giovedì 11 marzo 2010

Grazie, mio blog!

Grazie, mio blog!
Quanti anni ho buttato al vento, nella mia età giovane, per cercare di diventare giornalista, e non ci sono riuscito perché non avevo la faccia del duro, o forse perché non ero figlio di papà.

Grazie, mio blog!
Scrivendo su questo schermo, ora mi pare di essere diventato giornalista, libero di esprimere il mio pensiero senza lasciarmi condizionare da altro che non sia il mio buon senso, e mi pare di aver trovato anche un piccolo numero di lettori.

Grazie, mio blog.
Quante volte ho cominciato, sui miei quaderni, a scrivere il libro che vorrei pubblicare. Una volta sono anche riuscito a completarlo. Ma poi mi sono scoraggiato: quale editore, anche piccolo piccolo, pubblicherebbe mai il mio ciarpame?

Poi sei arrivato tu, mio blog, e allora ho pensato di poterti utilizzare a quello scopo, senza avere la classe per scrivere veramente un libro, e senza avere i soldi per poterlo pubblicare.

Grazie, mio blog.
Ora penso che forse ci potrò riuscire; ora penso che, come un certo Alessandro di Milano, riuscirò davvero a trovare i miei ventisette lettori.

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