Fra i tanti infortuni, la Lazio non ha mai potuto schierare, finora, la squadra tipo: eppure, sta ormai prendendo volto una formazione standard di alto livello, con il giovane bosniaco Senad Lulic al posto del vecchio capitano Stefano Mauri che forse riavremo solo a gennaio.
Alternando saggiamente i suoi uomini (esempio tipico ieri: primo tempo con Klose e Lulic, ripresa con Cisse e Brocchi), Reja riesce a non "uccidere" per la fatica i suoi uomini migliori. Ma le sue strategie lasciano alla squadra un'impronta stabile. Ormai la conosciamo tutti a memoria, la Lazio-tipo: Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma Lulic; Hernanes; Cisse Klose.Questo vuol dire che Reja è riuscito a inserire in pianta stabile, nella vecchia formazione 2010-2011, ben cinque nuovi titolari, e che titolari! Marchetti, Konko, Lulic, Cisse e Klose. Quale altro grande allenatore sarebbe riuscito a tanto, nel giro di soli tre mesi?
Rimane fuori dalla formazione-tipo fior di gente, al punto da formare un'altra Lazio che potrebbe essere quella delle Coppe: Bizzarri; Cavanda, Diakité, Stankevicius, Zauri; Gonzalez (Cana), Matuzalem, Mauri; Sculli; Rocchi, Kozak. Anche questa è una bella formazione, anche questa può schierarsi secondo il modulo di gran lunga preferito e più funzionale, il 4-3-1-2 che rispecchia la disponibilità di giocatori dalle caratteristiche volute da Reja. Avanza addirittura un uomo, Lorik Cana, che finalmente sta entrando anche lui negli schemi biancocelesti, rendendosi molto utile se non altro per l'Europa League, come si è ben visto ieri sera contro lo Zurigo.
Ma ora pensiamo a Lazio-Parma di domenica, una tappa molto importante del nostro cammino. La Lazio è un po' stanca, ma è uscita indenne da una serie durissima e molto lunga, fatta di sette incontri consecutivi d'imbattibilità, con cinque vittorie e due pareggi consecutivi. Forse nessun'altra squadra italiana ha saputo fare di meglio, in quest'ultimo incandescente mese di ottobre-primi di novembre.
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