domenica 23 settembre 2012

Pinocchio ancora burattino: 181. Come salvarsi dalla fame

Pinocchio, però, non si decideva ad andarsene. Capiva che don Emilio aveva in qualche modo bisogno di lui e del suo aiuto.
Un giorno, don Emilio era rimasto senza pane, ed anche in paese il forno era chiuso. C'era bisogno di fare un pasto per i bambini che uscivano dalla scuola e tornavano alle loro case soltanto nel pomeriggio.
Pinocchio andava lambiccandosi il cervello per trovare il modo di sfamare quei ragazzini. 
- Hai del pane secco? - chiese a don Emilio.
- Ah, di quello quanto ne vuoi. Stanno bene i maiali nella stalla...-
- Portrami quel pane secco, don Emilio. A fare il pranzo ci penserò io -
Pinocchio prese il pane secco, lo bagnò abbondantemente di acqua, poi lo mise in tre grandi ciotole, prese dei pomodori freschi, li fece a pezzetti, si fece dare molte foglie di basilico, un bel po' d'olio e una manciata di sale, appena appena qualche goccia di aceto balsamico, ed ecco che il pranzo fu pronto. Ogni bambino ebbe la sua bella scodella di quel cibo.
- Si chiama panzanella - spiegò Pinocchio. E' stato un mio amico di Napoli a spiegarmi come si fa. Buona, vero? -
- Buonissima! - gridarono in coro i bambini. Ce n'è ancora? -
No: putroppo il pan secco era finito, ma ora don Emilio aveva imparato in quattro e quattr'otto come fare la prossima volta che si fosse trovato nei guai e non avesse saputo dove mettere le mani.

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