A chi gli chiedeva come farà la Lazio a tenere a bada il temibile Bale, l'arma più pericolosa del Tottenham, il "colonnello" Vlado Petkovic ha risposto con orgoglio: " Io non sono qui per salvare la Lazio da Bale, sono qui per battere Bale e il suo Tottenham".
Frase storica. Da restarci secco. Ma così è fatto Petkovic: non ha paura di nessuno, e questo spiritaccio lo sta trasmettendo alla Lazio, che anch'essa, da quando è cominciata la stagione ufficiale, non ha paura di nessuno.
Così, ieri pomeriggio, nella conferenza stampa londinese di presentazione, si è portato Anderson Hernanes dietro, come per dire: Bale? Ma piuttosto abbiate paura del Profeta, che solo quattro giorni fa a Verona ha messo a segno due gol di bellezza straordinaria, fatti di prepotenza e di baldanza, proprio le virtù straordinarie di questa Lazio nuova che crede in se stessa, e non solo non ha pura degli altri, ma per prima cosa vuole mettere paura agli altri.
"Abbiamo ventidue gambe anche noi come qualunque avversario, e le nostre gambe funzionano molto bene, guidate da ottimi cervelli e da un fisico rodato alla perfezione. Perciò schiererò sempre i migliori, e solo quando mi trasmetterà un segnale di stanchezza ne cambierò qualcuno". Queste parole Petkovic in parte le ha dette e in parte le ha fatte capire a chiare lettere a tutti. Abbiamo visto tutti già ieri sera come sia difficile giocare per le squadre italiane sui campi inglesi, ma abbiamo anche visto come la Juventus si è fatta rispettare. Altrettanto conta di fare la Lazio stasera, tenendo alto il prestigio del calcio italiano.
Rientra Lulic. Esce Konko, al suo posto o l'esperienza di Scaloni o l'energia del nuovo Cavanda. Per il resto la Lazio migliore. Una Lazio che non ha paura, e che sotto la guida del "colonnello" Petkovic può compiere l'impresa. Almeno quella di farsi rispettare e temere.
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