Novara: questa partita di mezzogiorno vuol dire che tutti guarderanno lei, la Lazio: la guarderanno soprattutto da Udine, dove l'Udinese affronta l'Inter di Ramaccioni, bene o male imbattuta e sempre orgogliosa; la guarderà la Roma contro la matta Fiorentina di Delio Rossi; la guarderà con un'ultima speranza il Napoli da Lecce, dove Cosmi però sta realizzando un nuovo miracolo.
Tutti guarderanno la Lazio, ma la Lazio guarderà se stessa, nel senso che dovrà avere gli occhi bene aperti, e se riuscirà a strappare quei tre punti lì potrebbe essere fatta per la Champions, con Napoli e Inter praticamente fuori, e con Roma e Udinese lasciate a non meno di tre/quattro punti a cinque giornate dalla fine, un piccolo abisso sempre più incolmabile. Perciò la Lazio deve tenere a bada le risorse dell'orgoglio novarese, e sfoderare una partita tutta grinta per tornare a Roma con il bottino pieno e una larga fetta di Champions in tasca.
Sarà la partita di Hernanes, lo sentiamo nell'aria. Ha troppo deluso in queste settimane del dopoderby, non ha più segnato, si è fermato a quota 8, e senza Klose spetterà a lui andare a segno, magari con una delle sue magiche punizioni che ci ripagherebbero di quella, mortale, di Pinturicchio nel finale della partita tirata via coi denti nel covo juventino.
Hernanes deve anche dare una mano a Rocchi per schiodare finalmente quel gol numero 100 in serie A che sta inseguendo, pure lui, da troppo tempo. L'ultima rete del piccolo capitano risale a Lazio-Milan, 1 febbraio, un mese e mezzo fa.
Reja è stato graziato dal giudice sportivo, e potrà seguire dalla panchina questa partita così delicata per l'avvenire della Lazio. Al bravo zio Edy raccomandiamo un pizzico di calma in più, tanto alla Lazio nessuno fa l'inchino come lo fanno ad altri allenatori scatenati e sempre tollerati, tipo Mazzarri e Conte.
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