Spesso, oggi, la famiglia è salvata dai vecchi, che ne costituiscono in molti strati sociali la cerniera economica.
Sono i vecchi che spesso aiutano figli e nipoti che si trovano in difficoltà, forti di pensioni che, seppur modeste, sono tra i pochi cespiti a tempo indeterminato.
Luci ed ombre, dunque, nel futuro dei vecchi. Forse il rimedio consiste nel considerarli non più soltanto vecchi, ma "diversamente giovani", ossia ancora capaci di mettere a disposizione della collettività risorse, sia pure declinate in modo diverso dall'usuale.
Credo che abbia ragione lo psicologo James Hillman quando dichiara che "la patologia principale della vecchiaia è l'idea che ne abbiamo".
(da un articolo di Ada Fonzi, professore emerito di psicologia dello sviluppo)
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