personalità più spiccatamente propositiva, ha dato un po' di respiro a tutta la squadra e dimostrato di essere degno del suo connazionale Hernanes, di cui è ritenuto un doppione. Ma Petkovic, al solito, ha capito qualcosa in più, ed ha affermato: "Ederson è ancora più offensivo di Hernanes, e per noi costituisce un buon in vestimento per le partite che verranno".
Ciani ed Ederson saranno subito preziosi contro il Tottenham giovedì: sono loro i titolari dell'Europa League. Ma Petkovic potrà anche disporre del rientro di Mari e Lulic, che forse ci daranno la scintilla in più per cogliere tre punti estremamente preziosi per il cammino europeo.
1. CIANI ha giocato una partita gagliarda e davvero incoraggiante, spazzando tutti i dubbi che stavano nascendo sul suo conto a seguito di qualche prestazione poco sicura. L'infortunio improvviso di Dias, il gigante della nostra difesa, ha consentito a Ciani di dimostrarsi un efficace puntello, che si rivelerà prezioso per dar respiro al duo centrale Biava-Dias,e forse con Diakité costituirà il nucleo centrale difensivo dell'avvenire. I soldi spesi per Ciani, nemmeno molti, Lotito non li rimpiangerà davvero, perchè alla prova del fuoco il ragazzzo francese ha dimostrato il suo vero valore.
2. EDERSON: discorso pari pari. Esce Brocchi dopo un gran primo tempo, non aveva altro sulle gambe, e al suo posto è entrato il brasiliano, finora quasi impalbabile nella marcia della squadra. Ebbene: Ederson non ha fatto rimpiangere Brocchi, ma anzi, forte della sua personalità più spiccatamente propositiva, ha dato un po' di respiro a tutta la squadra e dimostrato di essere degno del suo connazionale Hernanes, di cui è ritenuto un doppione. Ma Petkovic, al solito, ha capito qualcosa in più, ed ha affermato: "Ederson è ancora più offensivo di Hernanes, e per noi costituisce un buon in vestimento per le partite che verranno".
Ciani ed Ederson saranno subito preziosi contro il Tottenham giovedì: sono loro i titolari dell'Europa League. Ma Petkovic potrà anche disporre del rientro di Mari e Lulic, che forse ci daranno la scintilla in più per cogliere tre punti estremamente preziosi per il cammino europeo.
sabato 17 novembre 2012
Gran difesa della Lazio sul terreno della Juventus
Miracolosa difesa della Lazio sul terreno di una Juventus protesa all'attacco per 80 minuti su 95, senza i preziosi suggerimenti del cervellone Pirlo. Marchetti ha compiuto tre interventi da grande portiere, ma l'intera difesa biancoceleste si è superata, non lasciando spazio ai serrati attacchi bianconeri sospinti da un eccezionale Vidal.C'è stata solo una traversa di Bonucci al 30' della ripresa. Poi i biancocelesti sono stati sempre in anticipo sui bianconeri malgrado gli innesti di Matri e di Pepe nel finale di partita.
Infortunatosi Dias dopo venti minuti, Ciani lo ha sostituito con grande efficacia. Magistrale partita di Ledesma, generosità infinita di Gonzalez, all'attaccco solo qualche spunto di Klose e di Candreva, che ha avuto appena un'occasione per impensierire Buffon con un insidioso diagonale.
In attacco la Lazio ha potuto fare poco, dunque, ma la forza con cui si è difesa sul campo dei campioni d'Italia è stata molto significativa. Petkovic ha dato slancio ai difensori laziali e indovinato le sostituzioni, con Ederson che ha preso il posto con intelligenza di uno stanco Brocchi, autore comunque di un primo tempo eccellente. Utili anche gli ultimi dieci minuti di Kozak per dare un po' di respiro a Klose, che non era al meglio fisicamente.
Un pareggio che per la Lazio vuol dire molto, una vera iniezione di fiducia per i prossimi incontri, mentre per la Juventus può rappresentare un passo falso significativo.
Infortunatosi Dias dopo venti minuti, Ciani lo ha sostituito con grande efficacia. Magistrale partita di Ledesma, generosità infinita di Gonzalez, all'attaccco solo qualche spunto di Klose e di Candreva, che ha avuto appena un'occasione per impensierire Buffon con un insidioso diagonale.
In attacco la Lazio ha potuto fare poco, dunque, ma la forza con cui si è difesa sul campo dei campioni d'Italia è stata molto significativa. Petkovic ha dato slancio ai difensori laziali e indovinato le sostituzioni, con Ederson che ha preso il posto con intelligenza di uno stanco Brocchi, autore comunque di un primo tempo eccellente. Utili anche gli ultimi dieci minuti di Kozak per dare un po' di respiro a Klose, che non era al meglio fisicamente.
Un pareggio che per la Lazio vuol dire molto, una vera iniezione di fiducia per i prossimi incontri, mentre per la Juventus può rappresentare un passo falso significativo.
Anni di scuola: 35. L'abilitazione alle superiori
A Cave avevo conosciuto un buon sacerdote, don Giacinto Marianecci, laureato in lettere classiche e preside della seconda scuola media di Palestrina, la "Verrio Flacco". Fu proprio lui che celebrò il mio matrimonio con Maria Stella il 18 aprile del 1971 nella chiesetta della Madonna della Neve su a Rocca di Cave. E fu lui che mi mise sulla strada giusta per l'abilitazione alle scuole superiori, un esame durissimo che riuscii a superare proprio sette giorni prima del matrimonio. Quello, per me, fu un anno d'oro: ero pieno di entusiasmo e di iniziative, quasi tutte accompagnate dalla buona sorte, che fino a qualche mese prima era stata così arcigna nei miei confronti.
Già allo scritto, per un tema sul Foscolo e sul neoclassicismo, avevo ottenuto un bel 22, voto molto alto se si pensa che la gran massa dei partecipanti è felice per un 18, voto sufficiente per l'ammissione agli orali riservata a pochi privilegiati, circa un decimo degli iscritti. L'orale, poi, era una vera battaglia, con programmi vastissimi impossibili da preparare globalmente: ci si può affidare solo a una preparazione remota bene approfondita. Come si fa a ricordare nei dettagli otto secoli di letteratura, tutta la Divina Commedia, e l'infinito programma di storia, dagli assiro-babilonesi all'era atomica? Superare un esame del genere è all'incirca un evento, e superarlo con buni voti è ancora più meritorio.
L'impresa mi riuscì bene, e riportai la media di 80 su 100, che mi garantiva un'ottima presentazione ai prossimi concorsi a cattedra. Non ne ebbi bisogno, perché nel frattempo era scattata l'immissione in ruolo per quanti avevano cinque anni di servizio, proprio alla vigilia di un concorso a cattedra per le magistrali, in cui ero stato ammesso agli orali con un voto molto alto.
L'abilitazione alle Superiori mi servì immediatamente, perché nel febbraio del 1972 fui chiamato all'Istituto per Geometri di Subiaco, e nel settembre dello stesso anno beneficiai dell'ambito traferimento all'Istituto Tecnico Luzzatti di Palestrina, evitando un pesante pendolarismo e assicurandomi la sede più comoda possibile, che avrei mantenuto fino al termine della mia lunga carriera.
Già allo scritto, per un tema sul Foscolo e sul neoclassicismo, avevo ottenuto un bel 22, voto molto alto se si pensa che la gran massa dei partecipanti è felice per un 18, voto sufficiente per l'ammissione agli orali riservata a pochi privilegiati, circa un decimo degli iscritti. L'orale, poi, era una vera battaglia, con programmi vastissimi impossibili da preparare globalmente: ci si può affidare solo a una preparazione remota bene approfondita. Come si fa a ricordare nei dettagli otto secoli di letteratura, tutta la Divina Commedia, e l'infinito programma di storia, dagli assiro-babilonesi all'era atomica? Superare un esame del genere è all'incirca un evento, e superarlo con buni voti è ancora più meritorio.
L'impresa mi riuscì bene, e riportai la media di 80 su 100, che mi garantiva un'ottima presentazione ai prossimi concorsi a cattedra. Non ne ebbi bisogno, perché nel frattempo era scattata l'immissione in ruolo per quanti avevano cinque anni di servizio, proprio alla vigilia di un concorso a cattedra per le magistrali, in cui ero stato ammesso agli orali con un voto molto alto.
L'abilitazione alle Superiori mi servì immediatamente, perché nel febbraio del 1972 fui chiamato all'Istituto per Geometri di Subiaco, e nel settembre dello stesso anno beneficiai dell'ambito traferimento all'Istituto Tecnico Luzzatti di Palestrina, evitando un pesante pendolarismo e assicurandomi la sede più comoda possibile, che avrei mantenuto fino al termine della mia lunga carriera.
Roiate: festa dell'olio nuovo
Roiate alla ribalta, sabato prossimo 24 novembre, per la Festa dell'Olio Nuovo e delle Tradizioni Popolari.
"Roiate in Progress" organizza la terza edizione di questa bella manifestazione, che mira a propagandare l'olio nuovo, a Roiate particolarmente pregiato.
Uno stand gastronomico aprirà i battenti alle 19.30, con menu per tutti: antipasto di formaggio, pasta e fagioli, salsicce, pancetta, e le prelibate bruschette con l'olio nuovo, accompagnate da un ottimo Cesanese.
L'olio nuovo è ancora opaco, fresco di frantoio, con l'odore amaro delle olive appena colte.
Musica folkloristica itinerante assicura il divertimento.
Il menu ha un pezzo incredibile: solo 5 euro!
"Roiate in Progress" organizza la terza edizione di questa bella manifestazione, che mira a propagandare l'olio nuovo, a Roiate particolarmente pregiato.
Uno stand gastronomico aprirà i battenti alle 19.30, con menu per tutti: antipasto di formaggio, pasta e fagioli, salsicce, pancetta, e le prelibate bruschette con l'olio nuovo, accompagnate da un ottimo Cesanese.
L'olio nuovo è ancora opaco, fresco di frantoio, con l'odore amaro delle olive appena colte.
Musica folkloristica itinerante assicura il divertimento.
Il menu ha un pezzo incredibile: solo 5 euro!
Senza Pirlo, Juve battibile...
La Juventus avrà la testa al Chelsea, ultima chance per passare il turno di Champions, e si ritrova inoltre per la prima volta senza Pirlo. Resta uno squadrone, ma uno squadrone battibile da parte di una Lazio che rimanesse concentrata sull'onda delle due vittorie in tre giorni con Panathinaikos e Roma.
La Lazio con la testa a posto è una squadra forte. Mancheranno Mauri e Lulic, due forti pedalatori con cervello, ma al loro posto c'è il rientro di un Radu in piena efficienza e di un Broccchi che ha sempre voluto significare molto nel centrocampo laziale, tutto l'impegno e tutto il dinamismo e cuore del nostro "Gattuso". Sicchè il 4-1-4-1 di Petkovic non perde nessun pezzo importante, rimane integrale nella sua efficacia, e in questo momento la Lazio è in grado di dare un bel po' di fastidio alla Juventus e tenere la scena calcistica dell'intera settimana.
Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Ledesma; Brocchi Gonzalez, Hernanes, Candreva; Klose. Questa è una formazione che non presenta punti di debolezza, e ci vorranno le prodezze di Progba, Quagliarella e Vucinic a contenerne le bellicose intenzioni: ma l'assenza di un cervelllo come Pirlo potrebbe essere avvertita, e l'insidia di Klose, Hernanes e Candreva potrebbe anche pesare notevolmente sulla difesa bianconera. Sarà comunque una gran bella partita, di quelle da ricordare: nessuna delle due squadre intende lasciare il campo se non tra gli applausi. Se Petkovic perde, nulla è perduto, mentre il viceversa potrebbe pesare un bel po' sulle spalle della Juventus.
La Lazio con la testa a posto è una squadra forte. Mancheranno Mauri e Lulic, due forti pedalatori con cervello, ma al loro posto c'è il rientro di un Radu in piena efficienza e di un Broccchi che ha sempre voluto significare molto nel centrocampo laziale, tutto l'impegno e tutto il dinamismo e cuore del nostro "Gattuso". Sicchè il 4-1-4-1 di Petkovic non perde nessun pezzo importante, rimane integrale nella sua efficacia, e in questo momento la Lazio è in grado di dare un bel po' di fastidio alla Juventus e tenere la scena calcistica dell'intera settimana.
Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Ledesma; Brocchi Gonzalez, Hernanes, Candreva; Klose. Questa è una formazione che non presenta punti di debolezza, e ci vorranno le prodezze di Progba, Quagliarella e Vucinic a contenerne le bellicose intenzioni: ma l'assenza di un cervelllo come Pirlo potrebbe essere avvertita, e l'insidia di Klose, Hernanes e Candreva potrebbe anche pesare notevolmente sulla difesa bianconera. Sarà comunque una gran bella partita, di quelle da ricordare: nessuna delle due squadre intende lasciare il campo se non tra gli applausi. Se Petkovic perde, nulla è perduto, mentre il viceversa potrebbe pesare un bel po' sulle spalle della Juventus.
venerdì 16 novembre 2012
Anni di scuola: 34. L'addio a Roma
Io mi sentivo davvero isolato, non ero abituato a stare solo, e così, quando le scuole riaprirono, a settembre, decisi di lasciare quella casa a mia madre e a mia sorella Amalia, unica figlia rimasta nubile, in cambio di un modesto affitto mensile, mentre io mi trasferivo a Cave, vicino alla mia scuola media, in un ambiente di provincia che mi sembrava più accogliente ed amichevole.
La scuola media era quella di Bellegra, ma Cave era a pochi chilometri ed era ben servita da frequenti mezzi pubblici. Avevo degli amici, spesso viaggiavo con loro, e mi sentivo più in compagnia. Inoltre vi avevo conosciuto la ragazza che sarebbe diventata mia moglie di lì a pochissimi mesi, e il mio trasferimento in provincia, così, diventava effettivo e totale.
I miei fratelli, a Roma, non credevano che io mi fossi distaccato per sempre dalla Capitale, ma la mia delusione per la disavventura della mancata affermazione nel giornalismo era così forte, dentro di me, da non farmi desiderare altro che non pensarci più, e di darmi completamente al mondo della scuola per dimenticare l'altro mondo, quello del giornalismo sportivo e del Corriere dello Sport, che tanto mi aveva illuso e poi tradito.
Furono mesi tormentati, quelli, ma gli amici e i colleghi di scuola mi aiutarono moltissimo a dimenticare il passato. Mi diedi perfino alla politica, iscrivendomi al partito repubblicano di Ugo La Malfa, e nei mesi successivi concorsi anche alle elezioni provinciali, ovviamente senza riuscire, dato che il partito aveva soltanto uno o due rappresentanti al consiglio provinciale.
La scuola, comunque, restava al centro di tutti i miei interessi. Da Bellegra mi trasferii a Cave, dove era preside un collega repubblicano, Antonino Di Bella. Ma due mesi dopo accettai la sede di Palestrina, una cittadina che aveva tradizioni culturali notevoli ed anche le scuole superiori, alle quali aspiravo.
La scuola media era quella di Bellegra, ma Cave era a pochi chilometri ed era ben servita da frequenti mezzi pubblici. Avevo degli amici, spesso viaggiavo con loro, e mi sentivo più in compagnia. Inoltre vi avevo conosciuto la ragazza che sarebbe diventata mia moglie di lì a pochissimi mesi, e il mio trasferimento in provincia, così, diventava effettivo e totale.
I miei fratelli, a Roma, non credevano che io mi fossi distaccato per sempre dalla Capitale, ma la mia delusione per la disavventura della mancata affermazione nel giornalismo era così forte, dentro di me, da non farmi desiderare altro che non pensarci più, e di darmi completamente al mondo della scuola per dimenticare l'altro mondo, quello del giornalismo sportivo e del Corriere dello Sport, che tanto mi aveva illuso e poi tradito.
Furono mesi tormentati, quelli, ma gli amici e i colleghi di scuola mi aiutarono moltissimo a dimenticare il passato. Mi diedi perfino alla politica, iscrivendomi al partito repubblicano di Ugo La Malfa, e nei mesi successivi concorsi anche alle elezioni provinciali, ovviamente senza riuscire, dato che il partito aveva soltanto uno o due rappresentanti al consiglio provinciale.
La scuola, comunque, restava al centro di tutti i miei interessi. Da Bellegra mi trasferii a Cave, dove era preside un collega repubblicano, Antonino Di Bella. Ma due mesi dopo accettai la sede di Palestrina, una cittadina che aveva tradizioni culturali notevoli ed anche le scuole superiori, alle quali aspiravo.
Colonna e Genazzano: arte e cinema
A Colonna, oggi venerdì 17 novembre si inaugura presso la Ferrovia-Museo la mostra "Treno e Cinema", un percorso fotografico attraverso la serie dei viaggi in treno più famosi della cinematografia.
A Genazzano, domenica 18 novembre, la mostra "DIS-PLACE", progetto espositivo in collaborazione tra Luana Perilli e Cornell University al Museo CIAC di Genazzano per giovanissimi artisti studenti del Cornell in Rome, semestre autunnale 2012.
A Genazzano, domenica 18 novembre, la mostra "DIS-PLACE", progetto espositivo in collaborazione tra Luana Perilli e Cornell University al Museo CIAC di Genazzano per giovanissimi artisti studenti del Cornell in Rome, semestre autunnale 2012.
Il Genoa bussa a Formello: Matuzalem, Zarate, Sculli e Foggia...
Alla Lazio servono poco o nulla, per il Genoa sarebbero...Preziosi! Infatti, il presidente del Genoa, Preziosi, si è riaccostato alla Lazio, e dopo un periodo di scarsa comprensione ha riscoperto la vecchia amicizia con Lotito, assieme al quale di affari ne ha combinati parecchi. Ora che i rossoblu si dibattono in zona retrocessione insieme ai cugini sampdoriani, Preziosi ha capito che a Formello potrebbe trovare buona merce per tirare su la squadra: il genio costruttivo di Matuzalem, la scintilla di fantasia di Zarate, il buon galoppo di Sculli, e perfino l'estrosità di Foggia potrebbero risultare utili per tirar su le sorti del Grifone.
Quanto costa, tutta questa merce? In tempi normali ci vorrebbero alcune decine di milioni, ma in tempo di carestia ci si può accordare per un buon piatto di fagioli, il solito prestito oneroso o giù di lì. Veramente alla Lazio potrebbe anche far comodo il centrale Granqvist, ma Lotito ad agosto ci ha provato inutilmente.
Fa sempre comodo, comunque, poter allacciare ampie trattive con gli amici, e l'amicizia Preziosi-Lotito è abbastanza collaudata da poter pensare che il laziale non si tirerà dietro al momento di dare una mano all'amico genoano. Tutti quei giocatori lì, tranne un po' Zarate, sono in realtà più un peso economico che altro, per la Lazio, e poter risparmiare qualche milioncino di stipendi potrebbe anche essere utile, così pure, magari, l'opportunità di un rilancio per questi giocatori che in qualche modo potrebbero trovare a Genova l'opportunità di riverniciare la loro reputazione. In fondo la quotazione di un Matuzalem e di uno Zarate è ancora abbastanza elevata almeno tecnicamente parlando.
Quanto costa, tutta questa merce? In tempi normali ci vorrebbero alcune decine di milioni, ma in tempo di carestia ci si può accordare per un buon piatto di fagioli, il solito prestito oneroso o giù di lì. Veramente alla Lazio potrebbe anche far comodo il centrale Granqvist, ma Lotito ad agosto ci ha provato inutilmente.
Fa sempre comodo, comunque, poter allacciare ampie trattive con gli amici, e l'amicizia Preziosi-Lotito è abbastanza collaudata da poter pensare che il laziale non si tirerà dietro al momento di dare una mano all'amico genoano. Tutti quei giocatori lì, tranne un po' Zarate, sono in realtà più un peso economico che altro, per la Lazio, e poter risparmiare qualche milioncino di stipendi potrebbe anche essere utile, così pure, magari, l'opportunità di un rilancio per questi giocatori che in qualche modo potrebbero trovare a Genova l'opportunità di riverniciare la loro reputazione. In fondo la quotazione di un Matuzalem e di uno Zarate è ancora abbastanza elevata almeno tecnicamente parlando.
giovedì 15 novembre 2012
Anni di scuola: 33. L'acquisto della casa
Nell'estate del 1970 ci fu una svolta nella mia vita. Con i quattro milioni di lire vinti per la causa al Corriere dello Sport, dove avevo lavorato per quattro anni e mezzo e poi ero stato licenziato...prima ancora di essere assunto veramente, mio fratello maggiore, Vito, che aveva impegnato nella causa un suo collega avvocato, mi convinse a pagare l'anticipo per l'acquisto di un appartamento sul Viale dei Romanisti a Torre Spaccata.
Si era presentata una buona occasione tramite un altro fratello, Silvestro, il cui cognato lavorava in una società edilizia che aveva costruito appartamenti in quella zona. Approfittammo dell'occasione di un appartamento rimasto libero: subentrammo nel contratto di un inquilino che aveva disdetto l'impegno, e si rivelò un buon affare. Era una bella casa di quattro vani al settimo piano, con i balconi che guardavano da un lato verso la Chiesa di San Giovanni Bosco al Tuscolano e dall'altro sulla grande arteria di Viale dei Romanisti.
In quel momento l'appartamento rimase in pratica sulle mie sole spalle, perché gli altri fratelli si erano tutti sistemati, e mia madre aveva seguito il figlio maggiore, Vito, nel suo nuovo appartamento a Monte Sacro.
Era il periodo dei campionati mondiali di calcio nel Messico, quelli del famoso Italia-Germania 4-3. Per quell'occasione la nuova casa si animò per seguire quello spettacolo in TV, ma per il resto dell'estate rimasi io solo ad abitarla. Silvestro risiedeva in un appartamento dirimpetto: ci potevamo vedere da lontano dalle rispettive finestre. La zona, però, era ancora ai primi passi del suo sviluppo, non c'erano alberi, ma solo giganteschi palazzoni di sei o sette piani. C'era appena una farmacia, un bar, un negozio di parrucchiere e uno di alimentari. Non c'era nessuna chiesa per andare a messa la domenica, e nessuna edicola per acquistare il giornale.
Bisognava arrivare fino a Centocelle, almeno mezzo chilometro verso Roma centro, per poter leggere un quotidiano. Inoltre, la zona confinava con la grande tangenziale della Palmiro Togliatti, con rarissimi mezzi di trasporto pubblici e un enorme deposito di sfasciacarrozze che metteva un po' di angoscia quando si girava per entare in Viale dei Romanisti.
Si era presentata una buona occasione tramite un altro fratello, Silvestro, il cui cognato lavorava in una società edilizia che aveva costruito appartamenti in quella zona. Approfittammo dell'occasione di un appartamento rimasto libero: subentrammo nel contratto di un inquilino che aveva disdetto l'impegno, e si rivelò un buon affare. Era una bella casa di quattro vani al settimo piano, con i balconi che guardavano da un lato verso la Chiesa di San Giovanni Bosco al Tuscolano e dall'altro sulla grande arteria di Viale dei Romanisti.
In quel momento l'appartamento rimase in pratica sulle mie sole spalle, perché gli altri fratelli si erano tutti sistemati, e mia madre aveva seguito il figlio maggiore, Vito, nel suo nuovo appartamento a Monte Sacro.
Era il periodo dei campionati mondiali di calcio nel Messico, quelli del famoso Italia-Germania 4-3. Per quell'occasione la nuova casa si animò per seguire quello spettacolo in TV, ma per il resto dell'estate rimasi io solo ad abitarla. Silvestro risiedeva in un appartamento dirimpetto: ci potevamo vedere da lontano dalle rispettive finestre. La zona, però, era ancora ai primi passi del suo sviluppo, non c'erano alberi, ma solo giganteschi palazzoni di sei o sette piani. C'era appena una farmacia, un bar, un negozio di parrucchiere e uno di alimentari. Non c'era nessuna chiesa per andare a messa la domenica, e nessuna edicola per acquistare il giornale.
Bisognava arrivare fino a Centocelle, almeno mezzo chilometro verso Roma centro, per poter leggere un quotidiano. Inoltre, la zona confinava con la grande tangenziale della Palmiro Togliatti, con rarissimi mezzi di trasporto pubblici e un enorme deposito di sfasciacarrozze che metteva un po' di angoscia quando si girava per entare in Viale dei Romanisti.
Piglio: castagne e vino
San Martino sotto la pioggia fa ugualmente festa a Piglio all'interno dell'accogliente casa Massimi Berucci, coi fuochi accesi e il clima giusto. I padroni di casa, il fantasioso Manfredi e la brillante Maria Ernesta Berucci hanno animato un piacevole convivio sulle castagne e il vino, un mirabile accostamento diventato da 14 anni motivo di festa.
Erano presenti numerose aziende con i loro "vini nuovi", e sono state elette "promesse dell'annata 2012": Casale Verde Luna, Cantina Sociale Piglio Terre Bianche, La Visciola, Coletti Conti, Silvestro Jadicicco, Cantina Martini, Francesco Berucci e Colline di Affile, Enrica Borgia, Agricola Emme, e ancora Cantina Sociale di Piglio col Cesanese docg Etichetta Oro.
Protagonista l'enologo Daniele Proietti, che ha curato molti di questi vini. Complimenti per la squisita ospitalità di Casa Massimi Berucci.
Erano presenti numerose aziende con i loro "vini nuovi", e sono state elette "promesse dell'annata 2012": Casale Verde Luna, Cantina Sociale Piglio Terre Bianche, La Visciola, Coletti Conti, Silvestro Jadicicco, Cantina Martini, Francesco Berucci e Colline di Affile, Enrica Borgia, Agricola Emme, e ancora Cantina Sociale di Piglio col Cesanese docg Etichetta Oro.
Protagonista l'enologo Daniele Proietti, che ha curato molti di questi vini. Complimenti per la squisita ospitalità di Casa Massimi Berucci.
Il nuovo Klose viene dal Brasile: Caio Canedo Correa
La Lazio ha individuato il futuro sostituto di Miro Klose: è un giovane centravanti brasiliano di ventun anni, Caio Canedo Correa, proviene dal Botafogo, attualmente è in prestito al Figueirense, sarà libero a gennaio a parametro zero, e la Lazio sta già sondando il terreno per il suo acquisto.
Caio Canedo è il centravanti del futuro, classe naturale, un fisico agile e sgusciante, 175 centimetri per 65 chilogrammi. Si è fatto largo in pochi mesi, naturalmente è ancora a corto di esperienza, ma ha già giocato 55 partite nel Botafogo segnando due gol, mentre nel Figueirense ha disputato finora, dal marzo di quest'anno, 26 incontri segnando 9 gol di splendida fattura.
La Lazio ha le antenne ben piazzate sul mercato sudamericano, brasiliano in particolare (Diaz, Hernanes e un paio di giovani d'avvenire), e non dovrebbe lasciarsi sfuggire l'occasione di trovare un sostituto giovane e forte per Miro Klose.
Caio Canedo Correa è già stato in Italia quattro anni fa, nel 2008, quando aveva diciassette anni e lo cercava l'Udinese, con la quale sostenne un provino ben riuscito: ma Pozzo non poté tesserarlo perché non aveva un posto disponibile per gli extracomunitari. Le quotazioni del ragazzo erano già alte: il Botafogo rifiutò un'offerta di 8 milioni perchè ne pretendeva 12. Ma la Lazio, fortunata e accorta, potrà ora averlo a parametro zero limitandosi a pagargli un buon premio d'ingaggio.
Vediamo se la brillante manovra Correa riuscirà, e se a Formello approderà un nuovissimo campione brasiliano.
Caio Canedo è il centravanti del futuro, classe naturale, un fisico agile e sgusciante, 175 centimetri per 65 chilogrammi. Si è fatto largo in pochi mesi, naturalmente è ancora a corto di esperienza, ma ha già giocato 55 partite nel Botafogo segnando due gol, mentre nel Figueirense ha disputato finora, dal marzo di quest'anno, 26 incontri segnando 9 gol di splendida fattura.
La Lazio ha le antenne ben piazzate sul mercato sudamericano, brasiliano in particolare (Diaz, Hernanes e un paio di giovani d'avvenire), e non dovrebbe lasciarsi sfuggire l'occasione di trovare un sostituto giovane e forte per Miro Klose.
Caio Canedo Correa è già stato in Italia quattro anni fa, nel 2008, quando aveva diciassette anni e lo cercava l'Udinese, con la quale sostenne un provino ben riuscito: ma Pozzo non poté tesserarlo perché non aveva un posto disponibile per gli extracomunitari. Le quotazioni del ragazzo erano già alte: il Botafogo rifiutò un'offerta di 8 milioni perchè ne pretendeva 12. Ma la Lazio, fortunata e accorta, potrà ora averlo a parametro zero limitandosi a pagargli un buon premio d'ingaggio.
Vediamo se la brillante manovra Correa riuscirà, e se a Formello approderà un nuovissimo campione brasiliano.
mercoledì 14 novembre 2012
Anni di scuola: 32. La politica in classe
I presidi vennero ai patti con le forze sindacali, e si arrivò ad alleanze forzate, per cui in alcuni istituti si avevano schieramenti di destra e in altri di sinistra, con tanta voglia di schiacciarsi gli uni sugli altrri, con brutte lotte di potere.
Non sempre il livello d'insegnamento si giovava di queste situazioni. Si tendeva ad unificare lo stesso livello in tutte le classi, e il livellamento avveniva sempre verso il basso. Ad esempio, gli insegnanti di sinistra tendevano ad eliminare i Promessi Sposi nel ginnasio e la Divina Commedia nel liceo perchè il Manzoni e Dante Alighieri erano considerati di destra; D'Annunzio era abolito d'ufficio. Censura anche su Torquato Tasso e la Gerusalemme Liberata. Andavano per la maggiore Gramsci e Pasolini, qualche volta anche Dario Fo.
Nelle classi terminali, prima della maturità, tutti dovevano portare lo stesso numero di canti della Divina Commedia: si cominciò con cinque, poi si abbassò la quota a due, e infine si giunse al fine desiderato: zero canti, sostituiti con letture volontarie di un testo moderno. Molto odiati erano i cosiddetti "canti dottrinali" tipo "Vergine Madre".
Quando arrivavano le commissioni esterne, le prospettive erano due: o svergognavano l'insegnante per aver eliminato Dante (commissione di destra), o ti portavano alle stelle per aver osato presentare in sostituzione "Ragazzi di vita" di Pasolini.
Povera scuola italiana! La libertà d'insegnamento si riduceva ogni anno di più: bisognava coordinarsi con gli altri insegnanti, e per non umiliare quelli più svogliati e disimpegnati, i programmi venivano sempre più ridotti all'osso. Si faceva a gara, insomma, non a chi lavorava di più, ma a chi lavorava di meno. Una gara alla quale, per fortuna, io mi sforzavo di partecipare il meno possibile. D'altra parte, ci pensavano gli alunni della maturità a scegliersi le materie in cui gli insegnanti avevano lavorato di meno: duecento pagine da preparare invece di cinquecento.
Non sempre il livello d'insegnamento si giovava di queste situazioni. Si tendeva ad unificare lo stesso livello in tutte le classi, e il livellamento avveniva sempre verso il basso. Ad esempio, gli insegnanti di sinistra tendevano ad eliminare i Promessi Sposi nel ginnasio e la Divina Commedia nel liceo perchè il Manzoni e Dante Alighieri erano considerati di destra; D'Annunzio era abolito d'ufficio. Censura anche su Torquato Tasso e la Gerusalemme Liberata. Andavano per la maggiore Gramsci e Pasolini, qualche volta anche Dario Fo.
Nelle classi terminali, prima della maturità, tutti dovevano portare lo stesso numero di canti della Divina Commedia: si cominciò con cinque, poi si abbassò la quota a due, e infine si giunse al fine desiderato: zero canti, sostituiti con letture volontarie di un testo moderno. Molto odiati erano i cosiddetti "canti dottrinali" tipo "Vergine Madre".
Quando arrivavano le commissioni esterne, le prospettive erano due: o svergognavano l'insegnante per aver eliminato Dante (commissione di destra), o ti portavano alle stelle per aver osato presentare in sostituzione "Ragazzi di vita" di Pasolini.
Povera scuola italiana! La libertà d'insegnamento si riduceva ogni anno di più: bisognava coordinarsi con gli altri insegnanti, e per non umiliare quelli più svogliati e disimpegnati, i programmi venivano sempre più ridotti all'osso. Si faceva a gara, insomma, non a chi lavorava di più, ma a chi lavorava di meno. Una gara alla quale, per fortuna, io mi sforzavo di partecipare il meno possibile. D'altra parte, ci pensavano gli alunni della maturità a scegliersi le materie in cui gli insegnanti avevano lavorato di meno: duecento pagine da preparare invece di cinquecento.
Esperia: trionfo del pony a Verona
Il famoso cavallino di Esperia, il prestigioso pony di cui sono rimasti solo 800 esemplari, ha trionfato ancora una volta alla Fiera dei Cavalli di Verona.
A Verona, al fianco dei bellissimi pony, era il presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli, accanto a Luca Zaja presidente della Regione Veneto, a Flavio Tosi sindaco di Verona e a tante autorità del mondo equestre e civile di Verona come Antonella Dallari, Ettore Riello e Fabio Venturi.
I pony di Esperia sono una razza autoctona del Lazio molto apprezzata. Roberto Dalia è il presidente dell'Associazione Pony di Esperia e ne difende l'esistenza e il prestigio.
Quest'anno, oltre ai pony, la Ciociaria ha esposto i preziosi prodotti del suo agriturismo, tra cui la mozzarella di bufala di Amaseno, prosciutti e amaretti di Guarcino, olio extravergine di oliva, pane cotto con forno a legna, vino cesanese docg del Piglio, marzine di capra e tartufo di Campoli Appennino. Un vero festival per la nostra amata Ciociaria.
A Verona, al fianco dei bellissimi pony, era il presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli, accanto a Luca Zaja presidente della Regione Veneto, a Flavio Tosi sindaco di Verona e a tante autorità del mondo equestre e civile di Verona come Antonella Dallari, Ettore Riello e Fabio Venturi.
I pony di Esperia sono una razza autoctona del Lazio molto apprezzata. Roberto Dalia è il presidente dell'Associazione Pony di Esperia e ne difende l'esistenza e il prestigio.
Quest'anno, oltre ai pony, la Ciociaria ha esposto i preziosi prodotti del suo agriturismo, tra cui la mozzarella di bufala di Amaseno, prosciutti e amaretti di Guarcino, olio extravergine di oliva, pane cotto con forno a legna, vino cesanese docg del Piglio, marzine di capra e tartufo di Campoli Appennino. Un vero festival per la nostra amata Ciociaria.
Candreva: e vai!
E' il momento di Antonio Candreva. Oggi scenderà in campo fin dal primo minuto nell'amichevole Italia-Francia di Parma, ore 20.50. Prandelli si è convinto della bravura totale di Antonio, e lo schiererà all'ala destra del tridente Candreva-Balotelli-El Shaarawj.
Un grande onore per il ragazzo della Lazio, che in pochi mesi si è saputo ricostruire integralmente, scalando le posizioni della ribalta azzurra a suon di gol e di grandi prestazioni.
Antonio Candreva qualche mese fa bussava timidamente alla porta di Formello chiedendo un pizzico di credito, perduto nelle periferie del calcio maggiore. Lotito, Tare e Reja lo accolsero bene, i tifosi un po' meno: qualcuno gli rimproverava una giovanile simpatia per il tifo giallorosso. Scorie. Antonio ce l'ha messa tutta e ha vinto totalmente la sua battaglia. L'ultimo gol nel derby gli ha scavato definitivamente una nicchia nel santuario del tifo biancoceleste. Prandelli ha apprezzato subito la sua buona volontà: prima pochi minuti, poi una mezz'ora, e adesso finalmente l'esordio ufficiale dal primo minuto con la maglia azzurra.
Candreva non è ancora totalmente di proprietà della Lazio, è ancora in comproprietà con l'Udinese, ma la Lazio ha il diritto di prelazione e potrà comunque tenerlo per due campionati, mentre nel frattempo ha provveduto a blindarlo per il futuro. Pagherà a Pozzo più del milione e 7 dell'attuale valutazione, ma alla fine Candreva sarà nostro completamente. La Lazio non può fare grandi acquisti se non in questa maniera: con la fiducia, con la pazienza, con la volontà. Guarda caso, le stese doti che hanno consentito a Candreva di balzare così in alto nel giro di pochi mesi.
Un grande onore per il ragazzo della Lazio, che in pochi mesi si è saputo ricostruire integralmente, scalando le posizioni della ribalta azzurra a suon di gol e di grandi prestazioni.
Antonio Candreva qualche mese fa bussava timidamente alla porta di Formello chiedendo un pizzico di credito, perduto nelle periferie del calcio maggiore. Lotito, Tare e Reja lo accolsero bene, i tifosi un po' meno: qualcuno gli rimproverava una giovanile simpatia per il tifo giallorosso. Scorie. Antonio ce l'ha messa tutta e ha vinto totalmente la sua battaglia. L'ultimo gol nel derby gli ha scavato definitivamente una nicchia nel santuario del tifo biancoceleste. Prandelli ha apprezzato subito la sua buona volontà: prima pochi minuti, poi una mezz'ora, e adesso finalmente l'esordio ufficiale dal primo minuto con la maglia azzurra.
Candreva non è ancora totalmente di proprietà della Lazio, è ancora in comproprietà con l'Udinese, ma la Lazio ha il diritto di prelazione e potrà comunque tenerlo per due campionati, mentre nel frattempo ha provveduto a blindarlo per il futuro. Pagherà a Pozzo più del milione e 7 dell'attuale valutazione, ma alla fine Candreva sarà nostro completamente. La Lazio non può fare grandi acquisti se non in questa maniera: con la fiducia, con la pazienza, con la volontà. Guarda caso, le stese doti che hanno consentito a Candreva di balzare così in alto nel giro di pochi mesi.
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