mercoledì 19 settembre 2012

Pinocchio ancora burattino: 177. Quella benedetta uva!

Pedalando pedalando, in attesa che la maestra Lisabetta concludesse la sua lezione ai bambini del villaggio di fondo valle, Pinocchio guardava il panorama, e ad un tratto il suo occhio cadde su una bella vigna, dai filari tutti ben allineati, ma soprattutto con certi  meravigliosi grappoli di uva nera che ti facevano sospirare dalla voglia di mangiarli.
A Pinocchio l'uva piaceva tantissimo, ma si ricordava di quella volta quando, per prendere un grappolo, era finito nelle mani del contadino che lo aveva punito trasformandolo in un cane da guardia.
Pinocchio guardava quella bellissima uva nera, ma nello stesso tempo guardava anche attentamente se c'era il contadino. No: non ce n'erano tracce. Allora il burattino, non resistendo alla gran voglia, smontò dalla bicicletta, allargò un varco nel filo spinato, si fermò al filare più vicino, e scelse proprio il grappolo più bello, con certo chicchi che sembravano delle prugne tanto erano grandi. Ma, mentre li stava ammirando, sentì l'abbaiare furioso di un cane, e subito dopo l'urlo del contadino che stava risalendo la collina, e...pam!pam! - due colpi di fucile che mancarono di poco il povero Pinocchio.
Il burattino, senza mollare il bel grappolo d'uva, ripassò il varco nel filo spinato e inforcò al volo la bicicletta, buttando l'uva nel cestino dietro il sedile. 
Mentre il contadino ricaricava il suo fucile, urlando e strepitando, e mentre il cane lo aveva quasi raggiunto, Pinocchio fece appena in tempo a svoltare l'angolo della strada, prima che un nuovo pam! pam! del fucile lo raggiungesse veramente.

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