mercoledì 31 marzo 2010

Il bellissimo "Christus" di Cave

Uno degli spettacoli più belli a cui sia dato di assistere è certamente il "Christus" di Cave.
La sera del Venerdì Santo ( quest'anno il 2 aprile ), il paese si anima in maniera impressionante, seguendo una tradizione che si perde negli anni, forse nei secoli.
Nel "ferro di cavallo", la grande curva che la statale 155 per Fiuggi compie nel cuore della cittadina, partendo dalla piazza di Santa Maria per giungere, risalendo progressivamente, fino alla piazza di San Carlo, una popolazione di circa cinquecento "figuranti" dà il via a una sceneggiata di grande effetto.
Lo spettacolo ha inizio alle 20. Cavalli che scalpitano sul selciato;guerrieri romani con scudi, corazze, lance e spade; personaggi biblici con costumi coloratissimi - il tutto procurato con una spesa non indifferente, e il contributo dell'intero paese - sfilano lentamente, rappresentando personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento, accompagnati da canti popolari e da centinaia di torce, ceri e candele, con tantissima gente che assiste ai bordi della strada tagliata fuori dal traffico per almeno due ore.
Da Adamo ed Eva a Noè, a Mosè, da Giuditta e Oloferne a Davide e Golia, da Erode a Pilato, da Caifa a Barabba. E poi gli Apostoli, gli evangelisti, Cristo flagellato, Cristo piegato sotto la croce.
Le tre Marie, di Magdala, di Cleofa, e di Cristo: lei,la Madre che piange e si dispera.
Per due ore Cave si trasforma in una piccola Gerusalemme.
Lo scenario si conclude ai piedi della scalinata di San Carlo, un angolo adatto alla crocefissione e all'agonia, recitate con passione.
E poi il canto, il canto delle Pie Donne: qualcosa di magico, che commuove e richiama alla mente atmosfere antiche, tramandate da secoli, riecheggianti il Dies Irae di Tommaso da Celano e il Pianto della Madonna di Jacopone da Todi, familiare da queste parti, poiché Fra' Jacopone visse per anni prigioniero nella rocca di Palestrina sotto le mani spietate di Bonifacio VIII.
La gente accorre anche da paesi lontani molti chilometri. File lunghissime di macchine che si estendono alle estreme periferie di Cave. Vale la pena, però, questo sacrificio del traffico strozzato per due ore di attesa. Indimenticabili.

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