Chi ha ancora un po' di fede laziale venga a dimostrarla, oggi, al Foro Italico. Nessuno spazio deve essere lasciato vuoto. Nessun grido deve essere lasciato nella nostra strozza, ma deve trovare libero sfogo. Chiamiamoli per nome, uno per uno, quei diciotto giocatori che stanno rappresentando, sul campo e sulla panchina, il prolungamento della nostra storia.
C'è Muslera, che veniva dato in dubbio. C'è Lichtsteiner, che rientra nel suo vecchio posto e oggi ha voglia di farsi tante praterie. Ci sono Radu e Stendardo, pronti a darsi una mano al centro dell'area, con un Dias rimesso a nuovo deciso a dare il suo sostegno dalla panchina o dal campo quando sia.
Poi c'è Ledesma che vuole esibire le sue fresche energie, col coraggioso Brocchi a scavallargli lì vicino per tamponare le iniziative dei galletti baresi. E davanti a loro un Kolarov che sta preparando il suo cannone per qualche bordata paurosa.Alle soglie dell'area avversaria ecco un Mauri e un Matuzalem dalle rinverdite idee di proposte offensive per i nostri cecchini, Floccari e Rocchi, un duetto tutto italiano che oggi sente di avere finalmente le polveri asciutte.
E Reja, dalla panchina, che li sospinge in avanti, ma che non perde di vista anche la misura del controllo dell'avversario, a evitare rischi e pericoli.
Ma oggi è la nostra giornata. Dobbiamo crederci! E, con la radiolina all'orecchio, seguiremo minuto per minuto anche quello che faranno i nostri cari cugini giallorossi, che se vogliono davvero sperare di riacciuffare l'Inter non possono che mettercela tutta e tornare vittoriosi, facendoci un regalo non da nulla.
I conti li faremo alle cinque: e siamo fiduciosi che quadreranno.
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