mercoledì 26 settembre 2012

I giorni delle "Torri Gemelle"

Sembrava una scena di fantascienza,ed era invece una delle più orribili pagine della storia umana. Due aerei pilotati da terroristi islamici si schiantano sulle Torri Gemelle di New York: enormi fiammate, un immenso fungo di polvere, orrore e morte. Tremila morti. Senza nessun preavviso, in pieno scenario di pace, una violenza folle e inaudita, un vilissimo attacco non ai soli Stati Uniti, ma all'intera civiltà occidentale, all'intera umanità in generale.
Era l'11 settembre del 2001, ore 9.30 di New York. Una data che resterà scolpita per sempre nella memoria di ognuno.
Dopo tanti filmati, dopo tante cronache di giornale, dopo tante discussioni apertesi in ogni parte del mondo, è scoppiata la guerra voluta dal presidente americano Busch e spalleggiata da tutto il mondo civile contro l'Afghanistan del terrorista Bin Laden e il suo fiancheggiatore Omar, guida spirituale e politica dei talebani. Una guerra che dura da oltre due mesi e che sta per raggiungere lo scopo di snidare i terroristi afghani. Tutti ci auguriamo che questa guerra ponga fine in modo totale alle violenze terroristiche, ma anche che da essa nasca l'idea di affrontare e risolvere una volta per tutte gli attriti tra mondo arabo e mondo occidentale, incluso il conflitto fra Palestina e Israele.
Che cosa possiamo dire che già non sia stato detto su questa tragedia? In molti hanno gridato che la guerra è una gran brutta cosa, che persone innocenti avrebbero pagato con la loro vita e con tante sventure e lutti le colpe di alcuni uomini spinti dalla follia e dal fanatismo a fare strage di altri innocenti. Nulla si può aggiungere. Anche il Papa e tante anime di viva fede religiosa hanno pregato per la pace.  Ma purtroppo ci sono guerre necessarie, e io ritengo che questa guerra sia stata necessaria per far capire ai terroristi che da oggi in poi le loro follie saranno ostacolate e neutralizzate con ogni mezzo.
Certo, bisogna cercare la pace. Ma era possibile cercarla ora, in questa situazione? Non equivaleva dare via libera a Bin Laden e ai suoi accoliti?
Molti sostengono, specialmente fra i musulmani, che la colpevolezza di Bin Laden non è provata. Bush, la CIA e i responsabili della politica occidentale ritengono invece di avere prove sufficienti, e che anzi certe dichiarazioni di Osama Bin Laden bastino da sole ad atribuirgli ogni responsabilità. Oltre alla caduta delle Torri Gemelle, l'attacco al Pentagono è la prova diretta di una volontà tesa alla distruzione della potenza americana, alla punizione per aver favorito Israele nei confonti del mondo arabo, e Bin Laden è stato sempre il campione di questo odio anti-americano e anti-occidentale.
E' errato, tuttavia, fare di ogni erba un fascio, vedere in ogni arabo un nemico dell'Occidente. Milioni di arabi vivono nell'Occidente e sono integrati perfettamente nella sua civiltà. Inoltre, nel Corano non vi è alcun incitamento all'odio e alla violenza. I talebani, "studiosi" del Corano, hanno fatto violenza per primo al loro testo sacro. Hanno instaurato in Afghanistan un potere di sopraffazione di cui in particolare sono state vittime le donne. Alla caduta di Kabul, il popolo afghano, talebani a parte, ha esultato. Se non altro, questa guerra rapida e in fondo apportatrice di un numero di morti inferiore a quello delle Twin Towers di New York ha avuto questo merito: ha portato la libertà a un popolo represso.
Bin Laden è atteso a una punizione esemplare e ben meritata: la sua folllia e la sua violenza hanno fatto rivivere momenti di orrore che l'Occidente non provava più da oltre 50 anni. Speriamo proprio che altre figure così sinistre non ricompaiano sullo scenario mondiale.
Anche l'Italia, nell'ambito della politica unitaria europea, e come membro della NATO e dell'ONU, ha fatto la sua parte. Nel nostro paese non sono mancate le polemiche per la guerra, ma la stragrande maggioramza del nostro popolo ha sofferto e pregato per le vittime delle Due Torri, ha ammirato l'eroismo dei pompieri soccorritori, l'energia dimostrata dal sindaco Rudolph Giuliani, un italo-americano come tanti di quei pompieri che sono morti per salvare tante vite umane, tra cui centinaia di nostri connazionali e oriundi italiani. Così New York, con le Due Torri, è diventata il simbolo della nostra civiltà violata e quasi infranta dal gesto criminale di uomini indegni di questo nome.
Nessun integralismo religioso, nessun senso di rivalsa per torti subiti nel corso della storias può giustificare simili orrori. Pagine violente ci sono state certamente nel nostro passato di uomini: basti pensare a Iroshima e Nagasaki, ai crimini di guerra nazisti e di altri, che hanno fatto milioni di vittime.
Ma una pagina così violenta in tempo di pace non c'era mai stata. Cerchiamo di evitare che si possa ripetere. Snidiamo e perseguitiamo il terrorismo, cerchiamo di risolvere o almeno di attenuare le cause che in qualche modo possono nutrirlo. Amiamo la pace, sì, ma vigiliamo su di essa, perché nessun folle terrorista possa per primo violarla.

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