domenica 30 settembre 2012

Pinocchio ancora burattino: 188. Il derby delle bandiere

- Evviva! Evviva! - strillarono tutti in coro.
- Andremo in quattro, per non fare troppa confusione. Useremo la mia bicicletta nuova e quella che ho regalato alla maestra Lisabetta. Andremo due per bici, dato che ci sono i sellini posteriori. Così potremo andare e tornare in poco tempo, e non avranno la possibilità di riprenderci -
Così fecero: Pinocchio scelse Angelo, Luigino e Carlo, i tre più svegli. Luigino sapeva guidare benissimo la bici e andò assieme a Carlo. Erano le dieci di sera, ma ci si vedeva bene perchè la luna era quasi piena e il cielo sereno. Il campo di calcio non aveva alcuna recinzione, e fu un gioco da bambini arrampicarsi sull'asta di legno e prendere le due bandiere, che vennero via con uno strappo secco senza subire danni. Un'ora dopo erano già a Pieve Antica, e nascosero le due bandiere in un armadio nella stanza di Pinocchio.
Quando don Emilio seppe la notizia, divenne scuro in volto e rimproverò Pinocchio: - Dovevate limitarvi a riprendere la nostra bandiera. Ora vedrete quanti fastidi avremo dai ragazzi di Peverina. Perché rubare anche la loro bandiera? -
- E loro, perché hanno rubato la nostra? -
Arrivò, infatti, tutta la squadra di Peverina, e urlavano perché volevano indietro il loro vessillo rosanero.
Pinocchio ebbe una bella trovata: - Giacché siete qui, perché non disputiamo una bella partita di calcio fra noi? Al termine, il vincitore si riprenderà la sua bandiera, e con nobile gesto restituirà l'altra ai rivali sotto giuramento di non rubarla mai più -
Un grande urlo di gioia accompagnò la proposta. E così, ogni anno, si disputò il grande incontro strapaesano tra Pieve Antica e Peverina.

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