Allenati che ti alleno, Pinocchio diventò sempre più bravo, e così la domenica successiva si presentò sulla piazza del paese di Peverina, pagò un soldo di rame per partecipare alla gara di ruzzica, e aspettò il suo momento.
I concorrenti, contadini robusti e con le braccia di ferro, erano tutti molto bravi, ma Pinocchio ormai era diventato un vero campione. Le sue mosse furono perfette: il lancio migliore era stato di ben 70 metri, ma il suo risultò nettamente migliore, 72 metri. La gente, meravigliata nel vedere quel burattino mingherlino battere dei campioni così vigorosi, esplose in un grande applauso.
A Pinocchio fu consegnata una bella bicicletta colorata di vernice gialla e azzurra, e con la sua brava forma di formaggio ritornò al paese di don Emilio, dove tutti rimasero sorpresi nel vederlo in sella ad una nuova bici.
- Che ne farai, ora, della bicicletta vecchia? - chiese il vecchio prete a Pinocchio.
- Ho deciso di regalarla alla maestra Lisabetta, così nel pomeriggio potrà andare da sola giù a valle a fare scuola ai bambini di lì -
- Ma Lisabetta è capace di montare sulla bici? -
- Certo, don Emilio: tutti i giorni la faccio provare, ed ora è diventata bravissima -
- E tu, Pinocchio, ora te ne andrai via con la bicicletta nuova? -
Pinocchio chinò la testa e fece un mezzo sorriso: don Emilio aveva capito tutto, anche se gli dispiaceva moltissimo perdere quel suo grande amico che tanto lo aveva aiutato.
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