mercoledì 26 settembre 2012

Pinocchio ancora burattino: 184. Un grande spavento

Pinocchio corse sotto la fontana, e subito le fiamme si mutarono in fumo, e poi il burattino saltò su bello vivo, solo con qualche bruciacchiatura che poteva essere benissimo curata con una pomata ricostruttiva che lui stesso prese dalla piccola farmacia.
- Non è niente, non è niente, state tranquilli! - disse Pinocchio sollevato, dopo aver indossato abiti nuovi e buttato via quelli bruciati, ridotti a brandelli. - Ieri sera sono andato a letto stanchissimo dopo aver fatto tanti giri in bicicletta, e questa mattina facevo fatica a svegliarmi, finché non mi sono visto circondato dalle fiamme. Mi sono svegliato appena in tempo! -
Pinocchio non aveva mai corso un pericolo così grande, in vita sua, e rimase molto commosso per l'affetto che tutta la gente gli dimostrava, preoccupandosi di lui e svegliandolo con le sue urla di paura.
Ci volle un bel po' di tempo perché la casa parrocchiale venisse rimessa in ordine: sistemare i vetri nuovi al posto di quelli andati in frantumi, riverniciare le stanze annerite dal fumo, sostituire qualche porta ormai inservibile e consolidare le scale e il portoncino. Per qualche giorno i vicini di casa ospitarono il parroco, gli orfanelli, la cuoca e Pinocchio, e poi tutto tornò alla normalità. Ma  nessuno dimenticò, per un bel po' di tempo, il grande spavento che avevano provato, soprattutto per il loro amico Pinocchio, compagno dei loro giorni più spensierati e felici.

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