sabato 8 settembre 2012

Pinocchio ancora burattino: 166. Mandato da un angelo

Una domenica mattina, Pinocchio giunse nei pressi di un paesetto di montagna, Pieve Antica, dove un vecchio prete, don Emilio, aveva radunato molti ragazzi e ragazze in un grande prato e voleva celebrare una messa all'aperto, su un altare improvvisato, un rustico tavolo di campagna.
Il nostro burattino si accostò incuriosito, e il vecchio prete lo accolse con simpatia, così come fecero tutti i ragazzi. Videro la sua bella tromba di ottone, e don Emilio disse: - Perché non suoni per noi qualche canto religioso? Ne conosci? -
- Sì - disse Pinocchio - Conosco "O panis angelorum" e l'Ave Maria di Schubert. Posso suonarli benissimo -
- Grazie, Pinocchio! - disse il sacerdote con un sorriso, dopo che ebbe saputo il suo nome. - Sembra proprio che ti abbia mandato un angelo -
Quando giunse il momento dell'elevazione dell'ostia, Pinocchio suonò il bellissimo inno "O panis angelorum", "O pane degli angeli", che commosse tutti i ragazzi.
Al momento della comunione, Pinocchio suonò così bene l'Ave Maria di Schubert che la commozione si ripeté.
- Resta con noi, Pinocchio: sei bravissimo! - dissero tutti i ragazzi con entusiasmo.
- Certamente resterà con noi, almeno per un po' di tempo - disse don Emilio. - Nella parrocchia c'è spazio sia per i tuoi pasti che per il tuo alloggio, e già te li sei meritati con la tua bellissima musica. Sistemerò anche il tuo carro, il tuo cavallo e il tuo cane, il bravo Occhidoro che è già diventato amico di tutti -

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