Momento di crisi. I tifosi laziali cerchino di far gruppo e di raccogliere le forze per quelle due fondamentali partite, Lazio-Bari del 14 marzo e Lazio-Siena di mercoledì 24, che potrebbero portarci subito alla salvezza.
Corriamo tutti all'Olimpico, riempiamo magari tutti quei 70 mila posti che facciano sentire unita una volta tanto (anzi, due volte) questa società bersagliata da cattivi eventi.
Dobbiamo essere più forti della sfortuna, dimenticarci il brutto momento che vede coinvolti sul piano disciplinare proprio gli elementi a noi più cari, Reja Rocchi Zarate: se dovessimo fare a meno di loro, il nostro tifo dovrebbe porre in grado i loro sostituti, Tare Crialesi Makinwa Cruz Inzaghi o chiunque sia, di mettercela tutta e di gettare il cuore oltre l'ostacolo per quei sei punti che costituirebbero la nostra ancora di salvataggio.
Dimentichiamo il resto, il malessere della critica societaria che in questo momento deve lasciare invece il posto alla compattezza e alla nostra fede ultracentenaria.
Passata la bufera, allora sì che potremo dar mano ai giudizi e ai ripensamenti, alle correzioni e ai mea culpa.
Nelle critiche a Lotito e soci (pochi per la verità) dobbiamo essere tutti responsabili e gettare via il malanimo. Se qualcuno deve pagare, paghi confessando i suoi errori e giurando di non volerne commettere mai più. Amen!
I giocatori in campo devono rendersi conto che noi tifosi siamo tutti compatti, e così da noi prenderanno esempio e riusciranno a sconfiggere anche il disimpegno e la malasorte.
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