- In questo paesello abbandonato noi non abbiamo nessuno che ci aiuti, e certamente è stato un angelo quello che ti ha indirizzato qui -
- Sì, don Emilio - rispose Pinocchio. Io posso darvi volentieri una mano per un po' di tempo, ma non posso restare per sempre. Però, prima di andare via, posso istruire un'altra persona su questi piccoli segreti per la salute: basta una brava mamma, o anche una maestra che fa scuola ai nostri bambini -
- Grazie, Pinocchio. Sapere che c'è qualcuno che conosce i farmaci e sa leggere le istruzioni è molto importante, per noi. Basta che tu apra la piccola farmacia un paio d'ore ogni mattina, dalle dieci a mezzogiorno, così tutti potranno rivolgersi a te -
Il bravo burattino fu ben felice di mettersi a disposizione della popolazione del paese di Pieve Antica. Ai bambini che venivano a trovarlo regalava una piccola rotella di liquirizia o una caramella allo zucchero d'orzo o al miele, di cui erano pieni alcuni barattoli. Ma quando c'era qualche malessere o qualche indisposizione, era pronto a dare i suoi utili consigli e qualche medicina leggera, di quelle con cui la Fata Turchina lo aveva fatto guarire completamente. Quella, per lui, era stata un'esperienza molto utile, di cui ora stava raccogliendo i frutti per aiutare la gente in difficoltà.
Intanto Pinocchio, oltre che il piccolo medico e farmacista, continuava a fare l'animatore dei giochi dei ragazzi nella parrocchia del paesello di collina, che in lui aveva trovato veramente un grande sostegno di cui tutti gli erano grati.
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