Grazie, Cruz! In vantaggio per 1-0 con un bel gol di Lichtsteiner, dopo un gran primo tempo vanificato dagli errori di Zarate e Rocchi, che hanno divorato più volte il 2-0, la Lazio stava subendo pericolosamente il ritorno del Siena, bella squadra, capace di mettere in campo ben cinque punte, Ghezzal, Maccarone, Larrondo più Reginaldo e Calajò, chiamati di rinforzo nella ripresa per cercar di raggiungere un preziosissimo pareggio.
Ma anche Reja ha fatto la mossa giusta: via Zarate, assai poco fortunato, e dentro Cruz. Non passano venti secondi, e il jardinero, con una magnifica rovesciata, infila Curci e ci regala un altro magico 2-0 dopo quello di Cagliari.
Tutto è bene quel che finisce bene. La Lazio ha conquistato sei punti in due sole partite, ma purtroppo li ha realizzati anche l'Atalanta, che resta incollata a quattro punti.
Però la Lazio è riuscita nell'intento di agganciare l'Udinese e di portarla in zona pericolo, dove corre più rischi di noi che ci stiamo rilanciando.
Due vittorie di fila le abbiamo ottenute una sola volta, ad agosto, contro Atalanta e Chievo, nelle prime due giornate di campionato.
Abbiamo rivisto in campo, con molto piacere, Cruz, Foggia (quanti applausi, dopo due mesi e mezzo dall'operazione al menisco) e il benemerito Baronio, che può sempre essere utile a centrocampo. Molto bella la partita di Mauri, che ha colpito anche una traversa, e del vigoroso Lichtsteiner, che ha giocato benissimo a centrocampo e ha il merito di aver schiodato la partita dopo appena sei minuti.
Ora il Siena dista ben 7 punti, e il Livorno 8: sarà difficile che possano raggiungerci nelle otto partite che restano da qui alla fine.
Pericolosa resta invece l'Atalanta, che attualmente appare in buona forma. Però ha un calendario più duro del nostro: quattro trasferte sui campi della Juventus, della Roma, dell'Inter e del Napoli, e quattro partite casalinghe col Siena, la Fiorentina, il Bologna e il Palermo, tutte squadre impegnate per le Coppe o per la salvezza.
Questi quattro punti di vantaggio non li butteremo al vento. Ora la Lazio ha ritrovato se stessa, e può guardare più verso l'alto che dietro alle sue spalle.
E domenica andiamo a Milano a vendere cara la pelle anche contro il Milan, che potrebbe addirittura veder sfumare le sue ultime speranze di scudetto.
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