lunedì 16 aprile 2012

L'ira, rifiuto dell'ingiustizia

Non ritengo che la rabbia sia proficua, neppure se rivolta a ciò che intendiamo condannare. Certo: arrabbiarci davanti al male, alle ingiustizie, agli squilibri del mondo può motivare azioni che cercano concretamente di porvi riparo. Di più: una sana ira nei confronti di queste cose può servire a mantenerci coerenti nel nostro rifiuto di esse, e a evitare compromessi a buon mercato. Ma l'ira, nonostante tutto, è sempre un modo di procedere negativo. Essa non aiuta a costruire: mira semplicemente a distruggere. Lascia il proprio segno in chi ne è vittima, rischia di suscitare un sentimento di rivalsa.
L'ira, in altre parole, si lega sempre alla violenza. Anche quando, per giustificarla, si dice che essa esprime il fatto che vogliamo bene a qualcuno.
(da un articolo di Adriano Fabris)

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