venerdì 6 aprile 2012

Pinocchio ancora burattino: 35. Quasi una favola

- Sai - disse Pinocchio imbarazzato - La mia mamma è molto malata, e non la vedo da molto tempo. Vive lontano, in un luogo dove la curano. Me la ricordo così bene: bellissima, con degli straordinari capelli turchini che la facevano sembrare una fata. Sono sicuro che guarirà e che un giorno la rivedrò -
- Sembra quasi una favola - disse Valerio a bocca spalancata.
Il conte Tarcisio non voleva far ripartire Pinocchio, e voleva sapere il nome del suo paese per potervelo accompagnare. Pinocchio disse il nome di una piccola città non lontana dal paese di Geppetto. Non voleva che il conte venisse a conoscere la grande povertà e miseria del suo babbo, e la vecchia casa in cui vivevano.
Ma una mattina il conte disse a Pinocchio: - Mio caro amico, io vorrei tenerti sempre con me, ma so che non è possibile. E allora domani tu partirai con il carro del fieno del mio contadino Michele, che va proprio da quelle parti. Così potrai tornare dal tuo babbo Geppetto senza tanti problemi, e portagli anche questi tre zecchini d'oro come regalo, perché è il papà del bambino più coraggioso che io abbia mai conosciuto -
Così Pinocchio, il mattino dopo, salutò il conte Tarcisio e il figlio Valerio con grandi abbracci, e saltò sul carro da fieno di Michele per tornare dalle parti di casa sua.
Ci vollero un paio di giorni per scendere dalla zona di montagna giù in pianura e poi verso il mare, non lontano dal paese di Geppetto. E quasi un altro giorno per arrivare da dove era partito qualche mese prima.
Passando per il mercato, vide Lucignolo che stava vendendo il pesce del Pescatore Verde. Si abbracciarono e piansero, e raccontarono le loro avventure degli ultimi tempi.

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