- Signor Pinocchio - disse in modo rispettoso la mamma di Ulderico, la brava Mirella - noi la ringraziamo per il modo straordinario in cui ha organizzato la vita dei nostri due ragazzi in questi ultimi tre anni. Li vedo trasformati nel carattere, più sicuri di se stessi, più autonomi e capaci di vivere, e questo è merito suo, che li ha guidati da vero maestro -
- Ed ora, Pinocchio, non te ne andare, come mi sembra tu voglia fare subito - disse ruvidamente lo zo Umberto, che era il nuovo regista della situazione. - Devi restare ancora un po' di tempo accanto a Ulderico e Lamberto, così si abitueranno piano piano al distacco, che altrimenti sarebbe troppo doloroso -
Pinocchio disse di sì: capiva benissimo la situazione. E poi quelle due brave donne e Umberto erano proprio gentili e sensibili: sarebbe restato volentieri. La casa di Mirella era ampia, e così pure quella di Alfonsina, e il paese di Acqualagna era molto accogliente e gli ricordava il suo paesello di Toscana.
- Geppetto e la Fata Turchina mi aspetterannno ancora un po', e così Lucignolo e Mastro Ciliegia e la piccola Lucia della Trattoria di Pinocchio - diceva Pinocchio ai suoi amici. Sicuramente, quando tornerò da loro, troverò che gli affari sono andati benissimo, e che io sono diventato più ricco. Un po' come voi, no? -
Sì: la ruota della fortuna stavolta aveva girato per il verso giusto per gli orfanelli Lamberto e Ulderico. Ma la buona sorte va mantenuta e consolidata con il lavoro e con l'impegno costante.
Nessun commento:
Posta un commento