Lazio grande in campionato, ancora piccola in Europa League. Ma è arrivato il momento per tirar fuori gli unghioni e arraffare quei tre punti che rimetterebbero in sella i biancocelesti di Reja.
Arriva lo Zurigo (domani sera ore 19, scenario dell'Olimpico e finalmente con il beneagurante volo di Olimpia).
Abbiamo visto tutti, nella gara di andata, che lo Zurigo non è uno squadrone, che a casa sua abbiamo dominato e buttato al vento sei o sette occasioni e ci siamo dovuti accontentare alla fine di un modesto pareggio. Perciò siamo consapevoli che la Lazio è superiore, anche se dovrà sottoporsi a un parziale turn over e non potrà contare sugli infortunati Mauri Matuzalem e Gonzalez.
Reja concederà inoltre un turno di tregua a Klose e Cisse, a Brocchi e forse ad Hernanes e Konko, contando sulle forze fresche di Rocchi, Cana, Sculli e probabilmente anche Zauri, tutta gente animata da una gran voglia di farsi valere e di raccogliere gli applausi dell'Olimpico.
Ma abbiamo anche altra gente da applaudire: il fantastico Lulic, che è divenuto in breve uno dei beniamini del tifo laziale assieme a Marchetti, che ha fatto dimenticare completamente quel ragazzo-fenomeno che è Muslera, campione del Sudamerica insieme a Tata Gonzalez. E c'è anche quel Senad Cana che a Cagliari ha finalmente dimostrato di essere un baluardo della mediana accanto a Ledesma, anima della difesa laziale.
Al loro posto anche Dias e Radu, conferma per Diakité apparso in gran vena in Sardegna, e in avanti si può sempre contare sul dinamismo e anche sul gran tiro di Sculli. Come si possono chiamare riserve giocatori di questa taglia?
In panchina, per ogni evenienza, siederanno i "grandi". Cisse, Klose, Hernanes. Con loro, c'è da sentirsi sempre al sicuro.
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