Giuseppe Melillo, uscito dal Corriere dello Sport dove aveva regnato dal 1956 al 1960, aveva asssunto la corrispondenza del giornale torinese "Tuttosport" e si era piazzato in una bella redazione sul Piazzale Flaminio, in via Giambattista Vico. Qui era a contatto con il grande organizzatore di pugilato Rodolfo Sabbatini e la redazione di due periodici sportivi, "Il calcio illustrato" e "La boxe".
Via Giambattista Vico era una vera fucina, frequentata anche da Gilberto Evagelisti, proprietario del "Tifone", e da cento personaggi del mondo pugilistico, come Gigi Proietti, Nino Benvenuti e altri nomi famosi. Per due o tre anni anch'io gravitai in questo ambiente, in quanto collaboratore del "Tifone", del Calcio Illustrato e dello stesso Tuttosport: Melillo mi aveva presentato al grande giornalista Giglio Panza, direttore del quotidiano sportivo torinese, che mi aveva accolto con simpatia, e quindi io avevo preso a sperare di poter fare un po' di strada come collaboratore di Melillo sulle colonne di Tuttosport.
Purtroppo, come vice di Melillo si era sistemato in via Vico anche Lino Cascioli, il quale cercava a sua volta spazio e non era affatto intenzionato a lasciarne un poco anche a me. Già si era comportato in questo modo al Tifone, ignorando il fatto che io ci lavoravo da almeno due anni prima di lui con eccellenti risultati. Amico del proprietario Evangelisti, ne approfittava spietatamente per avere tutto il meglio, pur dichiarandosi mio estimatore.
Cascioli, aduso alle maniere abili e decise, fece di tutto per far capire a Torino che non c'era né bisogno né prospettiva per un terzo collaboratore, per cui non mi restò che convincermi sempre più a rifugiarmi nell'insegnamento, lasciando via libera ad altri più spregiudicati di me nel giornalismo. Io non sono mai stato il tipo "mors tua vita mea", e questo voleva dire, semplicemente, che in quel mondo non c'era posto per me.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
lunedì 28 novembre 2011
Come scegliere l'albergo per le ferie
Una volta stabilito che tipo di albergo si desidera, è buona prassi usufruire delle possibilità offerte da Internet, almeno per una prima scrematura di ciò che il mercato turistico offre.
Esistono diversi siti specializzati nelle prenotazioni alberghiere: Tripadvisor.it, Booking.com, Hotel.com, Venere.com...
Conviene passare di qui, almeno come indagine preliminare.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Esistono diversi siti specializzati nelle prenotazioni alberghiere: Tripadvisor.it, Booking.com, Hotel.com, Venere.com...
Conviene passare di qui, almeno come indagine preliminare.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Frosinone: così nacque la Provincia 85 anni fa
Il 6 dicembre del 1926, 85 anni fa, veniva creata, insieme ad altre 18, la Provincia di Frosinone, un territorio che si estende da Anagni a San Vittore. Ci sono ancora in giro delle persone, come la zia Lella del Piglio, che ricordano benissimo quella data perché avevano quindici anni.
Sarà gran festa, dunque, martedì 6 dicembre, in Ciociaria.
Il presidente Antonello Jannarilli ha predisposto una serie di manifestazioni, a partire dal volantino che ricorda la struttura del Palazzo della Provincia, con due lembi laterali. C'è speciale annullo filatelico con relativa cartolina.
Alle 10 inizierà una cerimonia particolarmente solenne, con quattro storici locali che rievocheranno le vicende della nascente Provincia: Maurizio Federici parlerà di Frosinone nell'Ottocento, Costantino Jadecola spiegherà perchè "il mare non bagna Frosinone", Fernando Riccardi ricorderà l'ex provincia di Terra del Lavoro, Eugenio Maria Beranger rievocherà i primi protagonisti della vita della provincia.
Ci saranno onorificenze agli amministratori e ai dipendenti anziani. Muoverà i primi passi un grande Archivio Storico insieme a una mostra commemorativa. Nel pomeriggio, esibizione della banda Romagnoli e concerto su musiche di Licinio Refice.
Sarà gran festa, dunque, martedì 6 dicembre, in Ciociaria.
Il presidente Antonello Jannarilli ha predisposto una serie di manifestazioni, a partire dal volantino che ricorda la struttura del Palazzo della Provincia, con due lembi laterali. C'è speciale annullo filatelico con relativa cartolina.
Alle 10 inizierà una cerimonia particolarmente solenne, con quattro storici locali che rievocheranno le vicende della nascente Provincia: Maurizio Federici parlerà di Frosinone nell'Ottocento, Costantino Jadecola spiegherà perchè "il mare non bagna Frosinone", Fernando Riccardi ricorderà l'ex provincia di Terra del Lavoro, Eugenio Maria Beranger rievocherà i primi protagonisti della vita della provincia.
Ci saranno onorificenze agli amministratori e ai dipendenti anziani. Muoverà i primi passi un grande Archivio Storico insieme a una mostra commemorativa. Nel pomeriggio, esibizione della banda Romagnoli e concerto su musiche di Licinio Refice.
Il Vaslui è in crisi, la Lazio deve approfittarne
Stiamo pensando solo al Vaslui. Giovedì ci giochiamo l'Europa in un colpo solo.
Le notizie che arrivano dalla Romania parlano di un'evidente crisi degli avversari della Lazio. Domenica hanno perso addirittura in casa con una delle ultime in classifica, lo Sportul Studentesc, incassando un gol dopo un quarto d'ora e non riuscendo a rimontare pur avendo avuto 75 minuti a disposizione. Ora il Vaslui è precipitato all'ottavo posto, lontanissimo da quel terzo posto che lo scorso giugno gli ha fatto guadagnare l'Europa.
La Lazio va in Romania in una sede disagiata a 140 chilometri da Vaslui, decisa comunque a far suoi quei tre punti che le darebbero l'Europa in un colpo solo. Non c'è bisogno nenanche di troppo turn over, poichè per il successivo incontro con il Novara abbiamo ottenuto il rinvio a lunedì, dunque avremo ben quattro giorni a disposizione per smaltire la fatica. Bisogna, cioè, pensare solo all'Europa.
Mancherà Brocchi, ma sarà sostituito da un Gonzalez in buona vena. C'è perfino la possibilità del rientro di Dias. Per il resto sono disponibili tutti i titolari, con Lulic al posto di quel Mauri il cui rientro è ancora lontano. Klose, Cisse, Hernanes potrebbero bastarci per fare il colpo sul Vaslui, e guadagnarci quello spicchio di Europa che ci consolerebbe del passo falso con la Juventus.
Le notizie che arrivano dalla Romania parlano di un'evidente crisi degli avversari della Lazio. Domenica hanno perso addirittura in casa con una delle ultime in classifica, lo Sportul Studentesc, incassando un gol dopo un quarto d'ora e non riuscendo a rimontare pur avendo avuto 75 minuti a disposizione. Ora il Vaslui è precipitato all'ottavo posto, lontanissimo da quel terzo posto che lo scorso giugno gli ha fatto guadagnare l'Europa.
La Lazio va in Romania in una sede disagiata a 140 chilometri da Vaslui, decisa comunque a far suoi quei tre punti che le darebbero l'Europa in un colpo solo. Non c'è bisogno nenanche di troppo turn over, poichè per il successivo incontro con il Novara abbiamo ottenuto il rinvio a lunedì, dunque avremo ben quattro giorni a disposizione per smaltire la fatica. Bisogna, cioè, pensare solo all'Europa.
Mancherà Brocchi, ma sarà sostituito da un Gonzalez in buona vena. C'è perfino la possibilità del rientro di Dias. Per il resto sono disponibili tutti i titolari, con Lulic al posto di quel Mauri il cui rientro è ancora lontano. Klose, Cisse, Hernanes potrebbero bastarci per fare il colpo sul Vaslui, e guadagnarci quello spicchio di Europa che ci consolerebbe del passo falso con la Juventus.
domenica 27 novembre 2011
Le stelle di un albergo
Quanto contano le stelle di un albergo? Certo, sono indicative, ma i parametri di assegnazione variano, e anche molto, a seconda del contesto e della Regione, dal momento che è compito dell'assessorato al turismo regionale qualificare gli hotel con le stelle.
In ogni caso, dipende da quali caratteristiche si cercano. Ecco allora il primo consiglio: capire bene le proprie esigenze, vale a dire che cosa per voi è decisivo per sentirsi soddisfatti.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
In ogni caso, dipende da quali caratteristiche si cercano. Ecco allora il primo consiglio: capire bene le proprie esigenze, vale a dire che cosa per voi è decisivo per sentirsi soddisfatti.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Frosinone: è il momento dell'oro
Al Palazzo della Provincia, a Frosinone, venerdì scorso 24 novembre, si è parlato di oro, quello in lingotti. Lo ha fatto la Banca d'Etruria, una delle due autorizzate a trattare questo metallo prezioso.
L'oro è un bene di rifugio, e in momenti come quello che attraversiamo il suo valore acquista maggiore importanza. Sono trent'anni che la Banca d'Etruria tratta questo bene partendo da Arezzo, che è considerata la patria dell'oro. Nell'intento di espandersi sul mercato nazionale ha organizzato a Frosinone un interessante convegno intitolato " Parole d'oro" con il direttore Federico Baiocchi Di Silvestri, il quale ha reso noto che nel mondo esistono 164 mila tonnellate d'oro, un grande cubo di venti metri di altezza. India e Cina, potenze economiche in grande espansione, ne stanno facendo man bassa, ma per fortuna l'Italia rimane la grande specialista dei gioielli d'arte. Sono intervenuti anche Paolo Manuelli, Federico Del Vecchio e Francesco Bernardini per proporre investimenti vantaggiosi.
Per la Provincia di Frosinone, hanno presentato la conferenza il presidente Antonello Jannarilli e il consigliere Giovanni Celli.
L'oro è un bene di rifugio, e in momenti come quello che attraversiamo il suo valore acquista maggiore importanza. Sono trent'anni che la Banca d'Etruria tratta questo bene partendo da Arezzo, che è considerata la patria dell'oro. Nell'intento di espandersi sul mercato nazionale ha organizzato a Frosinone un interessante convegno intitolato " Parole d'oro" con il direttore Federico Baiocchi Di Silvestri, il quale ha reso noto che nel mondo esistono 164 mila tonnellate d'oro, un grande cubo di venti metri di altezza. India e Cina, potenze economiche in grande espansione, ne stanno facendo man bassa, ma per fortuna l'Italia rimane la grande specialista dei gioielli d'arte. Sono intervenuti anche Paolo Manuelli, Federico Del Vecchio e Francesco Bernardini per proporre investimenti vantaggiosi.
Per la Provincia di Frosinone, hanno presentato la conferenza il presidente Antonello Jannarilli e il consigliere Giovanni Celli.
Nessuna frustrazione: la Lazio è nelle quattro
La sconfitta con la Juventus è andata, ma la Lazio non si è giocato nessuno spicciolo di reputazione. Ha lottato con tanta forza e con tanto orgoglio che considerarla meno di quanto la consideravamo ieri sarebbe un errore. Tutto sommato la Lazio resta nel quartetto che è in lotta per lo scudetto e per la Champions, e potrà presto recuperare in trasferta quel che ogni tanto perde in casa per inveterata abitudine.
Juventus Udinese Milan e Lazio restano per ora nettamente le quattro squadre che si giocano la partita al tavolo delle ambizioni. Tra loro e le altre c'è un cuscinetto d'aria di cinque punti ( Roma e Catania a 17 ) che non potrà essere scalfito almeno per un altro paio di giornate, il Napoli è addirittura 6 punti sotto, e tutt'al più il Palermo, che sta a 16, potrà avvicinarsi qualora riuscisse a infilare la Fiorentina alla Favorita: ma l'ex rosanero Delio Rossi sarà stavolta un osso duro da rodere.Diciamo pure, dunque, che la Lazio ha perso terreno, ma resta sempre in zona, il suo morale rimane intatto, e anzi andrà in Romania, giovedì, a cercare di assicurarsi il passaggio di turno nell'Europa League perché il Vaslui è alla sua portata.
La Lazio ha sempre una gran difesa e un grande Marchetti, un buon centrocampo con Ledesma Gonzalez Hernanes e Sculli, e in attacco l'asso internazionale Klose potrebbe assicurare quel gol che basterebbe alla bisogna. Non vediamo nuvole nere sulla strada dei biancocelesti, malgrado il "no" della sfortuna sul clamoroso palo di Hernanes. La Lazio può giocarsi ancora tutte le sue carte, e vedrete che lo farà, come ha capito bene l'allenatore juventino Conte, che ha parlato di un'avversaria molto forte che lotterà con le altre fino in fondo.
Juventus Udinese Milan e Lazio restano per ora nettamente le quattro squadre che si giocano la partita al tavolo delle ambizioni. Tra loro e le altre c'è un cuscinetto d'aria di cinque punti ( Roma e Catania a 17 ) che non potrà essere scalfito almeno per un altro paio di giornate, il Napoli è addirittura 6 punti sotto, e tutt'al più il Palermo, che sta a 16, potrà avvicinarsi qualora riuscisse a infilare la Fiorentina alla Favorita: ma l'ex rosanero Delio Rossi sarà stavolta un osso duro da rodere.Diciamo pure, dunque, che la Lazio ha perso terreno, ma resta sempre in zona, il suo morale rimane intatto, e anzi andrà in Romania, giovedì, a cercare di assicurarsi il passaggio di turno nell'Europa League perché il Vaslui è alla sua portata.
La Lazio ha sempre una gran difesa e un grande Marchetti, un buon centrocampo con Ledesma Gonzalez Hernanes e Sculli, e in attacco l'asso internazionale Klose potrebbe assicurare quel gol che basterebbe alla bisogna. Non vediamo nuvole nere sulla strada dei biancocelesti, malgrado il "no" della sfortuna sul clamoroso palo di Hernanes. La Lazio può giocarsi ancora tutte le sue carte, e vedrete che lo farà, come ha capito bene l'allenatore juventino Conte, che ha parlato di un'avversaria molto forte che lotterà con le altre fino in fondo.
sabato 26 novembre 2011
Pepe gela la Lazio - Il palo dice no a Hernanes - La Juve abbozza la fuga
Un veemente inizio di ripresa avrebbe dovuto dare il pareggio alla Lazio, ma un palo clamoroso ha deto di no a Hernanes. Reja ha gettato successivamente in campo Gonzalez per Brocchi, Cisse per Rocchi e Sculli per Lulic, tentando il tutto per tutto. Ne è venuto fuori un quarto d'ora di fuoco, ma niente più: la fortuna ancora una volta non ha arriso alla Lazio, e la Juventus piano piano è riuscita ad addormentare il gioco con la grande regia di Andrea Pirlo, che non avrebbe dovuto giocare e invece è risultato il migliore in campo.
Anche nel primo tempo la Lazio ha attaccato con sprazzi di gioco insidiosi, e da una gran parata del magico Buffon è scaturito il gol juventino al 34', ispiratore Vucinic e realizzatore Pepe, due ex romanisti che sono riusciti ad infliggere una grande amarezza alla Lazio.
I biancocelesti non hanno nulla da rimproverari, ce l'hanno messa tutta, e Klose, pur impegnadosi a fondo,non è riuscito a inventare uno dei suoi colpi di grazia. Eccoci dunque ad accusare la seconda sconfitta all'Olimpico, mentre in trasferta siamo ancora imbattuti, e speriamo ora giovedì di fare almeno il colpaccio contro il Vaslui in Romania per consolarci un po' in Europa League.
Questa sconfitta, ovviamente, non taglia fuori le nostre ambizioni, ma la Juventus sta tentando un abbozzo di fuga. Non dobbiamo mollare, ma i bianconeri hanno dimostrato di avere più di noi mestiere e quadratura di gioco, organizzati magistralmente attorno a Pirlo.
Non possiamo gettare la croce addosso a nessuno, ma ci manca ancora un pizzico di esperienza e di malizia, con tante occasioni gettate al vento, e ne sarebbe bastata una sola almeno per pareggiare.Quel maledetto palo di Hernanes ci ha detto no, ed un pareggio almeno la nostra generosità lo avrebbe ben meritato.
Anche nel primo tempo la Lazio ha attaccato con sprazzi di gioco insidiosi, e da una gran parata del magico Buffon è scaturito il gol juventino al 34', ispiratore Vucinic e realizzatore Pepe, due ex romanisti che sono riusciti ad infliggere una grande amarezza alla Lazio.
I biancocelesti non hanno nulla da rimproverari, ce l'hanno messa tutta, e Klose, pur impegnadosi a fondo,non è riuscito a inventare uno dei suoi colpi di grazia. Eccoci dunque ad accusare la seconda sconfitta all'Olimpico, mentre in trasferta siamo ancora imbattuti, e speriamo ora giovedì di fare almeno il colpaccio contro il Vaslui in Romania per consolarci un po' in Europa League.
Questa sconfitta, ovviamente, non taglia fuori le nostre ambizioni, ma la Juventus sta tentando un abbozzo di fuga. Non dobbiamo mollare, ma i bianconeri hanno dimostrato di avere più di noi mestiere e quadratura di gioco, organizzati magistralmente attorno a Pirlo.
Non possiamo gettare la croce addosso a nessuno, ma ci manca ancora un pizzico di esperienza e di malizia, con tante occasioni gettate al vento, e ne sarebbe bastata una sola almeno per pareggiare.Quel maledetto palo di Hernanes ci ha detto no, ed un pareggio almeno la nostra generosità lo avrebbe ben meritato.
Vita di collegio: 130. I confetti di Di Veroli
Lalli spiegò chi era quello Jadic che aveva scritto sull'argomento, spiegando che ero un giovanissimo giornalista.
I Di Veroli vollero conoscermi, e mi invitarono al loro bel negozio a Torre Argentina, facemmo amicizia, e nel congedarmi mi riempirono un grosso cartoccio di confetti colorati tipo Sulmona da portare a Riccardo Lalli. Ovvio che una parte di questi confetti era anche per me, ma io, come sempre ossequioso e timido, non osai toccarne nemmeno uno, e nemmeno uno me ne fece assaggiare il buon Riccardo Lalli, che in queste cose non era mai splendido. Io ci rimasi molto male, ma che volete farci: i miei genitori mi avevano insegnato questo tipo di educazione.
I miei primi articoli al Tifone facevano un certo effetto, ma Lalli era molto parsimonioso nei suoi elogi, e magari ogni tanto mi ricompensava con grosse firme.
Io portavo anche fortuna alle squadre che seguivo. La Lazio, infatti, quella estate vinse il suo primo trofeo importante, la Coppa Italia, con Fulvio Bernardini, che lanciò anche un paio di ragazzi interessanti tipo Franzini e Fumagalli.
Un giorno, durante un allenamento alla Rondinella, accanto allo Stadio Flaminio, un pallone era finito fuori dal campo, e io cercavo di rinviarlo con i piedi scavalcando la staccionata. Al primo colpo non mi riuscì, e allora Fulvio strillò: "Non ci riuscirai nemmeno fra dieci anni!" Io testardamente riprovai, e al secondo colpo ce la feci, rispedendo il pallone proprio ai suoi piedi. Fulvio non disse nulla, come del resto io, e successivamente mi confessò di aver apprezzato la mia sensibilità.
I Di Veroli vollero conoscermi, e mi invitarono al loro bel negozio a Torre Argentina, facemmo amicizia, e nel congedarmi mi riempirono un grosso cartoccio di confetti colorati tipo Sulmona da portare a Riccardo Lalli. Ovvio che una parte di questi confetti era anche per me, ma io, come sempre ossequioso e timido, non osai toccarne nemmeno uno, e nemmeno uno me ne fece assaggiare il buon Riccardo Lalli, che in queste cose non era mai splendido. Io ci rimasi molto male, ma che volete farci: i miei genitori mi avevano insegnato questo tipo di educazione.
I miei primi articoli al Tifone facevano un certo effetto, ma Lalli era molto parsimonioso nei suoi elogi, e magari ogni tanto mi ricompensava con grosse firme.
Io portavo anche fortuna alle squadre che seguivo. La Lazio, infatti, quella estate vinse il suo primo trofeo importante, la Coppa Italia, con Fulvio Bernardini, che lanciò anche un paio di ragazzi interessanti tipo Franzini e Fumagalli.
Un giorno, durante un allenamento alla Rondinella, accanto allo Stadio Flaminio, un pallone era finito fuori dal campo, e io cercavo di rinviarlo con i piedi scavalcando la staccionata. Al primo colpo non mi riuscì, e allora Fulvio strillò: "Non ci riuscirai nemmeno fra dieci anni!" Io testardamente riprovai, e al secondo colpo ce la feci, rispedendo il pallone proprio ai suoi piedi. Fulvio non disse nulla, come del resto io, e successivamente mi confessò di aver apprezzato la mia sensibilità.
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Le vacanze invernali
Scuole chiuse, festività sparse tra fine dicembre e inizio gennaio, neve in montagna: sono tanti gli elementi che spingono alle vacanze invernali.
Se non avete ancora prenotato l'albergo, sarebbe un po' tardi per muoversi ora. Ma non disperate: qualche occasione si può trovare anche all'ultimo minuto, se ci si sa adattare.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Se non avete ancora prenotato l'albergo, sarebbe un po' tardi per muoversi ora. Ma non disperate: qualche occasione si può trovare anche all'ultimo minuto, se ci si sa adattare.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Trevi nel Lazio: difendere il futuro dei Simbruini
Primo dicembre a Trevi nel Lazio, Museo delle Piante: "Naturambiente" tiene un convegno sul tema: -"Educare" per difendere il nostro futuro -
Partecipano l'Associazione Valorizzazione Altipiani di Arcinazzo, l'Istituto Comprensivo di Piglio, il Parco Naturale dei Monti Simbruini e l'assessorato alle Politiche Sociali della Regione.
L'ambiente della zona simbruina costituisce un habitat naturalistico ed archeologico con monumenti d'interesse regionale.
Vengono coinvolti in questi interessi gli alunni delle elementari e delle medie per la difesa del territorio dell'Altipiano e dei Monti Simbruini anche sul piano dei rapporti sociali.
Partecipano Alberto Foppoli per il Parco, Tommaso Damizia per l'Istituto Comprensivo di Piglio e Salvatore Cinque per l'AVA. Interventi di Luca Tarquini, Carlo Parlagreco e Gianfranco Lustrissimi.
Partecipano l'Associazione Valorizzazione Altipiani di Arcinazzo, l'Istituto Comprensivo di Piglio, il Parco Naturale dei Monti Simbruini e l'assessorato alle Politiche Sociali della Regione.
L'ambiente della zona simbruina costituisce un habitat naturalistico ed archeologico con monumenti d'interesse regionale.
Vengono coinvolti in questi interessi gli alunni delle elementari e delle medie per la difesa del territorio dell'Altipiano e dei Monti Simbruini anche sul piano dei rapporti sociali.
Partecipano Alberto Foppoli per il Parco, Tommaso Damizia per l'Istituto Comprensivo di Piglio e Salvatore Cinque per l'AVA. Interventi di Luca Tarquini, Carlo Parlagreco e Gianfranco Lustrissimi.
In Germania dicono: Klose non è mai stato così forte
Sta giocando la quattordicesima stagione della sua lunga carriera, ha messo a segno 260 gol di cui 63 con la nazionale tedesca, eppure in Germania dicono convinti: "Miroslav Klose non è mai stato così forte come in questo suo campionato laziale".
Questo dicono a Monaco di Baviera, la città che Miro ha lasciato solo quattro mesi fa e nella quale fa ritorno in pratica una volta a settimana. Si rimette in contatto con quello che è stato il suo mondo, la sua aria naturale. Ma dice. "Alla Lazio mi sento come a casa mia. Mi sento come un pescatore che ha la preda pronta sotto di sé e non se la lascia sfuggire. Sono a posto fisicamente e tutto va bene. L'aria di Roma mi fa bene".
Tutti stanno aspettando, a Roma e in Germania, il suo rientro in campo contro la Juventus dopo la pausa di Napoli. All'Olimpico di Roma, per Lazio-Juventus, sono collegate le Tv di tutti i principali paesi del mondo aspettando la sua giocata fenomenale. Miro Klose ha attirato sulla Lazio tutti i riflettori del mondo, tutti sono convinti che da questa sua stagione uscirà fuori qualcosa di grande, di sensazionale.
Con Miro, la Lazio ha azzeccato il suo acquisto più straordinario almeno degli ultimi dieci anni. Per trovare qualcosa di simile, bisogna almeno risalire all'anno 2000, alla Lazio da scudetto. E questo suona come un presagio.
Miro Klose, uomo semplice, uomo che va d'accordo con la natura e con la vita che scorre lineare e chiara. Non ama i macchinoni come Cisse, se può preferisce andare a piedi e in consonanza con l'ambiente più naturale. Questo gli fa bene, e con lui fa bene anche alla Lazio che sta godendo il suo momento di grazia.
Da Miro Klose, ogni domenica, tutti aspettano l'ennesimo miracolo.
Questo dicono a Monaco di Baviera, la città che Miro ha lasciato solo quattro mesi fa e nella quale fa ritorno in pratica una volta a settimana. Si rimette in contatto con quello che è stato il suo mondo, la sua aria naturale. Ma dice. "Alla Lazio mi sento come a casa mia. Mi sento come un pescatore che ha la preda pronta sotto di sé e non se la lascia sfuggire. Sono a posto fisicamente e tutto va bene. L'aria di Roma mi fa bene".
Tutti stanno aspettando, a Roma e in Germania, il suo rientro in campo contro la Juventus dopo la pausa di Napoli. All'Olimpico di Roma, per Lazio-Juventus, sono collegate le Tv di tutti i principali paesi del mondo aspettando la sua giocata fenomenale. Miro Klose ha attirato sulla Lazio tutti i riflettori del mondo, tutti sono convinti che da questa sua stagione uscirà fuori qualcosa di grande, di sensazionale.
Con Miro, la Lazio ha azzeccato il suo acquisto più straordinario almeno degli ultimi dieci anni. Per trovare qualcosa di simile, bisogna almeno risalire all'anno 2000, alla Lazio da scudetto. E questo suona come un presagio.
Miro Klose, uomo semplice, uomo che va d'accordo con la natura e con la vita che scorre lineare e chiara. Non ama i macchinoni come Cisse, se può preferisce andare a piedi e in consonanza con l'ambiente più naturale. Questo gli fa bene, e con lui fa bene anche alla Lazio che sta godendo il suo momento di grazia.
Da Miro Klose, ogni domenica, tutti aspettano l'ennesimo miracolo.
venerdì 25 novembre 2011
I contratti elettrici
La tariffa bioraria si inserisce in un mercato liberalizzato, nel quale è difficile riuscire a districarsi tra la giungla delle offerte.
Chi non è mai stato contattato da uno o più operatori che proponevano nuovi contratti? Ad esempio presentandosi come "Enel", mentre invece rappresentavano un'altra compagnia, cioè "EnelEnergia", magari altrettando valida, ma comunque diversa?
Leggete bene qualsiasi contratto prima di firmarlo, senza fretta. Nel dubbio, meglio rimanere con il vecchio fornitore. E anche qualora abbiate firmato avventatamente, avete sempre 10 giorni di tempo per rescindere il contratto mediante raccomandata.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Chi non è mai stato contattato da uno o più operatori che proponevano nuovi contratti? Ad esempio presentandosi come "Enel", mentre invece rappresentavano un'altra compagnia, cioè "EnelEnergia", magari altrettando valida, ma comunque diversa?
Leggete bene qualsiasi contratto prima di firmarlo, senza fretta. Nel dubbio, meglio rimanere con il vecchio fornitore. E anche qualora abbiate firmato avventatamente, avete sempre 10 giorni di tempo per rescindere il contratto mediante raccomandata.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Serrone: il presepe più grande del Lazio
Il Comune del Serrone sta preparando un Natale eccezionale: un presepe a grandezza naturale, animato da ben 130 personaggi, che popoleranno le piazzette e i vicoli dell'antico borgo.
Il Comune e l'Associazione culturale Serrone stanno allestendo un programma speciale, con visite per i turisti limitate al mattino o estese all'intera giornata, con inviti alle scuole di tutto il Lazio e prenotazione di apposita colazione o pranzo con speciali menu predisposti dai rinomati ristoranti locali.
La rappresentazione del presepe si inaugura l'8 dicembre e si protrae fino all'8 gennaio, coinvolgendo alcune suggestive risorse storiche del paese, come l'eremo di San Michele e i begli scorci del monte Scalambra.
Il Comune e l'Associazione culturale Serrone stanno allestendo un programma speciale, con visite per i turisti limitate al mattino o estese all'intera giornata, con inviti alle scuole di tutto il Lazio e prenotazione di apposita colazione o pranzo con speciali menu predisposti dai rinomati ristoranti locali.
La rappresentazione del presepe si inaugura l'8 dicembre e si protrae fino all'8 gennaio, coinvolgendo alcune suggestive risorse storiche del paese, come l'eremo di San Michele e i begli scorci del monte Scalambra.
Reja sfoglia la margherita: Rocchi o Cisse, Biava o Diakité
Tutta all'insegna del dubbio, la vigilia di Lazio-Juventus, la partita-pilota di questa prima parte di campionato.
Edy Reja è combattuto da due dubbi: vorrebbe dare un premio al bravo Tommaso Rocchi, ma le azioni di Cisse sono risalite nella giornata di ieri: il leone nero sta bene, e contro gli uomini di Conte avrebbe proprio in animo di dar tutto e di ritrovare il sospiratissimo gol. Alla fine, è probabile che la spunti, mentre Tommaso avrà sicuramente l'opportunità di gettare in campo energie fresche e di lasciare ugualmente il segno come già fece a Cagliari: essendo un brevilineo, non ci mette molto a scaldarsi e a farsi subito valere anche nel giro di pochi minuti.
L'altro grosso dubbio è: Biava o Diakité? Il nostro secondo "leone nero" è in gran forma, Biava invece rientra dopo un lungo digiuno, e anche in questo caso è probabile che sia destinato a subentrare a qualche difensore che accusasse un'improvvisa defaillance. E' sempre bene tenere di riserva un uomo di grande sicurezza.
Comunque, anche la Juventus ha il suo dubbio, e in questo caso addirittura fondamentale. Andrea Pirlo, l'uomo-base del gioco juventino, è rimasto vittima di una pesante contusione in allenamento, e Conte non se la sente di rischiarlo, e magari perderlo per un periodo lungo, che costerrebbe troppo caro alla Vecchia Signora. Sostituti all'altezzza non mancano, ma certo una Juventus senza Pirlo corrisponde a una Lazio senza Klose. Una squadra dimezzata.
Il gran pubblico dell'Olimpico non meriterebbe questa menomazione, ma il tifoso laziale, in fondo in fondo, non ne sarebbe scontento. Decideranno le ultime ore, per questo incontro che vale un quarto di campionato.
Edy Reja è combattuto da due dubbi: vorrebbe dare un premio al bravo Tommaso Rocchi, ma le azioni di Cisse sono risalite nella giornata di ieri: il leone nero sta bene, e contro gli uomini di Conte avrebbe proprio in animo di dar tutto e di ritrovare il sospiratissimo gol. Alla fine, è probabile che la spunti, mentre Tommaso avrà sicuramente l'opportunità di gettare in campo energie fresche e di lasciare ugualmente il segno come già fece a Cagliari: essendo un brevilineo, non ci mette molto a scaldarsi e a farsi subito valere anche nel giro di pochi minuti.
L'altro grosso dubbio è: Biava o Diakité? Il nostro secondo "leone nero" è in gran forma, Biava invece rientra dopo un lungo digiuno, e anche in questo caso è probabile che sia destinato a subentrare a qualche difensore che accusasse un'improvvisa defaillance. E' sempre bene tenere di riserva un uomo di grande sicurezza.
Comunque, anche la Juventus ha il suo dubbio, e in questo caso addirittura fondamentale. Andrea Pirlo, l'uomo-base del gioco juventino, è rimasto vittima di una pesante contusione in allenamento, e Conte non se la sente di rischiarlo, e magari perderlo per un periodo lungo, che costerrebbe troppo caro alla Vecchia Signora. Sostituti all'altezzza non mancano, ma certo una Juventus senza Pirlo corrisponde a una Lazio senza Klose. Una squadra dimezzata.
Il gran pubblico dell'Olimpico non meriterebbe questa menomazione, ma il tifoso laziale, in fondo in fondo, non ne sarebbe scontento. Decideranno le ultime ore, per questo incontro che vale un quarto di campionato.
giovedì 24 novembre 2011
Vita di collegio: 129. Le impuntature di Jesse Carver
Tornando un po' indietro nel tempo, uno dei primi ricordi che ho del Tifone è abbastanza curioso e divertente. Scrivevo liberamente tutto ciò che mi passava per la mente intorno all'ambiente laziale. In quel periodo la Lazio era allenata da un famoso mister inglese, Jesse Carver, che aveva un suo caratterino particolare.
La Lazio aveva un gran bel mediano di origine milanese, Franco Zaglio, che poi si trasferità all'Inter e vi ebbe anche il suo momento di gloria, finendo in Nazionale. Però con Carver il ragazzo non andava molto d'accordo, perché a sua volta prendeva delle impuntature e non faceva molto per rendersi simpatico. Zaglio aveva una specie di allergia per la doccia, e al termine dell'allenamento, o anche della partita, evitava di farsi la doccia e si rivestiva in fretta dopo essersi asciugato il sudore. Carver lo prendeva in giro: - Zaglio non si lava! - e qualche volta lo lasciava fuori squadra pur essendo un elemento tecnicamente molto valido.
Un altro bel giocatore, stavolta del vivaio laziale, era il terzino destro Giovanni Di Veroli. Come dice chiaramente il cognome, Di Veroli era di religione ebraica ed aveva un bel negozio di alimentari nei pressi di Torre Argentina. Di Veroli venne in conflitto con Jesse Carver perché, rispettando le norme della sua religione, il sabato non si allenava essendo giorno festivo. Questo lo danneggiava notevolmente, sicché spesso Carver lo lasciava fuori squadra perché non lo riteneva pronto per la partita.
Io scrissi queste cose sul "Tifone", e i parenti di Di Veroli telefonarono al giornale al direttore Riccardo Lalli per lamentarsi. Naturalmente non c'era nessun motivo di protesta, ma era solo un modo per stare vicini al giornale perché prendesse le parti del giocatore.
La Lazio aveva un gran bel mediano di origine milanese, Franco Zaglio, che poi si trasferità all'Inter e vi ebbe anche il suo momento di gloria, finendo in Nazionale. Però con Carver il ragazzo non andava molto d'accordo, perché a sua volta prendeva delle impuntature e non faceva molto per rendersi simpatico. Zaglio aveva una specie di allergia per la doccia, e al termine dell'allenamento, o anche della partita, evitava di farsi la doccia e si rivestiva in fretta dopo essersi asciugato il sudore. Carver lo prendeva in giro: - Zaglio non si lava! - e qualche volta lo lasciava fuori squadra pur essendo un elemento tecnicamente molto valido.
Un altro bel giocatore, stavolta del vivaio laziale, era il terzino destro Giovanni Di Veroli. Come dice chiaramente il cognome, Di Veroli era di religione ebraica ed aveva un bel negozio di alimentari nei pressi di Torre Argentina. Di Veroli venne in conflitto con Jesse Carver perché, rispettando le norme della sua religione, il sabato non si allenava essendo giorno festivo. Questo lo danneggiava notevolmente, sicché spesso Carver lo lasciava fuori squadra perché non lo riteneva pronto per la partita.
Io scrissi queste cose sul "Tifone", e i parenti di Di Veroli telefonarono al giornale al direttore Riccardo Lalli per lamentarsi. Naturalmente non c'era nessun motivo di protesta, ma era solo un modo per stare vicini al giornale perché prendesse le parti del giocatore.
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Elettricità: lavorare di sera
La tariffa bioraria dell'energia elettrica spinge a una soluzione che stravolge le abitudini di molti: fare i lavori domestici di sera.
In effetti sarebbe preferibile azionare lavastoviglie, lavatrice e ferro da stiro dopo le ore 19.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
In effetti sarebbe preferibile azionare lavastoviglie, lavatrice e ferro da stiro dopo le ore 19.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Castro dei Volsci: turisti tedeschi incantati per la raccolta delle olive
Il genuino olio di oliva di Castro dei Volsci ha incontrato il favore incondizionato dei turisti tedeschi.
CiociariaTurismo da alcuni anni sta convogliando turisti giapponesi, francesi e tedeschi verso la raccolta delle olive della Ciociaria, giovandosi della collaborazione della Locanda del Ditirambo e della Cooperativa "I care" di Piero Nardoni a Vallecorsa.
Quest'anno otto pensionati tedeschi hanno goduto a pieno questa esperienza, durata una settimana, con la partecipazione diretta alla raccolta, "con gioia, fatica e nuove amicizie". Al ritorno in Germania hanno voluto esprimere la loro gratitudine con una lettera piena di entusiasmo a Luciano Rea, presidente di CiociariaTurismo, esaltando le bellezze della Ciociaria e il buon sapore dell'olio ciociaro.
CiociariaTurismo da alcuni anni sta convogliando turisti giapponesi, francesi e tedeschi verso la raccolta delle olive della Ciociaria, giovandosi della collaborazione della Locanda del Ditirambo e della Cooperativa "I care" di Piero Nardoni a Vallecorsa.
Quest'anno otto pensionati tedeschi hanno goduto a pieno questa esperienza, durata una settimana, con la partecipazione diretta alla raccolta, "con gioia, fatica e nuove amicizie". Al ritorno in Germania hanno voluto esprimere la loro gratitudine con una lettera piena di entusiasmo a Luciano Rea, presidente di CiociariaTurismo, esaltando le bellezze della Ciociaria e il buon sapore dell'olio ciociaro.
Klose, Konko, Stankevicius, Rocchi sicuri con la Juve
Klose, rientro sicuro. Così anche per Konko. Stankevicius confermato dopo la bella prova di Napoli, rientra anche Biava e sarà preferito a Diakité (notata l'eccezionale abbondanza del fattore K?)
La sorpresa vera è quella di Rocchi, che scenderà in campo al fianco di Miro Klose: Reja, infatti, ha deciso di dare un turno di riposo a Djibril Cisse, sinora supersfruttato e uscito malconcio dal San Paolo. Il leone nero vuole giocare lo stesso, e certamente potrà tornare utile nel corso della ripresa, quando potrebbe sfruttare la sua relativa freschezza.
Contro la Juventus, la Lazio vuole giocarsi al meglio le sue carte. Avrà dalla sua un pubblico da record: si calcola la presenza di 55 mila spettatori. Sarà anche la serata giusta per l'aquila Olimpia, che ormai sembra avere una particolare simpatia per le grandi occasioni che mettono in evidenza il suo volo spettacolare tanto amato dai bambini e non solo.
Cristian Ledesma, grandissimo a Napoli, ha dichiarato che questa sarà una partita da tre punti e basta, e non uno spareggio per lo scudetto. Non vuol sentir pronunciare quella parola, che l'anno scorso non ci ha portato sfortuna, anche se l'italo-argentino ha riconosciuto che quest'anno la Lazio si è assicurata i campioni giusti per fare meglio: ma attenzione ai gufi, che parlerebbero di Lazio da scudetto solo per farci il malocchio.
Sembra che Lazio e Juventus stiano per trovare l'accordo per il passaggio in biancocelete ( prestito con diritto di riscatto ) del centrocampista Milos Krasic, altro fattore K, che Conte non sembra vedere troppo bene come titolare, mentre alla Lazio potrebbe risultare utile, vista la prolungata assenza di Mauri, che non potrà tornare prima di marzo.
Ma prima pensiamo a battere la Juventus: poi si vedrà. Ke kakkio!
La sorpresa vera è quella di Rocchi, che scenderà in campo al fianco di Miro Klose: Reja, infatti, ha deciso di dare un turno di riposo a Djibril Cisse, sinora supersfruttato e uscito malconcio dal San Paolo. Il leone nero vuole giocare lo stesso, e certamente potrà tornare utile nel corso della ripresa, quando potrebbe sfruttare la sua relativa freschezza.
Contro la Juventus, la Lazio vuole giocarsi al meglio le sue carte. Avrà dalla sua un pubblico da record: si calcola la presenza di 55 mila spettatori. Sarà anche la serata giusta per l'aquila Olimpia, che ormai sembra avere una particolare simpatia per le grandi occasioni che mettono in evidenza il suo volo spettacolare tanto amato dai bambini e non solo.
Cristian Ledesma, grandissimo a Napoli, ha dichiarato che questa sarà una partita da tre punti e basta, e non uno spareggio per lo scudetto. Non vuol sentir pronunciare quella parola, che l'anno scorso non ci ha portato sfortuna, anche se l'italo-argentino ha riconosciuto che quest'anno la Lazio si è assicurata i campioni giusti per fare meglio: ma attenzione ai gufi, che parlerebbero di Lazio da scudetto solo per farci il malocchio.
Sembra che Lazio e Juventus stiano per trovare l'accordo per il passaggio in biancocelete ( prestito con diritto di riscatto ) del centrocampista Milos Krasic, altro fattore K, che Conte non sembra vedere troppo bene come titolare, mentre alla Lazio potrebbe risultare utile, vista la prolungata assenza di Mauri, che non potrà tornare prima di marzo.
Ma prima pensiamo a battere la Juventus: poi si vedrà. Ke kakkio!
mercoledì 23 novembre 2011
Energia elettrica: come usare gli elettrodomestici
Ci sono apparecchi di casa su cui la tariffa elettrica bioraria non influisce. E' ovvio che il frigorifero e il congelatore debbano rimanere sempre accesi.
Diversa la questione per lo scaldabagno elettrico: si può tenere spento accendendolo solo al bisogno anche utilizzando un timer.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Diversa la questione per lo scaldabagno elettrico: si può tenere spento accendendolo solo al bisogno anche utilizzando un timer.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Serrone: allo Scalambra si è rinnovata l'apparizione di Medjugorje
Lunedì 21 novembre, sulla vetta del monte Scalambra a Serrone, 1400 metri di altezza, si è rinnovata l'apparizione della Vergine al veggente di Medjugorje Ivan Dragicevic.
Duemila fedeli del Serrone e dei paesi vicini hanno accompagnato Ivan Dragicevic ai piedi del grande Crocifisso e della Chiesetta della Madonna delle Grazie, guidati dal parroco don Primo. C'erano anche molti malati con le loro carrozzine. Il vicario di Palestrina monsignor Felice Gabrielli ha celebrato la messa per un ideale gemellaggio con Medjugorje.
Ivan Dragicevic ha rivolto un commosso discorso alla folla, e tutti hanno potuto vedere il suo volto illuminarsi di gioia al momento in cui è entrato nella visione della Vergine.
Un servizio televisivo su questa solenne cerimonia sarà trasmesso su RAI 1 giovedì 8 dicembre, giorno dell'Immacolata, nel corso di Radio Mattino.
Duemila fedeli del Serrone e dei paesi vicini hanno accompagnato Ivan Dragicevic ai piedi del grande Crocifisso e della Chiesetta della Madonna delle Grazie, guidati dal parroco don Primo. C'erano anche molti malati con le loro carrozzine. Il vicario di Palestrina monsignor Felice Gabrielli ha celebrato la messa per un ideale gemellaggio con Medjugorje.
Ivan Dragicevic ha rivolto un commosso discorso alla folla, e tutti hanno potuto vedere il suo volto illuminarsi di gioia al momento in cui è entrato nella visione della Vergine.
Un servizio televisivo su questa solenne cerimonia sarà trasmesso su RAI 1 giovedì 8 dicembre, giorno dell'Immacolata, nel corso di Radio Mattino.
Boksic è convinto: Cisse è come me!
Alan Boksic è convinto: la Lazio è grande, ha due fortissimi campioni, Klose e Cisse.
Su Klose siamo tutti d'accordo, ma Cisse fa ancora fatica a dimostrare di essere quel terribile cannoniere che le cifre del passato affermano.
Ma Alan taglia corto: Cisse è fortissimo, mi ricorda...il Boksic delle stagioni migliori, quello velocissimo e inafferrabile che si sfrenava sulle linee laterali e concludeva di persona oppure aiutava gli altri attaccanti a sfondare, i Casiraghi e i Signori proprio come oggi Klose ed Hernanes.
Come mai Cisse non trova il gol? Non è facile sfondare subito nel campionato italiano, con tutti i tatticismi che ci sono. La forza fisica è importantissima ma non basta, la velocità e l'aggressività non garantiscono il gol personale, ma aiutano moltissimo i compagni più freschi a mettere il loro piede sulla traiettoria del gol. Lo avete visto tante volte Cisse fare questo tipo di gioco, e Klose o Hernanes o Lulic sfruttare le sue sfuriate. Ma verrà anche il momento di Cisse, state tranquilli, perchè la classe non è acqua, e una volta rotto l'incantesimo, la via della rete diventerà facile anche per lui. Certo, la posizione defilata, in questo senso, non lo favorisce, ma se la via del gol l'hai nel sangue, stai sicuro che alla fine la troverai ugualmente con una certa facilità.
Arriva il grande scontro Lazio-Juventus, e potrebbe arrivare anche una grande rete, magari decisiva, di Djibril Cisse. Parola di Alan Boksic, il leone biondo che si riconosce nel leone nero.
Su Klose siamo tutti d'accordo, ma Cisse fa ancora fatica a dimostrare di essere quel terribile cannoniere che le cifre del passato affermano.
Ma Alan taglia corto: Cisse è fortissimo, mi ricorda...il Boksic delle stagioni migliori, quello velocissimo e inafferrabile che si sfrenava sulle linee laterali e concludeva di persona oppure aiutava gli altri attaccanti a sfondare, i Casiraghi e i Signori proprio come oggi Klose ed Hernanes.
Come mai Cisse non trova il gol? Non è facile sfondare subito nel campionato italiano, con tutti i tatticismi che ci sono. La forza fisica è importantissima ma non basta, la velocità e l'aggressività non garantiscono il gol personale, ma aiutano moltissimo i compagni più freschi a mettere il loro piede sulla traiettoria del gol. Lo avete visto tante volte Cisse fare questo tipo di gioco, e Klose o Hernanes o Lulic sfruttare le sue sfuriate. Ma verrà anche il momento di Cisse, state tranquilli, perchè la classe non è acqua, e una volta rotto l'incantesimo, la via della rete diventerà facile anche per lui. Certo, la posizione defilata, in questo senso, non lo favorisce, ma se la via del gol l'hai nel sangue, stai sicuro che alla fine la troverai ugualmente con una certa facilità.
Arriva il grande scontro Lazio-Juventus, e potrebbe arrivare anche una grande rete, magari decisiva, di Djibril Cisse. Parola di Alan Boksic, il leone biondo che si riconosce nel leone nero.
martedì 22 novembre 2011
Vita di collegio: 128. I mondiali del 1966
Con il Calcio Illustrato, tirammo avanti con grande fatica per un paio di stagioni, cercando di guadagnarci quel modesto stipendio che ci toccava, coperto in parte anche da Gilberto Evangelisti coinvolto nella gestione Sabbatini.
Così, per esempio, riuscimmo a coprire con una certa dignità anche un grande avvenimento come i Mondiali di calcio in Inghilterra, svoltisi nel 1966, con ampia documentazione fotografica. Fu il nostro canto del cigno, perché a stento finimmo il campionato di calcio 1966-67, e poi ci fu una pausa estiva che in pratica segnò la chiusura del glorioso settimanale, ormai nettamente superato dall'avvento della televisione.
Come direttore responsabile fui coinvolto in una causa civile mossa dall'allenatore del Perugia Guido Mazzetti, offeso da un titolo e da un articolo del corrispondente locale, che a me ed a Roscani era parso non irriverente. Col giornale che ormai aveva cessato le pubblicazioni, dovetti recarmi in tribunale, dove, per evitare il processo, decidemmo di dare una stretta di mano a Mazzetti e di andare a berci un caffè insieme: tanto, non ne sarebbe uscito fuori niente di meglio, anche se un grande avvocato si era offerto per difendere la dignità di quella storica testata giornalistica.
Era l'estate del 1967, io mi ero laureato da poco, e mi accingevo a cambiare mestiere di lì a due mesi, dedicandomi all'insegnamento della letteratura italiana.
Così, per esempio, riuscimmo a coprire con una certa dignità anche un grande avvenimento come i Mondiali di calcio in Inghilterra, svoltisi nel 1966, con ampia documentazione fotografica. Fu il nostro canto del cigno, perché a stento finimmo il campionato di calcio 1966-67, e poi ci fu una pausa estiva che in pratica segnò la chiusura del glorioso settimanale, ormai nettamente superato dall'avvento della televisione.
Come direttore responsabile fui coinvolto in una causa civile mossa dall'allenatore del Perugia Guido Mazzetti, offeso da un titolo e da un articolo del corrispondente locale, che a me ed a Roscani era parso non irriverente. Col giornale che ormai aveva cessato le pubblicazioni, dovetti recarmi in tribunale, dove, per evitare il processo, decidemmo di dare una stretta di mano a Mazzetti e di andare a berci un caffè insieme: tanto, non ne sarebbe uscito fuori niente di meglio, anche se un grande avvocato si era offerto per difendere la dignità di quella storica testata giornalistica.
Era l'estate del 1967, io mi ero laureato da poco, e mi accingevo a cambiare mestiere di lì a due mesi, dedicandomi all'insegnamento della letteratura italiana.
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Energia elettrica: le categorie favorite
La tariffa bioraria, così come la differenza tra quella feriale e quella festiva, non favorisce tutti. Sono avvantaggiati i lavoratori single e tutte le persone che comunque durante il giorno sono fuori casa.
Le famiglie con bambini piccoli, le casalinghe e gli anziani, e chiunque sbriga le faccende domestiche durante le ore di luce dei giorni feriali, dovrà cambiare abitudini nell'uso degli elettrodomestici, o rassegnarsi a pagare di più.
Le famiglie con bambini piccoli, le casalinghe e gli anziani, e chiunque sbriga le faccende domestiche durante le ore di luce dei giorni feriali, dovrà cambiare abitudini nell'uso degli elettrodomestici, o rassegnarsi a pagare di più.
Miracolo a Palestrina: il ritorno del vescovo Sigalini!
Il vescovo Domenico Sigalini torna a pregare in mezzo ai suoi fedeli giovedì 24 novembre alle ore 21 nella cattedrale di Sant' Agapito, un appuntamento di preghiera che segna il miracoloso recupero di don Domenico soltanto due mesi e mezzo dopo il gravissimo incidente di Vallepietra, seguito dal coma farmaceutico e da una lunga serie d'interventi.
Ed ora il recupero, che ha del prodigioso.Tutta la diocesi di Palestrina si stringe intorno al suo amato vescovo, che ha dato una prova davvero straordinaria della sua ben conosciuta vitalità, sicuramente benedetta dalla volontà del Signore.
Ed ora il recupero, che ha del prodigioso.Tutta la diocesi di Palestrina si stringe intorno al suo amato vescovo, che ha dato una prova davvero straordinaria della sua ben conosciuta vitalità, sicuramente benedetta dalla volontà del Signore.
Non lo so mica se la Juve è più forte della Lazio!
Non mi guardate storto. Parlo col beneficio delle cifre. Ho fatto una statistica riguardante le ultime 9 giornate, e la Lazio risulta la più forte di tutte, ha 21 punti contro i 16 della Juventus. Sì, la Juve ha una partita in meno, quella di Napoli: se la accreditiamo di un punto va a 17, quattro punti sotto di noi. E anche se dovesse vincere andrebbe a 19, due punti meno di noi. Insomma, le ultime cifre parlano chiaro: la Lazio è più forte della Juventus, ha segnato di più, 13 gol contro 12, e ha subìto di meno, 4 gol presi da Marchetti contro i 6 incassati da Buffon.
La Lazio non deve perciò scendere in campo con il timore reverenziale di trovarsi di fronte uno squadrone troppo più forte. Il responso della matematica è nettamente a favore della Lazio di questi ultimi due mesi, i più recenti: le prime due domeniche di campionato si possono considerare più che altro come un rodaggio, ma dalla terza si fa sul serio.
Più forte il duo Klose-Cisse o il duo Matri-Pepe? Non c'è paragone, per il resto c'è un certo equilibrio, e perfino il grande costruttore Pirlo non è detto che sia più brillante di Hernanes: forse un tantinello più continuo. Il blocco difensivo laziale appare assai più quadrato di quello bianconero.
Se una squadra deve aver paura dell'altra, dunque, almeno in questo momento, è la Juventus nei confronti della Lazio. Tutt'al più c'è un certo equilibrio, e un pareggio, sulla carta, può essere accettato. Ma, ai punti, dovrebbe senz'altro imporsi la Lazio e tentare non dico una fuga, ma almeno la possibilità di una lunga lotta alla pari con il più quotato Milan. Infatti le cifre dicono: Lazio 21, Milan 20.
Se questa Lazio si ritroverà anche doti di fondo, potrà essere la più seria rivale del Milan per lo scudetto. Seguono, ma per ora un po' staccate, la Juventus, la Roma, l'Udinese e forse ancora il Napoli, ma con gli uomini di Mazzarri il linguaggio delle cifre comincia ad essere molto severo. Nove punti nelle ultime 8 giornate sono davvero troppo pochi per una squadra che vuole puntare allo scudetto.
Finora si è parlato di un campionato molto equilibrato. In realtà, c'è già stata una scrematura importante, che ha quasi eliminato l'Inter e ha dimostrato i limiti di squadre come la Roma, il Napoli e perfino l'Udinese, apparsa molto modesta a Parma. Forse la lotta per lo scudetto, almeno fino a questo punto, riguarda soltanto Lazio, Milan e Juventus.
La Lazio non deve perciò scendere in campo con il timore reverenziale di trovarsi di fronte uno squadrone troppo più forte. Il responso della matematica è nettamente a favore della Lazio di questi ultimi due mesi, i più recenti: le prime due domeniche di campionato si possono considerare più che altro come un rodaggio, ma dalla terza si fa sul serio.
Più forte il duo Klose-Cisse o il duo Matri-Pepe? Non c'è paragone, per il resto c'è un certo equilibrio, e perfino il grande costruttore Pirlo non è detto che sia più brillante di Hernanes: forse un tantinello più continuo. Il blocco difensivo laziale appare assai più quadrato di quello bianconero.
Se una squadra deve aver paura dell'altra, dunque, almeno in questo momento, è la Juventus nei confronti della Lazio. Tutt'al più c'è un certo equilibrio, e un pareggio, sulla carta, può essere accettato. Ma, ai punti, dovrebbe senz'altro imporsi la Lazio e tentare non dico una fuga, ma almeno la possibilità di una lunga lotta alla pari con il più quotato Milan. Infatti le cifre dicono: Lazio 21, Milan 20.
Se questa Lazio si ritroverà anche doti di fondo, potrà essere la più seria rivale del Milan per lo scudetto. Seguono, ma per ora un po' staccate, la Juventus, la Roma, l'Udinese e forse ancora il Napoli, ma con gli uomini di Mazzarri il linguaggio delle cifre comincia ad essere molto severo. Nove punti nelle ultime 8 giornate sono davvero troppo pochi per una squadra che vuole puntare allo scudetto.
Finora si è parlato di un campionato molto equilibrato. In realtà, c'è già stata una scrematura importante, che ha quasi eliminato l'Inter e ha dimostrato i limiti di squadre come la Roma, il Napoli e perfino l'Udinese, apparsa molto modesta a Parma. Forse la lotta per lo scudetto, almeno fino a questo punto, riguarda soltanto Lazio, Milan e Juventus.
lunedì 21 novembre 2011
Energia elettrica: come si può risparmiare
Da alcuni mesi è scattata la rivoluzione bioraria, ovvero la nuova tariffa dell'energia elettrica calcolata sulla base dell'ora di consumo.
Conviene abituarsi a questa innovazione, che per ora è soltanto transitoria: è già stata avviata, ma con differenze abbastanza basse ( 10 per cento ) tra le due fasce orarie. Dal gennaio 2012 la differenza sarà più consistente.
Le fasce sono solo due. Quella più costosa riguarda i giorni feriali dalle 8 alle 19. Durante la notte, i sabati, le domeniche e gli altri giorni festivi, invece, l'elettricità costa meno.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Conviene abituarsi a questa innovazione, che per ora è soltanto transitoria: è già stata avviata, ma con differenze abbastanza basse ( 10 per cento ) tra le due fasce orarie. Dal gennaio 2012 la differenza sarà più consistente.
Le fasce sono solo due. Quella più costosa riguarda i giorni feriali dalle 8 alle 19. Durante la notte, i sabati, le domeniche e gli altri giorni festivi, invece, l'elettricità costa meno.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
A Piglio è normale campare cent'anni !
Aria pura, vino buono e cibi genuini: le tre ricette per arrivare a cent'anni.
Il bel paese del Piglio possiede tutte e tre le ricette, e le persone che arrivano a cent'anni sono sempre di più. L'ultima, Elena Lucidi vedova Giorgi, meglio nota come zia Lella, spegnerà le 100 candeline domani 22 novembre. Felicitazioni!
Pia Fantini vedova Nardi morì nel 1972 a 106 anni, Maria Lucidi vedova Giorgi morì a 104 anni nel 1959, Elena Ceccaroni vedova Lucidi nel 1992 a 103 anni, Elena Franceschi vedova Massimi morì a 101 anni, Luisa Bottini a 100 anni, e finalmente un uomo, Attilio Ricci, ha toccato il traguardo l'undici marzo di quest'anno.
Solo per pochi mesi mancarono i 100 anni il poeta vernacolo Alessandro Colavecchi, Augusto Simeoni, Paolo Lopi, Margherita Corbi, Francesca Lolli e Clementina Lolli.
Queste interessanti notizie ci sono state fornite gentilmente dai bravi giornalisti locali Giorgio Alessandro Pacetti e Antonio Iadicicco.
Il bel paese del Piglio possiede tutte e tre le ricette, e le persone che arrivano a cent'anni sono sempre di più. L'ultima, Elena Lucidi vedova Giorgi, meglio nota come zia Lella, spegnerà le 100 candeline domani 22 novembre. Felicitazioni!
Pia Fantini vedova Nardi morì nel 1972 a 106 anni, Maria Lucidi vedova Giorgi morì a 104 anni nel 1959, Elena Ceccaroni vedova Lucidi nel 1992 a 103 anni, Elena Franceschi vedova Massimi morì a 101 anni, Luisa Bottini a 100 anni, e finalmente un uomo, Attilio Ricci, ha toccato il traguardo l'undici marzo di quest'anno.
Solo per pochi mesi mancarono i 100 anni il poeta vernacolo Alessandro Colavecchi, Augusto Simeoni, Paolo Lopi, Margherita Corbi, Francesca Lolli e Clementina Lolli.
Queste interessanti notizie ci sono state fornite gentilmente dai bravi giornalisti locali Giorgio Alessandro Pacetti e Antonio Iadicicco.
Lazio: la differenza con l'anno scorso...
L'anno scorso, a Napoli, la Lazio fece scintille. A un certo punto era sul 2-0 e nessuno avrebbe scommesso un soldo sul successo finale del Napoli.
La Lazio brillò, ma poi si fece infilzare come un tordo dall'avversario, dall'arbitro e dal segnalinee, o chissà da chi altro ancora. Facemmo tre gol ( magari quattro, perché quello di Brocchi non lo videro...), ma tanta bravura non servì proprio a nulla. Tanto fumo e niente arrosto. Quel punticino - almeno - che ci rubarono a Napoli fu quello che ci mancò alla fine per strappare al'Udinese il posto in Champions League.
Non so come andrà a finire, quest'anno. Ma la differenza con l'anno scorso è stata più che evidente. Intanto, se un torto c'è stato, stavolta lo hanno fatto al Napoli con il gol di Cavani che non era in fuori gioco. E fa impressione constatare che la squadra partenopea ha ottenuto solo 9 punti nelle ultime 8 partite, cioè un rendimento quasi da retrocessione: la Champions League, al Napoli, sta costando ogni speranza di scudetto.
Quanto alla Lazio: ci siamo presentati a Napoli senza tre titolari fondamentali come Klose, Mauri e Dias, poi è uscito Hernanes, Cisse ha giocato quasi da zoppo. Una mezza Lazio. Eppure, così malridotta, ha portato a casa un punto essenziale che ha salvato il nostro primato in classifica. La Juventus, a Napoli, ci deve ancora giocare il recupero, e non è detto che possa farcela, considerando anche che il Napoli, per quella data, potrebbe aver concluso i suoi impegni di Coppa e ripreso a lottare per la classifica.
La Lazio a Napoli, quest'anno, poco fumo e tanto arrosto. Non abbiamo vinto perché mancava mezza squadra. Forse sarebbe bastato soltanto Klose. Ma abbiamo dimostrato di avere una difesa mondiale, con un Marchetti e un Ledesma da applausi. Di più non potevamo fare, e vedrete che alla fine quel punticino avrà un valore determinante.
La Lazio brillò, ma poi si fece infilzare come un tordo dall'avversario, dall'arbitro e dal segnalinee, o chissà da chi altro ancora. Facemmo tre gol ( magari quattro, perché quello di Brocchi non lo videro...), ma tanta bravura non servì proprio a nulla. Tanto fumo e niente arrosto. Quel punticino - almeno - che ci rubarono a Napoli fu quello che ci mancò alla fine per strappare al'Udinese il posto in Champions League.
Non so come andrà a finire, quest'anno. Ma la differenza con l'anno scorso è stata più che evidente. Intanto, se un torto c'è stato, stavolta lo hanno fatto al Napoli con il gol di Cavani che non era in fuori gioco. E fa impressione constatare che la squadra partenopea ha ottenuto solo 9 punti nelle ultime 8 partite, cioè un rendimento quasi da retrocessione: la Champions League, al Napoli, sta costando ogni speranza di scudetto.
Quanto alla Lazio: ci siamo presentati a Napoli senza tre titolari fondamentali come Klose, Mauri e Dias, poi è uscito Hernanes, Cisse ha giocato quasi da zoppo. Una mezza Lazio. Eppure, così malridotta, ha portato a casa un punto essenziale che ha salvato il nostro primato in classifica. La Juventus, a Napoli, ci deve ancora giocare il recupero, e non è detto che possa farcela, considerando anche che il Napoli, per quella data, potrebbe aver concluso i suoi impegni di Coppa e ripreso a lottare per la classifica.
La Lazio a Napoli, quest'anno, poco fumo e tanto arrosto. Non abbiamo vinto perché mancava mezza squadra. Forse sarebbe bastato soltanto Klose. Ma abbiamo dimostrato di avere una difesa mondiale, con un Marchetti e un Ledesma da applausi. Di più non potevamo fare, e vedrete che alla fine quel punticino avrà un valore determinante.
domenica 20 novembre 2011
Nelle ultime 9 giornate
1. Lazio punti 21
2. Milan 20
3. Juventus 16
4. Roma 16
5. Udinese 15
5. Atalanta 15.
7. Chievo 14
8. Palermo 13
8. Siena 13
10. Parma 12
11. Genoa 11
12. Inter 10
13. Catania 10
13. Fiorentina 10
13. Bologna 10
16. Napoli 9
17. Cagliari 7
18. Novara 6
18. Cesena 6
20. Lecce 5
n.b. Sono da recuperare gli incontri Napoli-Juventus e Genoa-Inter.
2. Milan 20
3. Juventus 16
4. Roma 16
5. Udinese 15
5. Atalanta 15.
7. Chievo 14
8. Palermo 13
8. Siena 13
10. Parma 12
11. Genoa 11
12. Inter 10
13. Catania 10
13. Fiorentina 10
13. Bologna 10
16. Napoli 9
17. Cagliari 7
18. Novara 6
18. Cesena 6
20. Lecce 5
n.b. Sono da recuperare gli incontri Napoli-Juventus e Genoa-Inter.
Vita di collegio: 127: Il Calcio Illustrato? Lo facevamo io e Roscani
Il Calcio Illustrato? Lo facevamo in due persone, Sergio Roscani e io, negli uffici di via Giovambattista Vico numero 4, proprio sul Piazzale Flaminio.
Sergio Roscani disegnava le 32 pagine, sistemava le centinaia di foto, io scrivevo due o tre articoli, statistiche e commenti, e una lunga serie di didascalie, davvero pesanti.
Questo la domenica, quando ci davano una mano per le classifiche e il resto altri due o tre collaboratori, tra cui Pino Scaccia, in realtà Scaccianoce, allora giovanissimo, e che oggi effettua i servizi esteri per RAI 1 in TV.
In settimana, organizzavamo la parte preconfezionata, circa la metà del giornale, riguardante servizi di attualità su personaggi, squadre e avvenimenti storici di calcio e di ciclismo. La proprietà del giornale era nelle mani del grande organizzatore di pugilato Rodolfo Sabbatini, ma il settimanale era ormai in caduta libera, vendeva solo poche migliaia di copie che non coprivano le spese.
La direzione era passata dapprima a Giuseppe Melillo, corrispondente romano di Tuttosport, il cui ufficio aveva sede nella stessa via Vico numero 4, in uno stanzone comunicante con il nostro.
Poi Melillo si era stancato di lavorare tanto guadagnando poco o niente, e così la direzione responsabile era stata affidata a me che avevo sì o no trent'anni, e che facevo tandem con il più esperto Sergio Roscani, impaginatore anche della rivista "La Boxe".
Sergio Roscani disegnava le 32 pagine, sistemava le centinaia di foto, io scrivevo due o tre articoli, statistiche e commenti, e una lunga serie di didascalie, davvero pesanti.
Questo la domenica, quando ci davano una mano per le classifiche e il resto altri due o tre collaboratori, tra cui Pino Scaccia, in realtà Scaccianoce, allora giovanissimo, e che oggi effettua i servizi esteri per RAI 1 in TV.
In settimana, organizzavamo la parte preconfezionata, circa la metà del giornale, riguardante servizi di attualità su personaggi, squadre e avvenimenti storici di calcio e di ciclismo. La proprietà del giornale era nelle mani del grande organizzatore di pugilato Rodolfo Sabbatini, ma il settimanale era ormai in caduta libera, vendeva solo poche migliaia di copie che non coprivano le spese.
La direzione era passata dapprima a Giuseppe Melillo, corrispondente romano di Tuttosport, il cui ufficio aveva sede nella stessa via Vico numero 4, in uno stanzone comunicante con il nostro.
Poi Melillo si era stancato di lavorare tanto guadagnando poco o niente, e così la direzione responsabile era stata affidata a me che avevo sì o no trent'anni, e che facevo tandem con il più esperto Sergio Roscani, impaginatore anche della rivista "La Boxe".
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I derivati del latte
Allargando la nostra attenzione ai derivati del latte, ricordate l'allerta scattata tempo fa per le mozzarelle blu? Come difendersi da casi analoghi?
Affidandosi alla vista, naturalmente: un colore strano in un alimento è sempre sinonimo di un problema da non sottovalutare.
In ogni caso, le regole igieniche vigenti nel nostro Paese sono severe: solo un mancato rispetto della legge può aver causato la commercializzazione di latticini adulterati.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Affidandosi alla vista, naturalmente: un colore strano in un alimento è sempre sinonimo di un problema da non sottovalutare.
In ogni caso, le regole igieniche vigenti nel nostro Paese sono severe: solo un mancato rispetto della legge può aver causato la commercializzazione di latticini adulterati.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Frosinone: con la cultura si cresce
L'assessore alla cultura della provincia di Frosinone, Antonio Abbate, è stato l'unico uomo politico degli enti locali invitato a intervenire alla tavola rotonda promossa da MAXXI, Place Making e Fondazione RomaEuropa con la collaborazione della Filas a Roma nei giorni precedenti il sabato 19 novembre all'Opificio Telecom sul tema:"Raccontare il territorio con la tecnologia. Arte, New Media e Comunicazione Sociale".
Può la comunicazione, la diffusione culturale, rafforzare la capacità di un territorio di calamitare persone e attività produttive? Interessanti sono stati gli interventi di Matteo Caroli, Laura Barreca, Carlo Zandri, Andrea Masu, Domenico Quaranta, Laura Tassinari e Pio Baldi.
Nel suo breve e incisivo discorso, Antonio Abbate ha dichiarato: " La nostra presenza in questo convegno è un grande onore per la Provincia di Frosinone, che può vantare un enorme quanto straordinario patrimonio culturale, capace di spaziare in ogni settore, dall'offerta del turismo religioso a quello archeologico, dal turismo termale a quello enogastronomico. La tecnologia può mettere a frutto e potenziare al massimo queste risorse".
Può la comunicazione, la diffusione culturale, rafforzare la capacità di un territorio di calamitare persone e attività produttive? Interessanti sono stati gli interventi di Matteo Caroli, Laura Barreca, Carlo Zandri, Andrea Masu, Domenico Quaranta, Laura Tassinari e Pio Baldi.
Nel suo breve e incisivo discorso, Antonio Abbate ha dichiarato: " La nostra presenza in questo convegno è un grande onore per la Provincia di Frosinone, che può vantare un enorme quanto straordinario patrimonio culturale, capace di spaziare in ogni settore, dall'offerta del turismo religioso a quello archeologico, dal turismo termale a quello enogastronomico. La tecnologia può mettere a frutto e potenziare al massimo queste risorse".
Lazio: due mesi d'imbattibilità
A che ritmo sta andando, la Lazio del vecchio Eddy Reja, l'allenatore proposto per la cacciata e dimissionario volontario solo perchè non riusciva a vincere il derby?
Un ritmo che fa sensazione. Due mesi d'imbattibilità, dall'1-2 col Genoa del 18 settembre allo 0-0 di Napoli del 19 novembre. Nove partite, ventuno punti, con sei vittorie e tre pareggi, quattro vittorie fuori casa e due all'Olimpico, compreso il magico 2-1 con la Roma. Tredici gol all'attivo, solo quattro al passivo, cioè meno di mezza rete a partita alle spalle del fenomeno Marchetti.
Ritmo? Due punti virgola 33 ad incontro, un ritmo da scudetto. Infatti, se la Lazio dovesse reggere con lo stesso rendimento fino alla fine del torneo, conquisterebbe altri 63 punti, che uniti ai 22 attuali farebbe un totale di 85 punti, superiore agli 82 che hanno permesso, negli ultimi due anni, all'Inter e al Milan di conquistare uno scudetto strameritato e con grande vantaggio sulle seconde.
Sappiamo che la Lazio non potrà reggere questo ritmo forsennato, ma già il solo pensiero che potrebbe farlo è una grande ipotesi. Una decina di punti in meno varrebbe ugualmente o il secondo o il terzo posto, vale a dire la Champions League. E noi tifosi laziali saremmo davvero contenti.
In questi due mesi, Klose ha segnato 5 gol, 3 ne ha segnati Hernanes, 2 ciascuno Lulic e Sculli, 1 il vecchio Rocchi, il famoso gol numero 100. Se Miro Klose continuasse a segnare gol con la stessa intensità, a fine campionato arriverebbe esattamente a quota 20, una quota che richiama alla mente quella di Chinaglia e quella di Crespo, vale a dire quella dei tempi degli scudetti laziali.
Un ritmo che fa sensazione. Due mesi d'imbattibilità, dall'1-2 col Genoa del 18 settembre allo 0-0 di Napoli del 19 novembre. Nove partite, ventuno punti, con sei vittorie e tre pareggi, quattro vittorie fuori casa e due all'Olimpico, compreso il magico 2-1 con la Roma. Tredici gol all'attivo, solo quattro al passivo, cioè meno di mezza rete a partita alle spalle del fenomeno Marchetti.
Ritmo? Due punti virgola 33 ad incontro, un ritmo da scudetto. Infatti, se la Lazio dovesse reggere con lo stesso rendimento fino alla fine del torneo, conquisterebbe altri 63 punti, che uniti ai 22 attuali farebbe un totale di 85 punti, superiore agli 82 che hanno permesso, negli ultimi due anni, all'Inter e al Milan di conquistare uno scudetto strameritato e con grande vantaggio sulle seconde.
Sappiamo che la Lazio non potrà reggere questo ritmo forsennato, ma già il solo pensiero che potrebbe farlo è una grande ipotesi. Una decina di punti in meno varrebbe ugualmente o il secondo o il terzo posto, vale a dire la Champions League. E noi tifosi laziali saremmo davvero contenti.
In questi due mesi, Klose ha segnato 5 gol, 3 ne ha segnati Hernanes, 2 ciascuno Lulic e Sculli, 1 il vecchio Rocchi, il famoso gol numero 100. Se Miro Klose continuasse a segnare gol con la stessa intensità, a fine campionato arriverebbe esattamente a quota 20, una quota che richiama alla mente quella di Chinaglia e quella di Crespo, vale a dire quella dei tempi degli scudetti laziali.
sabato 19 novembre 2011
Una difesa fortissima! Lazio indenne a Napoli
Una Lazio dalla difesa imbattibile ha riportato un bel pareggio a Napoli. Di più, sinceramente, non avrebbe potuto fare, con una squadra mutilata in attacco, senza Klose e con un Cisse stanco ed anche condizionato da un infortunio nella ripresa.
Ma dietro, tutto perfetto. Belle le prove di Stankevicius e di Diakité, i due centrali di riserva. Alle loro spalle, uno splendido Marchetti, decisamente il migliore in campo e autore di tre o quattro interventi decisivi nel corso della ripresa.
Infatti il Napoli si è scordato del tutto che martedì dovrà incontrare il Manchester City in un incontro decisivo per la Champions League, e si è buttato a capofitto nel secondo tempo per tentare di sfondare la barriera difensiva della capolista. Niente da fare. Decisiva la mossa di Reja dopo sei minuti nella ripresa: visti assai provati Hernanes e Konko, che hanno giocato finora tutti gli incontri, ha messo in campo forze fresche con Matuzalem e Scaloni: questo voleva dire ridurre al minimo le possibilità offensive, ma voleva dire anche irrobustire la difesa, che si è giovata pure del gioco arretrato di Lulic, un altro che ha dato tutto senza potersi dedicare alle sue famose ripartenze.
Nel finale, quando il Napoli ha provato tutto ma la Lazio avrebbe anche potuto tentare il colpaccio secondo le sue sane abitudini, si è infortunato anche Sculli, l'unico pericoloso in area partenopea, ed è entrato Gonzalez per rafforzare ancora la difesa. Bene così: il Milan non è passato a Firenze malgrado una gran partita, e la Lazio ha conservato il suo punto di vantaggio.
Ora occhio all'Udinese, che a Parma potrebbe tentare l'impresa. Ma ci sono Giovinco e Floccari sulla sua strada. E occhio alla Juventus, che riceve un Palermo quasi sempre sconfitto in trasferta ( ma non all'Olimpico con noi: e Olimpico è anche il campo juventino...)
A proposito: il Napoli ha provato a metterci il bastone fra le ruote con Goran Pandev, entrato al 30' della ripresa al posto di Dossena. Ma non ha combinato niente di buono, salvo l'ammonizione a Radu che lo aveva fermato con un fallo.
Ed ora, sabato prossimo, aspettiamo la Juventus. Klose dovrebbe farcela, e perciò siamo abbastanza tranquilli.
Ma dietro, tutto perfetto. Belle le prove di Stankevicius e di Diakité, i due centrali di riserva. Alle loro spalle, uno splendido Marchetti, decisamente il migliore in campo e autore di tre o quattro interventi decisivi nel corso della ripresa.
Infatti il Napoli si è scordato del tutto che martedì dovrà incontrare il Manchester City in un incontro decisivo per la Champions League, e si è buttato a capofitto nel secondo tempo per tentare di sfondare la barriera difensiva della capolista. Niente da fare. Decisiva la mossa di Reja dopo sei minuti nella ripresa: visti assai provati Hernanes e Konko, che hanno giocato finora tutti gli incontri, ha messo in campo forze fresche con Matuzalem e Scaloni: questo voleva dire ridurre al minimo le possibilità offensive, ma voleva dire anche irrobustire la difesa, che si è giovata pure del gioco arretrato di Lulic, un altro che ha dato tutto senza potersi dedicare alle sue famose ripartenze.
Nel finale, quando il Napoli ha provato tutto ma la Lazio avrebbe anche potuto tentare il colpaccio secondo le sue sane abitudini, si è infortunato anche Sculli, l'unico pericoloso in area partenopea, ed è entrato Gonzalez per rafforzare ancora la difesa. Bene così: il Milan non è passato a Firenze malgrado una gran partita, e la Lazio ha conservato il suo punto di vantaggio.
Ora occhio all'Udinese, che a Parma potrebbe tentare l'impresa. Ma ci sono Giovinco e Floccari sulla sua strada. E occhio alla Juventus, che riceve un Palermo quasi sempre sconfitto in trasferta ( ma non all'Olimpico con noi: e Olimpico è anche il campo juventino...)
A proposito: il Napoli ha provato a metterci il bastone fra le ruote con Goran Pandev, entrato al 30' della ripresa al posto di Dossena. Ma non ha combinato niente di buono, salvo l'ammonizione a Radu che lo aveva fermato con un fallo.
Ed ora, sabato prossimo, aspettiamo la Juventus. Klose dovrebbe farcela, e perciò siamo abbastanza tranquilli.
Il prezzo del latte
Nell'acquisto dei vari tipi di latte è difficile comparare i prezzi, perché il mercato è regionalizzato.
Di certo i prezzi fluttuano molto, dai 50 centesimi ai due euro al litro.
Attenzione: non è detto che la scala della qualità corrisponda a quella del prezzo...
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Di certo i prezzi fluttuano molto, dai 50 centesimi ai due euro al litro.
Attenzione: non è detto che la scala della qualità corrisponda a quella del prezzo...
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Anagni: 50 mila al voto per la Bonifica.
Quaranta comuni, di cui 18 in provincia di Frosinone, 20 in provincia di Roma e 2 in provincia di Latina, centomila abitanti e circa 5o mila elettori: queste le cifre del Consorzio di Bonifica "A sud di Anagni" che voteranno domani domenica 20 novembre per la lista "Terra Amica" formata dai Coltivatori Diretti, dalla Cia e dalla Confagri.
Il Consorzio ha sede in Anagni, e trasformerà la zona di Tufano, al confine con Ferentino, nella "città dell'acqua"alimentata da un fiume della portata di 800 litri al secondo.
La lista "Terra Amica" è stata presentata dai dirigenti Togneri e Di Cesare, ed è composta da Campoli,Alberto Savone, Paris, Frattali, Frasacco, Marocco, Tiberi, Vinicio Savone, Boccitto e Greco. Si potrà votare dalle 8 alle 20 in varie sedi.
Eliminati i forti contrasti con la zona di Cassino, si punterà al pieno recupero della Valle del Sacco. Il territorio da Frosinone a Labico è stato posto nella massima sicurezza all '80 per cento della sua estensione, puntando al pieno rilancio dell'agricoltura e dell'economia nel suo complesso.
Il Consorzio ha sede in Anagni, e trasformerà la zona di Tufano, al confine con Ferentino, nella "città dell'acqua"alimentata da un fiume della portata di 800 litri al secondo.
La lista "Terra Amica" è stata presentata dai dirigenti Togneri e Di Cesare, ed è composta da Campoli,Alberto Savone, Paris, Frattali, Frasacco, Marocco, Tiberi, Vinicio Savone, Boccitto e Greco. Si potrà votare dalle 8 alle 20 in varie sedi.
Eliminati i forti contrasti con la zona di Cassino, si punterà al pieno recupero della Valle del Sacco. Il territorio da Frosinone a Labico è stato posto nella massima sicurezza all '80 per cento della sua estensione, puntando al pieno rilancio dell'agricoltura e dell'economia nel suo complesso.
Muslera è grande, però Marchetti lo è di più
Abbiamo visto tutti, all'Olimpico, contro la nostra nazionale, quanto sia bravo Fernando Muslera campione del Sudamerica con l'Uruguay. Ma nessun rimpianto per noi tifosi della Lazio: con Federico Marchetti, stesse iniziali f.m., abbiamo trovato un portiere ancora più grande, certamente più costante e sicuro.
Sappiamo che Prandelli lo sta seguendo per reinserirlo nel giro azzurro: per età e bravura è lui l'erede naturale di Gigi Buffon. E stasera, al San Paolo di Napoli, dove alla Lazio mancherà gente come Dias e Klose, lo aspettiamo come grande protagonista di un'altra impresa in trasferta di questa Lazio che, fuori delle mura di casa, si trasforma in una macchina da gol e sa essere coriacea in difesa: nelle ultime cinque uscite la Lazio ha subito un solo gol segnandone otto, dimostrandosi la più forte di tutte anche nel reparto arretrato. Molta parte di questo risultato la dobbiamo proprio a Federico Marchetti, dimostratosi imbattibile.
Sappiamo che Prandelli lo sta seguendo per reinserirlo nel giro azzurro: per età e bravura è lui l'erede naturale di Gigi Buffon. E stasera, al San Paolo di Napoli, dove alla Lazio mancherà gente come Dias e Klose, lo aspettiamo come grande protagonista di un'altra impresa in trasferta di questa Lazio che, fuori delle mura di casa, si trasforma in una macchina da gol e sa essere coriacea in difesa: nelle ultime cinque uscite la Lazio ha subito un solo gol segnandone otto, dimostrandosi la più forte di tutte anche nel reparto arretrato. Molta parte di questo risultato la dobbiamo proprio a Federico Marchetti, dimostratosi imbattibile.
Un altro asso tedesco per la Lazio: Andreas Beck!
Il mercato tedesco continua ad attirare la Lazio. Oggi è la volta di un giovane e brillante difensore della nazionale, il ventiquattrenne Andreas Beck dell'Hoffenheim. Corsa, agilità e potenza sono le sue caratteristiche, una specie di Lichtenstein più raffinato ed elegante. In passato lo hanno cercato anche Roma e Milan, ma l'Hoffenheim chiedeva troppo e non se n'è fatto nulla.
Ora, in scadenza di contratto il prossimo giugno, il prezzo si è abbassato, ma non troppo: la richiesta è di dodici milioni, e forse con dieci Beck potrebbe arrivare.
Beck è di origini russe, naturalizzato tedesco fin da bambino. Alto un metro e 80, è un terzino che si adatta molto bene anche come mediano, alla Lulic per intenderci: può subentrare a Konko come a Brocchi, a Reja piacciono molto questi giocatori versatili sui quali si può lavorare con assoluta sicurezza.
La Lazio ha sempre pescato bene sul mercato tedesco, e l'innesto è stato sempre felice. Riedle, Doll, ora Klose: se anche l'ipotesi Podolski dovesse andare in porto, la Lazio diventerebbe una specie di succursale della nazionale di Germania.
Lotito si sbraccia a dimostrare che il mercato è chiuso, che la Lazio sta bene così come si trova, ma non gli credete. Se riuscisse a fare un doppio colpaccio, sarebbe il primo ad essere felice, perchè avrebbe davvero una squadra da scudetto.
Ora, in scadenza di contratto il prossimo giugno, il prezzo si è abbassato, ma non troppo: la richiesta è di dodici milioni, e forse con dieci Beck potrebbe arrivare.
Beck è di origini russe, naturalizzato tedesco fin da bambino. Alto un metro e 80, è un terzino che si adatta molto bene anche come mediano, alla Lulic per intenderci: può subentrare a Konko come a Brocchi, a Reja piacciono molto questi giocatori versatili sui quali si può lavorare con assoluta sicurezza.
La Lazio ha sempre pescato bene sul mercato tedesco, e l'innesto è stato sempre felice. Riedle, Doll, ora Klose: se anche l'ipotesi Podolski dovesse andare in porto, la Lazio diventerebbe una specie di succursale della nazionale di Germania.
Lotito si sbraccia a dimostrare che il mercato è chiuso, che la Lazio sta bene così come si trova, ma non gli credete. Se riuscisse a fare un doppio colpaccio, sarebbe il primo ad essere felice, perchè avrebbe davvero una squadra da scudetto.
venerdì 18 novembre 2011
I dieci cannonieri laziali di sempre
1. PIOLA 149
2. SIGNORI 127
3. CHINAGLIA 123
4. GIORDANO 110
5. ROCCHI 100
6. PUCCINELLI 77
7. PANDEV 69
8. GARLASCHELLI 63
9. CASIRAGHI 56
10. S. INZAGHI 55
2. SIGNORI 127
3. CHINAGLIA 123
4. GIORDANO 110
5. ROCCHI 100
6. PUCCINELLI 77
7. PANDEV 69
8. GARLASCHELLI 63
9. CASIRAGHI 56
10. S. INZAGHI 55
Vita di collegio: 126. Giornali, addio!
Un vero e proprio sfruttamento, specialmente se si pensa che anche Enzo Poggi mi aveva utilizzato per la pubblicazione di due belle riviste sull'architettura sportiva, sempre fruendo della mia generosa propensione alla scrittura. Tra l'altro, un vecchio collega di giornalismo interno al CONI si era servito di me per scrivere la voce sullo sci in una enciclopedia sportiva. Completamente gratis.
Enzo Poggi mi aveva promesso un ingresso nel gruppo B, che comportava un trattamento più dignitoso.
Pieno d'indignazione, scrissi immediatamente una orgogliosa lettera di dimissioni, facendo balzare dalla sua poltrona il gran capo Donato Martucci, e procurando un grosso dispiacere ad Enzo Poggi.
Il giorno dopo non mi ripresentai neanche più: e pensare che in quel periodo mi ero fidanzato con una bella ragazza originaria di Acuto, e per questo mio licenziamento la nostra relazione cominciò a scricchiolare orrendamente e poco più in là s'interruppe.
I nodi stavano arrivando al pettine. Tre mesi dopo diedi il mio ultimo esame alla facoltà di lettere della Sapienza, e nella sessione successiva, marzo 1967, sostenni brillantemente la tesi di laurea. Feci in tempo anche a fare domanda per l'insegnamento al Provveditorato agli Studi di Frosinone, e nel settembre di quell'anno incominciai la mia lunga carriera d'insegnante, gettandomi alle spalle tutte le avventure e disavventure della mia esperienza giornalistica.
Enzo Poggi mi aveva promesso un ingresso nel gruppo B, che comportava un trattamento più dignitoso.
Pieno d'indignazione, scrissi immediatamente una orgogliosa lettera di dimissioni, facendo balzare dalla sua poltrona il gran capo Donato Martucci, e procurando un grosso dispiacere ad Enzo Poggi.
Il giorno dopo non mi ripresentai neanche più: e pensare che in quel periodo mi ero fidanzato con una bella ragazza originaria di Acuto, e per questo mio licenziamento la nostra relazione cominciò a scricchiolare orrendamente e poco più in là s'interruppe.
I nodi stavano arrivando al pettine. Tre mesi dopo diedi il mio ultimo esame alla facoltà di lettere della Sapienza, e nella sessione successiva, marzo 1967, sostenni brillantemente la tesi di laurea. Feci in tempo anche a fare domanda per l'insegnamento al Provveditorato agli Studi di Frosinone, e nel settembre di quell'anno incominciai la mia lunga carriera d'insegnante, gettandomi alle spalle tutte le avventure e disavventure della mia esperienza giornalistica.
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Latte nostrano e latte estero
L'origine italiana del latte è chiara per il fresco e per il crudo, ma non per l'Uht.
Sul contenitore di quest'ultimo, infatti, è riportato solo nome e sede del produttore e di chi confeziona l'alimento, ma non il luogo originario della produzione.
Secondo Coldiretti, due litri di latte Uht ogni tre venduti in Italia giungono dall'estero.
Sul contenitore di quest'ultimo, infatti, è riportato solo nome e sede del produttore e di chi confeziona l'alimento, ma non il luogo originario della produzione.
Secondo Coldiretti, due litri di latte Uht ogni tre venduti in Italia giungono dall'estero.
Cave: Picchio De Sisti e Carolina Morace per i "valori dello sport"
Domani, sabato 19 novembre, ore 16, palestra della scuola media, gran giornata dei "Valori dello Sport" organizzata dal Comune di Cave.
Saranno presenti grandi campioni: Carolina Morace, la più forte calciatrice italiana oggi c.t. del Canada; Picchio De Sisti, grande campione europeo del 1968, della Roma e della Nazionale; Debora Danzi della nazionale di basket; Lucio Maurino campione del mondo di karate; Sergio Jannilli, campione di pugilato; Stefano Desideri, altro campione di calcio della Roma.
Presiederà Riccardo Viola, presidente provinciale del CONI. Presenterà Alessandro Greco e interverrà Emanuela Ferrari, biologa, curatrice della Dieta dello Sportivo.
L'assessore allo sport del Comune di Cave, Fabio Felici, sottolineerà infine la fioritura di giovani campioni dello sport a Cave, che stanno emergendo a livello nazionale, europeo e mondiale, e l'importanza dello sport come guida nella vita.
Saranno presenti grandi campioni: Carolina Morace, la più forte calciatrice italiana oggi c.t. del Canada; Picchio De Sisti, grande campione europeo del 1968, della Roma e della Nazionale; Debora Danzi della nazionale di basket; Lucio Maurino campione del mondo di karate; Sergio Jannilli, campione di pugilato; Stefano Desideri, altro campione di calcio della Roma.
Presiederà Riccardo Viola, presidente provinciale del CONI. Presenterà Alessandro Greco e interverrà Emanuela Ferrari, biologa, curatrice della Dieta dello Sportivo.
L'assessore allo sport del Comune di Cave, Fabio Felici, sottolineerà infine la fioritura di giovani campioni dello sport a Cave, che stanno emergendo a livello nazionale, europeo e mondiale, e l'importanza dello sport come guida nella vita.
Lazio: senza Klose e Dias, largo a Sculli e Stankevicius
Se si eccettua il bel pareggio per 2-2 al Meazza contro il Milan, la Lazio le ha vinte tutte, le sue partite in trasferta: Cesena Firenze Bologna Cagliari, 13 punti sui 21 totali. Che record!
Ma a Napoli lo scenario non è esaltante: mancheranno Miro Klose e André Dias, anima rispettivamente dell'attacco e della difesa.
E allora? Dobbiamo arrenderci? Per quanto con una formazione rimediata, lo spirito di squadra non cambia. Sculli, finora bravissimo e tante volte decisivo con i suoi 4 gol, due in campionato e due in Europa, comporrà un tandem di attacco sempre temibile, con Cisse riportato al centro e deciso a ritrovare la via della rete.
In difesa, accanto alla rivelazione Diakité, ci sarò il robusto Mario Stankevicius a ingaggiare un duello tutto fisico con la stella Cavani. Brocchi e Ledesma gli daranno una buona copertura. Lulic ed Hernanes saranno gli animatori di un centrocampo che, malgrado l'assenza prolungata di Mauri, può permettersi di tenere in panchina un Gonzalez che trova sempre posto nella grande nazionale uruguayana.
Sarà battaglia dura, al San Paolo: Mazzarri pretenderà i miracoli dai suoi, pena l'esclusione dalla lotta per lo scudetto, anche se martedì l'aspetta un altro incontro forse ancora più importante col Manchester City.
Annunciata domani sera la presenza del famoso segnalinee Maggiani, lo stesso che non vide un gol di Brocchi nel 4-3 dell'anno scorso: una ragione di più per non sbagliare ancora...
Siamo convinti che a Napoli, malgrado tutto, la Lazio ce la farà. Ne ha i mezzi tecnici (Marchetti Ledesma Hernanes Lulic Cisse Sculli) e soprattutto l'anima. L'anima di una squadra che crede in se stessa.
Ma a Napoli lo scenario non è esaltante: mancheranno Miro Klose e André Dias, anima rispettivamente dell'attacco e della difesa.
E allora? Dobbiamo arrenderci? Per quanto con una formazione rimediata, lo spirito di squadra non cambia. Sculli, finora bravissimo e tante volte decisivo con i suoi 4 gol, due in campionato e due in Europa, comporrà un tandem di attacco sempre temibile, con Cisse riportato al centro e deciso a ritrovare la via della rete.
In difesa, accanto alla rivelazione Diakité, ci sarò il robusto Mario Stankevicius a ingaggiare un duello tutto fisico con la stella Cavani. Brocchi e Ledesma gli daranno una buona copertura. Lulic ed Hernanes saranno gli animatori di un centrocampo che, malgrado l'assenza prolungata di Mauri, può permettersi di tenere in panchina un Gonzalez che trova sempre posto nella grande nazionale uruguayana.
Sarà battaglia dura, al San Paolo: Mazzarri pretenderà i miracoli dai suoi, pena l'esclusione dalla lotta per lo scudetto, anche se martedì l'aspetta un altro incontro forse ancora più importante col Manchester City.
Annunciata domani sera la presenza del famoso segnalinee Maggiani, lo stesso che non vide un gol di Brocchi nel 4-3 dell'anno scorso: una ragione di più per non sbagliare ancora...
Siamo convinti che a Napoli, malgrado tutto, la Lazio ce la farà. Ne ha i mezzi tecnici (Marchetti Ledesma Hernanes Lulic Cisse Sculli) e soprattutto l'anima. L'anima di una squadra che crede in se stessa.
giovedì 17 novembre 2011
Il governo Monti
Presidente del Consiglio e Ministro dell'Economia: Mario Monti
Esteri: Giulio Terzi di Sant'Agata
Interno: Anna Maria Cancellieri
Giustizia: Paola Severino
Difesa: Giampaolo Di Paola
Sviluppo-Infrastrutture-Trasporti: Corrado Passera
Agricoltura: Mario Catania
Ambiente: Corrado Clini
Lavoro-Politiche Sociali-Pari Opportunità: Elsa Fornero
Salute: Renato Balduzzi
Istruzione Università e Ricerca: Francesco Profumo
Beni Culturali: Lorenzo Ornaghi
Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi
Turismo-Sport: Piero Gnudi
Coesione Territoriale: Fabrizio Barca
Rapporti con il Parlamento: Piero Giarda
Cooperazione Internazionale e Integrazione: Andrea Riccardi
Sottosegretario alla Presidenza: Antonio Catricalà
Un grande in bocca al lupo a questo governo per la soluzione dei nostri tanti problemi.
Esteri: Giulio Terzi di Sant'Agata
Interno: Anna Maria Cancellieri
Giustizia: Paola Severino
Difesa: Giampaolo Di Paola
Sviluppo-Infrastrutture-Trasporti: Corrado Passera
Agricoltura: Mario Catania
Ambiente: Corrado Clini
Lavoro-Politiche Sociali-Pari Opportunità: Elsa Fornero
Salute: Renato Balduzzi
Istruzione Università e Ricerca: Francesco Profumo
Beni Culturali: Lorenzo Ornaghi
Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi
Turismo-Sport: Piero Gnudi
Coesione Territoriale: Fabrizio Barca
Rapporti con il Parlamento: Piero Giarda
Cooperazione Internazionale e Integrazione: Andrea Riccardi
Sottosegretario alla Presidenza: Antonio Catricalà
Un grande in bocca al lupo a questo governo per la soluzione dei nostri tanti problemi.
Il latte crudo, l'ultimo arrivato
Il latte crudo è latte allo stato naturale, messo in vendita - alla spina - dal produttore in appositi distributori refrigerati.
Quanto a proteine e vitamine è il più ricco, ma è altrettanto delicato.
In genere si consiglia di bollirlo, operazione però che gli fa perdere molte delle sue qualità.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Quanto a proteine e vitamine è il più ricco, ma è altrettanto delicato.
In genere si consiglia di bollirlo, operazione però che gli fa perdere molte delle sue qualità.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Genazzano: le mani nella monnezza
Domenica 20 vovembre, ore 17, sala multimediale del Castello Colonna, presentazione del libro-inchiesta "Con le mani nella monnezza. I disastri della partitocrazia. Il caso Malagrotta, l'ottavo colle di Roma" di Paolo Alagia e Massimiliano Iervolino.
Il problema dei rifiuti solidi urbani è diventato uno di quelli essenziali nella società odierna. Si aprirà un dibattito sui problemi del GAIA, della nuova società Lazio Ambiente della Regione Lazio, sul termovalorizzatore e sulla discarica di Colleferro incombente sul Parco della Selva di Paliano, e infine sull'importanza della raccolta differenziata dei rifiuti.
Interventi di Giuseppe Celli della Lista Civica alla regione Lazio, Massimo De Maio del Fare Verde, e Vanessa Ranieri del WWF Lazio.
Il problema dei rifiuti solidi urbani è diventato uno di quelli essenziali nella società odierna. Si aprirà un dibattito sui problemi del GAIA, della nuova società Lazio Ambiente della Regione Lazio, sul termovalorizzatore e sulla discarica di Colleferro incombente sul Parco della Selva di Paliano, e infine sull'importanza della raccolta differenziata dei rifiuti.
Interventi di Giuseppe Celli della Lista Civica alla regione Lazio, Massimo De Maio del Fare Verde, e Vanessa Ranieri del WWF Lazio.
Lazio: rivoluzione a Napoli, Radu e Lulic la chiave tattica
L'assenza di Dias a Napoli proprio non ci voleva. Oltretutto, anche Biava difficilmente ce la farà. E allora Reja sta pensando a grosse novità tattiche. Non crediamo a una difesa a tre, troppo rischiosa: ottima pensata quella di schierare agli esterni Konko e Lulic, pronti a sfruttare gli arretramenti di Dossena e Maggio per innestare le loro insidiose ripartenze. Allora al centro, accanto al lanciatissimo Diakité, potrebbe giocare quel Radu che ha un tale senso della posizione e un equilibrio tattico da riuscire benissimo anche come centrale.
Reja sta pensando di sfruttare in qualche modo il prezioso recupero di Matuzalem almeno in una staffetta con Hernanes per la regia di centrocampo, mentre Ledesma sarà affiancato da Brocchi, e Gonzalez prenderebbe il posto di movimentatore che ultimamente è stato di Lulic.
In avanti, fiducia piena al velocissimo Cisse al fianco di Klose, che probabilmente scenderà in campo malgrado il leggero infortunio riportato nell'ultima uscita con la nazionale tedesca. Se proprio non dovesse farcela, è pronto il sempre valido Sculli, con qualche chance anche per Rocchi.
Su Klose, naturalmente, Reja ci conta, e basterebbe la presenza del tedesco a spaventare la difesa napoletana, ultimamente non troppo ermetica. Quanto ai portieri, sarà una bellissima sfida tra De Santis e Marchetti, candidati alla futura sostituzione del nuovo recordman Buffon in nazionale.
Napoli-Lazio di sabato sarà il grande spettacolo delle due più forti squadre del centrosud e la rivincita, per la Lazio, del famoso 4-3. Grida vendetta Brocchi, al quale fu annullato un gol sacrosanto, che avrebbe chiuso in modo diverso le sorti di quell'incontro e ci avrebbe aperto le porte della Champions League.
Reja sta pensando di sfruttare in qualche modo il prezioso recupero di Matuzalem almeno in una staffetta con Hernanes per la regia di centrocampo, mentre Ledesma sarà affiancato da Brocchi, e Gonzalez prenderebbe il posto di movimentatore che ultimamente è stato di Lulic.
In avanti, fiducia piena al velocissimo Cisse al fianco di Klose, che probabilmente scenderà in campo malgrado il leggero infortunio riportato nell'ultima uscita con la nazionale tedesca. Se proprio non dovesse farcela, è pronto il sempre valido Sculli, con qualche chance anche per Rocchi.
Su Klose, naturalmente, Reja ci conta, e basterebbe la presenza del tedesco a spaventare la difesa napoletana, ultimamente non troppo ermetica. Quanto ai portieri, sarà una bellissima sfida tra De Santis e Marchetti, candidati alla futura sostituzione del nuovo recordman Buffon in nazionale.
Napoli-Lazio di sabato sarà il grande spettacolo delle due più forti squadre del centrosud e la rivincita, per la Lazio, del famoso 4-3. Grida vendetta Brocchi, al quale fu annullato un gol sacrosanto, che avrebbe chiuso in modo diverso le sorti di quell'incontro e ci avrebbe aperto le porte della Champions League.
mercoledì 16 novembre 2011
Vita di collegio: 125. Un mese al CONI
Enzo Poggi, direttore del settimanale "Totocalcio", era veramente un amico, e fece di tutto per farmi imbucare al CONI, non come giornalista, ma almeno come impiegato nell'Ufficio Stampa.
Infatti, mi fece fare la domanda, organizzò le necessarie visite mediche, e fece le necessarie pressioni. Non era per niente facile entrare al CONI, che era una specie di Ministero dello Sport, una cittadella nei pressi dello Stadio Olimpico con un migliaio di dipendenti.
Infatti entrai, e fui accolto molto bene. Donato Martucci, capo dell'Ufficio Stampa, mi affidò subito l'incarico di rivedere da capo a piedi una grossa pubblicazione sulle Olimpiadi del 1960, che a suo dire era stata scritta in modo grossolano.
Io mi limitai ad effettuare una serie di correzioni, ma il capo non si mostrò molto soddisfatto: avrbbe voluto che la riscrivessi completamente.
Tutte le mattine entravo alle 8.30 timbrando tanto di cartellino, e uscivo inesorabilmente alle 14, sempre con il timbro. Questo mi dava un senso veramente nauseante di schiavitù, specialmente al pensiero che di lì a qualche mese stavo per entrare nella scuola, dove avrei lavorato tre ore al giorno e non di più, rimanendo libero professionista come lo ero stato fino ad allora da giornalista.
La mazzata tremenda venne però alla fine del primo mese di lavoro: all'atto della riscossione dello stipendio, mi resi conto di essere stato inserito tra gli impiegati del gruppo C, e che lo stipendio consisteva esattamente in quelle sessantamila lire che mi guadagnavo con le collaborazioni giornalistiche.
Infatti, mi fece fare la domanda, organizzò le necessarie visite mediche, e fece le necessarie pressioni. Non era per niente facile entrare al CONI, che era una specie di Ministero dello Sport, una cittadella nei pressi dello Stadio Olimpico con un migliaio di dipendenti.
Infatti entrai, e fui accolto molto bene. Donato Martucci, capo dell'Ufficio Stampa, mi affidò subito l'incarico di rivedere da capo a piedi una grossa pubblicazione sulle Olimpiadi del 1960, che a suo dire era stata scritta in modo grossolano.
Io mi limitai ad effettuare una serie di correzioni, ma il capo non si mostrò molto soddisfatto: avrbbe voluto che la riscrivessi completamente.
Tutte le mattine entravo alle 8.30 timbrando tanto di cartellino, e uscivo inesorabilmente alle 14, sempre con il timbro. Questo mi dava un senso veramente nauseante di schiavitù, specialmente al pensiero che di lì a qualche mese stavo per entrare nella scuola, dove avrei lavorato tre ore al giorno e non di più, rimanendo libero professionista come lo ero stato fino ad allora da giornalista.
La mazzata tremenda venne però alla fine del primo mese di lavoro: all'atto della riscossione dello stipendio, mi resi conto di essere stato inserito tra gli impiegati del gruppo C, e che lo stipendio consisteva esattamente in quelle sessantamila lire che mi guadagnavo con le collaborazioni giornalistiche.
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Il latte pastorizzato ad alta temperatura
Nel caso del latte pastorizzato ad alta temperatura, si interviene su una temperatura più alta del processo di pastorizzazione, ma non a livello di Uht.
L'effetto è una via di mezzo, con una scadenza di quindici giorni.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
L'effetto è una via di mezzo, con una scadenza di quindici giorni.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Anagni: è tempo di bonifica!
Si sta rilanciando, tramite un' associazione di consorzi, una nuova politica agricola. Se ne fa portatrice l'associazione "Terra Amica", Consorzio di Bonifica formato dalla Coldiretti, dalla Copagri e dalla Cia. Riunione al ristorante "Le Rose" di Anagni, con le firme di Loris Benacquista,Luciano Rosignoli ed Ettore Togneri.
Nuove energie verranno dedicate al rinnovamento agricolo nella zona a sud di Anagni, per il rilancio dell'agricoltura ciociara. Sono invitati alla partecipazione tutti i sindaci della zona.
I componenti delle associazioni che hanno aderito al consorzio "Terra Amica" da anni stanno ripulendo tutti i fossi abbandonati all'incuria e stanno aprendo nuovi cantieri.
A Valmontone c'è stata la proposta polemica di abbandonare per protesta questo tipo di azione, ma la maggioranza intende invece impegnarsi a gestire con più oculatezza i fondi disponibili. Le liste congiunte sono nate proprio per una più equa distribuzione dei fondi e degli interventi di risanamento in ogni comune di questa zona agricola della vallata del Sacco, tormentata da tanti problemi.
Nuove energie verranno dedicate al rinnovamento agricolo nella zona a sud di Anagni, per il rilancio dell'agricoltura ciociara. Sono invitati alla partecipazione tutti i sindaci della zona.
I componenti delle associazioni che hanno aderito al consorzio "Terra Amica" da anni stanno ripulendo tutti i fossi abbandonati all'incuria e stanno aprendo nuovi cantieri.
A Valmontone c'è stata la proposta polemica di abbandonare per protesta questo tipo di azione, ma la maggioranza intende invece impegnarsi a gestire con più oculatezza i fondi disponibili. Le liste congiunte sono nate proprio per una più equa distribuzione dei fondi e degli interventi di risanamento in ogni comune di questa zona agricola della vallata del Sacco, tormentata da tanti problemi.
Lazio: Klose è sempre lui, Podolski si può fare
La bomba Podolski è esplosa con fragore sulla scena calcistica italiana. Lucas è veramente disponibile a venire alla Lazio fin dal prossimo gennaio, se i biancocelesti riterranno davvero di mettere le mani sul potente attaccante polacco-tedesco per puntare senza esitazione allo scudetto.
Il formidabile duo Klose-Podolski ha fatto scintille ieri con la maglia bianca della rappresentativa tedesca contro l'Olanda. Klose ha segnato il suo gol numero 63, Podolski è rimasto fermo a 43 pur avendo brillato anche lui, dimostrandosi in bella forma.
Il duo Miro-Lucas, 106 gol in nazionale, sarebbe dunque pronto ad esplodere anche nella Lazio, formando un formidabile trio Cisse-Klose-Podolski forse unico sulle scene internazionali. Nelle loro carriere, questi tre giocatori hanno segnato qualcosa come 250 - 230 -150 gol, 630 gol in totale, una cifra che farebbe quasi la storia di venti anni di una società calcistica.
Podolski è deciso a lasciare il Colonia e verrebbe volentieri a Roma a giocare di nuovo a fianco col suo doppio connazionale polacco-tedesco Klose.Reja avrebbe il compito di rilanciare un binomio di fama mondiale. I sogni dei tifosi laziali sono diventati a un tratto turbinosi, ed ora bisogna stare attenti a non farsi troppe illusioni e a rimettere subito i piedi in terra, per non andare incontro a una brutta delusione sabato sera in quel di Napoli.
Infatti, per i sogni di gennaio ci sono ancora quasi due mesi di tempo e due terribili partite, Napoli e Juventus: potrebbero anche ricacciare indietro le nostre ambizioni, che rischiano di diventare troppo sfrenate.
Piedi a terra, dice Reja. Ha ragione. A Napoli andiamo anche senza Dias, e sarà una durissima lotta. Ci aspetta quel Cavani che ieri sera all'Olimpico ha messo paura all'Italia. Noi della Lazio non dobbiamo andare a Napoli per farci infilzare, ma anzi per riprenderci quel che il Napoli ci rubò nell'ultimo tormentato 4-3.
Il formidabile duo Klose-Podolski ha fatto scintille ieri con la maglia bianca della rappresentativa tedesca contro l'Olanda. Klose ha segnato il suo gol numero 63, Podolski è rimasto fermo a 43 pur avendo brillato anche lui, dimostrandosi in bella forma.
Il duo Miro-Lucas, 106 gol in nazionale, sarebbe dunque pronto ad esplodere anche nella Lazio, formando un formidabile trio Cisse-Klose-Podolski forse unico sulle scene internazionali. Nelle loro carriere, questi tre giocatori hanno segnato qualcosa come 250 - 230 -150 gol, 630 gol in totale, una cifra che farebbe quasi la storia di venti anni di una società calcistica.
Podolski è deciso a lasciare il Colonia e verrebbe volentieri a Roma a giocare di nuovo a fianco col suo doppio connazionale polacco-tedesco Klose.Reja avrebbe il compito di rilanciare un binomio di fama mondiale. I sogni dei tifosi laziali sono diventati a un tratto turbinosi, ed ora bisogna stare attenti a non farsi troppe illusioni e a rimettere subito i piedi in terra, per non andare incontro a una brutta delusione sabato sera in quel di Napoli.
Infatti, per i sogni di gennaio ci sono ancora quasi due mesi di tempo e due terribili partite, Napoli e Juventus: potrebbero anche ricacciare indietro le nostre ambizioni, che rischiano di diventare troppo sfrenate.
Piedi a terra, dice Reja. Ha ragione. A Napoli andiamo anche senza Dias, e sarà una durissima lotta. Ci aspetta quel Cavani che ieri sera all'Olimpico ha messo paura all'Italia. Noi della Lazio non dobbiamo andare a Napoli per farci infilzare, ma anzi per riprenderci quel che il Napoli ci rubò nell'ultimo tormentato 4-3.
martedì 15 novembre 2011
Il latte microfiltrato
Il latte microfiltrato subisce la stessa pastorizzazione del latte fresco, ma poi viene anche passato attraverso un filtro speciale per eliminare le impurità microscopiche.
In questo modo la durata di scadenza raggiunge i dieci giorni.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
In questo modo la durata di scadenza raggiunge i dieci giorni.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Cave: Sagra della Castagna o Sagra della Polenta?
Passata la Sagra della Castagna, sono rimaste in piedi aspre polemiche. Un cittadino abitante nel centro storico, Roberto Desideri, in una lettera rivolta al pubblico, ricorda che, per colpa del cinipide, le castagne sono quasi scomparse, e che si può parlare piuttosto di Sagra della Polenta coi broccoletti. Ma soprattutto ricorda che, una volta che i diecimila visitatori hanno fatto bisboccia nelle cantine di Piazza Garibaldi e dintorni fino alle 5 del mattino, sulle selci del centro storico sono rimaste tutte le sporcizie possibili, spazzate in modo sommario solo davanti al Comune, e per il resto lasciate come souvenir per la popolazione di questo quartiere considerato di basso livello sociale.
Risponde l'assessore al turismo Fabio Felici, ricordando il grande successo della festa, e tuttavia il dovere civico di tenere pulito il quartiere anche "dopo", in modo che il prestigio di Cave non sia soltanto legato ad un giorno di festa, ma rimanga un fatto permanente anche per chi è tenuto a mantenere l'igiene e l'ordine in tutta la città, sia esso un privato o un responsabile dell'ordine pubblico.
Risponde l'assessore al turismo Fabio Felici, ricordando il grande successo della festa, e tuttavia il dovere civico di tenere pulito il quartiere anche "dopo", in modo che il prestigio di Cave non sia soltanto legato ad un giorno di festa, ma rimanga un fatto permanente anche per chi è tenuto a mantenere l'igiene e l'ordine in tutta la città, sia esso un privato o un responsabile dell'ordine pubblico.
Klose consiglia la Lazio: prendete Podolski!
Miro Klose consiglia la Lazio: "Prendete Podolski!".
Incredibile! L'attaccante del Colonia, compagno di Klose nella nazionale tedesca, è in scadenza di contratto con il Colonia, sarebbe disponibile senz'altro a giugno, ma aggiungendo un paio di milioni di euro potrebbe anche venire a gennaio, dato che non sarà più nei programmi della sua attuale società.
Podolski, 26 anni compiuti a giugno, è grande amico di Klose, essendo come lui polacco di nascita ma naturalizzato tedesco, in quanto arrivò in Germania a soli due anni.
Sulla bravura di Podolski non si può stare a discutere: Milan e Roma lo hanno inseguito anche nell'ultima campagna acquisti senza riuscire a stringere. E' vero che Podolski, che ha giocato anche nel Bayern Monaco con Klose, ha avuto alti e bassi nella sua carriera, ma è uomo che in dieci campionati ha disputato 365 incontri e segnato 145 gol, media dunque di oltre 36 partite e di oltre 14 reti a stagione. Nella nazionale tedesca ha giocato 91 partite e segnato 43 reti. La coppia Klose-Podolski ha segnato qualcosa come 105 gol nella nazionale di Loew, e potrebbe ricomporsi alla Lazio, formando un formidabile tridente Cisse-Klose-Podolski.
La Lazio, che ha in effetti questa possibilità caldamente raccomandata da Klose, sta aspettando più che altro l'esito degli incontri col Napoli e con la Juventus per sapere se potrà puntare allo scudetto già da quest'anno. In caso positivo stringerà senz'altro per Podolski subito a gennaio.
In caso contrario, Podolski sarà nel mirino per giugno, mentre a gennaio si ripiegherebbe sul trentenne nazionale croato Danjiel Pranjic, militante nel Bayern, per il quale la Lazio ha la possibilità di chiudere subito. Pranjic ha giocato 38 volte nella rappresentativa croata. E sarebbe un eccellente sostituto di Mauri e di Hernanes.
Incredibile! L'attaccante del Colonia, compagno di Klose nella nazionale tedesca, è in scadenza di contratto con il Colonia, sarebbe disponibile senz'altro a giugno, ma aggiungendo un paio di milioni di euro potrebbe anche venire a gennaio, dato che non sarà più nei programmi della sua attuale società.
Podolski, 26 anni compiuti a giugno, è grande amico di Klose, essendo come lui polacco di nascita ma naturalizzato tedesco, in quanto arrivò in Germania a soli due anni.
Sulla bravura di Podolski non si può stare a discutere: Milan e Roma lo hanno inseguito anche nell'ultima campagna acquisti senza riuscire a stringere. E' vero che Podolski, che ha giocato anche nel Bayern Monaco con Klose, ha avuto alti e bassi nella sua carriera, ma è uomo che in dieci campionati ha disputato 365 incontri e segnato 145 gol, media dunque di oltre 36 partite e di oltre 14 reti a stagione. Nella nazionale tedesca ha giocato 91 partite e segnato 43 reti. La coppia Klose-Podolski ha segnato qualcosa come 105 gol nella nazionale di Loew, e potrebbe ricomporsi alla Lazio, formando un formidabile tridente Cisse-Klose-Podolski.
La Lazio, che ha in effetti questa possibilità caldamente raccomandata da Klose, sta aspettando più che altro l'esito degli incontri col Napoli e con la Juventus per sapere se potrà puntare allo scudetto già da quest'anno. In caso positivo stringerà senz'altro per Podolski subito a gennaio.
In caso contrario, Podolski sarà nel mirino per giugno, mentre a gennaio si ripiegherebbe sul trentenne nazionale croato Danjiel Pranjic, militante nel Bayern, per il quale la Lazio ha la possibilità di chiudere subito. Pranjic ha giocato 38 volte nella rappresentativa croata. E sarebbe un eccellente sostituto di Mauri e di Hernanes.
lunedì 14 novembre 2011
Vita di collegio: 124. La minestra di Spineo
Io non avevo avvisato nemmeno mia madre, ma per fortuna nel pentolone era rimasta un'ottima pasta e fagioli calda calda, che io e Spineo consumammo con vera felicità. Il pranzo consistette in poco più che quella scodella di minestra: solo una bistecca e un po' di verdura. Ma a noi andava più che bene.
Spineo, a Roma, non trovò nemmeno lui un contratto da giornalista. Era più giovane di me di un paio d'anni e non ebbe fortuna neppure lui. Negli anni 70 si trasferì ad Ancona al "Corriere Adriatico" insieme a Sergio Roscani, già mio collega al Tifone ed al Calcio Illustrato. Poi, mentre Roscani si fermò ad Ancona, Spineo dovette effettuare un nuovo trasferimento in Sardegna, in un quotidiano di Sassari, dove sembra abbia avuto fortuna e ora gode ancora di una buona reputazione.
Penso tuttavia che tuttora si ricordi con piacere di quella nostra pasta e fagioli degli anni sessanta in via Carlo Alberto.
Ah, un ultimo ricordo mangereccio: una volta io e Spineo ci recammo con brutte intenzioni all'"Ambasciata d'Abruzzo", un ristorante di Piazza Euclide dove si consumavano antipasti a volontà a base di salame, prosciutto e formaggio. Dovettero farci capire che stavamo eccedendo, perché un cameriere provvide a toglierci da sotto il naso il paniere pieno di quel ben di Dio e a presentarci il conto.
Spineo, a Roma, non trovò nemmeno lui un contratto da giornalista. Era più giovane di me di un paio d'anni e non ebbe fortuna neppure lui. Negli anni 70 si trasferì ad Ancona al "Corriere Adriatico" insieme a Sergio Roscani, già mio collega al Tifone ed al Calcio Illustrato. Poi, mentre Roscani si fermò ad Ancona, Spineo dovette effettuare un nuovo trasferimento in Sardegna, in un quotidiano di Sassari, dove sembra abbia avuto fortuna e ora gode ancora di una buona reputazione.
Penso tuttavia che tuttora si ricordi con piacere di quella nostra pasta e fagioli degli anni sessanta in via Carlo Alberto.
Ah, un ultimo ricordo mangereccio: una volta io e Spineo ci recammo con brutte intenzioni all'"Ambasciata d'Abruzzo", un ristorante di Piazza Euclide dove si consumavano antipasti a volontà a base di salame, prosciutto e formaggio. Dovettero farci capire che stavamo eccedendo, perché un cameriere provvide a toglierci da sotto il naso il paniere pieno di quel ben di Dio e a presentarci il conto.
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Il latte fresco
Latte pastorizzato, fresco, 4 giorni per berlo: è il prodotto di riferimento.
"Pastorizzato" significa che ha subito un breve trattamento termico - meno invasivo di quello riservato all'Uht - tale da eliminare eventuali germi pericolosi, preservando però il gusto.
La versione "alta qualità" garantisce parametri nutrizionali superiori.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
"Pastorizzato" significa che ha subito un breve trattamento termico - meno invasivo di quello riservato all'Uht - tale da eliminare eventuali germi pericolosi, preservando però il gusto.
La versione "alta qualità" garantisce parametri nutrizionali superiori.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Genazzano: alleanza fra le città dell'Infiorata
Si sono riuniti a Genazzano i rappresentanti di venti città aderenti all'Associazione Nazionale Città dell'Infiorata, per coordinare e potenziare le loro iniziative. Ha presieduto la riunione il sindaco della città di Spello, Sandro Vitelli. Tra le città rappresentate, ben 9 sono laziali: Bolsena, Alatri, Genzano, Genazzano, Rieti, Gerano, Acquapendente, Poggio Moiano e Vignanello, mentre fra le altre ricordiamo Pietra Ligure,Norcia, Pievepelago, Spello, Bugnato, Fucecchio,Lubriano, Sangemini, San Valentino Torio, Cannara e Castel Raimondo. Quest'anno otto comuni italiani hanno portato l'Infiorata a Lourdes, ottenendo un grande successo internazionale.
Il consigliere europeo Guido Milana ha sottolineato la necessità di un impegno più serrato per ottenere finanziamenti europei: nel 2010 la Germania ha ottenuto ben 32 finanziamenti sui 34 richiesti, mentre l'Italia ne ha ottenuti soltanto 9 pur avendo avanzato la richiesta di 704 finanziamenti senza seguirne l'iter con il necessario impegno. Milana sta organizzando la realizzazione a Bruxelles, per il prossimo 21 marzo, di un quadro floreale di San Benedetto patrono d'Europa.
Il presidente della Pro Loco di Genazzano, Benedetto Lucidi, si è impegnato a portare per il prossimo anno a Genazzano il record per l'Infiorata più lunga.
Il consigliere europeo Guido Milana ha sottolineato la necessità di un impegno più serrato per ottenere finanziamenti europei: nel 2010 la Germania ha ottenuto ben 32 finanziamenti sui 34 richiesti, mentre l'Italia ne ha ottenuti soltanto 9 pur avendo avanzato la richiesta di 704 finanziamenti senza seguirne l'iter con il necessario impegno. Milana sta organizzando la realizzazione a Bruxelles, per il prossimo 21 marzo, di un quadro floreale di San Benedetto patrono d'Europa.
Il presidente della Pro Loco di Genazzano, Benedetto Lucidi, si è impegnato a portare per il prossimo anno a Genazzano il record per l'Infiorata più lunga.
Muslera e Gonzales domani sogno all'Olimpico
Poiché Prandelli non usa laziali per la sua Italia*, domani all'Olimpico la Lazio metterà in campo due suoi giocatori contro gli azzurri, con tanta tanta voglia di fare miracoli e di sbalordire tutti.
I due laziali sono Ferdinando Muslera e Alvaro Gonzalez, due numeri uno alla corte di quell'Uruguay che è campione del Sud America al posto delle ambiziose squadre del Brasile e dell'Argentina.
Direte: ma che c' ha ormai di laziale Fernando Muslera? Tutto, a cominciare dall'anima. Fosse stato in lui, mai avrebbe lasciato la Lazio che ha contribuito a farlo grande e nella quale conserva tantissimi amici. Vedrete che sputerà l'anima per dire no a Pazzini e Balotelli e per farsi ammirare e rimpiangere dai tanti tifosi, laziali e non, che accorreranno all'Olimpico a far tifo per l'Italia.
Poi c'è Tata Gonzalez, che da noi è stimato e non è stimato per quello che effettivamente vale. Lui in Uruguay è coinsiderato un grande, ha fatto due assist preziosi per Luis Suarez autore della quaterna con cui la "celeste" ha battuto il temutissimo Cile per 4-0. Grande in Uruguay, piccolo nella Lazio, dove stenta a trovare un posto da titolare, e solo ulfimemente è riuscito a farsi largo anche perché a Reja mancavano Mauri, Brocchi e Matuzalem. Ma Gonzalez non è tipo da portar rancore a nessuno, aspetta il suo momento per l'affermazione definitiva, e vedrete che questo momento arriverà. Domani potrebbe essere una buona occasione per farsi ammirare per quello che vale: non è quello scarpone dietro al quale molti ridevano nelle sue prime apparizioni ad Auronzo o a Formello. E soprattutto ha una grande anima battagliera.
Domani noi faremo tifo per l'Italia, non c'è dubbio. Ma un po' del nostro cuore penderà dalla parte di Nando Muslera e di Tata Gonzalez.
*n.b.Ci sarebbe Marchetti, poi Mauri infortunato, poi magari un po' di Sculli e un pezzettino di Rocchi: la botte italiana della Lazio non ha molto da offrire.
I due laziali sono Ferdinando Muslera e Alvaro Gonzalez, due numeri uno alla corte di quell'Uruguay che è campione del Sud America al posto delle ambiziose squadre del Brasile e dell'Argentina.
Direte: ma che c' ha ormai di laziale Fernando Muslera? Tutto, a cominciare dall'anima. Fosse stato in lui, mai avrebbe lasciato la Lazio che ha contribuito a farlo grande e nella quale conserva tantissimi amici. Vedrete che sputerà l'anima per dire no a Pazzini e Balotelli e per farsi ammirare e rimpiangere dai tanti tifosi, laziali e non, che accorreranno all'Olimpico a far tifo per l'Italia.
Poi c'è Tata Gonzalez, che da noi è stimato e non è stimato per quello che effettivamente vale. Lui in Uruguay è coinsiderato un grande, ha fatto due assist preziosi per Luis Suarez autore della quaterna con cui la "celeste" ha battuto il temutissimo Cile per 4-0. Grande in Uruguay, piccolo nella Lazio, dove stenta a trovare un posto da titolare, e solo ulfimemente è riuscito a farsi largo anche perché a Reja mancavano Mauri, Brocchi e Matuzalem. Ma Gonzalez non è tipo da portar rancore a nessuno, aspetta il suo momento per l'affermazione definitiva, e vedrete che questo momento arriverà. Domani potrebbe essere una buona occasione per farsi ammirare per quello che vale: non è quello scarpone dietro al quale molti ridevano nelle sue prime apparizioni ad Auronzo o a Formello. E soprattutto ha una grande anima battagliera.
Domani noi faremo tifo per l'Italia, non c'è dubbio. Ma un po' del nostro cuore penderà dalla parte di Nando Muslera e di Tata Gonzalez.
*n.b.Ci sarebbe Marchetti, poi Mauri infortunato, poi magari un po' di Sculli e un pezzettino di Rocchi: la botte italiana della Lazio non ha molto da offrire.
domenica 13 novembre 2011
Il latte più comodo: Uht
Il latte più consumato in Italia è l'Uht a lunga conservazione, quel latte trattato ad altissime temperature ( Uht significa infatti ultra high temperature ) per garantire il grado massimo di sterilità.
In questo modo la data di scadenza si allunga fino a 90 giorni, senza la necessità che il prodotto sigillato sia conservato in frigo.
La controindicazione? Il sapore, che non è proprio quello del latte fresco.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
In questo modo la data di scadenza si allunga fino a 90 giorni, senza la necessità che il prodotto sigillato sia conservato in frigo.
La controindicazione? Il sapore, che non è proprio quello del latte fresco.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
L'avvocato Taormina è il Principe di Filettino!
A Filettino insistono: un'assemblea costituente ha approvato lo statuto che istituisce il Principato, ed ha proclamato l'avvocato Carlo Taormina Principe di Filettino, reggente per 6 mesi.
Il Principato avrà 30 parlamentari eletti dal popolo sovrano, e ben 12 ministri.
Ce n'è per tutte le famiglie dei 500 abitanti di Filettino! Ma chi paga? Pantalone?
Lingua dello stato è...meno male, l'italiano; la moneta sarà il "fiorito".
Taormina sarà in carica per il tempo necessario all'elezione dei rappresentanti. La corte costituzionale sarà formata da tre "saggi". Per fortuna, tre persone "sagge" ci saranno. Almeno sulla carta.
Il Principato avrà 30 parlamentari eletti dal popolo sovrano, e ben 12 ministri.
Ce n'è per tutte le famiglie dei 500 abitanti di Filettino! Ma chi paga? Pantalone?
Lingua dello stato è...meno male, l'italiano; la moneta sarà il "fiorito".
Taormina sarà in carica per il tempo necessario all'elezione dei rappresentanti. La corte costituzionale sarà formata da tre "saggi". Per fortuna, tre persone "sagge" ci saranno. Almeno sulla carta.
Brava la Lazio nel mondo!
Che gli uomini di Reja siano in gran forma lo dimostrano anche le prestazioni dei nostri ragazzi in giro per il mondo con le loro nazionali, e soprattutto Hernanes, Gonzalez e Lulic, tre uomini in particolare evidenza in questo momento.
Anderson Hernanes non è soltanto il nostro "Profeta", ma lo è anche per il Brasile. Il ragazzo si è ripreso la sua maglia verde oro con grande personalità, e in un momentaccio di scarsa vena della squadra "pentacampion", vittoriosa appena per 2-0 contro il modesto Gabon, è stato il migliore in campo, ha segnato di testa con un'entrata prepotente la sua prima rete nella nazionale brasiliana, ed ha illuminato il gioco nelle poche occasioni in cui i verdeoro sono stati convincenti.
Altra splendida prestazione "laziale" quella dell'uruguayano Tata Gonzalez. Nel clamoroso 4-0 sul temibile Cile, timbrato da una quaterna di Luis Suarez, il nostro centrocampista è stato tra i più prepositivi, ed ha messo a segno due assist importantissimi ed altre brillanti iniziative. Ecco un uomo sul quale Reja potrà contare a fondo in un momento in cui i tanti infortuni hanno decapitato il nostro centrocampo.
Un uomo che ormai sta conquistando le platee non solo italiane è Senad Lulic. La nazionale serba è riuscita nel piccolo miracolo di bloccare il Portogallo sullo 0-0, e Lulic ha brillato più di tutti, entusiasmando nel suo duello con Cristiano Ronaldo che è stato completamente neutralizzato. Lulic si è dedicato a un lavoro di controllo e non ha potuto sfoggiare le sue indubbie doti di carattere offensivo, che speriamo possa mettere in mostra sabato prossimo al San Paolo contro il Napoli di un altro centrocampista insidioso come Hamsik.
Ha giocato anche Cana, e bene, sfiorando un gol di testa, ma l'Albania di cui è capitano non è oggi in buona salute, e si è fatta bruciare in casa dal modesto Azerbaigian.
Sono rimasti a riposo per piccoli accciacchi Klose nella Germania e Radu nella Romania, altre stelle laziali in giro per il mondo.
Segnaliamo ancora i dieci gol in tre segnati dai nostri giovanissimi della Primavera contro il Pescara: quattro reti del bravissimo Ceccarelli, e tre ciascuno dei due centrocampisti offensivi Sani e Barreto, tre ragazzi su cui Reja può cominciare a fare un pensierino.
Si sono allenati, contro la Lazio calcio a 8, anche i "resti" biancocelesti, segnando sette reti di cui
una doppietta ciascuno il redivivo Makinwa e un Cisse in buona vena. Le altre reti sono di Brocchi, Stendardo e Diakité. Con tanta gente che mancava, Reja è riuscito a schierare ugualmente una formazione interessante: Marchetti; Konko, Diakité, Stendardo, Zauri; Scaloni, Ledesma, Brocchi; Matuzalem; Sculli e Cisse. Dias è in forse per Napoli, ma potrebbe farcela lo stesso.
Anderson Hernanes non è soltanto il nostro "Profeta", ma lo è anche per il Brasile. Il ragazzo si è ripreso la sua maglia verde oro con grande personalità, e in un momentaccio di scarsa vena della squadra "pentacampion", vittoriosa appena per 2-0 contro il modesto Gabon, è stato il migliore in campo, ha segnato di testa con un'entrata prepotente la sua prima rete nella nazionale brasiliana, ed ha illuminato il gioco nelle poche occasioni in cui i verdeoro sono stati convincenti.
Altra splendida prestazione "laziale" quella dell'uruguayano Tata Gonzalez. Nel clamoroso 4-0 sul temibile Cile, timbrato da una quaterna di Luis Suarez, il nostro centrocampista è stato tra i più prepositivi, ed ha messo a segno due assist importantissimi ed altre brillanti iniziative. Ecco un uomo sul quale Reja potrà contare a fondo in un momento in cui i tanti infortuni hanno decapitato il nostro centrocampo.
Un uomo che ormai sta conquistando le platee non solo italiane è Senad Lulic. La nazionale serba è riuscita nel piccolo miracolo di bloccare il Portogallo sullo 0-0, e Lulic ha brillato più di tutti, entusiasmando nel suo duello con Cristiano Ronaldo che è stato completamente neutralizzato. Lulic si è dedicato a un lavoro di controllo e non ha potuto sfoggiare le sue indubbie doti di carattere offensivo, che speriamo possa mettere in mostra sabato prossimo al San Paolo contro il Napoli di un altro centrocampista insidioso come Hamsik.
Ha giocato anche Cana, e bene, sfiorando un gol di testa, ma l'Albania di cui è capitano non è oggi in buona salute, e si è fatta bruciare in casa dal modesto Azerbaigian.
Sono rimasti a riposo per piccoli accciacchi Klose nella Germania e Radu nella Romania, altre stelle laziali in giro per il mondo.
Segnaliamo ancora i dieci gol in tre segnati dai nostri giovanissimi della Primavera contro il Pescara: quattro reti del bravissimo Ceccarelli, e tre ciascuno dei due centrocampisti offensivi Sani e Barreto, tre ragazzi su cui Reja può cominciare a fare un pensierino.
Si sono allenati, contro la Lazio calcio a 8, anche i "resti" biancocelesti, segnando sette reti di cui
una doppietta ciascuno il redivivo Makinwa e un Cisse in buona vena. Le altre reti sono di Brocchi, Stendardo e Diakité. Con tanta gente che mancava, Reja è riuscito a schierare ugualmente una formazione interessante: Marchetti; Konko, Diakité, Stendardo, Zauri; Scaloni, Ledesma, Brocchi; Matuzalem; Sculli e Cisse. Dias è in forse per Napoli, ma potrebbe farcela lo stesso.
sabato 12 novembre 2011
Un cristianesimo così...
La comunità cristiana si qualifica perché prega. La sua finalità non è socializzare o altro, ma riunirsi attorno al suo Signore. Tante volte, soprattutto le comunità parrocchiali, che per natura sono più aperte a tutti, corrono il rischio di essere scambiate per agenzie di servizi: babysitting, campeggi per i giovani, pacchi di viveri, locali per le feste, impianti sportivi, eccetera.
Questa ovviamente è una distorsione della loro vocazione che è primariamente quella di essere "comunità eucaristica". Certamente poi una comunità eucaristica "esplode" anche in una serie di servizi, perché il Pane del cielo che si condivide esige da noi che condividiamo quello della terra nell'attenzione ai poveri, nell'educazione dei piccoli, nel visitare gli ammalati, e via dicendo.
La comunità cristiana porta in sé una contestazione del mondo in cui viviamo che è impostato in termini di efficienza, profitto e valori esclusivamente materiali. Essa si propone, anche quando non ci riesce, uno stile di vita alternativo dove "il più piccolo è il più importante", dove il più grande, il primo, è " l'ultimo e il servo di tutti", dove chi possiede qualcosa lo mette in comune con tutti e dove chi non possiede niente è soccorso dagli altri.
La preghiera eucaristica plasma una comunità missionaria, estroversa, portata necessariamente all'apertura, altrimenti non è autentica. Valgono sempre i rimproveri di San Paolo ai cristiani di Corinto (Prima lettera ai Corinzi, 11, 17-34).
( dal libro "A causa di Gesù e del Vangelo", riflessioni di Gabriele Faraghini, romano, piccolo fratello Jesus Caritas )
Questa ovviamente è una distorsione della loro vocazione che è primariamente quella di essere "comunità eucaristica". Certamente poi una comunità eucaristica "esplode" anche in una serie di servizi, perché il Pane del cielo che si condivide esige da noi che condividiamo quello della terra nell'attenzione ai poveri, nell'educazione dei piccoli, nel visitare gli ammalati, e via dicendo.
La comunità cristiana porta in sé una contestazione del mondo in cui viviamo che è impostato in termini di efficienza, profitto e valori esclusivamente materiali. Essa si propone, anche quando non ci riesce, uno stile di vita alternativo dove "il più piccolo è il più importante", dove il più grande, il primo, è " l'ultimo e il servo di tutti", dove chi possiede qualcosa lo mette in comune con tutti e dove chi non possiede niente è soccorso dagli altri.
La preghiera eucaristica plasma una comunità missionaria, estroversa, portata necessariamente all'apertura, altrimenti non è autentica. Valgono sempre i rimproveri di San Paolo ai cristiani di Corinto (Prima lettera ai Corinzi, 11, 17-34).
( dal libro "A causa di Gesù e del Vangelo", riflessioni di Gabriele Faraghini, romano, piccolo fratello Jesus Caritas )
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Vita di collegio: 123. Le cene al Totocalcio
Ero povero in canna: un rapinatore aveva tentato di rapinarmi e aveva rimediato solo un caffé.
Eppure c'era qualcuno, tra i miei colleghi, anche più povero di me: Costanzo Spineo. Spineo era un brillante pseudonimo che Enrico Ameri, accettando di dargli qualche piccola collaborazione sportiva la domenica alla RAI, aveva ideato per lui.
Costanzo Spineo abitava dalle parti di San Giovanni, ma non ci ha mai presentato nessuno dei suoi familiari, e viveva sempre un po' alla giornata. Era un romanaccio simpaticone e dalla battuta pronta, moro e piccolo, buon giocatore di pallone, e i colleghi più anziani finivano per offrirgli un pranzo perché almeno la conversazione a tavola era garantita e spiritosa.
Con Enzo Poggi del "Totocalcio", io e Spineo abbiamo consumato molte cene e pranzi: collaboravamo alla chiusura del settimanale, e così Enzo Poggi, separato dalla moglie, finiva spesso per offrirci un buon pasto condito da ottimi vini. Lui sì che poteva spendere e spandere senza rendere conto a nessuno, e come direttore del settimanale aveva un buon borderò.
Però c'erano dei giorni in cui nessuno era in vena di magnificenza. E così, vedendo Spineo piuttosto affamato, mi permisi di invitarlo a pranzo a casa mia: eravamo ancora nella vecchia casa di via Carlo Alberto.
Eppure c'era qualcuno, tra i miei colleghi, anche più povero di me: Costanzo Spineo. Spineo era un brillante pseudonimo che Enrico Ameri, accettando di dargli qualche piccola collaborazione sportiva la domenica alla RAI, aveva ideato per lui.
Costanzo Spineo abitava dalle parti di San Giovanni, ma non ci ha mai presentato nessuno dei suoi familiari, e viveva sempre un po' alla giornata. Era un romanaccio simpaticone e dalla battuta pronta, moro e piccolo, buon giocatore di pallone, e i colleghi più anziani finivano per offrirgli un pranzo perché almeno la conversazione a tavola era garantita e spiritosa.
Con Enzo Poggi del "Totocalcio", io e Spineo abbiamo consumato molte cene e pranzi: collaboravamo alla chiusura del settimanale, e così Enzo Poggi, separato dalla moglie, finiva spesso per offrirci un buon pasto condito da ottimi vini. Lui sì che poteva spendere e spandere senza rendere conto a nessuno, e come direttore del settimanale aveva un buon borderò.
Però c'erano dei giorni in cui nessuno era in vena di magnificenza. E così, vedendo Spineo piuttosto affamato, mi permisi di invitarlo a pranzo a casa mia: eravamo ancora nella vecchia casa di via Carlo Alberto.
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vita di collegio
Conoscere il latte
Fiumi di latte accompagnano la vita di gran parte degli italiani, eppure in pochi sanno leggere le indicazioni sul cartone ( o sulla bottiglia ) che contiene il prezioso liquido bianco.
Quanti di noi, infatti, sanno quali sono le differenze fra Uht, fresco, pastorizzato, crudo, microfiltrato?...
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Quanti di noi, infatti, sanno quali sono le differenze fra Uht, fresco, pastorizzato, crudo, microfiltrato?...
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Piglio: presentati il vino novello e l'olio vergine
Doppia presentazione, nella cittadina di Piglio, dei prodotti tipici del vino Cesanese e dell'olio vergine 2o11.
Venerdì 11 la Casa Massimi Berucci, antica abitazione storica, si è aperta una volta ancora alla modernità . Il conte Manfredi Berucci e sua figlia Maria Ernesta hanno aperto i loro saloni ricchi di memorie al battesimo del vino Cesanese 2011, un'annata non abbondante per quantità ma eccezionale per qualità.
La Cantina Sociale del "Cesanese di Piglio" dedicherà dal canto suo la giornata di domani domenica 13 novembre alla doppia presentazione del "vino novello" e dell'"olio vergine" della stagione 2011, particolarmente pregiata per entrambi i prodotti, con un banco di assaggio, una tavola rotonda, balli e uno settacolo di cabaret. Sarà presente anche miss Ciociaria 2011.
Venerdì 11 la Casa Massimi Berucci, antica abitazione storica, si è aperta una volta ancora alla modernità . Il conte Manfredi Berucci e sua figlia Maria Ernesta hanno aperto i loro saloni ricchi di memorie al battesimo del vino Cesanese 2011, un'annata non abbondante per quantità ma eccezionale per qualità.
La Cantina Sociale del "Cesanese di Piglio" dedicherà dal canto suo la giornata di domani domenica 13 novembre alla doppia presentazione del "vino novello" e dell'"olio vergine" della stagione 2011, particolarmente pregiata per entrambi i prodotti, con un banco di assaggio, una tavola rotonda, balli e uno settacolo di cabaret. Sarà presente anche miss Ciociaria 2011.
Offerto alla Lazio Jonita, il Kozak rumeno
Forse è in arrivo alla Lazio un altro Kozak: è il rumeno Alexandru Jonita, ha 22 anni, è alto uno e ottantacinque, milita nella squadra tedesca del Colonia, è un attaccante centrale e segna gol a mucchi proprio come Libor.
Tutto bene. E' giovane e vale. Costa anche poco, in quanto al Colonia è assolutamente chiuso da Podolski proprio come da noi Kozak è chiuso da Klose. E' valutato sui due milioni e mezzo, e la squadra tedesca è disposta a darlo in prestito con diritto di riscatto.
Conviene, alla Lazio, prendere un doppione di Kozak, che già fatica a trovare un piccolo spiraglio? (contro il Parma, tuttavia, sono bastati cinque minuti di presenza per partecipare attivamente al gol decisivo con Klose e Sculli).
Ti capita un affare di questo genere, e non puoi buttarlo via. Anche perché Klose ha 33 anni, Rocchi ne ha 34, e Cisse ha superato i trenta. Kozak e Jonita rappresenterebbero l'avvenire da aspettare con fiducia. Bisogna guardare oltre il proprio naso. Oggi se Jonita arriva alla Lazio sarebbe soltanto la quinta punta e difficilmente troverebbe posto anche in panchina. Ma domani...Comunque il Colonia è disposto a privarsene proprio per non veder sfiorire un giovane campione tra le riserve.
Inoltre alla Lazio serve più un vice Mauri e un vice Hernanes anziché un vice Kozak. Potrebbe arrivare Saviola, potrebbe arrivare Ederson, e questi sarebbero acquisti molto più utili nell'immediato. Ma è sempre saggio pensare anche al futuro, per chi vuole crederci.
Tutto bene. E' giovane e vale. Costa anche poco, in quanto al Colonia è assolutamente chiuso da Podolski proprio come da noi Kozak è chiuso da Klose. E' valutato sui due milioni e mezzo, e la squadra tedesca è disposta a darlo in prestito con diritto di riscatto.
Conviene, alla Lazio, prendere un doppione di Kozak, che già fatica a trovare un piccolo spiraglio? (contro il Parma, tuttavia, sono bastati cinque minuti di presenza per partecipare attivamente al gol decisivo con Klose e Sculli).
Ti capita un affare di questo genere, e non puoi buttarlo via. Anche perché Klose ha 33 anni, Rocchi ne ha 34, e Cisse ha superato i trenta. Kozak e Jonita rappresenterebbero l'avvenire da aspettare con fiducia. Bisogna guardare oltre il proprio naso. Oggi se Jonita arriva alla Lazio sarebbe soltanto la quinta punta e difficilmente troverebbe posto anche in panchina. Ma domani...Comunque il Colonia è disposto a privarsene proprio per non veder sfiorire un giovane campione tra le riserve.
Inoltre alla Lazio serve più un vice Mauri e un vice Hernanes anziché un vice Kozak. Potrebbe arrivare Saviola, potrebbe arrivare Ederson, e questi sarebbero acquisti molto più utili nell'immediato. Ma è sempre saggio pensare anche al futuro, per chi vuole crederci.
venerdì 11 novembre 2011
Usare Internet in modo responsabile
Internet e i social network costituiscono uno straordinario mezzo di comunicazione, socializzazione e progresso per tutti, nonché un valido strumento di crescita culturale per i giovani studenti.
Il senso dell'inziativa "Non perdere la bussola", deciso quest'anno, è di aiutare i giovani e le loro famiglie a utilizzare tutto questo potenziale, sostenuto però da un uso sicuro, consapevole, responsabile e critico, con piena conoscenza dei rischi e pericoli e dei sistemi di protezione.
Le scuole possono consultare "polizia.comunicazioni@interno.it" e le famiglie "www.google.it/sicurezzafamiglia".
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Il senso dell'inziativa "Non perdere la bussola", deciso quest'anno, è di aiutare i giovani e le loro famiglie a utilizzare tutto questo potenziale, sostenuto però da un uso sicuro, consapevole, responsabile e critico, con piena conoscenza dei rischi e pericoli e dei sistemi di protezione.
Le scuole possono consultare "polizia.comunicazioni@interno.it" e le famiglie "www.google.it/sicurezzafamiglia".
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Serrone: San Martino in cantina
Domenica 13 novembre, a Serrone, dalle 10.30 alle 18.30, gran giornata di "San Martino in cantina" con vinonòvo, i prodotti tipici di zona e le caldarroste.
Stagione scarsa per quantità ma eccellente per qualità: solo 1200 bottiglie alla cantina di Giovanni Terenzi, dove si terrà la festa per celebrare la bontà eccezionale di questo prodotto e i progressi del vino serronese.
Cento per cento di fermentazione carbonica, col grappolo d'uva che viene immesso intero nella vasca. Questo pregiato vino si abbina con antipasti all'italiana, pasta con condimenti vegetali, polenta, carni bianche, zuppe di pesce e formaggi freschi.
Stagione scarsa per quantità ma eccellente per qualità: solo 1200 bottiglie alla cantina di Giovanni Terenzi, dove si terrà la festa per celebrare la bontà eccezionale di questo prodotto e i progressi del vino serronese.
Cento per cento di fermentazione carbonica, col grappolo d'uva che viene immesso intero nella vasca. Questo pregiato vino si abbina con antipasti all'italiana, pasta con condimenti vegetali, polenta, carni bianche, zuppe di pesce e formaggi freschi.
Quattro cose su questa Lazio...
Quattro cose da dire, su questa Lazio che sta riposando, ma non sugli allori.
La Lazio è ben consapevole di essere forte, ma anche di non essere all'altezza, tecnicamente, almeno del Milan, dell'Inter, del Napoli e dell'Udinese.
Allora sarà quinto posto, come è stato l'anno scorso? Europa League appena appena? Infatti tre soli saranno i posti per le italiane in Champions League e due per l'Europa League più uno per la vincitrice della Coppa Italia.
Reja predica umiltà e indica umanità. L'umiltà di un grande come Klose, che va a raccogliere i palloni a fine allenamento mentre i ragazzi della Primavera rientrano spavaldi negli spogliatoi.
L'umanità di una squadra che ieri sera ha partecipato compatta a una cena di Cittaceleste per raccogliere diecimila euro a favore dei piccoli malati del Bambin Gesù.
L'umiltà di Rocchi che racconta i suoi cento gol biancocelesti, e trova modo di ricordarsi di Goran Pandev considerandolo il migliore dei suoi compagni, specialmente quel gran giorno di Pechino di tre stagioni fa, quando gli servì la palla del grandissimo gol con cui la Lazio ha conquistato il suo torneo più prestigioso, la Supercoppa 2009.
L'umiltà con cui Dabo Diakité piano piano, recitando spesso il ruolo di piccolo comprimario, ha saputo conquistarsi un posto di rilievo nella grande difesa laziale, a fianco di André Dias, che dopo i miracoli di Lazio-Parma ha dichiarato Mobido è il più grande di tutti i difensori biancocelesti.
L'umiltà, e insieme l'orgoglio, con cui Anderson Hernanes, a furia d'insistere, ha riconquistato la maglia verde oro della Nazionale brasiliana, segnando anche la sua prima rete nella recentissima amichevole con il Gabon.
Quattro cose volevamo dire su questa Lazio umile e grande, e le abbiamo dette. Non è la più grande, aspira ad essere la più umile. E si sa che chi si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato.
La Lazio è ben consapevole di essere forte, ma anche di non essere all'altezza, tecnicamente, almeno del Milan, dell'Inter, del Napoli e dell'Udinese.
Allora sarà quinto posto, come è stato l'anno scorso? Europa League appena appena? Infatti tre soli saranno i posti per le italiane in Champions League e due per l'Europa League più uno per la vincitrice della Coppa Italia.
Reja predica umiltà e indica umanità. L'umiltà di un grande come Klose, che va a raccogliere i palloni a fine allenamento mentre i ragazzi della Primavera rientrano spavaldi negli spogliatoi.
L'umanità di una squadra che ieri sera ha partecipato compatta a una cena di Cittaceleste per raccogliere diecimila euro a favore dei piccoli malati del Bambin Gesù.
L'umiltà di Rocchi che racconta i suoi cento gol biancocelesti, e trova modo di ricordarsi di Goran Pandev considerandolo il migliore dei suoi compagni, specialmente quel gran giorno di Pechino di tre stagioni fa, quando gli servì la palla del grandissimo gol con cui la Lazio ha conquistato il suo torneo più prestigioso, la Supercoppa 2009.
L'umiltà con cui Dabo Diakité piano piano, recitando spesso il ruolo di piccolo comprimario, ha saputo conquistarsi un posto di rilievo nella grande difesa laziale, a fianco di André Dias, che dopo i miracoli di Lazio-Parma ha dichiarato Mobido è il più grande di tutti i difensori biancocelesti.
L'umiltà, e insieme l'orgoglio, con cui Anderson Hernanes, a furia d'insistere, ha riconquistato la maglia verde oro della Nazionale brasiliana, segnando anche la sua prima rete nella recentissima amichevole con il Gabon.
Quattro cose volevamo dire su questa Lazio umile e grande, e le abbiamo dette. Non è la più grande, aspira ad essere la più umile. E si sa che chi si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato.
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Umiltà e umanità
Libertà di bunga bunga
Finalmente Berlusconi, sollevato da ogni responsabilità politica, tra qualche giorno potrà ottenere la piena libertà di bunga bunga.
Nessuno potrà più dirgli niente. Né Bersani né Di Pietro. Né Fini né Casini. Né Angela c.i. Merkel né Orchidea Rosy Bindi.
Soltanto i figli potranno dirgli: - Che fai, vecchio mio? Hai forse deciso di lasciarci anzitempo la nostra eredità? -
Nessuno potrà più dirgli niente. Né Bersani né Di Pietro. Né Fini né Casini. Né Angela c.i. Merkel né Orchidea Rosy Bindi.
Soltanto i figli potranno dirgli: - Che fai, vecchio mio? Hai forse deciso di lasciarci anzitempo la nostra eredità? -
giovedì 10 novembre 2011
Vita di collegio: 122. Un lavoro formativo
Riccardo Lalli, ormai più che settantenne, fu ben felice di aver condotto in porto senza danno tutti i fine rapporto con i collaboratori del Tifone, vecchia testata satirico-sportiva che purtroppo, con l'avvento delle tante rubriche televisive di calcio, comprese quelle divertenti come "Il processo del lunedì " di Aldo Biscardi, aveva fatto il suo tempo.
A Lalli io debbo la mia vera formazione giornalistica, con un superlavoro settimanale molto pesante: almeno due delle otto pagine del giornale le scrivevo io, e spesso lo aiutavo - gratuitamente - per piccole collaborazioni al "Guerin Sportivo". Lalli era un datore di lavoro assai duro. Tutti i venerdì dovevo portargli almeno una dozzina di cartelle dattiloscritte fittamente, in base alle quali poter sviluppare due pagine prefabbricate del settimanale: se non ci riuscivo mi trattava con una certa rudezza, spiegando: - Nulla è fatto se tutto non è fatto -
Era poco portato ai complimenti, e se qualcuno te ne faceva era capace di fartelo pagare con bruschi voltafaccia. Però era estremamente educativo e formativo dal punto di vista professionale.
Amava circondarsi di belle ragazze, e aveva sempre una segretaria giovane e carina che lo teneva su di giri malgrado l'età avanzata. Comunque al Tifone ho conosciuto tanta gente importante, anche attori e attrici: mi ricordo che a quei tempi frequentava con assiduità la redazione la giovane attrice di prosa Paola Quattrini. Anche la grande Virna Lisi, che ha sposato un consigliere della Roma, Franco Pesci, ed era parente del presidente Sensi, è stata qualche volta nella nostra piccola redazione nei pressi di via Sistina proprio nel periodo del suo massimo splendore hollywoodiano.
A Lalli io debbo la mia vera formazione giornalistica, con un superlavoro settimanale molto pesante: almeno due delle otto pagine del giornale le scrivevo io, e spesso lo aiutavo - gratuitamente - per piccole collaborazioni al "Guerin Sportivo". Lalli era un datore di lavoro assai duro. Tutti i venerdì dovevo portargli almeno una dozzina di cartelle dattiloscritte fittamente, in base alle quali poter sviluppare due pagine prefabbricate del settimanale: se non ci riuscivo mi trattava con una certa rudezza, spiegando: - Nulla è fatto se tutto non è fatto -
Era poco portato ai complimenti, e se qualcuno te ne faceva era capace di fartelo pagare con bruschi voltafaccia. Però era estremamente educativo e formativo dal punto di vista professionale.
Amava circondarsi di belle ragazze, e aveva sempre una segretaria giovane e carina che lo teneva su di giri malgrado l'età avanzata. Comunque al Tifone ho conosciuto tanta gente importante, anche attori e attrici: mi ricordo che a quei tempi frequentava con assiduità la redazione la giovane attrice di prosa Paola Quattrini. Anche la grande Virna Lisi, che ha sposato un consigliere della Roma, Franco Pesci, ed era parente del presidente Sensi, è stata qualche volta nella nostra piccola redazione nei pressi di via Sistina proprio nel periodo del suo massimo splendore hollywoodiano.
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vita di collegio
Sacchetti per aspirapolvere
Come regolarsi per i sacchetti di ricambio dell'aspirapolvere?
Gli originali non sono sempre facilmente reperibili.
Restano gli universali - che funzionano su tutti gli apparecchi, ma non sono molto semplici da usare - e i generici, diversi a seconda della marca e del modello dell'aspirapolvere.
Questi ultimi sono i più interessanti: costano meno e funzionano ottimamente.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Gli originali non sono sempre facilmente reperibili.
Restano gli universali - che funzionano su tutti gli apparecchi, ma non sono molto semplici da usare - e i generici, diversi a seconda della marca e del modello dell'aspirapolvere.
Questi ultimi sono i più interessanti: costano meno e funzionano ottimamente.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Fiuggi: iniziative per il rilancio industriale
Centotrenta industriali del Lazio facenti parte dell'Unindustria si sono incontrati sabato 5 novembre a Fiuggi per promuovere nuove iniziative di rilancio del settore.
Presenti oltre cinquecento persone, compresi alcuni industriali di Latina, che per ora non fa parte dell'Unindustria.
Il presidente Marcello Pigliacelli e Gianfranco Battisti hanno parlato dei progressi dell'associazione dopo neppure un anno dalla nascita. Un questionario ha rilevato che la crescita dell'industria dipende dai contributi in conto capitale, dalle agevolazioni per l'assunzione dei giovani e dal costo d'imposta. C'è un discreto ottimismo sulla crescita del fatturato per il 2020, mentre la funzione dell'industria è in gran maggioranza ritenuta soggetto di proposta politica ed economica.
E' stata espressa anche la propensione ad assumere giovani a tempo indeterminato con un sistema di ammortizzatori, se vi fosse flessibilità in uscita.
Marcello Pigliacelli, vicepresidente della provincia di Frosinone, ha parlato di "ripartenza" da Fiuggi, e Giancarlo Castelli, vicepresidente della Provincia di Rieti, ha affermato che a Fiuggi si è delineata una visione nuova e più realistica dei problemi industriali.
I dati raccolti a Fiuggi sono stati rielaborati a Roma in una conferenza stampa alla Cangemi Editore, con illustrazione da parte di Emilia Cangemi e interpretazione di Aurelio Regina.
Presenti oltre cinquecento persone, compresi alcuni industriali di Latina, che per ora non fa parte dell'Unindustria.
Il presidente Marcello Pigliacelli e Gianfranco Battisti hanno parlato dei progressi dell'associazione dopo neppure un anno dalla nascita. Un questionario ha rilevato che la crescita dell'industria dipende dai contributi in conto capitale, dalle agevolazioni per l'assunzione dei giovani e dal costo d'imposta. C'è un discreto ottimismo sulla crescita del fatturato per il 2020, mentre la funzione dell'industria è in gran maggioranza ritenuta soggetto di proposta politica ed economica.
E' stata espressa anche la propensione ad assumere giovani a tempo indeterminato con un sistema di ammortizzatori, se vi fosse flessibilità in uscita.
Marcello Pigliacelli, vicepresidente della provincia di Frosinone, ha parlato di "ripartenza" da Fiuggi, e Giancarlo Castelli, vicepresidente della Provincia di Rieti, ha affermato che a Fiuggi si è delineata una visione nuova e più realistica dei problemi industriali.
I dati raccolti a Fiuggi sono stati rielaborati a Roma in una conferenza stampa alla Cangemi Editore, con illustrazione da parte di Emilia Cangemi e interpretazione di Aurelio Regina.
Mauro Moschini sostituirà Lotito durante la sospensione
L'avvocato Gian Michele Gentile, sempre molto efficace nella sua azione di affiancamento nei tanti momenti problematici della Lazio nei confronti della federazione, è sicuro che Claudio Lotito sarà assolto, dopo i quindici mesi di sospensione inflittigli in seguito al processo di Napoli.
Se la colpa di Lotito - ha spiegato Gentile - è quella di aver chiamato Carraro al telefono, e se Carraro è stato tra gli assolti del processo, è evidente che anche Lotito debba essere assolto. Inoltre, Lotito ha già scontato in passato tre mesi di sospensione per l'identico reato, e non si può essere condannati due volte per lo stesso reato.
E' più che evidente che Lotito sta sulle scatole a qualcuno in Federazione, e che lo si voglia in qualche modo ostacolare e rendergli dura la vita. Intanto, per questa immeritata sospensione, Lotito ha dovuto prendere le contromisure, designando come suo sostituto Mauro Moschini, unico compagno di gestione nella Lazio: sarà Moschini, romano, 46 anni, a sostituire Lotito nella firma degli atti federali, a partire dalla campagna acquisti, come ha già fatto in occasione della precedente sospensione di Lotito per tre mesi.
La Lazio continuerà ad avere Claudio Lotito come presidente, e non è prevista alcuna innovazione nella gestione della società. Mauro Moschini è il vice di Lotito a tutti gli effetti federali, e dunque non avremo altre nomine nella gestione della Lazio.
Ma buttiamoci alle spalle questa antipatica vicenda, e pensiamo al presente e al futuro. La Lazio sta andando forte sul piano sportivo, pur non essendo ben vista "su in alto". Lo sport è sport e le chiacchiere sono chiacchiere. Fermo restando il principio che nella vita sociale ci sono delle regole, e che bisogna rispettarle. Dobbiamo rispettarle tutti, deboli e potenti.
La Lazio è stata la squadra più forte nel recente mese di ottobre, ha guadagnato più punti di tutti, e Miro Klose è risultato l'attaccante più efficiente, un vero acquisto da favola, che può portarci molto in alto.
Stiamo cercando un vice per Stefano Mauri. Si parla di Saviola, di Dragoberto compagno di Dias ed Hernanes nel San Paolo (e lo chiamavan Drago...), si parla ancora del brasiliano di Francia Ederson e del ventunenne rumeno Alexe. Uno di questi arriverà, e potremo continuare la nostra bella marcia in campionato e nell'Europa League.
Anche se a qualcuno dispiacerà: ma non possiamo farci niente.
Se la colpa di Lotito - ha spiegato Gentile - è quella di aver chiamato Carraro al telefono, e se Carraro è stato tra gli assolti del processo, è evidente che anche Lotito debba essere assolto. Inoltre, Lotito ha già scontato in passato tre mesi di sospensione per l'identico reato, e non si può essere condannati due volte per lo stesso reato.
E' più che evidente che Lotito sta sulle scatole a qualcuno in Federazione, e che lo si voglia in qualche modo ostacolare e rendergli dura la vita. Intanto, per questa immeritata sospensione, Lotito ha dovuto prendere le contromisure, designando come suo sostituto Mauro Moschini, unico compagno di gestione nella Lazio: sarà Moschini, romano, 46 anni, a sostituire Lotito nella firma degli atti federali, a partire dalla campagna acquisti, come ha già fatto in occasione della precedente sospensione di Lotito per tre mesi.
La Lazio continuerà ad avere Claudio Lotito come presidente, e non è prevista alcuna innovazione nella gestione della società. Mauro Moschini è il vice di Lotito a tutti gli effetti federali, e dunque non avremo altre nomine nella gestione della Lazio.
Ma buttiamoci alle spalle questa antipatica vicenda, e pensiamo al presente e al futuro. La Lazio sta andando forte sul piano sportivo, pur non essendo ben vista "su in alto". Lo sport è sport e le chiacchiere sono chiacchiere. Fermo restando il principio che nella vita sociale ci sono delle regole, e che bisogna rispettarle. Dobbiamo rispettarle tutti, deboli e potenti.
La Lazio è stata la squadra più forte nel recente mese di ottobre, ha guadagnato più punti di tutti, e Miro Klose è risultato l'attaccante più efficiente, un vero acquisto da favola, che può portarci molto in alto.
Stiamo cercando un vice per Stefano Mauri. Si parla di Saviola, di Dragoberto compagno di Dias ed Hernanes nel San Paolo (e lo chiamavan Drago...), si parla ancora del brasiliano di Francia Ederson e del ventunenne rumeno Alexe. Uno di questi arriverà, e potremo continuare la nostra bella marcia in campionato e nell'Europa League.
Anche se a qualcuno dispiacerà: ma non possiamo farci niente.
mercoledì 9 novembre 2011
Accessori per cellulari
Per prodotti di sottomarca, finché si tratta di caricabatterie, cuffiette o cover è un conto, ma è caldamente consigliato puntare sull'originale per la batteria del cellulare.
Infatti, si sono registrati casi di esplosione di telefonini Nokia che utilizzavano batterie contraffatte.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Infatti, si sono registrati casi di esplosione di telefonini Nokia che utilizzavano batterie contraffatte.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Zagarolo: la Nazionale Attori in campo sabato 12
La Nazionale Attori di calcio scenderà in campo a Zagarolo sabato 12 novembre alle ore 15 per commemorare il noto attore locale Angelo Infanti, scomparso nell'ottobre dello scorso anno.
Il sindaco Giovanni Paniccia e la Pro Loco hanno promosso l'evento grazie anche agli sponsor I Like Roma, Gioiello Religioso e ITOP. L'incasso sarà devoluto in beneficenza all'Associazione Bambino Emopatico Oncologico di Verona, città nella quale Angelo Infanti ha vissuto i suoi ultimi anni.
Il Trofeo nasce da un'idea di Rossella Infanti, figlia di Angelo, sostenuta dall'attore Giuseppe Zeno e da Livio Lozzi, responsabile della Nazionale attori.
Hanno assicurato la loro presenza Giuliano Gemma, Ursula Andress, Marco Giusti, Massimo Foschi, Lucio Rosato, Massimiliano Varrese, Nadia Rinaldi e il famoso make up artists Stefano Fava.
Hanno dato il loro fattivo contributo il Lazio Club, l'Inter Club e i Balestrieri di Zagarolo.
Il sindaco Giovanni Paniccia e la Pro Loco hanno promosso l'evento grazie anche agli sponsor I Like Roma, Gioiello Religioso e ITOP. L'incasso sarà devoluto in beneficenza all'Associazione Bambino Emopatico Oncologico di Verona, città nella quale Angelo Infanti ha vissuto i suoi ultimi anni.
Il Trofeo nasce da un'idea di Rossella Infanti, figlia di Angelo, sostenuta dall'attore Giuseppe Zeno e da Livio Lozzi, responsabile della Nazionale attori.
Hanno assicurato la loro presenza Giuliano Gemma, Ursula Andress, Marco Giusti, Massimo Foschi, Lucio Rosato, Massimiliano Varrese, Nadia Rinaldi e il famoso make up artists Stefano Fava.
Hanno dato il loro fattivo contributo il Lazio Club, l'Inter Club e i Balestrieri di Zagarolo.
Javier Saviola può venire alla Lazio a gennaio
La Lazio comincia a muoversi sul mercato di gennaio per cercare di rimediare al lungo forfeit di Stefano Mauri, centrocampista di valore, autore di 6 gol e 9 assist nella scorsa stagione e uno degli uomini-base nonché capitano della Lazio.
Tra gli obiettivi della Lazio per gennaio rientra senza dubbio l'argentino Javier Saviola, che attualmente gioca nella squadra portoghese del Benfica, ma è in scadenza 2012 e i portoghesi vorrebbero ricarvarne qualcosa sul mercato prima del parametro zero.
Sulle tracce di Saviola, oltre alla Lazio, c'è la squadra spagnola del Villarreal, che a sua volta deve sostituire l'infortunato goleador Giuseppe Rossi.
Saviola deve ancora compiere i 30 anni, essendo nato a Buenos Aires il giorno 11 di dicembre del 1981. Ha subito alcuni incidenti di gioco anche pesanti, e nel fabbraio scorso è stato fermato per aver fatto registrare un tasso alcolico molto alto alla guida della sua auto. Perciò, non tutte le sue caratteristiche corrispondono a quello che la Lazio chiede a un giocatore per diventare biancoceleste.
D'altra parte Saviola, calciatore professionista dal 1998, nei suoi tredici anni di carriera ha disputato 461 incontri e segnato 181 reti, con una media stagionale di 35 incontri per 14 reti, che sono cifre di sicuro rilievo. Saviola ha giocato 44 volte con la nazionale argentina, segnando 12 reti. In carriera ha rivestito le maglie delle più grandi squadre internazionali: River Plate, Barcellona, Monaco, Siviglia, ancora Barcellona, Real Madrid e Benfica. All'appello manca solo una grande squadra italiana, che potrebbe essere la Lazio.
Il prezzo attuale sul mercato è di 5-6 milioni, considerato il contratto quasi in scadenza. Se la sente la Lazio di sborsare questa cifra, e di tentare con Reja di ricostruire un grande giocatore attualmente alquanto discusso?
Saviola è noto sulla scena calcistica col soprannome di "el conejo", il coniglio, che fu già di un altro grande giocatore sudamericano, José Altafini. Il calciatore argentino fa parte inoltre dell'elenco dei 125 giocatori più grandi di tutti i tempi.
Tra gli obiettivi della Lazio per gennaio rientra senza dubbio l'argentino Javier Saviola, che attualmente gioca nella squadra portoghese del Benfica, ma è in scadenza 2012 e i portoghesi vorrebbero ricarvarne qualcosa sul mercato prima del parametro zero.
Sulle tracce di Saviola, oltre alla Lazio, c'è la squadra spagnola del Villarreal, che a sua volta deve sostituire l'infortunato goleador Giuseppe Rossi.
Saviola deve ancora compiere i 30 anni, essendo nato a Buenos Aires il giorno 11 di dicembre del 1981. Ha subito alcuni incidenti di gioco anche pesanti, e nel fabbraio scorso è stato fermato per aver fatto registrare un tasso alcolico molto alto alla guida della sua auto. Perciò, non tutte le sue caratteristiche corrispondono a quello che la Lazio chiede a un giocatore per diventare biancoceleste.
D'altra parte Saviola, calciatore professionista dal 1998, nei suoi tredici anni di carriera ha disputato 461 incontri e segnato 181 reti, con una media stagionale di 35 incontri per 14 reti, che sono cifre di sicuro rilievo. Saviola ha giocato 44 volte con la nazionale argentina, segnando 12 reti. In carriera ha rivestito le maglie delle più grandi squadre internazionali: River Plate, Barcellona, Monaco, Siviglia, ancora Barcellona, Real Madrid e Benfica. All'appello manca solo una grande squadra italiana, che potrebbe essere la Lazio.
Il prezzo attuale sul mercato è di 5-6 milioni, considerato il contratto quasi in scadenza. Se la sente la Lazio di sborsare questa cifra, e di tentare con Reja di ricostruire un grande giocatore attualmente alquanto discusso?
Saviola è noto sulla scena calcistica col soprannome di "el conejo", il coniglio, che fu già di un altro grande giocatore sudamericano, José Altafini. Il calciatore argentino fa parte inoltre dell'elenco dei 125 giocatori più grandi di tutti i tempi.
martedì 8 novembre 2011
I cento gol di Tommaso Rocchi nella Lazio
Stagione 2004-2005: 13 in campionato + 4 nelle Coppe
stagione 2005-2006: 16 in campionato + 1 nelle Coppe
stagione 2006-2007: 16 in campionato + 3 nelle Coppe
stagione 2007-2008: 14 in campionato + 5 nelle Coppe
stagione 2008-2009: 9 in campionato + 2 nelle Coppe
stagione 2009-2010 : 6 in campionato + 4 nelle Coppe
stagione 2010-2011 : 3 in campionato
stagione 2011-2012 : 1 in campionato + 3 nelle Coppe
totale: 78 in campionato +22 nelle Coppe= 100
media stagionale (eccetto la presente stagione)= 13,71 reti a stagione
stagione 2005-2006: 16 in campionato + 1 nelle Coppe
stagione 2006-2007: 16 in campionato + 3 nelle Coppe
stagione 2007-2008: 14 in campionato + 5 nelle Coppe
stagione 2008-2009: 9 in campionato + 2 nelle Coppe
stagione 2009-2010 : 6 in campionato + 4 nelle Coppe
stagione 2010-2011 : 3 in campionato
stagione 2011-2012 : 1 in campionato + 3 nelle Coppe
totale: 78 in campionato +22 nelle Coppe= 100
media stagionale (eccetto la presente stagione)= 13,71 reti a stagione
Dalla preghiera all'azione quotidiana
Signore, insegnaci a pregare.
Signore, insegnaci a vivere.
Preghiera e azione, eucaristia e vita, la vita dei poveri, diventare piccoli, povertà e umiltà, la presenza di Dio fra noi.
I piccoli. La fraternità: indovina chi viene a cena.
La speranza. La gioia, undicesimo comandamento.
Pagine semplici, eppure elevate e preziose. Le pagine di un piccolo, prezioso libro di Gabriele Faraghini, romano, piccolo fratello di Jesus Caritas.
"A causa di Gesù e del Vangelo"
Tra contemplazione e vita concreta
Editrice Monti, ottobre 2011, Saronno (Va).
Signore, insegnaci a vivere.
Preghiera e azione, eucaristia e vita, la vita dei poveri, diventare piccoli, povertà e umiltà, la presenza di Dio fra noi.
I piccoli. La fraternità: indovina chi viene a cena.
La speranza. La gioia, undicesimo comandamento.
Pagine semplici, eppure elevate e preziose. Le pagine di un piccolo, prezioso libro di Gabriele Faraghini, romano, piccolo fratello di Jesus Caritas.
"A causa di Gesù e del Vangelo"
Tra contemplazione e vita concreta
Editrice Monti, ottobre 2011, Saronno (Va).
Vita di collegio: 121. L'addio al Tifone
Il momento decisivo del distacco dal giornalismo sportivo avvenne al termine del campionato, maggio 1966, quando il vecchio direttore del Tifone, Riccardo Lalli, mi chiamò in un angolino della tribuna stampa dell'Olimpico e mi comunicò che il Tifone era stato venduto per la terza volta, e sarebbe finito nelle mani di un altro vecchio giornalista, il famoso Giuseppe Colalucci, ex ufficio stampa della Roma.
Colalucci avrebbe gestito il giornale praticamente da solo, in strettissima economia (infatti, non durò più di una stagione ancora), e quindi io sarei rimasto senza contratto di collaborazione.
Mentre Lalli, con la sua testa lucida completamente pelata, mi comunicava queste cose, mi osservava attentamente, perché aspettava chissà quale reazione. Avrei potuto benissimo fare una causa di lavoro ai proprietari, che erano Franco e Gilberto Evangelisti, ma ovviamente non avrei mai avuto il coraggio di farlo, poiché per ben due volte mi avevano accolto in precedenza come collaboratore volontario. Perciò accettai la brutta notizia senza troppa emozione, e la cosa finì lì, anche perché mi rimanevano ancora buone collaborazioni con il "Calcio Illustrato", "Tuttosport" e "Totocalcio", e la mia vera intenzione era quella di lasciare tutto per darmi interamente all'insegnamento.
Colalucci avrebbe gestito il giornale praticamente da solo, in strettissima economia (infatti, non durò più di una stagione ancora), e quindi io sarei rimasto senza contratto di collaborazione.
Mentre Lalli, con la sua testa lucida completamente pelata, mi comunicava queste cose, mi osservava attentamente, perché aspettava chissà quale reazione. Avrei potuto benissimo fare una causa di lavoro ai proprietari, che erano Franco e Gilberto Evangelisti, ma ovviamente non avrei mai avuto il coraggio di farlo, poiché per ben due volte mi avevano accolto in precedenza come collaboratore volontario. Perciò accettai la brutta notizia senza troppa emozione, e la cosa finì lì, anche perché mi rimanevano ancora buone collaborazioni con il "Calcio Illustrato", "Tuttosport" e "Totocalcio", e la mia vera intenzione era quella di lasciare tutto per darmi interamente all'insegnamento.
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Cartucce d'inchiostro compatibili
Un mercato per le sottomarche è quello delle cartucce stampanti a getto d'inchiostro. Le originali sono care, non meno di 60 euro. Con le compatibili si risparmia molto, ma non sempre sono all'altezza delle originali. La ricarica d'inchiostro è spesso limitata e di qualità non elevatissima.
Se tuttavia non si hanno esigenze particolari, può essere una discreta alternativa.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Se tuttavia non si hanno esigenze particolari, può essere una discreta alternativa.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Segni: antica e medioevale (guida archeologica)
La città di Segni si è arricchita di una pubblicazione preziosa per lo sviluppo del suo turismo: la guida archeologica "Segni antica e medioevale".
E' stata presentata il 28 ottobre scorso nella sala Pio XI della cattedrale S. Maria Assunta, con la partecipazione del sindaco Stefano Corsi e dell'assessore alla cultura Valente Spigone.
La guida è stata compilata da Francesco Maria Cifarelli e da Federica Colaiacomo, responsabili del Museo Archeologico Comunale, ed è stata presentata da Marina Sapelli, soprintendente ai Beni Archeologici del Lazio.
Il volume, edito dal Comune di Segni, è frutto di dieci anni di lavoro del Museo cittadino. La guida è divisa in due parti: in rosso l'epoca antica, curata da Francesco Maria Cifarelli, in blu quella medioevale, sviluppata da Federica Colaiacomo. In ciascuna delle due parti, precede un'introduzione storica e topografica; segue il capitolo degli itinerari di visita ai monumenti di Segni, patrimonio di altissima qualità; chiude un repertorio bibliografico aggiornato al 2011.
Rispetto alla precedente edizione, risalente al 2002, c'è il grande arricchimento della parte medioevale, frutto degli studi di laurea e di ricerca di Federica Colaiacomo.
A questa pregevole opera va il plauso incondizionato di Qui Lazio.
E' stata presentata il 28 ottobre scorso nella sala Pio XI della cattedrale S. Maria Assunta, con la partecipazione del sindaco Stefano Corsi e dell'assessore alla cultura Valente Spigone.
La guida è stata compilata da Francesco Maria Cifarelli e da Federica Colaiacomo, responsabili del Museo Archeologico Comunale, ed è stata presentata da Marina Sapelli, soprintendente ai Beni Archeologici del Lazio.
Il volume, edito dal Comune di Segni, è frutto di dieci anni di lavoro del Museo cittadino. La guida è divisa in due parti: in rosso l'epoca antica, curata da Francesco Maria Cifarelli, in blu quella medioevale, sviluppata da Federica Colaiacomo. In ciascuna delle due parti, precede un'introduzione storica e topografica; segue il capitolo degli itinerari di visita ai monumenti di Segni, patrimonio di altissima qualità; chiude un repertorio bibliografico aggiornato al 2011.
Rispetto alla precedente edizione, risalente al 2002, c'è il grande arricchimento della parte medioevale, frutto degli studi di laurea e di ricerca di Federica Colaiacomo.
A questa pregevole opera va il plauso incondizionato di Qui Lazio.
Lazio: Napoli, Juve...e la trappola in Romania
La Lazio farà bene a farli fruttare oro, questi giorni di riposo fino a sabato 19 novembre, perchè poi comincerà un periodo di fuoco: in dodici giorni, Napoli al San Paolo, Juventus all'Olimpico di Roma, e poi...la trappola in Romania il primo di dicembre.
Già: la trasferta in casa dei rumeni per l'Europa League non sarà a Vaslui, ma in una cittadina, Piatra Neamt, distante centoquaranta chilometri, da raggiungere in pullman dopo il volo aereo, in quanto il campo del Vaslui non è omologato per il torneo europeo. Sarà dunque una fatica supplementare e un'aggiunta di disagio, per una partita che invece per la Lazio riveste un'importanza grandissima: bisogna vincerla, se si vuole restare nell'Europa League, e sarà tutt'altro che facile, poichè si troveranno di fronte due squadre a pari punti per il secondo posto, e su quel campo-trappola ci ha lasciato le penne lo Sporting Lisbona, capolista solitario e dominatore del girone.
E' vero che i portoghesi hanno fatto soltanto una gita di piacere, poiché a quota 9 punti erano già qualificati per il turno successivo. Ma è chiaro che la loro sconfitta è un campanello d'allarme per Klose e compagni, che hanno bisogno di vincere se vogliono evitare sorprese nell'ultima giornata, quando il Vaslui affronterà il fanalino di coda Zurigo e potrebbe anche puntare ad espugnare il Letzigrund.
Meno male che Lotito ha ottenuto dalla Lega lo spostamento a lunedì 5 dicembre della successiva gara Lazio-Novara all'Olimpico, che avremmo dovuto affrontare a soli tre giorni dal durissimo spareggio in Romania, giocandoci in condizioni svantaggiate una carta importantissima per le sorti anche del nostro campionato di vertice. Con quattro giorni di tempo per recuperare, sarà tutta un'altra cosa.
Già: la trasferta in casa dei rumeni per l'Europa League non sarà a Vaslui, ma in una cittadina, Piatra Neamt, distante centoquaranta chilometri, da raggiungere in pullman dopo il volo aereo, in quanto il campo del Vaslui non è omologato per il torneo europeo. Sarà dunque una fatica supplementare e un'aggiunta di disagio, per una partita che invece per la Lazio riveste un'importanza grandissima: bisogna vincerla, se si vuole restare nell'Europa League, e sarà tutt'altro che facile, poichè si troveranno di fronte due squadre a pari punti per il secondo posto, e su quel campo-trappola ci ha lasciato le penne lo Sporting Lisbona, capolista solitario e dominatore del girone.
E' vero che i portoghesi hanno fatto soltanto una gita di piacere, poiché a quota 9 punti erano già qualificati per il turno successivo. Ma è chiaro che la loro sconfitta è un campanello d'allarme per Klose e compagni, che hanno bisogno di vincere se vogliono evitare sorprese nell'ultima giornata, quando il Vaslui affronterà il fanalino di coda Zurigo e potrebbe anche puntare ad espugnare il Letzigrund.
Meno male che Lotito ha ottenuto dalla Lega lo spostamento a lunedì 5 dicembre della successiva gara Lazio-Novara all'Olimpico, che avremmo dovuto affrontare a soli tre giorni dal durissimo spareggio in Romania, giocandoci in condizioni svantaggiate una carta importantissima per le sorti anche del nostro campionato di vertice. Con quattro giorni di tempo per recuperare, sarà tutta un'altra cosa.
lunedì 7 novembre 2011
Il farmaco generico conviene sempre
Un ottimo prodotto sottomarca che ha le stesse caratteristiche del corrispondente e costa a volta anche la metà è il farmaco generico. Certo non è per tutti i medicinali, ma per i più comuni in genere sì, e comunque non costa nulla fare una domanda in più al farmacista chiedendo se esiste il corrispettivo generico.
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
( da una rubrica sulla spesa quotidiana )
Valmontone: all'Outlet un grande "Fashion Sposa"
Due giovanissime società ciociare, rappresentate da sei ragazzi in gamba, hanno pensato di portare all'Outlet di Valmontone il settore dell'abbigliamento per la sposa, di cui era molto avvertita l'assenza. Ciò è avvenuto sabato 5 e domenica 6 novembre, sotto la sigla "Fashion Sposa 2011".
Il successo è stato completamente appagante, con la proposta di idee nuove, dal catering alla villa, dalle liste di nozze agli abiti da sposa di alta professionalità.
E' stata creata un'area con inediti corsi di cucina dal vivo con i migliori chef, corsi di allestimento per il banqueting, fotoshoring di modelle in abiti da sposa, e sfilate.
Viva soddisfazione per tutti i partners che hanno dato vita alla manifestazione.
Il successo è stato completamente appagante, con la proposta di idee nuove, dal catering alla villa, dalle liste di nozze agli abiti da sposa di alta professionalità.
E' stata creata un'area con inediti corsi di cucina dal vivo con i migliori chef, corsi di allestimento per il banqueting, fotoshoring di modelle in abiti da sposa, e sfilate.
Viva soddisfazione per tutti i partners che hanno dato vita alla manifestazione.
La marcia di Reja, una marcia da Champions
La marcia di Edy Reja, da quando è alla Lazio (10 febbraio 2010), tra campionato e Coppe è costituita da 72 incontri, nel corso dei quali ha ottenuto qualcosa come 128 punti, vale a dire poco meno di due punti a partita.
Ha riportato 38 vittorie, 14 pareggi e 20 sconfitte, ha segnato 112 gol e ne ha subìti 74. Non è proprio una marcia da scudetto (l'Inter nel 2010 e i Milan nel 2011 hanno vinto il campionato con 82 punti, Reja in campionato ne ha conquistati, mediamente, solo 69), ma è una marcia che avrebbe consentito sia l'anno scorso che quest'anno nettamente il quarto posto, con due punti più della Sampdoria e tre punti più dell'Udinese.
Considerate poi che la marcia di Reja è per forza ascensionale, in quanto partita dal dodicesimo posto del 2010, giunta al quinto nel 2011 e proiettata al terzo nel prossimo maggio 2012, quando dovrebbe giungere a un totale di 73 punti, una quota che garantirebbe o il secondo o al minimo il terzo posto in modo netto.
Questo è il linguaggio delle cifre, che difficilmente è un linguaggio bugiardo, specialmente se si estende a tre campionati consecutivi. Reja, che ha la fama di un allenatore difensivista, ha poi segnato la bellezza di 112 gol, con la media di quasi due a incontro, subendone 74, cioè quasi esattamente uno ad incontro. Ma questa cifra risente dei tanti gol incassati nel primo spezzone di campionato, quello finale del 2010, quando la Lazio era in lotta serrata per salvarsi e in 15 partite subì 19 gol.
Chi è stato il giocatore laziale che più ha segnato, in questi due anni con Reja? E' stato il "Profeta" Hernanes con 17 reti , secondo Floccari con 13 reti, terzo Zarate con 10 reti, quarti Klose, Rocchi e Mauri con 8 reti, settimo Kozak con 7 reti, ottavo Sculli con 6 reti, noni Cisse e Dias con 4 reti, undicesimi Brocchi, Biava e Lichtsteiner con 3 reti, quattordicesimi Lulic, Gonzalez, Siviglia e Stendardo con 2 reti, diciottesimi Cruz, Kolarov, Matuzalem, Garrido, Ledesma, Bresciano e Hitzlsperger con una rete. In totale, ben 24 giocatori hanno segnato per Reja. Vanno aggiunti gli autogol di Zapata, Aronica, Vives e Acquafresca per arrivare al totale di 112 gol.
Ha riportato 38 vittorie, 14 pareggi e 20 sconfitte, ha segnato 112 gol e ne ha subìti 74. Non è proprio una marcia da scudetto (l'Inter nel 2010 e i Milan nel 2011 hanno vinto il campionato con 82 punti, Reja in campionato ne ha conquistati, mediamente, solo 69), ma è una marcia che avrebbe consentito sia l'anno scorso che quest'anno nettamente il quarto posto, con due punti più della Sampdoria e tre punti più dell'Udinese.
Considerate poi che la marcia di Reja è per forza ascensionale, in quanto partita dal dodicesimo posto del 2010, giunta al quinto nel 2011 e proiettata al terzo nel prossimo maggio 2012, quando dovrebbe giungere a un totale di 73 punti, una quota che garantirebbe o il secondo o al minimo il terzo posto in modo netto.
Questo è il linguaggio delle cifre, che difficilmente è un linguaggio bugiardo, specialmente se si estende a tre campionati consecutivi. Reja, che ha la fama di un allenatore difensivista, ha poi segnato la bellezza di 112 gol, con la media di quasi due a incontro, subendone 74, cioè quasi esattamente uno ad incontro. Ma questa cifra risente dei tanti gol incassati nel primo spezzone di campionato, quello finale del 2010, quando la Lazio era in lotta serrata per salvarsi e in 15 partite subì 19 gol.
Chi è stato il giocatore laziale che più ha segnato, in questi due anni con Reja? E' stato il "Profeta" Hernanes con 17 reti , secondo Floccari con 13 reti, terzo Zarate con 10 reti, quarti Klose, Rocchi e Mauri con 8 reti, settimo Kozak con 7 reti, ottavo Sculli con 6 reti, noni Cisse e Dias con 4 reti, undicesimi Brocchi, Biava e Lichtsteiner con 3 reti, quattordicesimi Lulic, Gonzalez, Siviglia e Stendardo con 2 reti, diciottesimi Cruz, Kolarov, Matuzalem, Garrido, Ledesma, Bresciano e Hitzlsperger con una rete. In totale, ben 24 giocatori hanno segnato per Reja. Vanno aggiunti gli autogol di Zapata, Aronica, Vives e Acquafresca per arrivare al totale di 112 gol.
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