Ma dietro, tutto perfetto. Belle le prove di Stankevicius e di Diakité, i due centrali di riserva. Alle loro spalle, uno splendido Marchetti, decisamente il migliore in campo e autore di tre o quattro interventi decisivi nel corso della ripresa.
Infatti il Napoli si è scordato del tutto che martedì dovrà incontrare il Manchester City in un incontro decisivo per la Champions League, e si è buttato a capofitto nel secondo tempo per tentare di sfondare la barriera difensiva della capolista. Niente da fare. Decisiva la mossa di Reja dopo sei minuti nella ripresa: visti assai provati Hernanes e Konko, che hanno giocato finora tutti gli incontri, ha messo in campo forze fresche con Matuzalem e Scaloni: questo voleva dire ridurre al minimo le possibilità offensive, ma voleva dire anche irrobustire la difesa, che si è giovata pure del gioco arretrato di Lulic, un altro che ha dato tutto senza potersi dedicare alle sue famose ripartenze.
Nel finale, quando il Napoli ha provato tutto ma la Lazio avrebbe anche potuto tentare il colpaccio secondo le sue sane abitudini, si è infortunato anche Sculli, l'unico pericoloso in area partenopea, ed è entrato Gonzalez per rafforzare ancora la difesa. Bene così: il Milan non è passato a Firenze malgrado una gran partita, e la Lazio ha conservato il suo punto di vantaggio.
Ora occhio all'Udinese, che a Parma potrebbe tentare l'impresa. Ma ci sono Giovinco e Floccari sulla sua strada. E occhio alla Juventus, che riceve un Palermo quasi sempre sconfitto in trasferta ( ma non all'Olimpico con noi: e Olimpico è anche il campo juventino...)
A proposito: il Napoli ha provato a metterci il bastone fra le ruote con Goran Pandev, entrato al 30' della ripresa al posto di Dossena. Ma non ha combinato niente di buono, salvo l'ammonizione a Radu che lo aveva fermato con un fallo.
Ed ora, sabato prossimo, aspettiamo la Juventus. Klose dovrebbe farcela, e perciò siamo abbastanza tranquilli.
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