Che coraggio, Reja! A Genova contro la Sampdoria, fra poche ore, schiererà addirittura il tridente Rocchi-Floccari-Zarate!
Che cosa lo spinge a tanto, se non il desiderio di fare qualche gol?
Però un momento: la rinuncia a Matuzalem non vuol dire che sguarnirà il centrocampo, bensì soltanto che obbligherà Rocchi e Zarate a un gioco di raccordo che favorirà le avanzate improvvise di Floccari.
In fondo è una vecchia idea che può prendere piede: ormai Rocchi non deve dedicarsi più alla caccia esclusiva del gol, bensì deve, lui che è un po' meno impulsivo di Zarate, indirizzare le sue fatiche a un intelligente gioco di raccordo, ovviamente non rinunciando al gol quando gli si presenterà l'occasione. Deve insomma fare il Mauri o il Matuzalem, mantenendosi più lucido di loro sotto rete.
Rocchi regista? Il vecchio goleador che col passare degli anni diventa costruttore di gioco, come fece, ad esempio, Angelillo negli anni sessanta, o più tardi il bravissimo Roberto Mancini al tempo del nostro secondo scudetto. Si può fare, si può fare: niente di nuovo sotto il sole, quando la classe non è acqua.
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