sabato 1 settembre 2012

Pinocchio ancora burattino: 159. La storia dei cugini Ulderico e Lamberto

Pinocchio, Ulderico e Lamberto, dopo i tre bellissimi giorni trascorsi a Roma, ringraziarono il principe Ascanio Colonna e i due bravissimi domestici Giuseppe e sua moglie Gina, ripresero il loro carro e il loro cavallo, e piano piano si allontanarono dalla grande città.
Ben presto si ritrovarono immersi nella solitudine delle campagne, interrotta qua e là da qualche rustico casale. Una campagna solitaria, finché sulle colline lontane non ricomparvero gruppi di case e numerosi paesi aggrappati verso le montagne sassose. Il verde degli alberi era raro: solo qualche lungo filare di pini o di cipressi.
Si erano abituati al rumore e al traffico di carrozze della città, e ora il silenzio e la solitudine erano piuttosto pesanti.
- Non mi avete mai detto da dove venite - chiese ad un tratto Pinocchio a Lamberto e Ulderico, per rompere la monotonia del viaggio.
- Noi siamo due cugini - rispose Lamberto, che dei due era il più riflessivo. - Siamo figli di due fratelli: mio padre si chiamava Mario e suo fratello, il padre di Ulderico, era più giovane di due anni e si chiamava Alessio. Veniamo da un paese delle Marche, non molto lontano da qui. Era un paese molto povero, e i due fratelli dovettero emigrare in Germania, dove trovarono lavoro in una miniera di carbone. Lavoro durissimo, ma a fine mese mandavano dei soldi alle loro mogli, con i quali potevano sopravvivere e allevare i propri figli -
- Quanto accadeva, tutto questo? - chiese Pinocchio, molto interessato.
- E' una storia di dieci anni fa - intervenne Lamberto. - Noi eravamo nati da poco -
- E come andò a finire?-

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