Un vero e proprio sfruttamento, specialmente se si pensa che anche Enzo Poggi mi aveva utilizzato per la pubblicazione di due belle riviste sull'architettura sportiva, sempre fruendo della mia generosa propensione alla scrittura. Tra l'altro, un vecchio collega di giornalismo interno al CONI si era servito di me per scrivere la voce sullo sci in una enciclopedia sportiva. Completamente gratis.
Enzo Poggi mi aveva promesso un ingresso nel gruppo B, che comportava un trattamento più dignitoso.
Pieno d'indignazione, scrissi immediatamente una orgogliosa lettera di dimissioni, facendo balzare dalla sua poltrona il gran capo Donato Martucci, e procurando un grosso dispiacere ad Enzo Poggi.
Il giorno dopo non mi ripresentai neanche più: e pensare che in quel periodo mi ero fidanzato con una bella ragazza originaria di Acuto, e per questo mio licenziamento la nostra relazione cominciò a scricchiolare orrendamente e poco più in là s'interruppe.
I nodi stavano arrivando al pettine. Tre mesi dopo diedi il mio ultimo esame alla facoltà di lettere della Sapienza, e nella sessione successiva, marzo 1967, sostenni brillantemente la tesi di laurea. Feci in tempo anche a fare domanda per l'insegnamento al Provveditorato agli Studi di Frosinone, e nel settembre di quell'anno incominciai la mia lunga carriera d'insegnante, gettandomi alle spalle tutte le avventure e disavventure della mia esperienza giornalistica.
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