Da quando Edy Reja cominciò a prendersi cura della Lazio, a Parma, domenica 14 febbraio 2010, 2-0 con reti di Stendardo e Zarate, la Lazio ha disputato trentadue trasferte, raccogliendo un bottino di 53 punti, un bottino da vero pirata, con sedici vittorie, tre pareggi e undici sconfitte.
Reja è sempre stato un uomo da trasferta, ma una squadra come la Lazio, da modesta formazione di centroclassifica, nelle sue mani è andata via via trasformandosi in una squadra di vertice, dalle crescenti ambizioni. In ognuna delle trasferte disputate, la Lazio di Reja ha colto un bottino di 1,656 punti, lasciando alle squadra di casa, anche le grandi Milan Inter Juventus Napoli Roma Udinese, uno striminzito 1,340.
In trasferta la Lazio ha segnato cappellate di gol, più che all'Olimpico, e il 3-0 di Cagliari non è stato il solo risultato squillante: ricordiamo un 4-1 a Catania e un 4-2 a Lecce. Anche l'anno scorso, nelle prime cinque trasferte, si registrarono quattro vittorie di fila, a Firenze, a Chievo Verona, a Bari e a Palermo, esattamente come quest'anno.
Da che dipende, questo straordinario rendimento fuori casa? Da un'innata prudenza tattica, che sfrutta adeguatamente le risorse difensive ed esalta al massimo la velocità e la capacità di penetrazione delle punte. Quest'anno, con uomini come Klose Cisse e Lulic, le cose non potranno che migliorare.
Basterà trovare un accettabile equilibrio interno all'Olimpico per salire ancora più in alto in classifica, e per assicurarsi almeno uno dei tre posticini in Champions League.
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